Il primo punto perfetto del maestro templare.
Segreto Catechismo filosofico del 32° grado del Rito Scozzese (Antica Massoneria Templare) detto “Maestro Templare”. Risalente probabilmente ad inizio ‘800, ma forse più antico.
– Da che nacque l’idea della divinità?
-Nacque dall’azione degli elementi sull’uomo bruto e selvaggio.
-Da che nacquero le avventure attribuite agli dei?
-Le loro metamorfosi, le apparizioni, le imprese, sono creazioni dell’intelletto.
-Quali e quanti sono i principali culti, dai quali ebbero origine tutti gli altri?
-Quello degli elementi, quello degli astri, quello dei simboli, quello dei due principi, quello del mondo animato, quello dell’anima del mondo, quello di un grande artefice, quello dei principali agenti della natura. In tutto sono 8.
-Che cosa fu il culto degli elementi?
-I primi uomini ancora selvaggi si trovavano spaventati dal tuono, agitati e percossi dal vento, sommersi dalle acque, illuminati dal sole, nutriti dalle piante. La prima idea che formarono fu quella di queste azioni irresistibili e di agenti onnipotenti che in esse si nascondevano. Concepirono la loro debolezza e soggezione per una parte, la forza e la potenza dall’altra. Perciò pregarono il tuono a non ucciderli, il fuoco a non bruciarli, l’acqua a non sommergerli, il sole a illuminarli, la terra a nutrirli.
-Da che deriva il culto degli astri?
-L’uomo selvaggio divenne progressivamente cacciatore e pescatore. Dal veder comparire e sparire gli animali e i pesci in certe determinate epoche, comprese subito la successione delle stagioni e la rivoluzione annuale. Vide che al comparire o al declinare di certi astri, ritornavano gli animali, nascevano e crescevano le piante. Al comparire di altre stelle, gli animali partivano e arrivano le piante. Da tali apparizione degli Astri apparentemente dipendevano l’abbondanza o la carestia. Furono perciò conosciuti gli astri di buono e di cattivo augurio. Da ciò nacque l’idea che esistessero un principio del Bene e un principio del Male, idea che poi si sviluppò nei popoli civilizzati. Intanto le tribù cacciatrici, o pescatrici, pregarono i buoni astri ad essere loro favorevoli, e gli astri malefici a non essere loro tanto dannosi.
-Come nacque il culto dei simboli?
-Il popolo pastore e il popolo divenuto agricola furono obbligati a osservare più attentamente i celesti fenomeni per dirigere i passi delle greggi, per determinare le epoche delle sementi e dei diversi lavori necessari alla terra e alle piante. L’annuale rivoluzione fu quindi riconosciuta per una rivoluzione lunare o solare, e siccome certi gruppi di stelle ricomparivano in certe determinate epoche nel corso annuale, fu perciò riconosciuta la rivoluzione zodiacale e furono attribuiti i nomi alle costellazioni. I capi delle popolazioni, stabiliti questi nomi di convenzione, dissero alle loro tribù : l’Agnello libera il cielo dalle costellazioni dell’inverno, il toro sparge sulla terra i semi della fecondità. e, la Vergine ci reca le spighe, i frutti, i fiori; il Cancro comparisce con le inondazioni; e l’Acquario conduce le piogge; e lo Scorpione sparge sulla terra le malattie e la miseria. Quindi furono adorati l’Agnello, il Toro, la Vergine col culto della riconoscenza e dell’amore. Si vollero placare le costellazioni malefiche col culto del terrore. Di qui ebbe origine la pratica e la scienza dei geroglifici.
-Quale fu il culto dei due principi?
– Fu la conseguenza dei primi culti. Conosciuti i grandi agenti della natura, in bene e in male relativamente agli uomini, distinte le costellazioni in astri di buono e cattivo augurio, diviso l’anno in due parti, estate e inverno, progredendo i popoli nelle facoltà intellettuali, non più attribuirono ai venti, alle piogge, agli astri, le buone e le cattive vicende delle stagioni, ma pensarono che fossero effetti di cause primitive di agenti invisibili. Da ciò nacque l’idea dell’esistenza dei geni buoni e dei geni malefici, degli Angeli di luce e Angeli di tenebre. Quindi fu ravvisato il genio malefico nello Scorpione, nel serpente Arimane, nel cinghiale uccisore d’Adone; e fu venerato il genio benefico nel toro, nella vacca, nel vitello, nell’agnello, nella Vergine. E tale fu il doppio volto del principio del bene e del principio del male.
