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sabato 4 maggio 2013

LA DOTTRINA DEL POTERE DELLE LETTERE EBRAICHE E DEL NOME DI DIO



Nel 1290 assistiamo ad un dibattito tra Hillel da Verona e Zerahya da Barcellona su una questione particolare. Siamo in Italia in ambienti bolognesi è il problema è : in quale lingua si esprimerebbe un bambino allevato senza essere esposto a stimoli linguistici ? Per Hillel il bambino si esprimerebbe in ebraico perché si tratta della lingua data originariamente all’uomo per natura. Zeraya risponde accusando beffardamente Hillel di avere ceduto alle "sirene degli incirconcisi bolognesi". Secondo lui i suoni emessi sarebbero simili all’abbaiare dei cani.
Se l’ebraico non è la lingua data per natura all’uomo è una protolingua per tutte le altre (1) ed è quella che presumibilmente si avvicina di più al linguaggio adamitico.
L’alfabeto ebraico è molto antico. E’ stato disegnato sotto la sua forma attuale da Rabbi Esdra, al tempo della deportazione in Babilonia, verso il 500 a.C.
L’ebraico ha conservato una vicinanza alle cose perché non si è lasciato mai inquinare da altre lingue.
Sia il suono delle lettere che il grafema stesso ci rendono l’idea del concetto da trasmettere.
Il pensiero giudaico fonda la sua essenza mistica e profonda sulle lettere dell’alfabeto ebraico. Esse infatti sono depositarie della potenza divina e convogliano nel reale l’impulso della creazione.
Questa energia delle lettere, che trascende i limiti della conoscenza razionale, ci permette un livello di lettura e di approfondimento dei testi sacri molto vario, che va dalla più astratta riflessione mistica alla concreta operatività della magia. Quindi stiamo parlando di una lingua che non solo "dice qualcosa" ma mette in moto forze naturali.(2)
Oltre che a livello di lettura si può parlare proprio di manipolazione delle parole secondo distinte modalità : Gematria, Temurah, Aiq Bekar e Thashraq. Ve ne sono altri che non menziono.
Gematria : Ovvero "Numerologia Ebraica". La Gematria è una parte del sistema occulto ebraico conosciuto come Qabbalah (tradizione) ed è largamente usata dai moderni occultisti- ebrei o non- ed anche si trova in alcuni riti della Massoneria. Dobbiamo ricordare che per gli Iniziati il numero è lo scheletro attorno al quale tutti gli elementi vanno a sistemarsi
Gli ebrei non hanno numeri i quali sono rappresentati dalle lettere, i quali danno valore numerico alle parole secondo la somma matematica. In pratica si possono trovare corrispondenze e parentele fra parole che apparentemente non hanno nulla in comune avendo la stessa cifra numerica.
Tutte le scarpe (Parole) aventi lo stesso numero entrano nello stesso piede (Concetto).
Esempio : AChD, Achad unità e AHBH Ahebah, Amore sono entrambi uguali perché dello stesso valore 13 ; In Genesi 18 : 2 troviamo VHNH ShLShH vehenna Shalisha che significa "Guarda 3 uomini", che equivale numericamente alla frase ALV MIKAL GBRIAL V RPAL elo Mikhael Gabriel Ve-Raphael cioè "Questi sono Michele, Gabriele e Raffaele" entrambe le frasi valgono 701.
Temurah : Cioè, permutazione e compensazione. La sostituzione delle lettere con altre secondo alcuni metodi (la prima con l’ultima, la seconda con la penultima ecc....)
Aik Bekar : detta anche "Qabbalah delle 9 Camere" metodo complicato
L’alfabeto ebraico non è solo uno strumento di denominazione, ma anche il mezzo per controllare la realtà e intervenire su di essa a testimonianza di una riflessione linguistica che affonda le sue radici in un’epoca assai remota in cui probabilmente il potere della parola operava nella creazione e nella realtà.
Anche nelle scritture moderne troviamo scritto "Io le ho create per il potere della mia parola..", cioè al comando verbale seguiva immediatamente un’azione creativa. Solo dopo la parola divina "sia luce...vayyihi or" la luce fu.
Questa creazione è dovuta all’energia divina che viene trasmessa nel verbo e un giorno quando saremo più pienamente sviluppati potremo anche noi accedere a questa forza. Per ragioni che per il momento è difficile spiegare questo potere creativo dipende molto dalla nostra futura capacità di gestire l’energia sessuale. Nel feto, la formazione della laringe è collegata a quella degli organi sessuali , e ciò non è a caso. L’emissione della parola avviene tramite i due principi maschile e femminile riuniti nella bocca : la lingua e le labbra. Fisiologicamente invece, l’uomo e la donna possiedono ciascuno un solo principio e devono per creare cercare il principio complementare presso una persona di sesso opposto. Ecco perché non sono onnipotenti : infatti la loro forza creatrice è divisa.. In futuro quando saranno eternamente una stessa carne questa forza creatrice si sposterà nella laringe e perché la laringe si esprime tramite i due principi uniti le sarà data l’onnipotenza. (la Beth è la lettera figurata in una caverna -laringe- con cui comincia la parola Breshit, In principio)
Le lettere ebraiche sono quindi depositarie dell’energia divina tanto da esserne considerate dei contenitori.(3)
L’ebraico ha due diverse espressioni per tradurre "parola" ;
Amira ( He-resh-mem-Aleph) che è la parola interiore quella con cui i mistici intendono che Dio ha creato il mondo.
Dibbur (Resh-vav-beth-daleth) la parola che usiamo nella normale conversazione
Le ventidue lettere dell’alfabeto ebraico rappresentano i suoni ideali che debbono presiedere alla creazione di ciascuna delle settanta lingue esistenti. La moltiplicazione delle lettere è considerata come uno dei risultati della confusione babelica.
Le lettere sono 22 e sono divise in 3 madri, 7 doppie, e 12 semplici, (4) , corrispondenti ai tre elementi, fuoco, terra, e acqua, ai 7 pianeti (simboli delle 7 forze creatrici che Dio ha usato per creare il mondo e doppie perché positive e negative) e ai 12 segni zodiacali (il cammino che l’uomo deve seguire).

