sabato 31 agosto 2019

Aspirazione e Conoscenza


di Bianca V.

Il rendersi conto della prigionia del proprio pensiero inconsapevole, meccanico e ripetitivo, è uno dei momenti iniziali del cammino evolutivo; questa scoperta rende l’aspirante-ricercatore sempre più attento e vigile, all’interno e all’esterno di sé, nel desiderio della liberazione.


Il “sapere di non sapere” è un altro importante passo verso la Ricerca e, poi, verso l’Aspirazione, che è la volontà di avvicinarsi alla Verità che si intuisce essere dietro le apparenze del mondo sensibile.
L’aspirante cerca quindi la Conoscenza, ad ogni livello:
– Per quanto riguarda le conoscenze celate alla popolazione dalla scienza e dall’informazione, egli si rende conto che ciò accade perché tale scienza e tale informazione sono ancora dipendenti dal “potere”.
Quando i pensatori liberi avranno raggiunto una massa critica sufficiente, non sarà più consentito a pochi di tenere in stato di sudditanza i tanti; trasparenza, condivisione delle conoscenze, rispetto per il diritto all’informazione saranno la norma nella società inclusiva del futuro, nella quale si concepirà che il Potere è Servizio. Non si tratta di un idealismo irrealizzabile: intorno a noi vediamo gente sempre più preparata ad “andare oltre ciò che tutti credono”; la ricerca di molti uomini d’intelletto ne è un segnale.
All’avvento di questo nuovo mondo della condivisione e della circolarità delle informazioni, gli “uomini di Buona Volontà” sono chiamati a contribuire affinché sia assicurato a tutti l’accesso a sempre più ampie conoscenze e informazioni.
 Per quanto riguarda le conoscenze ancora nascoste alla maggioranza degli uomini (la vera storia della Terra, l’evoluzione dell’umanità, il succedersi delle razze e delle civiltà remote, la costituzione occulta dell’uomo…), possiamo rintracciare queste informazioni negli insegnamenti “esoterici”, che diventano sempre più “essoterici” con l’avanzamento mentale dell’umanità e la conseguente divulgazione. Tali conoscenze riguardano il Mondo delle Cause, di cui il nostro mondo visibile non è che l’effetto.
Gli individui “pronti”, che si interrogano sulla Conoscenza e lavorano per raggiungere i requisiti necessari ad intraprendere il Sentiero, sentono con profondità che la Verità si svela a chi, avendola intravista, si consacra totalmente ad Essa e che la comprensione del Piano divino si amplia man mano che l’aspirante procede al perfezionamento di sé, curando i tre piani su cui ogni uomo si manifesta: fisico, emotivo, mentale.
Essi considerano il corpo fisico, l’emotività e la mente come strumenti per l’espressione di sé e sono costantemente impegnati a migliorarne “capacità e prestazioni” per meglio servire. In particolare, lavorano affinché l’umanità tutta si elevi dal “piano emotivo”, ove per lo più è situata – in balia di incostanza e vaghezza – al “piano mentale”, ove è possibile produrre fermi atti di volizione ed elevati Propositi operativi. Tali Propositi sono ispirati alla volontà di concretizzare nella materia le qualità dei primi tre raggi della Creazione: Volontà, Amore e Intelligenza.
Le anime “pronte” ritengono infatti essenziale la Prassi, cioè la materializzazione sul nostro Pianeta di Opere ispirate all’Amore intelligente. Considerano l’umanità Una,sentendo profondamente che le piccole vite di ciascuno hanno senso solo se messe al servizio della più Grande Vita di cui siamo parte e che ci sostiene. Riconoscono l’unità dell’intera Manifestazione, espressione di un Grande Essere, anch’Esso in evoluzione, del quale “nulla si può dire”.
Sanno che “tutto è in rete”, proprio come accade per la rete informatica, simbolo fisico della interconnessione globale a livelli più sottili. Considerano, pertanto, che ogni pensiero e ogni azione hanno ripercussioni, nel bene e nel male, in tutto il Pianeta. Nasce da ciò la necessità della vigilanza della Mente e del “focalizzarsi sull’amore”, non nel senso “sentimentale” del termine, ma piuttosto nel senso di un Altruismo consapevole e responsabile che sente la Cooperazione e la Condivisione come il respiro stesso dell’anima.

