Quello che sto per scrivere scaturisce da una visione. Non una visione metafisica avuta d’improvviso in un momento di misticismo inspiegabile, o indotta da qualche pianta di potere o da un fulmine o da mesi passati a digiuno in meditazione. Bensì la semplice, razionale messa a fuoco di una certa situazione dopo anni, decenni forse, di ricerche, ragionamenti, emozioni, sentimenti, vittorie, sconfitte, meditazioni, intuizioni.
La situazione di cui sto parlando è lo stato di paura. Ma non sto parlando dello stato di paura generale nel quale gli esseri umani sono tenuti sapientemente dal sistema manipolatore. Di questo avrò modo di parlarne in un prossimo articolo. Adesso sto parlando della paura specifica del mondo dei morti, degli spiriti, del buio, delle ombre, dei demoni. Dopo anni di esperienze sono riuscito a focalizzare molto bene il tema, che è molto più importante di quanto sembri.
Se non tutti, molti di noi avranno avuto paura del buio da piccoli. Chi non ha avuto a che fare col Babau. Il mio in particolar modo risiedeva a Torino, in corso San Maurizio, nella sala sempre buia della casa di due vecchie zie che, anche quando c’era tanta gente, stavano in cucina e quella sala non la usava mai nessuno. Lì c’era solo il Babau che faceva quello che voleva. Ovviamente questa è una sciocchezza, ma nelle malleabili menti dei bambini quelle paure indotte rimangono per anni, insieme alla paura immotivata del buio. A volte questa paura sopravvive per anni, forse per tutta la vita. Anzi è proprio così che succede, la paura del buio, dello sconosciuto, del diverso viene alimentata anche successivamente. Tutta la cultura occidentale ha, da un certo punto in avanti, dopo la caduta dell’Impero romano, con l’avvento del medioevo, costruito quotidianamente, ad arte, la paura del buio, della notte, dell’aldilà, delle tenebre, dei morti, degli spiriti.
Nell’immaginario collettivo occidentale gli spiriti sono spesso, quasi sempre, negativi. I morti sono sempre in una situazione spaventosa, alle prese col buio. Di notte arrivano le streghe, brutte e cattive. La notte è regno dei demoni. Le sedute spiritiche sono roba paurosa, talvolta da satanisti. Nelle foreste nere ci sono gnomi paurosi e diavoli, nei castelli medievali si trovano, al buio, i vampiri, che succhiano il sangue dei vivi, trasformando in vampiri anche quelli.
Non c’è niente di buono nell’aldilà e nelle tenebre occidentali. Dal medioevo in avanti, a tutt’oggi il mondo dei morti è orrendo, impressionante, pauroso.
La morte stessa è uno schifo. Puzza, putrefazione, orrore, mancanza. Non rimane niente del rito di passaggio dei popoli primitivi, pieno di rispetto e commozione, ma privo di questa paura totale, consapevole della continuità dell’esistenza.
Il mondo degli spiriti per un qualsiasi occidentale medio è da evitare come la peste. Difficile che venga in mente a qualcuno che, anche solo a rigor di logica, se ci sono degli spiriti possano essere cinquanta cinquanta positivi e negativi.
A ben pochi viene in mente che il mondo dei morti possa essere ricco, variegato, vitale, pieno di idee e di gente positiva, addirittura persino meglio di questo qua dove siamo adesso.
A dire il vero c’è sì il paradiso, ma come enclave privilegiata solo per quelli che sono stati dei bravi e buoni cristiani, il che non vuol dire bravi e buoni tout-court, bensì secondo i dettami a volte discutibili della chiesa, o delle chiese, e giudicati non necessariamente dal buon senso, ma da un dio intransigente che segue regole a volte fetenti, non rispettando le quali si incorre nel peccato, nella colpa, nel male. Inventate di sana pianta.
