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venerdì 18 settembre 2020

Obama-Hillary: guerra civile, per rubare la vittoria a Trump


Hillary Clinton ha annunciato aver detto a Biden di non accettare in nessun caso la vittoria di Trump a novembre prossimo. E’ chiaro infatti che Trump vincerà le prossime presidenziali Usa, dunque l’unico modo per boicottarlo è con il voto postale. Chiaro, se fosse una vittoria a valanga, il tentativo Dem sarebbe palese. Ma ormai, per quello di cui al seguito, penso non si faranno alcun problema anche ad andare anche allo scontro istituzionale in grado di travalicare verso la guerra civile. Alla fine il piano Dem era semplice, per affossare i consensi per Trump a novembre 2020: far crollare la Borsa (la vendita di marzo sui mercato fu commentata real time in Italia guarda caso dall’obamiano Mattero Renzi sulla “Cnn”), vedere crollare l’economia a -30% in un trimestre causa Covid, poi la semi-guerra civile, la rivolta dei negri finanziata da Antifa. Ossia anche – sembra – da Soros, ovvero dalla Germania, che secondo organi di stampa avrebbe addirittura finanziato come Stato direttamente il movimento di protesta dei neri negli Usa… Peccato che detto “perfetto piano” – Covid e crolli di Borsa ci sono stati – non sembri funzionare!

E poi il tentativo di Russiagate, che poi è l’Obamagate, partito in Italia con il supporto di ben due primi ministri, sembrerebbe. Chiaro, quando verrà fuori sarà il finimondo. Ma, chiediamoci, perchè non viene fuori tutto questo, ancora? Il motivo sta nella I terroristi prezzolati di Antifalista dei giudici nominati da Trump. Si sappia infatti che i giudici, negli Usa, sono nominati regolarmente dal presidente: nel giro di due mandati si rinnovano quasi tutti, esclusi naturalmente quelli della Corte Suprema, che sono eletti a vita (una missione, la loro). Provate a indovinare quali sono i giudici che ancora aspettano conferma di nomina trumpiana in Senato, una quarantina? Proprio quelli dell’Illinois, la patria di Obama, e New York, il seggio di Hillary. Più qualcosa in Florida e California. Una volta nominati, le cose si metteranno diversamente nei vari giudizi in corso (mancano infatti oltre 40 giudici da confermare dei vari “Districts”). E qui capite che ci vuole tempo, per le cose veramente importanti. Chiaro, tre mandati cambiano le cose, in modo radicale. Successe con Roosevelt + Truman ad esempio, un cambio epocale degli equilibri, non solo Usa.

Ben ricordando che anche solo con Lyndon Johnson, i Dem erano dichiaratamente razzisti, quanto meno se andate a prendere le dietrologie sui commenti espliciti fatti dal presidente Dem che sostituì Jfk, sulle minoranze Usa (oltre alla morte di Malcolm X e Martin Luther King). Ossia, pensare che i Dem siano uguali a “inclusione” è un falso storico, visto che furono proprio i Dem i difensori appunto storici del segregazionismo nero – e anche dello schiavismo – negli States. Oggi i Dem hanno solo cambiato pelle, ma alla fine difendono come sempre i loro interessi. E dunque un patriota come Trump, per giunta molto ricco, dà enorme fastidio; un idealista che non ha bisogno di soldi, legato ai militari come fu solo Roosevelt (presidente ugonotto, per altro, che sembrerebbe morto in circostanze assai misteriose per mano forse inglese, le cronache del tempo adombrano). Trump come game changer dunque, ci sta. La strategia in questo caso è tutto. Chiaramente gli italiani non Renzipercepiscono che un capo del governo stratega debba essere la norma, assuefatti nel vedere capi in pectore alla Renzi, alla Salvini o alla Di Maio.

