Per avere esposto in maniera più completa e lucida la pneumatologia occulta (il ramo della filosofia che si occupa di sostanze spirituali), l’umanità è in debito con Philippus
Aureolus Paracelsus (Theophrastus Bombastus von Hohenheim), principe degli alchimisti e dei filosofi ermetici e vero possessore del Segreto Reale (la Pietra Filosofale e l’elisir della vita). Paracelso credeva che ciascuno dei quattro elementi primari noti agli antichi (terra, fuoco, aria e acqua) consistevano in un principio sottile e vaporoso
e una sostanza corporea grossolana. L’aria è, quindi, duplice in natura – atmosfera tangibile e intangibile, volatile substrato che può essere definito aria spirituale. Il fuoco è visibile e invisibile, visibile
e indiscernibile – una fiamma spirituale ed eterea che si manifesta attraverso una materiale, sostanziale fiamma. Portando avanti l’analogia, l’acqua consiste in un fluido denso e una potenziale
essenza di natura fluida. Anche la Terra ha due parti essenziali: l’inferiore è fissa, terrena, immobile; la più alta, rarefatta, mobile e virtuale. Il significato generale del termine è stato applicato alle fasi inferiori o fisiche di questi quattro principi primari, e il nome delle essenze elementali alle corrispondenti costituzioni spirituali invisibili.
I minerali, le piante, gli animali e gli uomini vivono in un mondo composto dal lato grossolano di questi quattro elementi, e le loro varie combinazioni costruiscono i loro organismi viventi. Henry Drummond, in Natural Law in the Spiritual World, descrive questo processo come segue: “Se analizziamo questo punto materiale da cui inizia tutta la vita, lo troveremo consistente di una sostanza trasparente strutturalmente simile a una gelatina che ricorda l’albume o il bianco dell’uovo. È fatto di carbonio, idrogeno, ossigeno e azoto. Il suo nome è protoplasma. E questo non e` solo l’unità strutturale con cui tutti i corpi viventi iniziano nella vita, ma con cui essi
sono successivamente costruiti. “Il protoplasma”, dice Huxley, “semplice o nucleato, è formale base di tutta la vita.. ‘”
Aureolus Paracelsus (Theophrastus Bombastus von Hohenheim), principe degli alchimisti e dei filosofi ermetici e vero possessore del Segreto Reale (la Pietra Filosofale e l’elisir della vita). Paracelso credeva che ciascuno dei quattro elementi primari noti agli antichi (terra, fuoco, aria e acqua) consistevano in un principio sottile e vaporoso
e una sostanza corporea grossolana. L’aria è, quindi, duplice in natura – atmosfera tangibile e intangibile, volatile substrato che può essere definito aria spirituale. Il fuoco è visibile e invisibile, visibile
e indiscernibile – una fiamma spirituale ed eterea che si manifesta attraverso una materiale, sostanziale fiamma. Portando avanti l’analogia, l’acqua consiste in un fluido denso e una potenziale
essenza di natura fluida. Anche la Terra ha due parti essenziali: l’inferiore è fissa, terrena, immobile; la più alta, rarefatta, mobile e virtuale. Il significato generale del termine è stato applicato alle fasi inferiori o fisiche di questi quattro principi primari, e il nome delle essenze elementali alle corrispondenti costituzioni spirituali invisibili.
I minerali, le piante, gli animali e gli uomini vivono in un mondo composto dal lato grossolano di questi quattro elementi, e le loro varie combinazioni costruiscono i loro organismi viventi. Henry Drummond, in Natural Law in the Spiritual World, descrive questo processo come segue: “Se analizziamo questo punto materiale da cui inizia tutta la vita, lo troveremo consistente di una sostanza trasparente strutturalmente simile a una gelatina che ricorda l’albume o il bianco dell’uovo. È fatto di carbonio, idrogeno, ossigeno e azoto. Il suo nome è protoplasma. E questo non e` solo l’unità strutturale con cui tutti i corpi viventi iniziano nella vita, ma con cui essi
sono successivamente costruiti. “Il protoplasma”, dice Huxley, “semplice o nucleato, è formale base di tutta la vita.. ‘”
L’elemento acqua degli antichi filosofi è stato trasformato nell’ idrogeno della scienza moderna; l’aria è diventata ossigeno; il fuoco, l’azoto; la terra, carbonio. Proprio come la natura visibile è popolata da un numero infinito di creature viventi, quindi, secondo Paracelso, la controparte spirituale invisibile della Natura visibile (composta dai
principi tenui degli elementi visibili) è abitata da una miriade di esseri particolari, a cui ha dato il nome elementali e che in seguito sono stati definiti spiriti della natura. Paracelso divideva queste creature degli elementi in quattro gruppi distinti, che chiamo` gnomi, ondine, silfi e salamandre. Ha insegnato che erano veramente entità viventi, spesso simili agli esseri umani in forma e che abitano mondi propri, sconosciuti all’uomo perché i suoi sensi non sviluppati erano incapaci di funzionare oltre i limiti degli elementi più grossolani. Le civiltà di Grecia, Roma, Egitto, Cina e India credevano implicitamente nei satiri,
e nei folletti. Hanno popolato il mare con sirene, fiumi e fontane
on ninfe, l’aria con le fate, il fuoco con Lari e Penati e la terra con i fauni, Driadi e amadriadi. Questi spiriti della Natura erano tenuti nella massima stima, e furono fatte offerte propiziatorie. Occasionalmente, come risultato delle condizioni atmosferiche o la particolare sensibilità del devoto, diventavano visibili. Molti autori hanno scritto su di loro in termini che indicano che in realtà hanno visto questi abitanti dei regni più fini della natura. Un certo numero di autorità sono del parere che molti degli dei adorati dai pagani erano elementali, poiche` alcuni di questi esseri invisibili si credeva fossero di statura imponente e portamento magnifico. I greci diedero il nome dæmon ad alcuni di questi elementali, specialmente quelli degi ordini superiori e li adorarono. Probabilmente il più famoso di questi demoni è lo
spirito misterioso che istruiva Socrate e di cui parlava quel grande filosofo nei piu` alti termini. Coloro che hanno dedicato molto studio alla costituzione invisibile dell’uomo si rendono conto che è abbastanza probabile che il demone di Socrate e l’angelo di Jakob Böhme non erano in realtà elementali, ma l’indole nascosta di questi
filosofi stessi. Nelle sue note ad Apuleio sul Dio di Socrate, Thomas Taylor dice: “Come il demone di Socrate, quindi, era senza dubbio uno del più alto ordine, probabilmente derivato dalla superiorità intellettuale di Socrate rispetto alla maggior parte degli altri uomini, Apuleio è giustificato nel chiamare questo Demon un Dio. E che il dio di Socrate fosse davvero divino, è evidente dalla testimonianza di Socrate stesso nel primo Alcibiade: durante il corso di quel dialogo dice chiaramente: “Sono stato a lungo dell’opinione che Dio non mi abbia mai indirizzato a parlare con te. ‘ E nelle sue Apologie egli evince inequivocabilmente che a questo dèmon è assegnata una trascendenza divina, ed e` classificato nell’ordine dei demoni. ”
L’idea una volta sosteneva che gli elementi invisibili i quali circondano e compenetrano la terra erano popolati da esseri viventi e intelligenti, possono sembrare ridicoli alla mente prosaica di oggi. Questa dottrina, tuttavia, ha trovato il favore dei più grandi intelletti del mondo. Le silfidi di Facius Cardin, il filosofo di Milano; la salamandra vista da
Benvenuto Cellini; il Pan di Sant’Antonio; e le petit homme rouge (il piccolo uomo rosso, o gnomo) di Napoleone Bonaparte, hanno trovato il loro posto nelle pagine della storia. La letteratura ha anche perpetuato il concetto di spirito della natura. Il malizioso Puck di
Shakespeare’s Midsummer Night’s Dream; gli elementali del poema rosacrociano di Alexander Pope, The Rape of the Lock, le misteriose creature di Lord Lytton Zanoni; L’immortale Tinker Bell di James Barrie; e i famosi fantasmi che Rip Van Winkle incontro` nelle montagne di Catskill, sono personaggi ben noti agli studenti di letteratura. Il folklore e la mitologia di tutti i popoli abbondano di leggende su queste piccole figure misteriose che infestano vecchi castelli, custodiscono tesori nelle profondità della terra, e costruiscono le loro case sotto la protezione dei funghi velenosi. Le fate sono la gioia
dell’infanzia, e la maggior parte dei bambini ci rinuncia con riluttanza. Non molto tempo fa le più grandi menti del mondo credevano nell’esistenza delle fate, ed è ancora aperta la domanda se Platone, Socrate e Iamblichus avessero torto quando negarono la loro esistenza. Paracelso, quando descrive le sostanze che costituiscono i corpi degli elementali, divide la carne in 2 tipi, il primo è quello che abbiamo ereditato da Adamo. Questa è la carne visibile e corporea. Il secondo era quella carne che non proveniva da Adamo e, essendo più attenuata, non era soggetta ai limiti della prima. I corpi degli elementali erano composti da questa carne transustanziale. Paracelso ha affermato che c’è molta differenza tra i corpi degli uomini e i
corpi degli spiriti della Natura come c’è tra materia e spirito.
