domenica 15 maggio 2016

In Italia 4 milioni di diabetici

DiabeteIn 30 anni il numero dei soggetti affetti da diabete è più che raddoppiato, passando da 1,5 milioni nel 1985 a circa 4 milioni.
A raddoppiare sono stati anche i costi inerenti alla loro assistenza sanitaria, attualmente stimabile in 15 miliardi di euro all'anno.
Una spesa destinata ad aumentare sensibilmente nei prossimi 20-30 anni perché aumenterà ancora il numero delle persone con diabete.
Questa è la fotografia scattata in occasione del 26esimo congresso nazionale della Società italiana di diabetologia, in corso a Rimini.
I diabetologi italiani hanno messo nero su bianco 10 impegni per far sì che in futuro la qualità dell'assistenza diabetologica italiana continui a mantenere la sua leadership mondiale anche grazie al contenimento della inappropriatezza prescrittiva, alla riduzione di alcuni sprechi, a scelte terapeutiche che permettono di controllare la spesa (diretta e indiretta), ad una maggiore attenzione ad alcuni aspetti della gestione della malattia.
Una “ricetta” che vede tra i suoi punti fermi l'empowerment e l'educazione della persona con diabete, con la dovuta sottolineatura all'importanza dell'auto-monitoraggio; l'appropriatezza nella prescrizione degli esami diagnostici e delle terapie anti-iperglicemizzanti; la prevenzione dell'ipoglicemia; l'attenzione alla salute del piede; l'assistenza qualificata alle persone con diabete ricoverate in ospedale per altre patologie; la logica del lavorare in team, sia quello diabetologico stretto, che quello allargato ad altri specialisti e al medico di famiglia, per realizzare in pieno la gestione integrata prevista dal “Piano Nazionale per la Malattia Diabetica”.
“Si tratta di una sorta di 'decalogo' - ha sottolineato Giorgio Sesti, presidente eletto della Sid - che da un lato consolida il ruolo insostituibile del diabetologo nella cura della malattia e dall'altro rafforza l'alleanza terapeutica tra specialista, medico di famiglia, persona con diabete e il team diabetologico con un attento sguardo all'appropriatezza prescrittiva e alla sostenibilità della spesa”.
Fonte: agi.it

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