Il Tempo e il Denaro

Ad un certo punto del Sentiero, l’aspirante-ricercatore si rende conto che il modo in cui gli esseri umani sono soliti trascorrere il Tempo, inseguendo i loro desideri o “interessi”, indica chiaramente che uso facciano della loro esistenza. Useranno il tempo con saggezza se avranno compreso che esso è amico e nemico; risorsa e rimpianto; energia e dissipazione; ricchezza e povertà; opportunità e disperazione:
Noi temiamo la morte perché pensiamo di dover lasciare il nostro corpo, ciò che possediamo, la nostra posizione sociale, i nostri affetti. Ciò che dovremmo temere è il non aver utilizzato il tempo, gli spazi, la bellezza del mondo che ci circonda, i nostri valori di nascita, la nostra intelligenza, le meravigliose possibilità della nostra mente, il nostro corpo, i nostri affetti e i nostri sentimenti, l’entusiasmo, la meraviglia, l’amore, per entrare in contatto sistematico con il nostro essere, per entrare in contatto con Dio. (Cesare Boni, Dove va l’anima dopo la morte?)
Una volta arrivato alla consapevolezza del valore del Tempo, l’individuo risvegliato lo percepisce come possibilità da usare per il Meglio; ha orrore dell’espressione: “Faccio la tal cosa per passare (o: per ammazzare!) il tempo”.
Ad un certo punto del nostro cammino terreno, infatti, ogni attività viene vista in funzione della maggior Luce che può apportare alla coscienza nostra e dell’umanità,con la quale sentiamo di costituire un unico corpo.
In tale visione:
– Comprendiamo l’enorme valore del tempo, spesso disconosciuto o banalizzato: se un individuo ha tutto ma non ha il tempo, è l’uomo più povero del mondo;
– Comprendiamo che imparare a utilizzare il tempo e il denaro è un dovere preciso nei confronti delle forze evolutive; a chi ha avuto più tempo e più denaro la sua stessa coscienza chiederà un rendiconto più intransigente, proprio come a chi ha ricevuto più talenti;
– Comprendiamo che Tempo e Denaro sono ricchezze e opportunità da condividere con gli altri, secondo le circostanze e le necessità;
– Comprendiamo che tutto ciò che si dà ritorna come ricchezza accresciuta al donatore stesso (Legge di retribuzione);
– Comprendiamo che il dare è ovvio e naturale, e non frutto di particolare “bontà” o “generosità d’animo”;
– Comprendiamo che “beneficenza” è termine arcaico e offensivo che lede la dignità di chi riceve e di “chi soccorre”; essa va sostituita con la gratuità spontanea e amorevole;
– Comprendiamo che il dare è giusta restituzione di quanto abbiamo accumulato di superfluo, che “ci appesantisce” e appartiene di diritto ai nostri simili;
Comprendiamo che “dare” e “avere” sono l’inspirazione e l’espirazione dell’universo,dove ciascun regno dà a quelli inferiori e prende da quelli superiori (Legge della Gerarchia);
– Comprendiamo che il Denaro è energia cristallizzata che va fatta circolare a beneficio di tutti e messa al servizio dell’Evoluzione;
– Comprendiamo che la Cooperazione è il segno distintivo dell’uomo risvegliato.
In sintesi, il Desiderio, il Tempo e il Denaro appaiono all’individuo risvegliato risorse da utilizzare al meglio per l’evoluzione, di sé e degli altri, e del cui uso dovrà rendere conto.
L’inizio del Sentiero è, perciò, sempre legato ad una “morte” del desiderio comunemente inteso, ad un doloroso svelamento, ad una “depressione” dell’energia; ad una delusione della coscienza che non trova più dilettevoli i suoi giochi egoistici e crudeli di desiderio, di potere, di arroganza, di facili “successi”, di incosciente deresponsabilizzazione nei confronti del Tempo e del Denaro.
Ma tale morte è nascita per il Sé, che inizia a vivere la sua vita reale. L’uomo è ora un Ricercatore e un Pensatore; diventerà, con la persistenza dell’aspirazione, un Discepolo-Iniziato e, infine, un Maestro.
Articolo di Bianca V.

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