lunedì 15 dicembre 2014

Iraq. Cina offre aiuto militare contro l’Isis

Il ministro degli Esteri iracheno Ibrahim Jafari ha detto che Pechino si sarebbe offerta di aiutare dal punto di vista militare Baghdad contro lo Stato Islamico. La Cina sarebbe disposta anche a lanciare attacchi aerei, ma non nell’ambito della coalizione guidata dagli Stati Uniti.
Gli attacchi della ormai famigerata coalizione anti-Isis inaugurata dagli Stati Uniti non stanno assolutamente vincendo la guerra contro lo Stato Islamico che, dopo la grande offensiva della scorsa estate, ha occupato diversi territori in Iraq, mettendo in difficoltà l’esercito di Baghdad. Le successive operazioni militari contro i miliziani islamici non hanno conseguito vittorie decisive per questo quello dell’Isis è ancora un pericolo vero e proprio in Iraq, ma anche in Siria. Da qui la decisione della Cina di offrire il proprio aiuto al governo iracheno, come riferito dal ministro degli Esteri Ibrahim Jafari che ha detto che la sua controparte cinese, Wang Yi, avrebbe proposto a Baghdad di offrire aiuto contro lo Stato Islamico con attacchi aerei che però verrebbero effettuati fuori dalla coalizione degli Stati Uniti. La notizia è stata diffusa dal Financial Times che ha riportato di una conversazione avvenuta tra i due ministri durante un incontro sull’antiterrorismo avvenuto a New York. Insomma la Cina starebbe provando a cambiare la sua politica ufficiale di non intervento negli affari interni degli altri paesi, e sarebbe disposta a entrare attivamente nel conflitto iracheno al fianco del governo di Baghdad. Al momento Pechino si rifiuta di commentare la notizia anche se Hong Lei, portavoce del ministero degli Esteri, ha ammesso che la Cina sta aiutando gli sforzi dell’Iraq di combattere il terrorismo islamico. Attualmente la Cina è il primo investitore straniero nel settore dell’industria petrolifera irachena e ha cominciato a perdere miliardi di dollari a causa dell’arrivo dello Stato Islamico. Gli Stati Uniti, a dispetto del loro impegno contro lo Stato Islamico, sembrano più che altro realizzare attacchi dall’alto molto coreografici ma che non ottengono il risultato di respingere sul terreno i miliziani, che al contrario continuano a ricevere soldi e armi.

Tribuno del Popolo

http://www.tribunodelpopolo.it/iraq-cina-offre-aiuto-militare-contro-lisis/

Foto: Iraq. Cina offre aiuto militare contro l’Isis

Il ministro degli Esteri iracheno Ibrahim Jafari ha detto che Pechino si sarebbe offerta di aiutare dal punto di vista militare Baghdad contro lo Stato Islamico. La Cina sarebbe disposta anche a lanciare attacchi aerei, ma non nell’ambito della coalizione guidata dagli Stati Uniti. 
Gli attacchi della ormai famigerata coalizione anti-Isis inaugurata dagli Stati Uniti non stanno assolutamente vincendo la guerra contro lo Stato Islamico che, dopo la grande offensiva della scorsa estate, ha occupato diversi territori in Iraq, mettendo in difficoltà l’esercito di Baghdad. Le successive operazioni militari contro i miliziani islamici non hanno conseguito vittorie decisive per questo quello dell’Isis è ancora un pericolo vero e proprio in Iraq, ma anche in Siria. Da qui la decisione della Cina di offrire il proprio aiuto al governo iracheno, come riferito dal ministro degli Esteri Ibrahim Jafari che ha detto che la sua controparte cinese, Wang Yi, avrebbe proposto a Baghdad di offrire aiuto contro lo Stato Islamico con attacchi aerei che però verrebbero effettuati fuori dalla coalizione degli Stati Uniti. La notizia è stata diffusa dal Financial Times che ha riportato di una conversazione avvenuta tra i due ministri durante un incontro sull’antiterrorismo avvenuto a New York. Insomma la Cina starebbe provando a cambiare la sua politica ufficiale di non intervento negli affari interni degli altri paesi, e sarebbe disposta a entrare attivamente nel conflitto iracheno al fianco del governo di Baghdad. Al momento Pechino si rifiuta di commentare la notizia anche se Hong Lei, portavoce del ministero degli Esteri, ha ammesso che la Cina sta aiutando gli sforzi dell’Iraq di combattere il terrorismo islamico. Attualmente la Cina è il primo investitore straniero nel settore dell’industria petrolifera irachena e ha cominciato a perdere miliardi di dollari a causa dell’arrivo dello Stato Islamico. Gli Stati Uniti, a dispetto del loro impegno contro lo Stato Islamico, sembrano più che altro realizzare attacchi dall’alto molto coreografici ma che non ottengono il risultato di respingere sul terreno i miliziani, che al contrario continuano a ricevere soldi e armi.

Tribuno del Popolo

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