Negli States sappiate che è normale che i presidenti si circondino delle menti più fini, non come il piddino Poletti che addirittura recriminava sugli italiani giovani che “rompevano”, se ricordo bene (mentre suo figlio era dirigente nelle cooperative dove lui fu capo indiscusso). Ora, per Trump è fondamentale poter perseguire i reati dell’epoca Obama. E per farlo necessita di avere le nomine dei giudici, sostituendo quelli dell’era Obama, al completo. Chiaramente per fare questo necessita del Senato, che verrà confermato in parte a novembre, durante le stesse presidenziali. Oggi i Repubblicani hanno una maggioranza risicata ma relativamente solida, al Senato; che, lo ricordo, come nell’antica Roma è l’organo deputato al controllo delle gesta del presidente, soprattutto in politica estera e di guerra ma anche di giustizia.

Dunque, tornando alla strategia trumpiana e alle mosse di Hillary, sembra chiaro che Trump vincerà, probabilmente anche molto bene. Il piano di Hillary e dei suoi sarà di bloccare la conferma di Trump per tre mesi abbondanti, ossia fino all’inaugurazione del nuovo anno senatoriale Usa, a febbraio prossimo. Ossia nel periodo in cui un Trump confermato potrebbe fare quello che ritiene giusto, avendo già ricevuto autorizzazione operativa interventista anche all’estero, dal Senato, all’inizio del suo primo mandato. La strategia di Obama+Hillary in fondo sarebbe – nel caso – semplice: bloccare Trump per tre mesi sperando che perda il Senato, ossia bruciare i tre mesi che distano dalle presidenziali al nuovo anno senatoriale di febbraio 2021, impedendo dunque a Trump di attuare la sua strategia interventista tra novembre e febbraio prossimo. Ben sapendo – i clintoniani – che, perdendo il Senato, alcune nomine giudiziarie verranno messe in discussione; ossia sperando che non venga fuori quell’enorme ammasso di sterco che si è accumulato sulle scrivanie delle procure di mezza America, Epsteinrelativo al “pedogate” e ai processi su Epstein, nonché a molte altre faccende per ora non portate a galla, che potrebbero fare anche da anello di congiunzione tra i fatti americani dell’epoca Obama+Clinton e quanto accaduto sui colli fiorentini qualche decennio fa.

Nel mezzo, interessi economici enormi, incistati nel supporto straniero alle rivolte Usa e ai Dem Usa. Chiaramente Hillary Clinton era molto legata all’Europa, ex board member di Lafarge Usa, la stessa azienda che faceva affari in Siria con l’Isis e che vide la sua manifattura in loco fatta saltare per aria appena la presa degli uomini di Trump presidente si stava facendo decisa (magari per cancellare le prove?). Pensate che Obama passò davvero lo scettro del globalismo ad Angela Merkel a fine mandato, una volta persa la presidenza a favore di Trump. Ben ricordando che Merkel vuol dire Stasi, per suoi ruoli passati nella struttura di potere della ex Ddr. Questo è quanto. Fino a novembre tutto resterà fermo, poi vedremo fino a che livello di scontro i clintoniani cercheranno di bloccare il verdetto presidenziale. Parimenti vedremo se il Senato verrà mantenuto in mano repubblicana, oltre ad aspettare conferma dei giudici nominati da Trump da qui a febbraio prossimo. Faccio dunque presente che cruciale sarà tanto la conferma di Trump quanto la tenuta del Senato in mani repubblicane. Parimenti sarà importantissimo vedere il livello dello scontro che i Dem imporranno per non non accettare la vittoria di Trump, con rischi di guerra civile inevitabilmente sedata da chi davvero controlla il potere negli Usa, i militari. Militari che stanno con Trump. God bless America.

(Mitt Dolcino, “Come gli obamiani vogliono sottilmente ‘rubare’ le presidenziali a Trump, ben sapendo che molti rischiano davvero la galera se non peggio. Nulla è come sembra”, dal blog di Mitt Dolcino del 15 settembre 2020).


https://www.libreidee.org/2020/09/obama-hillary-guerra-civile-per-rubare-la-vittoria-a-trump/
 

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