IL TETRAGRAMMA
hwhy
Premessa : Nella concezione semitica al nome sono attribuiti significati più ampi che nelle culture occidentali . Il nome non serve solo come elemento di denominazione di un uomo, ma ad esempio si identifica intimamente con la sua personalità. (1°Sam.25 :25 Nabal-Stolto). I nomi venivano dati per rivelazione e non per la loro bellezza, una specie di anticipazione della loro benedizione patriarcale, un codice a barre che letto spiritualmente rivelava la natura del portatore.
E per questo motivo che Dio fa sfilare tutti gli animali al cospetto dio Adamo e gli fa attribuire un nome, leggendo la forza che aveva creato quegli animali. Un retaggio di questa mentalità la troviamo nelle scienze esoteriche occidentali dove le invocazioni ed evocazioni del nome mantengono significati similari. La parola quindi o il nome di una divinità acquistano poteri taumaturgici.
Nel libro dei Morti degli antichi Egizi si riporta che :
"Il potere dei nomi formava una parte integrante della magia egiziana. Conoscere il nome di qualcuno, significava possedere il segreto più intimo, la chiave in grazia della quale si poteva ridurre, questa persona o divinità in proprio potere."
Ora capiamo perché Dio non dà una risposta diretta alla domanda di Mosè, ma risponde con una frase piena di significato.. eheye ascer eheye ...Io sono colui che è, che esiste e che sarà" ovvero "Io sono io" .....come dire ciò ti basti.
Il nome sacro di Dio è formato dalle quattro lettere Iud-he-vau-he
Questo nome è usato nell’indicare la natura misericordiosa di Dio, mentre Elokim viene usato per enfatizzarne la Sua giustizia.
Gli Ebrei non proibiscono di scrivere il nome di Dio di per sé, proibiscono solamente di cancellarlo o deturparlo per cui per non incorrere in questo incidente preferiscono non scriverlo. Questo nome misterioso non doveva essere pronunciato ; soltanto il Sommo Sacerdote del Tempio di Gerusalemme ne aveva il diritto e ne conosceva il segreto dell’esatta pronuncia e lo faceva nel giorno dell’Espiazione o Yom Kippur dentro il Santissimo mentre fuori la folla schiamazzava e suonava degli strumenti affinché quel nome non fosse udito. (Al suo pronunciare il velo del Tempio si squarciava a testimonianza che Geova di nuovo rinnovava il Patto con Israele). Infatti colui che lo avesse sentito senza essere preparato sarebbe morto folgorato. Si dice inoltre che quando sarà pronunciato correttamente il mondo finirà.
Le prime due lettere di questo nome sono dunque la Iud, simbolo del principio maschile, il Padre e la He simbolo del principio femminile, la Madre. Il numero di Iud è 10 e quello di He è 5. La somma dei numeri è 15, per cui 5+1=6 che è il numero della Vau, il Figlio nato dall’unione dei due.