“Eppure”, aggiunge, “gli Elementali non sono spiriti, perché hanno carne, sangue e ossa; vivono e si riproducono; loro camminano e parlano, agiscono e dormono, ecc., e di conseguenza
non possono essere correttamente chiamati “spiriti”. Sono esseri che occupano un posto tra uomini e spiriti. “(Philosophia
Occulta, tradotto da Franz Hartmann.) Più tardi lo stesso autore chiama queste creature composite, in quanto la sostanza da cui sono composti sembra essere un composito di spirito e materia. Usa il colore per spiegare l’idea. Quindi, la miscela del blu e del rosso da il viola, un nuovo colore, simile a nessuno degli altri ma compostoda entrambi. Questo è il caso degli spiriti della natura; non assomigliano né a creature spirituali né a esseri materiali, tuttavia sono composti dalla sostanza che potremmo chiamare materia spirituale, o
etere.
principi tenui degli elementi visibili) è abitata da una miriade di esseri particolari, a cui ha dato il nome elementali e che in seguito sono stati definiti spiriti della natura. Paracelso divideva queste creature degli elementi in quattro gruppi distinti, che chiamo` gnomi, ondine, silfi e salamandre. Ha insegnato che erano veramente entità viventi, spesso simili agli esseri umani in forma e che abitano mondi propri, sconosciuti all’uomo perché i suoi sensi non sviluppati erano incapaci di funzionare oltre i limiti degli elementi più grossolani. Le civiltà di Grecia, Roma, Egitto, Cina e India credevano implicitamente nei satiri,
e nei folletti. Hanno popolato il mare con sirene, fiumi e fontane
on ninfe, l’aria con le fate, il fuoco con Lari e Penati e la terra con i fauni, Driadi e amadriadi. Questi spiriti della Natura erano tenuti nella massima stima, e furono fatte offerte propiziatorie. Occasionalmente, come risultato delle condizioni atmosferiche o la particolare sensibilità del devoto, diventavano visibili. Molti autori hanno scritto su di loro in termini che indicano che in realtà hanno visto questi abitanti dei regni più fini della natura. Un certo numero di autorità sono del parere che molti degli dei adorati dai pagani erano elementali, poiche` alcuni di questi esseri invisibili si credeva fossero di statura imponente e portamento magnifico. I greci diedero il nome dæmon ad alcuni di questi elementali, specialmente quelli degi ordini superiori e li adorarono. Probabilmente il più famoso di questi demoni è lo
spirito misterioso che istruiva Socrate e di cui parlava quel grande filosofo nei piu` alti termini. Coloro che hanno dedicato molto studio alla costituzione invisibile dell’uomo si rendono conto che è abbastanza probabile che il demone di Socrate e l’angelo di Jakob Böhme non erano in realtà elementali, ma l’indole nascosta di questi
filosofi stessi. Nelle sue note ad Apuleio sul Dio di Socrate, Thomas Taylor dice: “Come il demone di Socrate, quindi, era senza dubbio uno del più alto ordine, probabilmente derivato dalla superiorità intellettuale di Socrate rispetto alla maggior parte degli altri uomini, Apuleio è giustificato nel chiamare questo Demon un Dio. E che il dio di Socrate fosse davvero divino, è evidente dalla testimonianza di Socrate stesso nel primo Alcibiade: durante il corso di quel dialogo dice chiaramente: “Sono stato a lungo dell’opinione che Dio non mi abbia mai indirizzato a parlare con te. ‘ E nelle sue Apologie egli evince inequivocabilmente che a questo dèmon è assegnata una trascendenza divina, ed e` classificato nell’ordine dei demoni. ”
L’idea una volta sosteneva che gli elementi invisibili i quali circondano e compenetrano la terra erano popolati da esseri viventi e intelligenti, possono sembrare ridicoli alla mente prosaica di oggi. Questa dottrina, tuttavia, ha trovato il favore dei più grandi intelletti del mondo. Le silfidi di Facius Cardin, il filosofo di Milano; la salamandra vista da
Benvenuto Cellini; il Pan di Sant’Antonio; e le petit homme rouge (il piccolo uomo rosso, o gnomo) di Napoleone Bonaparte, hanno trovato il loro posto nelle pagine della storia. La letteratura ha anche perpetuato il concetto di spirito della natura. Il malizioso Puck di
Shakespeare’s Midsummer Night’s Dream; gli elementali del poema rosacrociano di Alexander Pope, The Rape of the Lock, le misteriose creature di Lord Lytton Zanoni; L’immortale Tinker Bell di James Barrie; e i famosi fantasmi che Rip Van Winkle incontro` nelle montagne di Catskill, sono personaggi ben noti agli studenti di letteratura. Il folklore e la mitologia di tutti i popoli abbondano di leggende su queste piccole figure misteriose che infestano vecchi castelli, custodiscono tesori nelle profondità della terra, e costruiscono le loro case sotto la protezione dei funghi velenosi. Le fate sono la gioia
dell’infanzia, e la maggior parte dei bambini ci rinuncia con riluttanza. Non molto tempo fa le più grandi menti del mondo credevano nell’esistenza delle fate, ed è ancora aperta la domanda se Platone, Socrate e Iamblichus avessero torto quando negarono la loro esistenza. Paracelso, quando descrive le sostanze che costituiscono i corpi degli elementali, divide la carne in 2 tipi, il primo è quello che abbiamo ereditato da Adamo. Questa è la carne visibile e corporea. Il secondo era quella carne che non proveniva da Adamo e, essendo più attenuata, non era soggetta ai limiti della prima. I corpi degli elementali erano composti da questa carne transustanziale. Paracelso ha affermato che c’è molta differenza tra i corpi degli uomini e i
corpi degli spiriti della Natura come c’è tra materia e spirito.
“Eppure”, aggiunge, “gli Elementali non sono spiriti, perché hanno carne, sangue e ossa; vivono e si riproducono; loro camminano e parlano, agiscono e dormono, ecc., e di conseguenza
non possono essere correttamente chiamati “spiriti”. Sono esseri che occupano un posto tra uomini e spiriti. “(Philosophia
Occulta, tradotto da Franz Hartmann.) Più tardi lo stesso autore chiama queste creature composite, in quanto la sostanza da cui sono composti sembra essere un composito di spirito e materia. Usa il colore per spiegare l’idea. Quindi, la miscela del blu e del rosso da il viola, un nuovo colore, simile a nessuno degli altri ma compostoda entrambi. Questo è il caso degli spiriti della natura; non assomigliano né a creature spirituali né a esseri materiali, tuttavia sono composti dalla sostanza che potremmo chiamare materia spirituale, o
etere.
Paracelso aggiunge inoltre che mentre l’uomo è composto da diverse nature (spirito, anima, mente e corpo) combinati in una unità, l’elementale ha un solo principio, l’etere da cui è composto e in cui vive. Il lettore deve ricordare che con etere si intende l’essenza spirituale di uno dei quattro elementi. Ci sono molti eteri quanto ci sono elementi e tante famiglie distinte di spiriti della Natura quanti sono gli eteri. Queste famiglie sono completamente isolate nel loro stesso etere e non hanno rapporti con gli abitanti degli altri eteri; ma, come l’uomo ha nella propria natura centri di coscienza sensibile agli impulsi di tutti e quattro gli eteri, è possibile per uno qualsiasi dei
regni elementali di comunicare con lui in condizioni adeguate.
Gli spiriti della natura non possono essere distrutti dagli elementi più grossolani, come il fuoco materiale, la terra, l’aria o l’acqua, perché funzionano in un ritmo di vibrazione superiore a quello delle sostanze terrestri. Essendo composti da un solo elemento o principio (l’etere in cui essi funzionano), non hanno uno spirito immortale e alla morte si limitano a disintegrarsi nell’elemento dal quale erano originariamente individualizzati. Nessuna coscienza individuale è preservata dopo la morte, perché non c’è nessun veicolo superiore presente a contenerla. Essere fatti di una sola sostanza, l’attrito non esiste: quindi c’è poca usura o blocco sostenuti dalle loro funzioni corporee, e quindi vivono per lungo tempo. Quelli composti dall’etere terrestre hanno una vita piu` breve, quelli comporti da etere aereo piu` lunga, la durata della vita è compresa tra trecento e mille anni. Paracelso ha sostenuto che
vivono in condizioni simili ai nostri ambienti terrestri e sono in qualche modo soggetti alla malattia. Si pensa che queste creature siano incapaci di sviluppo spirituale, ma la maggior parte di esse
sono di alto carattere morale. Riguardo agli eteri elementali in cui esistono gli spiriti della Natura, Paracelso scrisse: “Vivono nei quattro elementi: le Ninfe nell’elemento dell’acqua, le Silfidi in quello
dell’aria, gli Gnomi in quello della terra e le Salamandre in quello del fuoco. Sono anche chiamati Undinæ, Sylvestri, Gnomi, Vulcani, & c. Ogni specie si muove solo nell’elemento a cui appartiene, e nessuno di loro può uscire dal suo elemento appropriato, in quanto e` come l’aria per noi, o l’acqua per i pesci; e nessuno di loro può vivere nell’elemento appartenente ad un’altra classe. In quanto per ogni essere elementale l’elemento in cui vive è
trasparente, invisibile e respirabile, come l’atmosfera è per noi. “(Philosophia Occulta, tradotto da Franz Hartmann.)