-Spiegatemi il culto del mondo animato.
– I sacerdoti delle nazioni, divenuti astronomi e naturalisti, crearono una mitologia sulle idee e delle potenze motrici, principi e cause. Deificati i molteplici agenti della natura, si ebbe un culto composto in ragione di quelli. Le acque, le piante, le foreste, gli antri, le montagne, i venti, il fuoco, ebbero i loro dei. Fu questa l’origine delle teologie. Ogni parte dell’universo fu dotata di un’anima, di un principio. Ma tutte queste parti, essendo riguardate come effetti ed emanazione di un grande insieme, di una potenza superiore, fu perciò questa adorata in Brama, in Iside, in Beddú, in Pan, in Giove.
-Da che ebbe origine l’idea dell’anima del mondo?
-Fu questa pure una conseguenza delle idee precedenti. Allorché tutti gli effetti si attribuirono a cause parziali dipendenti da un motore generale, pensarono i depositari delle Scienze e i capi delle Nazioni che questo motore consistesse nella luce animatrice, nel fuoco elementare. Conosciuto meglio il principio della vita e della distruzione, avanzate le Scienze fisiche con importanti scoperte, ravvisata la riproduzione eterna degli esseri, meglio calcolate le vicende degli agenti fisici della natura, nacque per conseguenza l’idea che più non esistessero cause parziali, ma che tutte concentrate si trovassero nell’Agente universale. Quindi il fuoco elementare fu creduto l’Anima del mondo.
-Da che nacque il culto del grande Artefice e da che questa idea?
-Formata l’idea dell’Anima del mondo, ne derivó naturalmente quella che a questa anima si dovesse non solo la conservazione, ma ancora l’esistenza di tutte le cose. Allora l’universo fu creduto una macchina, e questa opinione suppose un Artefice. Posto che la materia fu creduta fabbricata, fu necessario concepire un Fabbricatore.
-Come da questo culto derivò quello delle principali potenze della natura?
-I sistemi fisici delle antiche Nazioni furono presso a poco consimili. Tutti supposero che il fuoco elementare, la luce, o l’etere fossero la causa primitiva di tutte le cose, le quali non erano che emanazioni ed effetti di quella. Il fuoco, la luce, o l’etere furono dunque creduti i fabbricatori dell’universo. Stabilità l’essenza dell’artefice, fu fissata la di lui residenza, la di lui comparsa nel più visibile agente della natura. Quindi ebbe origine il culto del Sole e meno generalmente quello del Fuoco materiale e artificiale. Fu adorato il sole per quello che egli è, senza simbolo. Fu adorato simbolicamente sotto diversi nomi storico – mitologici e, personificato di poi in vari modi, ebbe ovunque le stesse avventure, e la celebrazione dei Misteri del suo culto fu pressapoco uguale dappertutto. Tali furono i culti di Bacco, di Orfeo, di Mitra, di Oro, di Ercole, di Adone, di Vishnu, di Cristo.
– Da che ebbe origine l’idea della spiritualità e dell’immortalità dell’anima?
-Allorchè tutte le parti dell’universo furono credute animate, allorché a quello si attribuì un’anima sola e generale, nacque l’idea che l’uomo avesse un’anima a sé propria, ovvero facente porzione della grande anima. Siccome questo principio era creduto purissimo ed invisibile, e manifesto soltanto nei suoi effetti, si sottilizzò perciò l’idea della spiritualità. Quella poi dell’immortalità nacque dalla fisica cognizione dell’eterna riproduzione degli esseri. È da questa ebbe pure la sua origine il sistema della metempsicosi, della trasmigrazione delle anime.
– Come fu prodotta l’idea di una Trinità nel supremo essere?
– Stabilita l’esistenza di un grande artefice, fu conseguenza necessaria di pensare all’anima della creazione e al modo fondamentale della medesima. Tre cose dovevano naturalmente avere avuto parte nella creazione :
1 l’artefice
2 la volontà o comando
3 la materia primitiva è informe
Quindi nel Supremo Essere fu riconosciuto:
1 l’artefice
2 la parola o comando
3 il fuoco animatore, l’etere elementare o la luce.
Pertanto, siccome queste tre cause prime erano necessariamente concorse al grande atto della creazione, fu perciò questo il principio dell’idea della trinità.
-Come nacquero i culti che presero per loro base il sistema dell’altro mondo?
