In merito a eventuali "poteri scomodi" del Presidente della Repubblica, a mio avviso ritengo lo siano in maniera smaccata quelli cosiddetti sostanziali, ovvero quegli atti di competenza esclusiva del Presidente il quale, grazie a questi, può nominare un terzo dei giudici della Consulta, mentre un altro terzo lo nominano le Supreme Magistrature tipo CSM i cui tre membri fondamentali sono guarda caso il Presidente della Repubblica, il Primo Presidente della Corte di cassazione e il Procuratore Generale presso la Corte di cassazione che tra l'altro, comunque, vengono nominati dal succitato CSM di cui fanno parte Ops!
Detto questo basti ricordare quanto all’art.17.1, l. 195/1958, ovvero che "tutti i provvedimenti riguardanti i magistrati sono adottati, in conformità delle deliberazioni del Consiglio superiore, con decreto del Presidente della Repubblica (controfirmato dal Ministro; ovvero, nei casi stabiliti dalla legge, con decreto del Ministro di Giustizia).
Vanno infine considerati anche gli altri atti che il Presidente della Repubblica compie, in quanto Presidente del C.S.M., per permetterne il regolare funzionamento dal momento che egli agirebbe, in tale (bipolare) ipotesi, in veste di Presidente del C.S.M. e non come Presidente della Repubblica (infatti in caso di assenza del Presidente, essi possono essere posti in essere dal Vice-Presidente del C.S.M.).
Va da sé che quindi, ne potrà comunque indirizzare le scelte, visto il suo ruolo primario, secondo interpretazioni costituzionali gradite agli stessi come detto da lui nominati per un terzo e dall'organo che Presiede per un altro terzo.
Ovvero chi ha messo lì l'attuale Prefidente, che a sua volta era stato messo lì da un Presidente rieletto al di là di ogni logica costituzionale (ma solo per forzature volute dall'esterno da chi teneva l'exfasciocomunista per le palle da mó avendogli fatto tra l'altro nominare la Corte Costituzionale di cui faceva parte quello che oggi è il suo successore e che guarda caso non ha avvertito incostituzionalitá nel doppio mandato di cui sopra), sapeva benissimo come da quella posizione, forzando la mano, anche in faccia a un Popolo sostanzialmente giuridicamente ignorante e supino come pochi, si potessero poi tirare molte più leve che da dentro il Parlamento.
Stefano Davidson
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