“Non ti ho fatto né celeste né terreno, né mortale né immortale, perché di te stesso quasi libero e sovrano artefice ti plasmassi e ti scolpissi nella forma che avresti prescelto. Tu potrai degenerare nelle cose inferiori che sono i bruti; tu potrai, secondo il tuo volere, rigenerarti nelle cose superiori che sono divine”
Giovanni Pico della Mirandola
Oratio de Hominis Dignitate (1486)
Giovanni Pico dei Conti della Mirandola e della Concordia nacque a Mirandola (Modena) il 24 febbraio 1463 e morì a Firenza il 17 novembre 1494, avvelenato con l'arsenico.
Allievo di Marsilio Ficino, fece parte della Nuova Accademia Platonica di Firenze. Subì accuse di eresia, per cui fu anche incarcerato, ma poi assolto da Papa Alessandro VI (Papa Borgia) convinto che Giovanni volesse dimostrare la divinità di Cristo attraverso la Magia e la Cabala ed inoltre protetto dalle famiglie italiane dei Medici, dei Gonzaga e degli Sforza.
Famosa è la sua memoria prodigiosa, capace di ricordare qualsiasi libro avesse letto ed anche di recitare la Divina Commedia al contrario
Allievo di Marsilio Ficino, fece parte della Nuova Accademia Platonica di Firenze. Subì accuse di eresia, per cui fu anche incarcerato, ma poi assolto da Papa Alessandro VI (Papa Borgia) convinto che Giovanni volesse dimostrare la divinità di Cristo attraverso la Magia e la Cabala ed inoltre protetto dalle famiglie italiane dei Medici, dei Gonzaga e degli Sforza.
Famosa è la sua memoria prodigiosa, capace di ricordare qualsiasi libro avesse letto ed anche di recitare la Divina Commedia al contrario
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