-I primi arditi navigatori, che scoprirono i paesi sottoposti ai tropici e le regioni iperboree, riportarono che in queste trovavasi gelo, miseria, desolazione, una notte di sei mesi e un giorno di sei mesi; che gli altri erano luoghi di delizia e di perpetua primavera. Da questa scoperta fisica ebbero principio le idee degli Elisi e del Tartaro. Gli egiziani le posero in pratica nella costruzione dei loro cimiteri. L’uomo, nel suo orgoglio, aveva detto a se stesso: “la mia anima è immortale. Dovrà essa vagare perpetuamente di uno in un altro corpo, di scendere in quello di un imbecille, di un bruto, di un rettile vile? No io sento di essere forte, temuto, potente. la mia anima sale alle sfere superiore tornerà ad unirsi all’artefice da cui emanó”. I sacerdoti e i legislatori profittarono di queste idee per renderle salutari alla società Inventarono il sistema dei giudizi, dei premi e delle pene dopo la morte. Ed ecco l’origine della favola dell’antro di Mitra, del cielo di Osiride, di Hormuz e di Brama, della Celeste Gerusalemme e dell’Inferno.
-Spiegatemi i principali culti teologici derivati dall’unione di tutte, o parte, delle idee che avete classificate e distinte.
-La religione di Mosè fu il culto dell’anima del mondo. Nel cespuglio ardente conservò il simbolo del fuoco animatore, o elementare. Riunì in esso le idee del culto degli Astri conservate nei 7 lumi del candelabro, emblema dei sette pianeti, nelle dodici pietre del urim del gran sacerdote rappresentanti i 12 segni zodiacali, Non trascurò la religione degli egiziani conservando l’Arca come simbolo della morte di Horus, la festa degli equinozi e quella dell’ariete, o agnello celeste. Zoroastro, 5 secoli dopo Mosè, rinnovò il sistema di Osiride e di Tifone (Seth), sotto i nomi di Hormuz e di Arimane. e, chiamó virtù e bene il regno dell’estate, peccato e male il regno dell’inverno, creazione del mondo la primavera, Inferno e Paradiso ciò che era stato il Tartaro o gli Elisi degli astronomi e dei geografi. I Samanei fondarono, sulle basi della metempsicosi, il sistema delle privazioni e della rinuncia a se medesimo, immaginarono che il corpo sia una prigione dell’anima, ove essa vive immondamente, che la vita è un sogno o un’illusione, che esiste un’altra patria, che la Terra è un luogo di passaggio e di prova. Costituirono la virtù nell’ozio, nell’imbecillità, nella distruzione di ogni sentimento, nella soppressione delle sensazioni fisiche, e da questi strani principi nacquero i digiuni, le penitenze, le macerazioni, l’isolamento, le contemplazioni e le assurdità degli anacoreti. I bramini dell’India, fissando per principio di religione le due principali azioni della natura di creare e di distruggere, introdussero un terzo principio, quello cioè della conservazione degli esseri. Attribuirono a queste tre azioni i nomi di Brahma, Shiva e Vishnu, dei quali formarono una Trinità distinta e insieme identica. Sopra questa, riunirono le allegorie delle Antiche Tradizioni e da queste imitarono le avventure delle loro divinità.
-Ditemi qualche cosa del cristianesimo.
-Si è voluto far credere questo culto più antico di quello che è, ed è stato fondato sul libro chiamato il Vangelo. Da questo però si riscontra che nei suoi principi non fu che una setta della religione ebraica. In seguito, i suoi sacerdoti vi introdussero infinite pratiche, che lo resero non riconoscibile. Adottarono le Antiche cerimonie e le antiche idee e, combinando vari principi di diversi culti già conosciuti, non altro fecero che cambiare parte dei loro nomi primitivi a queste massime e alle cerimonie che sopra di esse istituirono.
-Riassumendo ciò che avete detto, da che nacque l’idea delle divinità?
-Dalla natura.
-In cosa consiste la divinità?
-E’ l’insieme dell’universo, e i suoi agenti sono le cause che muovono la natura.
-Quali sono gli attributi principali dell’universo-Dio?
-L’immensità, l’eternità, l’onnipotenza, la perfezione, la presenza dappertutto, l’esistenza in se stesso e per se stesso.
-Che cosa sono dunque tutte le religioni?
-Il risultato, l’emblema, o la rappresentanza dei fenomeni della natura. Alcune sono più dettagliate delle altre, perché formate sopra un maggior sviluppo di idee e un più grande numero di fatti. Ma tutte non sono in sostanza che un sistema astronomico, più o meno semplice, più o meno ragionevole.