Il lettore dovrebbe fare attenzione a non confondere gli spiriti della Natura con le vere onde della vita che si evolvono attraverso i mondi invisibili. Mentre gli elementali sono composti solo da una essenza eterica (o atomica), angeli, arcangeli e altri hanno organismi composti, costituiti da una natura spirituale e una catena di veicoli per esprimere quella natura non diversa da quella degli uomini, ma senza includere il corpo fisico e i relativi limiti. Alla filosofia degli spiriti della natura viene generalmente attribuita un’origine orientale, probabilmente
Brahmanica; e Paracelso si assicurò questa conoscenza dai saggi orientali con cui venne in contatto durante la sua vita di peregrinazioni filosofiche. Gli egiziani e i greci hanno raccolto le loro informazioni dalla stessa fonte. Le quattro divisioni principali di spiriti della natura devono ora essere considerati separatamente, secondo gli insegnamenti di Paracelso e l’Abbé de Villars e scritti di altri autori
regni elementali di comunicare con lui in condizioni adeguate.
Gli spiriti della natura non possono essere distrutti dagli elementi più grossolani, come il fuoco materiale, la terra, l’aria o l’acqua, perché funzionano in un ritmo di vibrazione superiore a quello delle sostanze terrestri. Essendo composti da un solo elemento o principio (l’etere in cui essi funzionano), non hanno uno spirito immortale e alla morte si limitano a disintegrarsi nell’elemento dal quale erano originariamente individualizzati. Nessuna coscienza individuale è preservata dopo la morte, perché non c’è nessun veicolo superiore presente a contenerla. Essere fatti di una sola sostanza, l’attrito non esiste: quindi c’è poca usura o blocco sostenuti dalle loro funzioni corporee, e quindi vivono per lungo tempo. Quelli composti dall’etere terrestre hanno una vita piu` breve, quelli comporti da etere aereo piu` lunga, la durata della vita è compresa tra trecento e mille anni. Paracelso ha sostenuto che
vivono in condizioni simili ai nostri ambienti terrestri e sono in qualche modo soggetti alla malattia. Si pensa che queste creature siano incapaci di sviluppo spirituale, ma la maggior parte di esse
sono di alto carattere morale. Riguardo agli eteri elementali in cui esistono gli spiriti della Natura, Paracelso scrisse: “Vivono nei quattro elementi: le Ninfe nell’elemento dell’acqua, le Silfidi in quello
dell’aria, gli Gnomi in quello della terra e le Salamandre in quello del fuoco. Sono anche chiamati Undinæ, Sylvestri, Gnomi, Vulcani, & c. Ogni specie si muove solo nell’elemento a cui appartiene, e nessuno di loro può uscire dal suo elemento appropriato, in quanto e` come l’aria per noi, o l’acqua per i pesci; e nessuno di loro può vivere nell’elemento appartenente ad un’altra classe. In quanto per ogni essere elementale l’elemento in cui vive è
trasparente, invisibile e respirabile, come l’atmosfera è per noi. “(Philosophia Occulta, tradotto da Franz Hartmann.)
Il lettore dovrebbe fare attenzione a non confondere gli spiriti della Natura con le vere onde della vita che si evolvono attraverso i mondi invisibili. Mentre gli elementali sono composti solo da una essenza eterica (o atomica), angeli, arcangeli e altri hanno organismi composti, costituiti da una natura spirituale e una catena di veicoli per esprimere quella natura non diversa da quella degli uomini, ma senza includere il corpo fisico e i relativi limiti. Alla filosofia degli spiriti della natura viene generalmente attribuita un’origine orientale, probabilmente
Brahmanica; e Paracelso si assicurò questa conoscenza dai saggi orientali con cui venne in contatto durante la sua vita di peregrinazioni filosofiche. Gli egiziani e i greci hanno raccolto le loro informazioni dalla stessa fonte. Le quattro divisioni principali di spiriti della natura devono ora essere considerati separatamente, secondo gli insegnamenti di Paracelso e l’Abbé de Villars e scritti di altri autori
GLI GNOMI
Gli elementali che dimorano in quel corpo attenuato della terra che è chiamato l’etere terrestre sono raggruppati sotto la voce generale degli gnomi. (Il nome è probabilmente derivato dal genomus greco, che significa abitante della terra. Vedi New English Dictionary.)
Proprio come ci sono molti tipi di esseri umani che si evolvono, ci sono molti tipi di gnomi che si evolvono attraverso il soggettivo
corpo etereo della natura. Questi spiriti della terra lavorano in un elemento così vicino nel ritmo vibratorio a quello della terra materiale che hanno un potere immenso sulle sue rocce e sulla sua flora, e anche sugli elementi minerali nei regni animale e umano. Alcuni, come i pigmei, agiscono su pietre, gemme e metalli, e si suppone che siano i guardiani dei tesori nascosti. Vivono in caverne, molto in basso in quello che gli scandinavi chiamavano la Terra dei Nibelunghi. Nel meraviglioso ciclo operistico di Wagner, L’anello dei Nibelunghi, Alberich si fa Re dei Pigmei e costringe queste piccole creature a raccogliere per lui i tesori nascosti sotto la superficie della terra.
Oltre ai pigmei ci sono altri gnomi, che sono chiamati spiriti degli alberi e delle foreste. A questo gruppo appartengo i silvestri, i satiri, i Pan, le driadi, gli amadriadi, i durdali, gli elfi. Paracelso afferma che gli gnomi costruiscono case di sostanze che ricordano nelle loro circoscrizioni l’alabastro, il marmo e il cemento, ma la vera natura di questi materiali è sconosciuta, non avendo controparti di natura fisica. Alcune famiglie di gnomi si riuniscono in comunità, mentre altre sono indigene. Ad esempio, gli amadriadi vivono e muoiono con le piante o
alberi di cui fanno parte. Si dice che ogni arbusto e fiore abbia il suo spirito naturale, che usa spesso il corpo fisico della pianta come sua dimora. Gli antichi filosofi, riconoscendo il principio dell’intelligenza che si manifesta in tutti i dipartimento della natura allo stesso modo, ritenevano che la qualità della selezione naturale esibita dalle creature che non possiedono mentalità organizzate hanno espresso in realtà le decisioni degli spiriti della natura stessi. C. M. Gayley, in The Classic Myths, dice: “Era un tratto piacevole nel vecchio paganesimo quello che amava tracciare in ogni operazione della natura l’agente della divinità. L’immaginazione dei greci popolavano le regioni della terra e del mare con le divinità, a cui attribuiva il libero arbitrio il fenomeno che la nostra filosofia attribuisce all’operazione della legge naturale. “Così, per conto dell’impianto con cui hanno lavorato, gli elementi elementari accettati e rifiutati, depositato colorante in esso, conservano e proteggono il seme, e eseguivano molti altri uffici beneficiari. Ogni specie era servita da un tipo diverso ma appropriato di Spirito della natura Per esempio quelli che lavoravano con arbusti velenosi erano offensivi nel loro aspetto. Si dice che gli spiriti della natura della cicuta velenosa assomiglino a uno scheletro umano molto piccolo, ricoperto da una poltiglia semitrasparente. Vivono dentro e attraverso la cicuta, e se è tagliata rimane con i germogli fino a quando entrambi muoiono.
Anche gli alberi grandi hanno i loro spiriti della natura, ma sono molto più grandi degli elementali di piante più piccole. Le fatiche dei pigmei comprendono il taglio dei cristalli nelle rocce e lo sviluppo delle vene di minerale. Quando gli gnomi lavorano con animali o con gli esseri umani, il loro lavoro è limitato ai tessuti che corrispondono alla loro stessa natura. Quindi lavorano con le ossa, che appartengono al regno minerale e gli antichi credevano che la ricostruzione delle membra distrutte fosse impossibile senza la cooperazione degli elementali.
