Il giorno dopo che il personaggio dell’opposizione Aleksej Navalnyj è stato arrestato a Mosca la scorsa settimana, di ritorno da un provocatorio e prolungato trasferimento in Germania, i media occidentali si sono affrettati a condannare la sua detenzione.
Nella sua edizione online, il notiziario di proprietà del governo statunitense Radio Free Europe ha pubblicato sette articoli dedicati a Navalnyj, su un totale di 21. Uno dei principali articoli di RFE [in inglese] chiedeva apertamente ai russi di scendere in piazza per chiedere il rilascio dell’attivista.
Lo scorso fine settimana l’ambasciata americana a Mosca ha pubblicato mappe stradali dettagliate delle proteste pianificate, con il pretesto di consigliare i cittadini americani su quali aree evitare potenziali problemi con le forze dell’ordine.
Come si è scoperto, diverse proteste tenutesi in oltre 100 città russe sono diventate violente, e diverse migliaia di persone sono state arrestate dalla polizia [in inglese]. Il governo russo afferma che questi raduni non erano autorizzati e illegali, e quindi le autorità avevano il diritto e il dovere di contenerli per l’ordine pubblico.
Una cosa è chiara, tuttavia: Navalnyj e i suoi sostenitori sono facilitati dalla sfacciata ingerenza occidentale negli affari interni della Russia.
Riuscite a immaginare lo strepito e il pianto se, ad esempio, l’ambasciata russa a Washington avesse pubblicato le mappe degli edifici del Campidoglio prima del violento assalto del 6 gennaio da parte dei sostenitori di Trump? O se l’ambasciata russa nei Paesi Bassi nel fine settimana avesse pubblicato dettagli sulle manifestazioni contro il coprifuoco per il Covid-19, imposto dal governo olandese?
Riuscite ad immaginare anche l’isteria tra i governi occidentali se i media russi avessero pubblicato articoli che chiedevano di scendere per le strade?
Questo è il baratro dell’ipocrisia che stiamo vedendo su Navalnyj.
Il Parlamento dell’Unione Europea chiede sanzioni contro la Russia a sostegno di questo dubbio agitatore. Alcuni stati europei – Polonia e Paesi Baltici (Estonia, Lettonia e Lituania) – chiedono che il gasdotto dalla Russia Nord Stream debba essere cancellato.
Tutto questo furore anti-russo ignora la sovranità e le leggi russe [in inglese]. Quando Navalnyj è fuggito in Germania lo scorso agosto, più di cinque mesi fa, sostenendo di essere stato avvelenato con un agente nervino da presunti assassini del Cremlino, ha trascorso la maggior parte del suo soggiorno orchestrando un’operazione mediatica sotto falsa bandiera, facendo affermazioni sensazionali dopo affermazioni sensazionali sulle azioni malvagie del governo russo.
Non solo, ma è stato assistito nella sua provocazione dai governi occidentali, dall’intelligence e dai media corporativi nel far girare la storia che era stato avvelenato con un’arma chimica. Nessuna prova è mai stata presentata per verificare tale affermazione. In effetti, un recente rapporto [in inglese] di John Helmer mostra come le autorità europee abbiano effettivamente soppresso qualsiasi tentativo di ottenere dati campione sulla provenienza delle accuse di avvelenamento di Navalnyj.
Tuttavia, sulla scia di semplici affermazioni e insinuazioni, questa storia è stata spacciata assiduamente dall’Occidente, al punto che il governo russo è accusato e condannato.
Quando Navalnyj è tornato in Russia dalla Germania il 18 gennaio, il servizio carcerario federale russo lo aveva già avvertito di aver gravemente violato i termini della sospensione della pena per una grave condanna per frode nel 2014. Tanto più che, durante il suo soggiorno tedesco, Navalnyj si è impegnato in un complotto mediatico sponsorizzato dall’estero per accusare il Presidente Putin, il Capo di Stato russo, di tentato omicidio.
Le cosiddette campagne anti-corruzione condotte da Navalnyj e dai suoi confratelli sono sospettate da tempo di essere finanziate dal Dipartimento di Stato americano e dalle relative agenzie di spionaggio occidentali. È un uomo di punta nei tentativi di Washington di sovvertire lo stato russo, fomentando disordini sociali nella modalità classica della “rivoluzione colorata” di ispirazione americana. Gli stati europei in genere seguono i desideri dello Zio Sam come hanno fatto in Ucraina nel 2014, in particolare i paesi polacchi e baltici di destra che soffrono di un’intensa russofobia storica.
Ma sembra ovvio che il fattore precipitante per la recente spinta a favore di Navalnyj sia il progetto del gasdotto Nord Stream 2.
Washington ha esercitato pressioni sull’Unione Europea nell’ultimo anno affinché abbandoni il gasdotto. La Polonia e gli stati baltici, che sono più rumorosi sul caso Navalnyj, sono anche i più espliciti nelle richieste di cancellare il Nord Stream 2. Il sospetto è che siano stati comprati da Washington con concessioni per accordi di armi o sovvenzioni per future forniture statunitensi di gas naturale liquefatto.
Nonostante le sanzioni per interrompere la costruzione nell’ultimo anno, il Nord Stream 2 ha ripreso nelle ultime settimane la fase finale per il completamento, che prevede la realizzazione di circa 50 chilometri di posa di tubi verso la costa tedesca, in un percorso complessivo di 1.225 km dalla Russia. Il progetto da 10 miliardi di euro raddoppierà la fornitura di gas russo all’UE.
Da un punto di vista strategico, politico e commerciale, gli americani sono infuriati per questa partnership tra Europa e Russia. La bizzarra storia dell’avvelenamento di Navalnyj, e la conseguente agitazione dei media, sono fondamentali per fermare il progetto Nord Stream 2.
Washington è così disperata nel sabotare il gasdotto che ora sta mettendo a dura prova tutti i suoi sforzi per incitare una rivoluzione colorata in Russia. L’ipocrisia è sbalorditiva, considerando le accuse stridule e infondate che gli americani lanciano alla Russia sulle interferenze.
Ma altrettanto sbalorditivo è lo stupido servilismo dei governi e dei media europei che si sottomettono all’agenda americana [in inglese]. La Germania in particolare. La Germania vuole e ha bisogno del gas russo mentre elimina gradualmente l’inquinante carbone e l’energia nucleare. Eppure Berlino ha assecondato le sciocchezze su Navalnyj con doppi standard e doppiezza, in flagrante affronto a Mosca.
L’ipocrisia occidentale è uno spasso.
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[L’autore gioca con i termini: “It’s a gas” in inglese significa “E’ uno spasso”]
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Articolo di Finian Cunningham pubblicato su Sputnik International il 26 gennaio 2021
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.
[le note in questo formato sono del traduttore]
http://sakeritalia.it/sfera-di-civilta-russa/lipocrisia-delloccidente-su-navalnyj-e-uno-spasso/