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giovedì 18 febbraio 2016

EUGENIO SCALFARI SCHIFA I POVERI, PUZZANO COME LE BESTIE! “I poveri – afferma senza un briciolo di vergogna – salvo pochissimi, non hanno bisogni secondari”.


Eugenio Scalfari durante l'iniziativa 'Il Cortile dei Giornalisti', il 25 settembre 2013 al Tempio di Adriano a Roma. ANSA/ GUIDO MONTANI
Eugenio Scalfari durante l’iniziativa ‘Il Cortile dei Giornalisti’, il 25 settembre 2013 al Tempio di Adriano a Roma.
ANSA/ GUIDO MONTANI

Il fondatore di Repubblica intervenendo a Soul, la trasmissione di Tv2000: Repubblica: sua eccellenza Eugenio Scalfari. Il quale, però, alla veneranda età di 91 anni ha capito che in realtà i poveri gli fanno anche un po’ schifo. Puzzano, come le bestie.
Diceva Indro Montanelli, che alla sinistra i poveri piacciono talmente tanto che vogliono aumentarli di numero.
La massima espressione di questa sinistra, diventata poi salottara e radical chic, è il fondatore di Repubblica: sua eccellenza Eugenio Scalfari. Il quale, però, alla veneranda età di 91 anni ha capito che in realtà i poveri gli fanno anche un po’ schifo. Puzzano, come le bestie.
Ci viene da pensare che il pensiero del Direttore fosse indubbiamente più intelligente di quanto non sia sembrato. O forse no. Anzi, sicuramente no. Sentite: intervenendo alla trasmissione Soul in diretta sabato e domenica su Tv2000 (la tv della Chiesa), Barbapapà si infila nel sapiente ragionamento sulle virtù degli uomini e dei poveri. “Gli uomini hanno bisogni primari – dice – come gli animali“. E fin qui, nulla da eccepire. Ma Scalfari voleva arrivare altrove. “I poveri – afferma senza un briciolo di vergogna – salvo pochissimi, non hanno bisogni secondari”.
Traduzione per noi poveri ignoranti: tutti gli uomini hanno istinti animali, i ricchi hanno anche quelli secondari (come la ricerca di Dio) mentre i poveri no. Si fermano ai primi. Come le bestie. Penserete: è uno scivolone dovuto all’età. Ma non è così. Infatti di fronte alle obiezioni della conduttrice Monica Mondo (“Il desiderio c’è anche negli ultimi) , Scalfari ha rincarato la dose: “Lei pensa?”. Si sarà anche offeso che la Mondo abbia osato ribattere a colui il quale ha continui colloqui con papa Francesco. I poveri non hanno bisogni secondari, insomma, è “gente che non sente contraddizioni”.
Solo alla fine Scalfari fa un piccolo passo indietro, ammettendo che forse un piccolo “bisogno secondario” anche i poveri possono svilupparlo: “I coltivatori delle Americhe erano neri e cantavano e da lì deriva il jazz”. Poco, ma è già qualcosa.
Di più non ci si poteva attendere nella “seconda lettera di Eugenio Scalfari ai poveri”. Anzi no, solo ai ricchi. Tanto i reietti non leggono mica: è un bisogno secondario.
di Giuseppe De Lorenzo
fonte il giornale.it
http://movimentobaseitalia.altervista.org/eugenio-scalfari-schifa-i-poveri-puzzano-come-le-bestie-i-poveri-afferma-senza-un-briciolo-di-vergogna-salvo-pochissimi-non-hanno-bisogni-secondari/

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