Gli gnomi sono di varie dimensioni, molti dei quali sono molto più piccoli degli esseri umani alcuni di loro hanno il potere di cambiare la loro statura a volontà. Questo è il risultato della mobilità estrema dell’elemento in cui funzionano. Per quanto gli riguarda Abbé de
Villars ha scritto: “La terra è piena fino al suo centro di gnomi, gente di bassa statura, che sono i guardiani di tesori, minerali e pietre preziose. Sono geniali, amici dell’uomo e facili da governare. ”
Non tutte le autorità concordano riguardo all’amabile disposizione degli gnomi. Molti hanno detto che sono di natura ingannevole e maliziosa, difficili da gestire e infidi. Gli scrittori sono d’accordo, tuttavia, quando si conquista la loro fiducia, sono fedeli e veritieri. I
filosofi e gli iniziati del mondo antico furono istruiti riguardo a queste
piccole persone misteriose e hanno imparato come comunicare con loro e ottenere la loro cooperazione in imprese importanti. Tuttavia,
mai tradire la fiducia degli elementali, perché se lo facessi, le creature invisibili, funzionando attraverso la natura soggettiva dell’uomo, potrebbero causare loro un dolore infinito e probabilmente la distruzione finale. Finché il mistico serviva gli altri, gli gnomi lo avrebbero servito, ma se avesse cercato di usare egoisticamente il loro aiuto per ottenere il potere temporale, si sarebbero rivoltati contro di
lui con ira inesorabile. Lo stesso era vero se cercava di ingannarli. Gli spiriti della terra si incontrano in certi periodi dell’anno in grandi conclavi, come Shakespeare suggerisce nel suo Sogno di una notte di mezza estate, in cui tutti gli elementali si riuniscono per gioire
della bellezza e della armonia della natura e le prospettive di un raccolto eccellente. Gli gnomi sono governati da un re, che amano e riveriscono molto. Il suo nome è Gob; i suoi soggetti sono spesso chiamati folletti. I mistici Medievali davano un angolo della creazione (uno dei punti cardinali) a ciascuno dei quattro regni degli spiriti della Natura e a causa dei loro carattere terroso gli gnomi furono assegnati al Nord – il luogo riconosciuto dagli antichi come fonte di oscurità e morte. Una delle quattro divisioni principali della disposizione dell’essere umano fu assegnata anche agli gnomi, e poiché molti di loro abitarono nell’oscurità delle caverne e dell’oscurità delle foreste si diceva che il loro temperamento fosse malinconico, cupo e depresso. Con questo non si intende che essi stessi siano di tale disposizione, ma piuttosto che hanno un controllo speciale su elementi di consistenza simile. Gli gnomi si sposano e hanno famiglie, e gli gnomi femminili sono chiamati gnomidi. Alcuni indossano abiti tessuti dell’elemento in cui vivono. In altri casi i loro indumenti sono parte di se stessi e crescono con loro, come la pelliccia degli animali. Gli gnomi hanno appetiti insaziabili e passano gran parte del tempo mangiando, ma guadagnano il loro cibo in maniera deligente e conscienziosa.
Proprio come ci sono molti tipi di esseri umani che si evolvono, ci sono molti tipi di gnomi che si evolvono attraverso il soggettivo
corpo etereo della natura. Questi spiriti della terra lavorano in un elemento così vicino nel ritmo vibratorio a quello della terra materiale che hanno un potere immenso sulle sue rocce e sulla sua flora, e anche sugli elementi minerali nei regni animale e umano. Alcuni, come i pigmei, agiscono su pietre, gemme e metalli, e si suppone che siano i guardiani dei tesori nascosti. Vivono in caverne, molto in basso in quello che gli scandinavi chiamavano la Terra dei Nibelunghi. Nel meraviglioso ciclo operistico di Wagner, L’anello dei Nibelunghi, Alberich si fa Re dei Pigmei e costringe queste piccole creature a raccogliere per lui i tesori nascosti sotto la superficie della terra.
Oltre ai pigmei ci sono altri gnomi, che sono chiamati spiriti degli alberi e delle foreste. A questo gruppo appartengo i silvestri, i satiri, i Pan, le driadi, gli amadriadi, i durdali, gli elfi. Paracelso afferma che gli gnomi costruiscono case di sostanze che ricordano nelle loro circoscrizioni l’alabastro, il marmo e il cemento, ma la vera natura di questi materiali è sconosciuta, non avendo controparti di natura fisica. Alcune famiglie di gnomi si riuniscono in comunità, mentre altre sono indigene. Ad esempio, gli amadriadi vivono e muoiono con le piante o
alberi di cui fanno parte. Si dice che ogni arbusto e fiore abbia il suo spirito naturale, che usa spesso il corpo fisico della pianta come sua dimora. Gli antichi filosofi, riconoscendo il principio dell’intelligenza che si manifesta in tutti i dipartimento della natura allo stesso modo, ritenevano che la qualità della selezione naturale esibita dalle creature che non possiedono mentalità organizzate hanno espresso in realtà le decisioni degli spiriti della natura stessi. C. M. Gayley, in The Classic Myths, dice: “Era un tratto piacevole nel vecchio paganesimo quello che amava tracciare in ogni operazione della natura l’agente della divinità. L’immaginazione dei greci popolavano le regioni della terra e del mare con le divinità, a cui attribuiva il libero arbitrio il fenomeno che la nostra filosofia attribuisce all’operazione della legge naturale. “Così, per conto dell’impianto con cui hanno lavorato, gli elementi elementari accettati e rifiutati, depositato colorante in esso, conservano e proteggono il seme, e eseguivano molti altri uffici beneficiari. Ogni specie era servita da un tipo diverso ma appropriato di Spirito della natura Per esempio quelli che lavoravano con arbusti velenosi erano offensivi nel loro aspetto. Si dice che gli spiriti della natura della cicuta velenosa assomiglino a uno scheletro umano molto piccolo, ricoperto da una poltiglia semitrasparente. Vivono dentro e attraverso la cicuta, e se è tagliata rimane con i germogli fino a quando entrambi muoiono.
Anche gli alberi grandi hanno i loro spiriti della natura, ma sono molto più grandi degli elementali di piante più piccole. Le fatiche dei pigmei comprendono il taglio dei cristalli nelle rocce e lo sviluppo delle vene di minerale. Quando gli gnomi lavorano con animali o con gli esseri umani, il loro lavoro è limitato ai tessuti che corrispondono alla loro stessa natura. Quindi lavorano con le ossa, che appartengono al regno minerale e gli antichi credevano che la ricostruzione delle membra distrutte fosse impossibile senza la cooperazione degli elementali.
Gli gnomi sono di varie dimensioni, molti dei quali sono molto più piccoli degli esseri umani alcuni di loro hanno il potere di cambiare la loro statura a volontà. Questo è il risultato della mobilità estrema dell’elemento in cui funzionano. Per quanto gli riguarda Abbé de
Villars ha scritto: “La terra è piena fino al suo centro di gnomi, gente di bassa statura, che sono i guardiani di tesori, minerali e pietre preziose. Sono geniali, amici dell’uomo e facili da governare. ”
Non tutte le autorità concordano riguardo all’amabile disposizione degli gnomi. Molti hanno detto che sono di natura ingannevole e maliziosa, difficili da gestire e infidi. Gli scrittori sono d’accordo, tuttavia, quando si conquista la loro fiducia, sono fedeli e veritieri. I
filosofi e gli iniziati del mondo antico furono istruiti riguardo a queste
piccole persone misteriose e hanno imparato come comunicare con loro e ottenere la loro cooperazione in imprese importanti. Tuttavia,
mai tradire la fiducia degli elementali, perché se lo facessi, le creature invisibili, funzionando attraverso la natura soggettiva dell’uomo, potrebbero causare loro un dolore infinito e probabilmente la distruzione finale. Finché il mistico serviva gli altri, gli gnomi lo avrebbero servito, ma se avesse cercato di usare egoisticamente il loro aiuto per ottenere il potere temporale, si sarebbero rivoltati contro di
lui con ira inesorabile. Lo stesso era vero se cercava di ingannarli. Gli spiriti della terra si incontrano in certi periodi dell’anno in grandi conclavi, come Shakespeare suggerisce nel suo Sogno di una notte di mezza estate, in cui tutti gli elementali si riuniscono per gioire
della bellezza e della armonia della natura e le prospettive di un raccolto eccellente. Gli gnomi sono governati da un re, che amano e riveriscono molto. Il suo nome è Gob; i suoi soggetti sono spesso chiamati folletti. I mistici Medievali davano un angolo della creazione (uno dei punti cardinali) a ciascuno dei quattro regni degli spiriti della Natura e a causa dei loro carattere terroso gli gnomi furono assegnati al Nord – il luogo riconosciuto dagli antichi come fonte di oscurità e morte. Una delle quattro divisioni principali della disposizione dell’essere umano fu assegnata anche agli gnomi, e poiché molti di loro abitarono nell’oscurità delle caverne e dell’oscurità delle foreste si diceva che il loro temperamento fosse malinconico, cupo e depresso. Con questo non si intende che essi stessi siano di tale disposizione, ma piuttosto che hanno un controllo speciale su elementi di consistenza simile. Gli gnomi si sposano e hanno famiglie, e gli gnomi femminili sono chiamati gnomidi. Alcuni indossano abiti tessuti dell’elemento in cui vivono. In altri casi i loro indumenti sono parte di se stessi e crescono con loro, come la pelliccia degli animali. Gli gnomi hanno appetiti insaziabili e passano gran parte del tempo mangiando, ma guadagnano il loro cibo in maniera deligente e conscienziosa.