Il mondo dei morti e degli spiriti in occidente è stato ostracizzato completamente. I demoni sono solo cattivi e vanno rifuggiti. Vogliono solo il nostro male. L’unico rito tollerato non religioso, dove i demoni vengono per due tre notti allo scoperto, è rimasto il carnevale, anch’esso parto del medioevo.
Nel carnevale tutto si capovolge e i demoni vengono allo scoperto, perlopiù di notte, i ricchi diventano poveri e i poveri ricchi, ogni scherzo vale, ci si può abbandonare alle trivialità più oscene, mangiare e bere ciò che si vuole. Per tre notti. Poi ritorna tutto sotto controllo, anzi forse peggio, con i digiuni e la penitenza della quaresima. Il contentino ai poveri, ai dissidenti, alle teste matte e ai loro demoni è stato dato. Poi di nuovo tutti zitti, a meditare sulla colpa. Che verrà espiata per quaranta giorni, per poi culminare con la feroce uccisione di un agnellino, la rappresentazione in terra del dio buono e intransigente che si incarna, nella sua infinita pazienza, per redimere l’uomo dai suoi orrori.
Un teatrino a mio modo di vedere demoniaco veramente, per scongiurare il pericolo che gli esseri umani scoprano che questo pianeta, su questo piano, non è l’unico abitato, ma ci sono infiniti altri mondi e altri piani, non certo l’inferno, il purgatorio e il paradiso, dove le persone non vengono giudicate affatto da chicchessia, ma continuano su altre dimensioni la loro sacrosanta esistenza, continuando a evolvere come avrebbero potuto fare anche sulla terra se avessero saputo, come alcuni, la verità.
Gli spiritisti che riescono a entrare in contatto con entità di altri mondi sono stati ghettizzati come bizzarri esploratori delle tenebre, a volte passati direttamente come satanisti, adoratori del diavolo, poiché tutto quello che non è cattolico non può che essere demoniaco. Una equazione incredibilmente fallace, visto che, se Dio è tutto, dovrebbe essere proprio tutto e, se ha creato tutto, dovrebbe aver creato anche satana, che oltretutto quindi non sarebbe altro che il suo degno contraltare, la sua ombra. Niente di più, niente di meno.
A pochi viene in mente che entrare in contatto con il mondo degli spiriti possa essere qualcosa di bello, di edificante, che può curare, lenire, far evolvere. Come è per gli sciamani indigeni o per i medium.
Ma un mondo che non accetta ombre nasce menomato, essendo l’ombra creata per forza dalla luce, che a sua volta si bea della sua gloria, proprio in virtù dell’esistenza della sacrosanta, dolcissima ombra.
In un simile mondo, che vede il normalissimo buio, l’inevitabile e meravigliosamente misterioso aldilà e la sacrosanta ombra come qualcosa di orrido, è difficilissimo avere buone relazioni con gli spiriti che in questi posti abitano. Il contatto con essi sarà quasi sempre, inevitabilmente, una possessione. L’unico contatto con il mistero permesso ufficialmente potrà essere quello diretto con dio oppure al massimo con la Madonna, molto più facile da utilizzare in casi particolari.
Due di questi casi particolari furono le vicende dei pastorelli di Lourdes e di Fatima, per citare i casi più noti. Bambini e adolescenti puri e analfabeti ebbero un contatto, come spesso accade ad alcuni individui puri di tribù indigene, con delle entità di natura sconosciuta, provenienti da chissà dove. Non essendoci niente di negativo in tali incontri e dopo i primi tentativi di negare l’accaduto l’unica strada, per giustificare il fatto che non si trattava affatto di demoni cattivi, era quella di attribuire le apparizioni alla Madonna, poiché lei e dio sono buoni, mentre tutti gli altri sono cattivi.
