Mancano ancora ben 156 giorni alla fine dell'anno e nonostante tutto l'uomo ha già esaurito tutte le risorse che la Terra ci mette a disposizione annualmente. Cade appunto oggi l'Overshoot Day, ovvero la data simbolica di esaurimento delle risorse naturali, determinato dalle analisi del Global Footprint Network, l'organizzazione di ricerca internazionale che ha avviato i calcoli per la contabilità delle risorse naturali attraverso l'Impronta Ecologica. Più nel dettaglio il GFN divide la biocapacità del Pianeta (la quantità di risorse ecologiche che la Terra è in grado di generare in quell'anno) per l'impronta ecologica dell'umanità (la domanda dell'umanità per quell'anno) e moltiplica per 365 (il numero di giorni in un anno).
Da domani la popolazione mondiale inizierà ad entrare in debito andando a sfruttare le risorse destinate per il 2023. Si evince quindi come la data di anno in anno viene sempre più anticipata: nel 1971 l'Overshoot Day cadeva a fine dicembre e da quella data la popolazione mondiale è cresciuta del 121% aumentando la sua impronta ecologica di circa il 60%. Il perdurare da 50 anni di questa situazione di sovrasfruttamento delle risorse naturali significa che i deficit annuali si sono accumulati in un debito ecologico totale pari a 19 anni di rigenerazione del pianeta. Il risultato è un degrado diffuso degli ecosistemi e l'accumulo di gas serra in atmosfera con conseguenza sia a livello climatico che degli ecosistemi. Secondo una stima del WWF solo negli ultimi 30 anni più di un terzo delle risorse naturali sono state distrutte. Proseguendo così di anno in anno stiamo esaurendo la nostra quota di risorse per gli anni futuri e anticipando il momento in cui quei materiali si esauriranno del tutto. Per rigenerare tutte le risorse e i servizi ecosistemici che l'umanità attualmente richiede al Pianeta, è necessaria la biocapacità di 1,75 Terre, ma questo numero deve scendere a 1,00 o meno per poter vivere in modo sostenibile. A lanciare l'allarme anche il segretario generale dell'Onu, António Guterres ha recentemente affermato: «I nostri stili di vita, basati sulla produzione, il consumo, lo scarto e l'inquinamento, ci hanno portato a questo terribile stato di cose. Ma, poiché le attività umane sono alla base di questa emergenza planetaria, ciò significa anche che noi deteniamo la chiave per le soluzioni. Ora è il momento di trasformare il nostro rapporto con la natura e tracciare un nuovo percorso».
Se a livello globale Overshoot Day cade oggi 28 luglio, inItalia questo traguardo è stato raggiunto già lo scorso 15 maggio. Ma c'è chi
ha fatto peggio: Qatar e Lussemburgo hanno terminato le loro risorse già lo
scorso 10 e 14 febbraio, America, Canada e Emirati Arabi lo scorso 13 marzo,
Australia il 23 marzo, Finlandia 31 marzo, Austria
6 aprile, Repubblica ceca, Olanda e Norvegia il 12 aprile, Russia 19 Aprile,
Germania e Israele il 4 maggio, Francia il 5 maggio, Giappone il 6 maggio,
Portogallo il 7 maggio, Spagna il 12 maggio, Svizzera il 13 maggio. C'è invece
chi avrà risorse anche per i prossimi mesi: stiamo parlando della Giamaica dove
O. Day è atteso per il 20 dicembre, Equador il 6 dicembre, Cuba il 25 novembre,
Egitto 11 novembre, Colombia 8 novembre, Messico 31 agosto, ecc.. ( vedi il
grafico sotto).
Per mantenere la coerenza con i dati e con le nuove tecnologie, le metriche dell'impronta ecologica per tutti gli anni passati vengono ricalcolate ogni anno, quindi le metriche di ogni anno condividono un set di dati comune e lo stesso identico metodo di contabilità. Le date annuali dell'Earth Overshoot Day vengono ricalcolate di conseguenza.
Come fare per rallentare questo processo e riportare O. Day nel mese di dicembre? Il primo scopo dell'Earth Overshoot Day è aumentare la consapevolezza del pubblico sull'uso eccessivo e sull'esaurimento delle risorse. Affinché anche le prossime generazioni possano sfruttare le risorse che la Terra metterà a disposizione il tutto dipenderà da come ci comporteremo nei prossimi decenni. Innanzitutto, dobbiamo tutti riconoscere il valore delle risorse che utilizziamo attualmente, adottare una mentalità di conservazione di queste e guardare verso un futuro sostenibile. Global Footprint Network propone una serie di soluzioni che contribuirebbero a rallentare il giorno del superamento della Terra:
Rimboschire 350 milioni di ettari di foresta, intervenendo nella tutela e conservazione degli spazi selvaggi, ripristinando ecosistemi e contribuendo all'agricoltura rigenerativa, anticiperebbe la data di 8 giorni;
Ridurre del 50% l'utilizzo dell'auto, farebbe regredire di almeno 13 giorni;
Alimentarci prevalentemente da fonti di energia pulita, ritarderebbe l'Earth Overshoot Day di 93 giorni, ovvero più di tre mesi;
Il cibo da solo occupa oggi il 55%, cioè più della metà, della biocapacità della Terra. Se il consumo mondiale di carne fosse ridotto del 50% e queste calorie fossero sostituite attraverso una dieta vegetariana, il giorno di scoperto sarebbe spostato di 17 giorni;
Dimezzare gli sprechi alimentari nel mondo sposterebbe la data di almeno 13 giorni.
Piccoli accorgimenti ma essenziali perché temporeggiare è un lusso che purtroppo non possiamo concederci.
Fonte: https://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/clima-e-ambiente---28-luglio---egrave--l-overshoot-day--di-cosa-si-tratta--tutte-le-informazioni-624664