La maggior parte di loro ha un temperamento avaro, e prediligono conservare le cose in posti segreti. Vi sono numerose prove del fatto che i bambini piccoli spesso vedono gli gnomi, in quanto il loro contatto con il lato materiale della Natura non è ancora completo e funzionano ancora più o meno consapevolmente nei mondi invisibili.
Secondo Paracelso, “L’uomo vive negli elementi esteriori e gli Elementali vivono negli elementi interni. Questi ultimi hanno dimore e vestiti e costumi, lingue e governi propri, nello stesso senso in cui le api hanno le loro regine e le mandrie di animali i loro capi. “(Philosophia Occulta, tradotto da Franz Hartmann.) Paracelso differisce in qualche modo dai mistici greci riguardo alle limitazioni ambientali imposte agli spiriti della natura. Il filosofo svizzero li inquadra come eteri invisibili sottili. Secondo questa ipotesi sarebbero visibili solo in certe tempi e solo a quelli in relazione con le loro vibrazioni eteree. I greci, invece, apparentemente credevano che molti spiriti della Natura avessero delle costituzioni materiali in grado di farli
funzionare nel mondo fisico. Spesso il ricordo di un sogno è così vivido che, al risveglio, una persona crede davvero di aver attraversato un’esperienza fisica. La difficoltà di giudicare con precisione la fine della vista fisica e l’inizio della visione eterea può spiegare queste differenze di opinione. Anche questa spiegazione, tuttavia, non spiega in modo soddisfacente il satiro che, secondo San Girolamo, fu catturato vivo durante il regno di Costantino ed esposto alle persone. Era di forma umana con le corna e i piedi di una capra. Dopo la sua morte fu conservato sotto sale e portato all’Imperatore perché potesse testimoniare la sua realtà. (
Secondo Paracelso, “L’uomo vive negli elementi esteriori e gli Elementali vivono negli elementi interni. Questi ultimi hanno dimore e vestiti e costumi, lingue e governi propri, nello stesso senso in cui le api hanno le loro regine e le mandrie di animali i loro capi. “(Philosophia Occulta, tradotto da Franz Hartmann.) Paracelso differisce in qualche modo dai mistici greci riguardo alle limitazioni ambientali imposte agli spiriti della natura. Il filosofo svizzero li inquadra come eteri invisibili sottili. Secondo questa ipotesi sarebbero visibili solo in certe tempi e solo a quelli in relazione con le loro vibrazioni eteree. I greci, invece, apparentemente credevano che molti spiriti della Natura avessero delle costituzioni materiali in grado di farli
funzionare nel mondo fisico. Spesso il ricordo di un sogno è così vivido che, al risveglio, una persona crede davvero di aver attraversato un’esperienza fisica. La difficoltà di giudicare con precisione la fine della vista fisica e l’inizio della visione eterea può spiegare queste differenze di opinione. Anche questa spiegazione, tuttavia, non spiega in modo soddisfacente il satiro che, secondo San Girolamo, fu catturato vivo durante il regno di Costantino ed esposto alle persone. Era di forma umana con le corna e i piedi di una capra. Dopo la sua morte fu conservato sotto sale e portato all’Imperatore perché potesse testimoniare la sua realtà. (
LE ONDINE
Come gli gnomi erano limitati nella loro funzione agli elementi della terra, così le ondine (un nome dato alla famiglia degli elementali dell’acqua) funzionavano nell’invisibile, spirituale essenza chiamata etere umido (o liquido). Nel suo ritmo vibratorio è vicino all’elemento
dell’acqua, e così le ondine sono in grado di controllare, in larga misura, il corso e la funzione di questo fluido in natura. La bellezza sembra essere la nota dominante degli spiriti dell’acqua. Ovunque nell’arte o nella scultura, abbondano di simmetria e grazia. Controllano
l’elemento dell’acqua – che è sempre stato un simbolo femminile – è naturale che gli spiriti dell’acqua siano spesso simbolizzati dalla natura femminile. Ci sono molti gruppi di ondine. Alcuni abitano nelle cascate, altri sono indigeni che si spostano rapidamente nei fiumi; mentre altri gruppi vivono nei limpidi laghi di montagna. Secondo
i filosofi dell’antichità, ogni fontana aveva la sua ninfa; ogni oceano la sua Oceanide. Gli spiriti dell’acqua erano conosciuti con nomi come oreades, nereides, limoniade, naiadi, spiriti d’acqua, sirene e potamidi. Spesso le ninfe d’acqua derivavano i loro nomi dai torrenti, dai laghi o dai mari in cui dimoravano. Nel descriverli, gli antichi concordavano su alcune caratteristiche salienti. In generale, quasi tutte le ondine somigliavano strettamente agli esseri umani nell’aspetto e nelle dimensioni, benché quelle che abitavano piccoli corsi d’acqua e fontane erano di proporzioni corrispondentemente minori. Era
credenza che questi spiriti dell’acqua fossero occasionalmente in grado di assumere l’aspetto di normali esseri umani. Ci sono molte
leggende su questi spiriti e della loro adozione da parte delle famiglie dei pescatori, ma in quasi ogni caso le ondine sentirono il richiamo delle acque e ritornarono nel regno di Nettuno, il re del mare.
Praticamente nulla è noto riguardo alle ondine maschili. Gli spiriti dell’acqua non stabiliscono le proprie case nello stesso modo degli gnomi, ma vivono nelle grotte di corallo sotto l’oceano o tra le canne che crescono sulle rive dei fiumi o sulle rive dei laghi. Tra i Celti vi eras una leggenda sul fatto che l’Irlanda fosse popolata, prima della venuta degli attuali abitanti, da una strana razza di creature semi-divine; con l’avvento dei celti moderni si ritirarono nelle paludi, dove rimangono ancora oggi. Piccole ondine vivevano sotto ninfee e in piccole case di muschio. Le ondine lavoravano con le essenze vitali e i liquidi nelle piante, negli animali e negli esseri umani, ed erano presenti in tutto ciò che conteneva acqua. Quando viste, le ondine generalmente somigliavano alle dee della statuaria greca. Si alzavano dall’acqua avvolte dalla nebbia e non sopravvivono abbastanza fuori da un liquido. Ci sono molte famiglie di ondine, ognuna con le sue peculiari limitazioni, è impossibile considerale qui in dettaglio. Amano onorano e servono instancabilmente il loro capo, Necksa,. Si dice che il loro temperamento sia vitale e che sia stato dato loro il trono dell’angolo occidentale della creazione. Sono esseri piuttosto emotivi, amichevoli
e volenterosi di servire l’umanità. A volte sono raffigurati mentre cavalcano i delfini o altri grandi pesci e sembrano avere un amore speciale per i fiori e le piante, che servono quasi con devozione e intelligenza come gli gnomi. I poeti antichi hanno detto che le canzoni delle ondine possono essere ascoltate nel vento che soffia da ovest e le loro vite sono state consacrate all’abbellimento della terra materiale.
Come gli gnomi erano limitati nella loro funzione agli elementi della terra, così le ondine (un nome dato alla famiglia degli elementali dell’acqua) funzionavano nell’invisibile, spirituale essenza chiamata etere umido (o liquido). Nel suo ritmo vibratorio è vicino all’elemento
dell’acqua, e così le ondine sono in grado di controllare, in larga misura, il corso e la funzione di questo fluido in natura. La bellezza sembra essere la nota dominante degli spiriti dell’acqua. Ovunque nell’arte o nella scultura, abbondano di simmetria e grazia. Controllano
l’elemento dell’acqua – che è sempre stato un simbolo femminile – è naturale che gli spiriti dell’acqua siano spesso simbolizzati dalla natura femminile. Ci sono molti gruppi di ondine. Alcuni abitano nelle cascate, altri sono indigeni che si spostano rapidamente nei fiumi; mentre altri gruppi vivono nei limpidi laghi di montagna. Secondo
i filosofi dell’antichità, ogni fontana aveva la sua ninfa; ogni oceano la sua Oceanide. Gli spiriti dell’acqua erano conosciuti con nomi come oreades, nereides, limoniade, naiadi, spiriti d’acqua, sirene e potamidi. Spesso le ninfe d’acqua derivavano i loro nomi dai torrenti, dai laghi o dai mari in cui dimoravano. Nel descriverli, gli antichi concordavano su alcune caratteristiche salienti. In generale, quasi tutte le ondine somigliavano strettamente agli esseri umani nell’aspetto e nelle dimensioni, benché quelle che abitavano piccoli corsi d’acqua e fontane erano di proporzioni corrispondentemente minori. Era
credenza che questi spiriti dell’acqua fossero occasionalmente in grado di assumere l’aspetto di normali esseri umani. Ci sono molte
leggende su questi spiriti e della loro adozione da parte delle famiglie dei pescatori, ma in quasi ogni caso le ondine sentirono il richiamo delle acque e ritornarono nel regno di Nettuno, il re del mare.