In poche parole, io credo che il sistema religioso-materialista abbia fatto nei secoli i salti mortali per far sì che il mondo dei morti, che non ha niente di negativo più di quanto abbia di negativo il mondo nel quale ci troviamo, fosse rifuggito dalla maggioranza. Perché? Perché se si entrasse in contatto seriamente e in massa con l’aldilà ci si renderebbe conto della verità. Ovvero che la morte non esiste, che gli spiriti sono perlopiù entità positive che possono aiutarci nel cammino evolutivo e di guarigione, che la vita non è fine a se stessa o finalizzata a un premio se si è stati buoni, ma è un continuum evolutivo eterno di cui nessuno sulla terra, me che meno il Papa, è in grado di spiegare la misteriosissima natura.
Il bello è che non ce l’ho affatto con la chiesa e ho degli amici preti che stimo moltissimo come persone buone e coscienti che si prodigano per amare gli altri. Dico solo che il sistema ecclesiastico nel suo insieme è una truffa per aiutare il sistema di mercato capitalista a tenere ignare della verità le masse in modo da poterle controllare meglio.
Per quale motivo?
Semplicissimo. Per poterle utilizzare come schiavi energetici e sottrarre loro energia sotto forma di lavoro, denaro, sentimenti, emozioni, sottomissione, inconsapevolezza, conflitti, violenze.
In sintesi il sistema religione-capitalismo-consumo non è affatto negativo di per se, portando comunque al suo interno anche aspetti interessanti, ma è congegnato per mantenere più gente possibile nell’ignoranza a lasciarsi succhiare da una minoranza di vampiri energetici. La provenienza di tali vampiri non ho idea di quale possa essere, ma sono gli unici veri esseri negativi di questo impressionante teatro cosmico. Posso immaginare siano quelli che gli sciamani messicani chiamano voladores. Quelli che, secondo un mio amico sciamano dei Fulni-o brasiliani, nemmeno satana farebbe entrare nel suo regno.
Quelli che comunque devono esistere per fare lo sporco lavoro di razzia di energie. Non devono però prendere il potere, sennò diventa triste, esattamente come è avvenuto e sta avvenendo su questo pianeta da diversi secoli.
Per sgominarli l’unica strada è non avere più paura del buio e dell’aldilà. Diventare consapevoli della bontà che si può trovare nelle tenebre e nell’ombra e del fatto che la morte, come ci viene propinata, non esiste. Non esiste la fine, esistono solo trasformazioni e cambiamenti.
Un’umanità senza paura della morte non è ricattabile, non va a fare la schiava negli uffici e nelle fabbriche, non si vende per una mazzetta, non si sottomette a un padrone o a dei mafiosi, non si identifica con i ridicoli ruoli che mandano in visibilio l’ego.
Le culture naturali, gli indigeni di ogni parte del mondo, sterminati senza pietà da questo sistema di vampiri in quello che è considerato il più feroce e peggiore genocidio della storia sono in minima parte sopravvissuti.
Io, Guardiano della Foresta e della Libertà, li proteggo come posso.
Sono i depositari, insieme a medium, spiritisti, mistici e creativi, della consapevolezza intensa che serve per sopravvivere alla schiavitù.
Se l’umanità riuscirà nei prossimi trenta anni a resistere all’attacco finale di questi demoni impazziti e terrorizzati dalla loro fine, si aprirà un’età dell’oro pronosticata da tutte le profezie antiche e recenti.
Si vivranno vite eterne, completamente diverse da quelle terrestri concepite dall’ego, attaccato come una sanguisuga alla propria identità illusoria. Vite eterne di continue trasformazioni e relazioni di entità che si fondono una nell’altra in una danza cosmica di potere senza fine.
Cosa sarà esattamente non ne ho idea, non ci arrivo con la testa. Intuisco con il cuore che se ci dovesse essere un paradiso, tanto per intenderci, sarà questo continuo divenire, in un crescendo di energia meraviglioso dove luce e ombra danzeranno per l’eternità.
Mauro Towe Villone
Foto: @mvillone - Templi di Kajuraho, India.
http://altrarealta.blogspot.it/
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