YUD y
Principio maschile. Fuoco. Datore o attivo. La forza. Il Padre. Valore numerico 10.
Mondo di Atziluth
La Iud ha a che fare con il possesso (pugno) e la trasmissione dell’autorità (Iad - mano) e venne scelta per rappresentare Dio nei piani più alti della creazione in quanto puntiforme cioè senza forma come le altre lettere invece hanno.(Dio è indescrivibile, senza forma a noi apparente). Egli la scelse da porre alla testa del suo venerabile nome YHVH. La Iud sta nell’alfabeto prima delle lettere Mem, Lamed, e Kaf, cioè come corona del Re.
Essa è il punto sottile che definisce l’altrettanto sottile silenzio a cui l’uomo deve pensare nel momento in cui percepisce il creatore, un silenzio come non si troverà in alcun essere creato, (1 Re 19 :11-12).
Essa è il seme della vita pronto a vivere sotto il minimo impulso, la divinità nel fondo di ciascun essere. La Iud ha valore 10, che è il valore dell’infinito oltre al quale tutto si ripete ma in piani o mondi diversi ma uno archetipo dell’altro. Il 10 è la ripetizione dell’uno ma su piani diversi, è il ricominciare da capo dopo un ciclo compiuto il sigillo della totalità.


HE h
Principio femminile. Acqua. Ricettiva/passiva. Lo schema. La Madre. Valore numerico 5. Mondo di Briah
I commenti rabbinici osservano che la lettera He è formata da una Resh e da una Iud. La Resh denota il mondo fisico che si misura in altezza e larghezza mentre la Iud denota il mondo della spiritualita. Quindi la He ci insegna a riempire le nostre vite fisiche con la spiritualità e denota la creazione fisica.
Essa rappresenta anche una finestra o occhio aperto sulla divinità o luce(riceve luce da Iud).
E’ il soffio dell’esistenza e si pronuncia espirando leggermente.
Ad Abrahamo venne cambiato il nome aggiungendo una He quando ricevette la promessa che da lui sarebbero nate molte nazioni. Pochi sanno che nella medesima occasione anche a Sarai venne cambiato il nome in Sarah, perdendo la Iud in per dividerla con Abrahamo in due He.
Il Valore numerico è il 5 o i 5 elementi della natura fisica. Avendo a che fare con la creazione la Genesi è stata divisa in 50 capitoli.


WAU w
Aria. Il Figlio Dio che scende. L’attività. Elemento formativo. Valore numerico 6.
Mondo di Yetzirah
Essa sta a significare il matrimonio fra le forze, il legame fra cielo e terra, fra creatore e creatura. In grammatica infatti è una congiunzione, unendo le parole per formare frasi e pone gli eventi in relazione. E’ il Figlio o Dio che scende (1+5=6)
Essa nella sua forma ricorda un ombelico con il cordone ombelicale e un gancio o anche un Chiodo (nel Posto Sicuro). La colonna del mondo. Il valore numerico 6 ci ricorda il completamento del mondo fisico in 6 giorni, il completamento del popolo ebraico 600.000, quando ricevette la Torah nel deserto 600.000 lettere e rappresenta i 6 lati degli oggetti il cubo, la stabilità.
L'assenza della Vav all’inizio di un nuovo capitolo indica l’aprirsi di una nuova fase.