Praticamente nulla è noto riguardo alle ondine maschili. Gli spiriti dell’acqua non stabiliscono le proprie case nello stesso modo degli gnomi, ma vivono nelle grotte di corallo sotto l’oceano o tra le canne che crescono sulle rive dei fiumi o sulle rive dei laghi. Tra i Celti vi eras una leggenda sul fatto che l’Irlanda fosse popolata, prima della venuta degli attuali abitanti, da una strana razza di creature semi-divine; con l’avvento dei celti moderni si ritirarono nelle paludi, dove rimangono ancora oggi. Piccole ondine vivevano sotto ninfee e in piccole case di muschio. Le ondine lavoravano con le essenze vitali e i liquidi nelle piante, negli animali e negli esseri umani, ed erano presenti in tutto ciò che conteneva acqua. Quando viste, le ondine generalmente somigliavano alle dee della statuaria greca. Si alzavano dall’acqua avvolte dalla nebbia e non sopravvivono abbastanza fuori da un liquido. Ci sono molte famiglie di ondine, ognuna con le sue peculiari limitazioni, è impossibile considerale qui in dettaglio. Amano onorano e servono instancabilmente il loro capo, Necksa,. Si dice che il loro temperamento sia vitale e che sia stato dato loro il trono dell’angolo occidentale della creazione. Sono esseri piuttosto emotivi, amichevoli
e volenterosi di servire l’umanità. A volte sono raffigurati mentre cavalcano i delfini o altri grandi pesci e sembrano avere un amore speciale per i fiori e le piante, che servono quasi con devozione e intelligenza come gli gnomi. I poeti antichi hanno detto che le canzoni delle ondine possono essere ascoltate nel vento che soffia da ovest e le loro vite sono state consacrate all’abbellimento della terra materiale.
LE SALAMANDRE
Il terzo gruppo di elementali sono le salamandre, o spiriti di fuoco, che vivono in questo attenuato, etere spirituale che è l’elemento del fuoco invisibile della natura. Senza di loro il fuoco materiale non può esistere; non si può accendere un fiammifero, né una pietra focaia senza l’assistenza di una salamandra, che appare immediatamente (una credenza dei mistici medievali), evocata dall’attrito. L’uomo non è in grado di comunicare con successo con le salamandre, a causa dell’elemento igneo in cui vivono, perché alla loro presenza tutto quello che appare e` cenere. Con composti appositamente preparati di
erbe e profumi i filosofi del mondo antico fabbricarono molti tipi di
incenso. Quando si bruciava l’incenso, i vapori che si presentavano erano particolarmente adatti come mezzo espressivo di questi elementali, che, prendendo in prestito l’effluvio etereo dal fumo dell’incenso, per far sentire la loro presenza. Le salamandre sono varie nel loro raggruppamento e disposizione come le ondine o
gli gnomi Ci sono molte famiglie, diverse per aspetto, dimensioni e dignità. A volte le salamandre erano visibili come piccole sfere di luce. Paracelso dice: “Le salamandre sono state viste sotto forma di palle infuocate o lingue di fuoco. “(Philosophia Occulta, tradotto da Franz Hartmann.) Gli investigatori mediorientali degli spiriti della Natura erano dell’opinione che la più comune forma della salamandra era di forma simile a una lucertola, un piede o più di lunghezza e visibile come una splendente Urodela, che si contorceva e strisciava in mezzo al fuoco. Un altro gruppo era descritto come enormi giganti infuocati in abiti fluenti, protetti da strati di armatura infuocata.
Alcune autorità mediovali, tra cui l’Abbé de Villars, sostenevano che Zarathustra (Zoroastro) era il figlio di Vesta (che si credeva fosse la moglie di Noè) e la grande salamandra Oromasis. Quindi, da quel momento in poi, sono stati mantenuti dei fuochi perpetui sugli altari persiani in onore del fiammeggiante padre di Zarathustra.
Il terzo gruppo di elementali sono le salamandre, o spiriti di fuoco, che vivono in questo attenuato, etere spirituale che è l’elemento del fuoco invisibile della natura. Senza di loro il fuoco materiale non può esistere; non si può accendere un fiammifero, né una pietra focaia senza l’assistenza di una salamandra, che appare immediatamente (una credenza dei mistici medievali), evocata dall’attrito. L’uomo non è in grado di comunicare con successo con le salamandre, a causa dell’elemento igneo in cui vivono, perché alla loro presenza tutto quello che appare e` cenere. Con composti appositamente preparati di
erbe e profumi i filosofi del mondo antico fabbricarono molti tipi di
incenso. Quando si bruciava l’incenso, i vapori che si presentavano erano particolarmente adatti come mezzo espressivo di questi elementali, che, prendendo in prestito l’effluvio etereo dal fumo dell’incenso, per far sentire la loro presenza. Le salamandre sono varie nel loro raggruppamento e disposizione come le ondine o
gli gnomi Ci sono molte famiglie, diverse per aspetto, dimensioni e dignità. A volte le salamandre erano visibili come piccole sfere di luce. Paracelso dice: “Le salamandre sono state viste sotto forma di palle infuocate o lingue di fuoco. “(Philosophia Occulta, tradotto da Franz Hartmann.) Gli investigatori mediorientali degli spiriti della Natura erano dell’opinione che la più comune forma della salamandra era di forma simile a una lucertola, un piede o più di lunghezza e visibile come una splendente Urodela, che si contorceva e strisciava in mezzo al fuoco. Un altro gruppo era descritto come enormi giganti infuocati in abiti fluenti, protetti da strati di armatura infuocata.
Alcune autorità mediovali, tra cui l’Abbé de Villars, sostenevano che Zarathustra (Zoroastro) era il figlio di Vesta (che si credeva fosse la moglie di Noè) e la grande salamandra Oromasis. Quindi, da quel momento in poi, sono stati mantenuti dei fuochi perpetui sugli altari persiani in onore del fiammeggiante padre di Zarathustra.
Una suddivisione più importante delle salamandre era l’Acthnici. Queste creature apparivano solo come globi indistinti. Galleggiavano sull’acqua di notte e di tanto in tanto apparivano come fiamme biforcute sugli alberi e sulle navi ( il fuoco di St. Elmo). Le salamandre erano le più forti e potenti degli elementali ed avevano come sovrano un magnifico spirito fiammeggiante chiamato Djin, dal terribile e maestoso aspetto. Le salamandre erano pericolose e i saggi furono avvertiti di stare alla larga da loro, poiché spesso i benefici derivati dallo studio non erano commisurati al prezzo pagato Poiché gli antichi associavano il calore al Sud, questo angolo della creazione fu assegnato alle salamandre come il loro trono e hanno esercitato un’influenza speciale su tutti gli esseri dal temperamento ardente o tempestoso. Sia negli animali che negli uomini, le salamandre
lavorano attraverso la natura emotiva per mezzo del calore corporeo, del fegato e del sangue. Senza la loro assistenza non ci sarebbe calore.
lavorano attraverso la natura emotiva per mezzo del calore corporeo, del fegato e del sangue. Senza la loro assistenza non ci sarebbe calore.
