venerdì 11 aprile 2014

Le confessioni di una ex dirigente di Goldman Sachs: “Il vero vicepresidente USA è Wall Street”


A meno che tu non sia uno ‘squalo’ al pari di Warren Buffett, la finanza dei raggiri e delle malefatte potrebbe non piacerti, sebbene tu l’abbia tollerata per molti anni. Probabilmente Nomi Prins – ex dirigente della banca d’affariGoldman Sachs e, oggi, giornalista watchdog di Wall Street – sintetizzerebbe in questo modo i suoi trascorsi lavorativi e le sue successive dimissioni, che l’hanno portata a diventare un’attivista d’avanguardia nella lotta contro i finanzieri truffaldini e le lobby economico-finanziarie statunitensi.
Il sito Truthout ha pubblicato un articolo della Prins, in cui il nuovo simbolo anti-Wall Street non ha usato mezzi termini nel condannare la Casa Bianca e i potentati a stelle strisce: “Il Dipartimento di Giustizia ha scelto di non perseguire legalmente i presidenti di Goldman Sachs e di JP MorganChase perché i due sono stati i maggiori finanziatori delle ultime campagne elettorali di Barack Obama, ha scritto la giornalista statunitense, che poi ha concluso: “L’amministrazione Obama non ha punito in alcun modo i fraudolenti, anzi nulla è cambiato rispetto al passato”.
Nel suo ultimo libro-inchiesta Tutti i banchieri del presidente, Prins ha ammesso che il binomio Casa Bianca-Wall Street è riuscito a creare un “sistema finanziario egoistico”, grazie al quale i più importanti gruppi bancari del mondo come Bank of America, Merrill Lynch, Goldman Sachs e JP Morgan sono stati letteralmente protetti dal governo federale. Ad esempio, la SEC – Security Exchange Commission, sorella della nostra Consob – ha annunciato, nel settembre 2013, multe e penali esemplari per gli istituti sopra citati, rispettivamente per 1,53 miliardi $ e 1,2 miliardi $, colpevoli di aver architettato un nuovo schema Ponzi. Alla fine, però, l’organismo non ha infierito più di tanto, poiché le banche hanno pagato somme esigue senza aver ammesso alcun tipo di colpa.

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