Mio Commento:
Siamo di fronte ad una spiegazione dei culti e della religioni di stampo palesemente illuminista (la filosofia della Massoneria è Illuminismo puro e i massoni sono illuministi e la gran parte degli illuministi era massona), in cui si evince un appoggio della teoria darwiniana e lamarkiana. Lo si evince dal fatto che il catechismo descrive gli antichi come degli ottusi che scambiavano gli elementi naturali per divinità (il catechizzatore dice “l’uomo selvaggio”…non cè traccia di saggi antichi), o il sole per il divino. Infatti, il maestro dice: “Fu adorato il sole per quello che egli è, senza simbolo“. Questo ricorda le attuali teorie legate a Zeitgeist secondo cui Cristo e Horis sarebbero simboli del Sole, il vero divino (e non viceversa come dovrebbe essere)”. La filosofia illuminista darwiniana emerge in tutta la sua prepotenza allorchè il catechista dice: “progredendo i popoli nelle facoltà intellettuali, non più attribuirono ai venti, alle piogge, agli astri, le buone e le cattive vicende delle stagioni, ma pensarono che fossero effetti di cause primitive di agenti invisibili”. Quindi, l’intelletto umano evolve e i culti appaiono per quello che sono: frutto di superstizioni legate ai fenomeni naturali e astrali. Manca del tutto l’idea di un Dio che cerca le anime, manca la profezia che è il segno della rivelazione e del dialogo Dio-Anima umana. La dice lunga la conclusione, che mostra quanto la New Age, nel suo sfrenato Panteismo e nel suo considerare Dio come l’Universo e l’Universo come Dio, sia emersa certamente da ambienti massonico-illuministi che attraverso l’ombrello della New Age hanno imposto alle coscienze l’idea descritta da questo catechismo:
“-Riassumendo ciò che avete detto, da che nacque l’idea delle divinità?-Dalla natura.-In cosa consiste la divinità?-E’ l’insieme dell’universo, e i suoi agenti sono le cause che muovono la natura“.
Quindi Dio non è più un essere Trascendente, un Creatore nettamente distinto dalla Creazione, ma la stessa Natura, lo stesso Universo, in sostanza l’ILLUSIONE SENSORIALE DEL REGNO o TENEBRA ESTERIORE. Se secondo l’illuminismo massonico Dio è l’Universo, essi ritengono che l’universo sia reale. Ma secondo le religoini orientali e la gnosi occidentale, questo universo reale non è, per cui i Massoni sono addormentati nell’Illusione, oppure, peggio, cercano di addormentare tutti all’Illusione Cosmica. Gli stessi New Age pregano l’Universo, ovvero il REGNO DELL’ESTERIORITA’, anzichè rivolgersi al Dio delle profondità interiori. La Massoneria, da questo catechismo di glorificazione panteistica pagana e darwiniana, emerge come una filosofia anti-tradionale e anti-divina, adorante la materia, il mondo, la natura, l’universo. Essa qui distrugge la rivelazione mosaica, degradata a culto della Natura e demolisce la rivelazione cristiana (Cristo simbolo del sole, protocristianesimo come mera setta ebraica, ed essendo l’ebraismo mosaico un culto della natura, ajche il cristianesimo lo sarebbe) intesa come mero saccheggio di culti arcaici. L’illuminismo, come glorificazoine della ragione e del buon senso, appare in tutto il suo fulgore nell’affermazione finale: “Ma tutte le religioni non sono in sostanza che un sistema astronomico, più o meno semplice, più o meno ragionevole”. Più o meno “ragionevole”. Pongo l’accento pure sull’espressioni “le assurdità degli anacoreti”, sulla critica alla teoria gnostica e platonica della prigionia dell’anima nella caverna del corpo, e per estensione, del mondo e dell’universo. Faccio notare la critica alle religioni orientali, e la spiegazione puerile e razionale della Trinità e del bipolarismo Bene-Male, attribuibili a puri fenomeni naturali malinterpretati dagli antichi, che ahiloro, non avebano ancora ricevuto da madre natura un intelletto capace di saper interpretare i fenomeni esterni, come invece sanno fare i nostri amici Illuministi (i veri Illuminati di cui parlano le teorie cospirative). La Creazione secondo gli illuministi massono è di per sè, causa sui. Non c’è nessun Dio, e non c’ soprattutto un Dio-Persona che parla ai suoi predestinati. La società attuale e la sua visione del mondo è certamente figlia di questa Massoneria.
fonte https://mikeplato.myblog.it/2018/05/11/il-panteismo-massonico-da-un-segreto-catechismo/
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