I SILFIDI
Quando i saggi dicevano che la quarta classe di elementali, o silfidi, vivevano nell’elemento dell’aria, intendevano con questo non l’atmosfera naturale della terra, ma l’invisibile, mezzo intangibile, spirituale – una sostanza eterea simile nella composizione alla nostra
atmosfera, ma molto più sottile. Nell’ultimo discorso di Socrate, come preservato da Platone nel suo Phædo, il filosofo condannato dice:
“E sulla terra ci sono animali e uomini, alcuni in una regione di mezzo, altri (elementali) nell’aria come noi sul mare; altri nelle isole in cui soffia l’aria,; e in una parola, l’aria è usata da loro come l’acqua e il mare vien usato da noi, e l’etere è per loro ciò che l’aria è per noi. Le loro stagioni sono cosi` temperate che non hanno malattie (contestato da Paracelso) e vivono molto piu` a lungo di noi e hanno vista, portamento, olfatto e tutti gli altri sensi, in una perfezione molto maggiore, allo stesso grado in cui l’aria è più pura dell’acqua. Inoltre hanno templi e luoghi sacri in cui gli dei abitano davvero, e ascoltano le loro voci e ricevono le loro risposte, e sono consapevoli di loro e tengono conversazioni con loro, e vedono il sole, la luna e le stelle come realmente sono. ”
atmosfera, ma molto più sottile. Nell’ultimo discorso di Socrate, come preservato da Platone nel suo Phædo, il filosofo condannato dice:
“E sulla terra ci sono animali e uomini, alcuni in una regione di mezzo, altri (elementali) nell’aria come noi sul mare; altri nelle isole in cui soffia l’aria,; e in una parola, l’aria è usata da loro come l’acqua e il mare vien usato da noi, e l’etere è per loro ciò che l’aria è per noi. Le loro stagioni sono cosi` temperate che non hanno malattie (contestato da Paracelso) e vivono molto piu` a lungo di noi e hanno vista, portamento, olfatto e tutti gli altri sensi, in una perfezione molto maggiore, allo stesso grado in cui l’aria è più pura dell’acqua. Inoltre hanno templi e luoghi sacri in cui gli dei abitano davvero, e ascoltano le loro voci e ricevono le loro risposte, e sono consapevoli di loro e tengono conversazioni con loro, e vedono il sole, la luna e le stelle come realmente sono. ”
Mentre si credeva che le silfidi vivessero tra le nuvole e nell’aria circostante, le loro vera casa era sulle cime delle montagne.
Nelle sue note redazionali alle Scienze occulte di Salverte, Anthony Todd Thomson afferma: “Le fate sono evidentemente di origine scandinava, anche se il nome dovrebbe essere derivato da, o piuttosto una modifica del Peri persiano, un essere immaginario e benevolo, la cui missione era quella di proteggere gli uomini dalle maledizioni
di spiriti maligni; ma con più probabilità si può riferirsi al Fagur gotico, come il termine Elfi viene da Alfa, la denominazione generale per l’intera tribù. Se questa derivazione del nome di Fate fosse vero, potremmo datare l’inizio della credenza popolare nelle Fate britanniche al periodo della conquista danese. Dovevano essere
esseri aerei, belli, vivaci e benevoli nei loro rapporti con i mortali, che abitavano una regione chiamata Terra delle Fate; comunemente appaiono sulla terra a intervalli – quando lasciano tracce delle loro visite, in bellissimi anelli verdi, dove si trovava la rugiada calpestata nelle loro danze al chiaro di luna. ”
Alle silfidi gli antichi attribuirono il compito di modellare i fiocchi di neve e raccogliere le nuvole. Tutto cio` era realizzato in collaborazione con le ondine che fornivano l’umidita` I venti erano il loro veicolo particolare e gli antichi si riferivano a loro come agli spiriti dell’aria. Sono i più alti di tutti gli elementali, essendo il loro elemento nativo
il più alto nel tasso vibratorio. Vivono centinaia di anni, spesso raggiungendo il migliaio di anni e non sembrano mai invecchiare. Il capo delle silfidi si chiama Paralda, il quale dimora sulla montagna più alta della terra. Si ritiene che le silfidi, le salamandre e le ninfe avessero molto a che fare con gli oracoli degli antichi; che in effetti erano quelli che parlavano dalle profondità della terra e
dall’alto. Le silfidi assumono talvolta forme umane, ma apparentemente solo per brevi periodi di tempo. Le loro dimensioni variano, ma nella maggior parte dei casi non sono più grandi degli esseri umani e spesso considerevolmente più piccole. Si dice che le silfidi abbiano accettato gli esseri umani le loro comunità e hanno permesso loro di vivere; Da alcuni, sono ritenute Muse Greche, perché si dice che questi spiriti si radunino attorno alla mente del sognatore,
il poeta e l’artista, e lo ispirano con la loro profonda conoscenza delle bellezze della natura. Alle silfidi viene assegnato l’angolo orientale della creazione. Il loro temperamento è mirabile, mutevole ed eccentrico. Le qualità peculiari comuni agli uomini di genio sono presumibilmente il risultato della cooperazione di silfidi. Le silfidi lavorano con i gas del corpo umano e indirettamente con il sistema nervoso. Non hanno un domicilio fisso, ma vagano da un posto all’altro – nomadi elementali, ma sempre presenti nell’attività intelligente dell’universo.
Nelle sue note redazionali alle Scienze occulte di Salverte, Anthony Todd Thomson afferma: “Le fate sono evidentemente di origine scandinava, anche se il nome dovrebbe essere derivato da, o piuttosto una modifica del Peri persiano, un essere immaginario e benevolo, la cui missione era quella di proteggere gli uomini dalle maledizioni
di spiriti maligni; ma con più probabilità si può riferirsi al Fagur gotico, come il termine Elfi viene da Alfa, la denominazione generale per l’intera tribù. Se questa derivazione del nome di Fate fosse vero, potremmo datare l’inizio della credenza popolare nelle Fate britanniche al periodo della conquista danese. Dovevano essere
esseri aerei, belli, vivaci e benevoli nei loro rapporti con i mortali, che abitavano una regione chiamata Terra delle Fate; comunemente appaiono sulla terra a intervalli – quando lasciano tracce delle loro visite, in bellissimi anelli verdi, dove si trovava la rugiada calpestata nelle loro danze al chiaro di luna. ”
Alle silfidi gli antichi attribuirono il compito di modellare i fiocchi di neve e raccogliere le nuvole. Tutto cio` era realizzato in collaborazione con le ondine che fornivano l’umidita` I venti erano il loro veicolo particolare e gli antichi si riferivano a loro come agli spiriti dell’aria. Sono i più alti di tutti gli elementali, essendo il loro elemento nativo
il più alto nel tasso vibratorio. Vivono centinaia di anni, spesso raggiungendo il migliaio di anni e non sembrano mai invecchiare. Il capo delle silfidi si chiama Paralda, il quale dimora sulla montagna più alta della terra. Si ritiene che le silfidi, le salamandre e le ninfe avessero molto a che fare con gli oracoli degli antichi; che in effetti erano quelli che parlavano dalle profondità della terra e
dall’alto. Le silfidi assumono talvolta forme umane, ma apparentemente solo per brevi periodi di tempo. Le loro dimensioni variano, ma nella maggior parte dei casi non sono più grandi degli esseri umani e spesso considerevolmente più piccole. Si dice che le silfidi abbiano accettato gli esseri umani le loro comunità e hanno permesso loro di vivere; Da alcuni, sono ritenute Muse Greche, perché si dice che questi spiriti si radunino attorno alla mente del sognatore,
il poeta e l’artista, e lo ispirano con la loro profonda conoscenza delle bellezze della natura. Alle silfidi viene assegnato l’angolo orientale della creazione. Il loro temperamento è mirabile, mutevole ed eccentrico. Le qualità peculiari comuni agli uomini di genio sono presumibilmente il risultato della cooperazione di silfidi. Le silfidi lavorano con i gas del corpo umano e indirettamente con il sistema nervoso. Non hanno un domicilio fisso, ma vagano da un posto all’altro – nomadi elementali, ma sempre presenti nell’attività intelligente dell’universo.
OSSERVAZIONI GENERALI
Alcuni degli antichi, a differenza di Paracelso, avevano l’opinione che i regni elementali erano capaci di farsi guerra gli uni contro gli altri, e riconoscevano nelle battaglie degli elementi disaccordi tra questi regni di spiriti della Natura. quando un fulmine colpiva una roccia e la scheggiavano, credevano che le salamandre attaccassero gli gnomi. Poiché non potevano attaccarsi a vicenda nelle loro strane essenze eteriche, a causa del fatto che non vi era alcuna corrispondenza vibratoria tra i quattro eteri di cui sono composti questi regni, hanno la necessita` di attaccare attraverso un denominatore comune, vale a dire la sostanza materiale dell’universo fisico su cui avevano un certo potere. Le guerre sono state combattute anche all’interno dei gruppi stessi; un esercito di gnomi avrebbe attaccato un altro esercito, e la guerra civile si sarebbe diffusa tra loro. I filosofi di molto tempo fa hanno risolto i problemi delle apparenti incongruenze della natura, individuando e personificando tutte le sue forze, accreditandole con temperamenti non dissimili da quelli umani. Ai quattro segni fissi dello zodiaco furono assegnato i quattro regni degli elementali. Si diceva che gli gnomi fossero della natura del Toro; le ondine, della natura dello Scorpione; le salamandre esemplificavano la costituzione del Leone; mentre le silfidi manipolavano le emanazioni dell’Acquario.