HE h
Terra. La figlia. La materia. La forma. Il risultato delle prime 3 lettere che agiscono unite, l’interazione fra fuoco, acqua e aria porta alla formazione della terra. Mondo di Assiah

Il nome di Dio è considerato come la cellula della famiglia umana o che in Dio vi è la famiglia.
Questi 4 principi sono rintracciabili nel viso ovveri gli occhi in Iud, le orecchie He, il naso Vav, il secondo He la bocca. Queste 4 forze rappresentano quattro sensi : la vista, l’udito, l’olfatto, il gusto.
Ne manca uno il tatto che troviamo il Schin (Schen dente con cui il bambino tocca le cose) che si trova al centro del nome di Gesù, Ieoschua, , che è il simbolo della formazione o della incarnazione di Dio nella materia.
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Le quattro lettere possono anche rappresentare graficamente un uomo a significare che Dio ha forma umana.


Isaia 43 :7 Ciò sta a significare che come il suo nome è di quattro lettere la creazione è in quattro tempi, cioè Atziluth o Emanazione, quello più vicino alla sorgente originale o il Fuoco ; Beriah o Creazione, che è il mondo dello Spirito nella sua capacità creatrice e nella sua facoltà di integrare la conoscenza. E’ il luogo di passaggio dal mondo del non-essere all’essere ; Aria.
Yetzirah o Formazione, quello dei sentimenti dove si elaborano le forme. Acqua.
Assiah o Realizzazione, stadio finale del processo cretivo o l’esistenza propriamente detta ; la Terra. Questi quattro stadi sono successivamente suddivisi in 10 Sefirot, o contenitori di luce (veli) che permettono alla luce di manifestarsi in diversi piani creativi secondo il principio che la luce si manifesta quando colpisce i corpi.
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Note : 1) Partendo dall’affermazione che l’ebraico è la lingua più semplice perché in esso "tutte le parole sono semplici, e la loro sostanza consiste di sole tre radicali" Estienne Guichard elabora un criterio che gli consente di giocare con queste tre radicali, per inversioni, anagrammi, permutazioni secondo la migliore tradizione cabalistica.
Batar in ebraico significa dividere. Come giustifica che da batar sia derivato il latino dividere ?
Per inversione si produce Tarab, che produce il latino tribus e dunque distribuo e infine dividere.
Zacen significa vecchio ; trasponendo i radicali si ha zanec, da cui senex latino, poi con una successiva permutazione si ha cazen, da cui in osco casnar, da cui deriverebbe il latinocanus, canuto, vecchio.
Il tardo latino testa ha generato l’inglese head, passando attraverso l’anagramma di testa eatts, quindi head,
La struttura trinitaria dell’ebraico ci impone una riflessione sul perché del numero Tre :
Esso è il numero della perfezione, delle tre persone della divinità e delle tre virtù teologali. Il ternario ricorre nelle cerimonie divine e religiose (Pe-le-el). Perfezione in Lunghezza, larghezza e altezza, il numero di questa realtà tridimensionale, una legge secondo le quali sono disposte tutte le cose. Tutta l’estensione o misura del tempo è contenuta nel ternario ossia passato, presente e futuro.
(2)Si dice che i sacerdoti di babilonia dovessero avere un certo tono di voce e una certa capacita di modularla in un certo modo in quanto a secondo di una specifica emissione di suoni si aprissero le porte dei loro Templi. Il famoso "Apriti sesamo"
(3)Per analogia pensiamo alla tastiera di un computer. Pigiando i tasti comandiamo alla luce di modificarsi passando attraverso vari processi creativi fino a che essa non prende una forma definitiva in uno schermo visivo.
Le lettere ebraiche oltre che suggerirci un fonema ci suggeriscono che tipo di energia noi mettiamo in moto quando pigiamo le nostre corde vocali.

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