lunedì 22 agosto 2016

Può un Presidente della Repubblica auspicare la fine del Paese? È alto tradimento!

mattarella
Il presidente della Repubblica Mattarella, al Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione, ha tenuto un discorso subdolo, in cui il profondo intento eversivo che lo contraddistingueva è stato abilmente mascherato.
Qui potete leggere la trascrizione della parte più significativa:
«La Repubblica italiana ha ormai 70 anni, giovane ma vecchia, lenta e con tempi di organizzazione lunghi. La società sta ormai invecchiando e vi sono rischi oggettivi che le potenzialità dei giovani vengano compromesse.
Dobbiamo scongiurare questo pericolo che minaccia la nostra società e non solo la nostra.
Non ci difenderemo alzando muri o barriere divisorie al nostro interno.
Stanno emergendo nuove disuguaglianze e spesso sono i giovani a pagarne il prezzo più alto. Bisogna cominciare a costruire ponti e percorsi di sviluppo, bisogna condividere diritti e doveri guardando ad un destino con sguardo al futuro.
Bisogna progettare un futuro migliore per i nostri figli. L’articolo 3 della Costituzione affida il compito di rimuovere ciò che ostacola la libertà e l’uguaglianza. La prospettiva politica e il tema politico è formare unità dell’Europa. L’unità è un fondamento etico e sociale comune non solo ordinamento giuridico o solidità istituzionale.
L’obiettivo della Repubblica da perseguire nel tempo nel mutamento dei costumi e di una italia più solida per creare unità europea. 
La Repubblica è nata da un referendum creando sviluppo e opportunità, un esempio per tutti. I momenti di unità sono doverosi. Le democrazie devono essere aperte allo spirito del tempo di accogliere nelle istituzioni le innovazioni e di aggiornarsi per rappresentare al meglio le stanze popolari.
Bisogna rilanciare l’unità dell’Europa, il nostro futuro è questo e non si può ostacolarlo è vero che non è una Europa perfetta, ma questo è il futuro…»
Ci sarebbe da ridere se non fosse gravissimo ciò che Mattarella vuole affermare, sembrerebbe davvero una supercazzola del grande Tognazzi.
I peggiori luoghi comuni vengono usati dal presidente (il minuscolo è voluto) per chiedere una sola e semplicissima cosa: la fine della Repubblica italiana. Una volta creati gli Stati Uniti d’Europa, l’Italia sarà una mera realtà geografica e la sovranità del nostro popolo sul proprio territorio verrà definitivamente spazzata via, con buona pace dell’art. 1 Cost.
Come dicevo Mattarella infarcisce il suo discorso con i peggiori slogan della propaganda eurista, ma Mattarella non è un ignorante che scrive e parla a caso. Mattarella è uno che ha ricevuto al Quirinale i vertici della Commissione Trilaterale, l’associazione eversiva creata da David Rockfeller, che ha come scopo dichiarato il superamento degli Stati nazionali al fine di assoggettare i popoli al volere di una ristretta elité economica.
Matterella sa bene che l’Europa non ha nulla a che vedere con la pace, sa bene che la crisi non ha ragioni strutturali, o meglio sa bene che l’unica ragione strutturale della crisi è proprio la costruzione europea. L’euro è una moneta concepita per creare difficoltà insuperabili a tutti gli Stati nazionali affinché una crisi conclamata li spinga a cedere sovranità (Mario Monti, un altro grande traditore, sul punto è addirittura reo confesso).
Solo se in apnea i popoli accettano di cedere i propri diritti inalienabili e questo la Trilaterale lo teorizzava già nei suoi primi rapporti del 1970.
Mattarella conosce bene il dibattito dei Padri Costituenti sulla sovranità, afferma un vergognoso falso storico laddove paragona il suo esercizio a livello nazionale alla costruzione di muri.
Una cosa è la sovranità interna di uno Stato, ben altro è limitarla fuori dai nostri confini proprio al fine di costruire rapporti internazionali basati sulla solidarietà e l’amicizia, esattamente come prevede il nostro Art. 11 Cost.
Sovranità non è sinonimo di nazionalismo, e Mattarella gioca sull’equivoco, gioca sull’ignoranza della gente su questi temi, ma lui non può essere liquidato con una botta di ignorante. 
L’UE è il trionfo dal mantra neoliberista, la casa del male assoluto, fondata sul dio denaro, che deve prevalere su ogni interesse pubblico contrario, è tutto questo per norma: d’altronde quando si scrive che benessere e pace vengono dopo la stabilità dei prezzi non lo si fa per caso (combinato disposto degli artt. 127 tfue e 3 tue).
Neppure per caso si fa una Banca Centrale che ha il divieto di creare denaro per gli Stati (Art. 123 tfue), lo si fa perché così i mercati diventano poteri in grado di sconfiggere le democrazie, lo Stato perde il suo ruolo di diritto pubblico, perde, come ben ricorda l’ex Presidente della Corte Costituzionale Zagrebelsky, il diritto di avere l’ultima parola.
L’UE è quell’elemento cancerogeno che, ponendo la competitività al centro di ogni rapporto sociale, cancella gli inderogabili doveri di solidarietà tra popoli e nazioni e porta il mondo a grandi passi verso quella guerra che Mattarella ha l’ardire di affermare essere stata evitata proprio da questa follia.
Oggi, se non abbiamo avuto la guerra nonostante il trionfo della criminale ideologia neolibersta, è solo perché esistono le armi nucleari e la guerra nucleare è l’unica che spaventa anche i grandi sacerdoti dell’alta finanza. Infatti solo le grandi potenze non hanno più visto guerre sui propri territori, mentre ovunque non ci siano tali armi terribili la pace, paradossalmente, non c’è mai Stata.
Un Presidente della Repubblica che invoca la fine della Repubblica è a prescindere un traditore. Quando lo fa per dare in pasto il suo popolo al regime violento della finanza, è qualcosa di più che un traditore. Siamo in presenza di atti criminali deliberati, che solo l’inerzia della Procura di Roma e il peggior Parlamento della storia della Repubblica consentono di perpetrare.
Chiudo con un rammarico, non sento le opposizioni, Lega Nord e M5S, portare avanti una dura contestazioni contro simili affermazioni. I più, anche in quei movimenti e salva qualche eccezione, non hanno la capacità culturale per comprendere la gravità della situazione.
Solo noi di Alternativa per l’Italia abbiamo il coraggio di parlare, speriamo che queste cose ci vengano fatte dire sui media nazionali. Anche perché sappiamo argomentarle e da un confronto pubblico, ad esempio tra me e Mattarella sulla Costituzione, il presidente golpista risulterebbe distrutto.
Dateci modo di parlare sui media ed i processi contro questi signori si apriranno davvero…
Avv. Marco Mori, blog scenarieconomici, Alternativa per l’Italia – autore de “Il tramonto della democrazia, analisi della genesi di una dittatura europea”, disponibile on line su ibs
http://www.imolaoggi.it/2016/08/21/puo-un-presidente-della-repubblica-auspicare-la-fine-del-paese-e-alto-tradimento/

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