La Chiesa cristiana riunì tutte le entità elementali sotto il titolo di demoni. Questo è un termine improprio con conseguenze di vasta portata, per la mente media in quanto con demone si definisce una cosa cattiva, e gli spiriti della Natura non sono essenzialmente più malevoli di quanto non lo siano i minerali, le piante e gli animali. Molti dei primi Padri della Chiesa affermarono che avevano incontrato e discusso con gli elementali. Come già sostenuto, gli spiriti della Natura sono senza speranza di immortalità, anche se alcuni filosofi hanno sostenuto che in casi isolati veniva loro conferita l’immortalità
da adepti e iniziati che hanno compreso alcuni principi sottili del mondo invisibile. Come la disintegrazione ha luogo nel mondo fisico, quindi avviene nella controparte eterea della sostanza fisica. In condizioni normali alla morte, lo spirito della natura è
semplicemente introiettato nuovamente nell’essenza primaria trasparente da cui era originariamente individualizzato. Qualunque sia la crescita evolutiva fatta viene registrata unicamente nella coscienza di quell’essenza primaria, o elemento, e non temporaneamente
nell’entità individualizzata dell’elemento elementare. Essendo senza l’organismo composto dell’uomo mancando dei suoi veicoli spirituali e intellettuali, gli spiriti della Natura sono subumani nella loro intelligenza razionale, ma dalle loro funzioni – limitate a un elemento – è risultato un tipo specializzato di intelligenza molto più avanzata di quella umana. I termini Incubus e Succubus sono stati applicati indiscriminatamente dai padri della Chiesa agli elementali. L’incubo e la succube, tuttavia, sono creazioni malvagie e innaturali, mentre elementali è un termine collettivo per tutti gli abitanti delle quattro
essenze elementali. Secondo Paracelso, l’incubo e la succube (che sono maschio e femmina, rispettivamente) sono creature parassitarie che sussistono sui pensieri cattivi e le emozioni negative del corpo astrale. Questi termini sono anche applicati agli organismi superfisici
di stregoni e maghi neri. Mentre queste larve non sono in alcun modo esseri immaginari, sono, tuttavia, la progenie dell’immaginazione. Erano riconosciuti dagli antichi saggi come la causa invisibile del vizio perché si librano negli eteri che circondano i moralmente deboli e continuamente li incitano agli eccessi che portano al degrado. Per questo motivo possiamo trovarli dove e` presente droga, o nei bordelli, dove si attaccano a quegli sfortunati che si sono arresi all’ingiustizia. Permettendo ai suoi sensi di attenuarsi attraverso l’indulgenza in droghe o alcolici, l’individuo entra temporaneamente in rapporto con questi abitanti del piano astrale. L’houris osservato dal dipendente da oppio o hashish e i mostri luridi che tormentano la vittima del delirium tremens sono esempi di esseri del sottomondo, visibili solo da coloro le cui cattive pratiche fungono per loro da calamita. Si differenziano ampiamente dagli elementali e anche dagli incubi e dalle succubi i vampiri, che sono definiti da Paracelso come i corpi astrali di una persona vivente o morta (di solito e` il secondo caso). Il vampiro cerca di prolungare l’esistenza sul piano fisico
privando la vita delle sue energie fondamentali e appropriandosene indebitamente.
Nel suo De Ente Spirituali Paracelso scrive così di questi esseri maligni: “Una persona sana e pura non può diventare ossessionata da loro, perché tale Larva può solo agire se il soggetto fa spazio nella sua mente per loro. Una mente sana è un castello che non può
essere invaso senza la volontà del suo padrone; ma se hanno il permesso di entrare, eccitano le passioni degli uomini e delle donne, creano voglie in loro, producono cattivi pensieri e agiscono in modo dannoso sul cervello; affilano l’intelletto animale e soffocano il
senso morale. Gli spiriti maligni ossessionano solo quegli esseri umani nei quali è la natura animale a prevalere. Le menti che sono illuminate dallo spirito di verità non possono essere possedute; solo coloro che sono abitualmente guidati dai loro stessi impulsi inferiori possono essere sottoposti alle loro influenze. “(Vedi Paracelso, di Franz Hartmann.)
Uno strano concetto, e uno in qualche modo in contrasto con il convenzionale, è quello descritto dal Conte de Gabalis riguardo alla concezione immacolata, cioè, che rappresenta l’unione di un essere umano con un elementale. Tra i discendenti di tali unioni lui
elenca Ercole, Achille, Enea, Teseo, Melchisedek, il divino Platone, Apollonio di Tyana e il mago Merlino.
La Chiesa cristiana riunì tutte le entità elementali sotto il titolo di demoni. Questo è un termine improprio con conseguenze di vasta portata, per la mente media in quanto con demone si definisce una cosa cattiva, e gli spiriti della Natura non sono essenzialmente più malevoli di quanto non lo siano i minerali, le piante e gli animali. Molti dei primi Padri della Chiesa affermarono che avevano incontrato e discusso con gli elementali. Come già sostenuto, gli spiriti della Natura sono senza speranza di immortalità, anche se alcuni filosofi hanno sostenuto che in casi isolati veniva loro conferita l’immortalità
da adepti e iniziati che hanno compreso alcuni principi sottili del mondo invisibile. Come la disintegrazione ha luogo nel mondo fisico, quindi avviene nella controparte eterea della sostanza fisica. In condizioni normali alla morte, lo spirito della natura è
semplicemente introiettato nuovamente nell’essenza primaria trasparente da cui era originariamente individualizzato. Qualunque sia la crescita evolutiva fatta viene registrata unicamente nella coscienza di quell’essenza primaria, o elemento, e non temporaneamente
nell’entità individualizzata dell’elemento elementare. Essendo senza l’organismo composto dell’uomo mancando dei suoi veicoli spirituali e intellettuali, gli spiriti della Natura sono subumani nella loro intelligenza razionale, ma dalle loro funzioni – limitate a un elemento – è risultato un tipo specializzato di intelligenza molto più avanzata di quella umana. I termini Incubus e Succubus sono stati applicati indiscriminatamente dai padri della Chiesa agli elementali. L’incubo e la succube, tuttavia, sono creazioni malvagie e innaturali, mentre elementali è un termine collettivo per tutti gli abitanti delle quattro
essenze elementali. Secondo Paracelso, l’incubo e la succube (che sono maschio e femmina, rispettivamente) sono creature parassitarie che sussistono sui pensieri cattivi e le emozioni negative del corpo astrale. Questi termini sono anche applicati agli organismi superfisici
di stregoni e maghi neri. Mentre queste larve non sono in alcun modo esseri immaginari, sono, tuttavia, la progenie dell’immaginazione. Erano riconosciuti dagli antichi saggi come la causa invisibile del vizio perché si librano negli eteri che circondano i moralmente deboli e continuamente li incitano agli eccessi che portano al degrado. Per questo motivo possiamo trovarli dove e` presente droga, o nei bordelli, dove si attaccano a quegli sfortunati che si sono arresi all’ingiustizia. Permettendo ai suoi sensi di attenuarsi attraverso l’indulgenza in droghe o alcolici, l’individuo entra temporaneamente in rapporto con questi abitanti del piano astrale. L’houris osservato dal dipendente da oppio o hashish e i mostri luridi che tormentano la vittima del delirium tremens sono esempi di esseri del sottomondo, visibili solo da coloro le cui cattive pratiche fungono per loro da calamita. Si differenziano ampiamente dagli elementali e anche dagli incubi e dalle succubi i vampiri, che sono definiti da Paracelso come i corpi astrali di una persona vivente o morta (di solito e` il secondo caso). Il vampiro cerca di prolungare l’esistenza sul piano fisico
privando la vita delle sue energie fondamentali e appropriandosene indebitamente.
Nel suo De Ente Spirituali Paracelso scrive così di questi esseri maligni: “Una persona sana e pura non può diventare ossessionata da loro, perché tale Larva può solo agire se il soggetto fa spazio nella sua mente per loro. Una mente sana è un castello che non può
essere invaso senza la volontà del suo padrone; ma se hanno il permesso di entrare, eccitano le passioni degli uomini e delle donne, creano voglie in loro, producono cattivi pensieri e agiscono in modo dannoso sul cervello; affilano l’intelletto animale e soffocano il
senso morale. Gli spiriti maligni ossessionano solo quegli esseri umani nei quali è la natura animale a prevalere. Le menti che sono illuminate dallo spirito di verità non possono essere possedute; solo coloro che sono abitualmente guidati dai loro stessi impulsi inferiori possono essere sottoposti alle loro influenze. “(Vedi Paracelso, di Franz Hartmann.)
Uno strano concetto, e uno in qualche modo in contrasto con il convenzionale, è quello descritto dal Conte de Gabalis riguardo alla concezione immacolata, cioè, che rappresenta l’unione di un essere umano con un elementale. Tra i discendenti di tali unioni lui
elenca Ercole, Achille, Enea, Teseo, Melchisedek, il divino Platone, Apollonio di Tyana e il mago Merlino.
fonte https://neovitruvian.wordpress.com/2019/02/19/gli-antichi-insegnamenti-di-tutte-le-ere-gli-elementi-e-i-loro-abitanti/
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