mercoledì 9 aprile 2014
Necrofilia e sadismo
di Fulvio Grimaldi
Aquile della voliera di Yanukovic crocefisse dai "rivoluzionari democratici ed europeisti".
I modi e gli strumenti con cui i necrofori dell’imperialismo si avventano alla demolizione di Stati, al saccheggio di paesi eall’impoverimento dei popoli, sono di una disarmante ripetitività che li smaschererebbe a tutti, non fosse per un’etero- e auto-indotta narcosi, impartita dalle Patrie della democrazia e dei diritti umani. Per il momento.
L’Ucraina è andata grazia alla forza d’urto di 50mila illusi e ingordi di prebende europee. Guidati dalle Forze Speciali Nato e condotti all’assalto dagli stessi subumani che sono stati rastrellati e messi in campo in Libia, Siria, Egitto. Solo che lì la materia grezza erano i decerebrati jihadisti, in Ucraina (come in Venezuela) lo stesso ruolo mercenario è affidato alla feccia nazista. I pifferai di Bruxelles e Washington sempre ratti raccattano. Per rendersene conto basta la fotografia scattata nella “fastosa residenza” di Yanukovic dopo l’irruzione delle milizie di “Praviy Sektor” (Settore Destro), quello caro a John Kerry. Vedremo come se la caveranno con la collega in devastazioni e predazioni,Timoshenko.
Hanno fatto a pezzi tutti gli animali che si trovavano in un piccolo serraglio nel giardino della “lussuosa” magione. Le aquile le hanno crocefisse. Sono le avanguardie della rivoluzione. E se Yanukovic avesse pure meritato il suo destino, cosa cazzo c’entrano gli animali? I cronisti occidentali questa e le altre atrocità di questi gangster non le hanno raccontate. L’indignazione l’hanno riservata all’”incredibile pompa e opulenza” della casa dell’ex-presidente. Anche qui l’eterno stereotipo per la “damnatio memoriae” di tutti i leader abbattuti e da sputtanare perché non risorgano grazie alla chiaroveggenza delle masse. Così con Saddam, Ceausescu, Gheddafi. Tutte balle. Erano sempre, anche nel caso di Kiev, residenze di Stato. Non proprio catapecchie, ma quasi, al confronto con le “case” dei capi dei regimi occidentali, dalla Casa Bianca a Buckingham Palace e, soprattutto, al Quirinale dove, a un costo triplo rispetto ai compari di Londra e Washington, un nemico di tutti i magistrati antimafia prepara i suoi colpetti di Stato.
Detto questo, c’è soltanto da piangere su come, ancora una volta, è andata a finire. Per il momento. Una tragedia per l’Ucraina destinata a essere sbranata dai nuovi padroni, UE e Usa, in lotta tra loro per il bottino. Una tragedia per la Russia, baluardo di pace, dei diritti dei popoli, della resistenza al planeticidio. Una tragedia per il mondo.
Fulvio Grimaldi
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Aggiungo alcuni contributi che mi pare sia utile diffondere.
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