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domenica 19 giugno 2016

VENDOLA ED IL COMMERCIO DI BAMBINI....














Avemmo modo di dire la nostra sul caso Vendola-Utero in affitto il 7 marzo scorso. 

Il giudizio di Daniela Di Marco —VENDOLA: POCO CRISTIANO E PER NULLA COMUNISTA— era severo, per alcuni compagni anche troppo.

Forse si saranno ricreduti leggendo l'intervista rilasciata da Vendola a Francesco Merlo di Repubblica, pubblicata con grande spazio in prima pagina [a destra].

«MONTRÉAL - Nella villetta di mattoni rossi, nella zona nord di Montréal, Nichi Vendola mi dice che mai, quando era ragazzo a Terlizzi, avrebbe potuto immaginare "di avere un giorno un marito canadese e un figlio americano". Tobia non è nato qui, ma a Sacramento. E l'atto di nascita è stato compilato all'anagrafe californiana dove "la legge consente di scrivere quello che vuoi". Il padre biologico è Ed Testa. "In questo modo Tobia è più tutelato e non solo perché Ed è canadese e italiano e dunque assicura a Tobia altri due passaporti". Il cognome? "È Testa e non Vendola". Dunque c'era una volta... "C'era una volta un pezzo di legno e due Geppetto. Ti presento Tobia Antonio Testa, figlio di due papà"».
E questo incipit patetico è solo l'antipasto. QUI l'intera intervista.

Ci sarebbero da dire molte cose, ma Luca D'Elia sulla sua pagina facebook, ha scritto l'essenziale:

«Se fossi in Francesco Merlo mi vergognerei da morire...
Imbarazzante intervista/spot con domande che erano assist...
Senza neppure un minimo di contraddittorio... la Repubblica da cartastraccia qual è si dimostra per l'ennesima volta portavoce del Capitale...
Tutto il pezzo trasuda di un IO straboccante che ignora completamente i vissuti degli altri esseri umani coinvolti...
Ma non è solo qui, nell'esaltazione dell'IO la piena convergenza con il Capitale di cui la "sinistra" si fa ancella...
Mostrandoci l'accattivante vita della surrogante e della sua famigliola, lontana da qualsivoglia sfruttamento, in realtà passa il valore che per un televisore nuovo vale una vita ospitata...
Vale il tuo latte da mandare con il corriere...
Cioè la vita come oggetto di consumo per soddisfare il desiderio dell'IO...
Non è forse questa l'apoteosi del capitale????
Iper classista poi la pratica del commercio di bambini qui ben illustrata da Svendola purché ovviamente riservata solo a chi possiede il denaro per accedervi...
Falso e manipolatorio, in pieno stile La Repubblica, poi, il concetto secondo cui chi si oppone alla commercializzazione della vita odierebbe Tobia, il povero Tobia...
E' esattamente l'opposto...
Lotta per i diritti di Tobia, calpestati dalla Sua creazione artificiale...
In tutta questa storia il primo soggetto di diritto, prima di tutti gli altri è lui, che nasce condannato a non avere una madre, con una confusione in testa fra madre surrogata e donatrice di ovulo...
E per finire quest'ultima, nominata al volo nell'intervista, di striscio, come se non c'entrasse quasi nulla.
Eppure è la vera madre di Tobia....
La violenza del capitale...»
fonte http://sollevazione.blogspot.it/2016/06/vendola-ed-il-commercio-di-bambini.html

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