lunedì 27 agosto 2018

C’E STATA UNA NOTTE DEL GOLPE? sicuramente no.



(MB. Posto questo articolo  per sottoporlo all’attenzione del Quirinale. Questo si scrive di lei, presidente. Da cittadino comune, sono sicuro che farà smentire dai suoi quirinalisti. Se poi volesse esercitare   le sue prerogative di capo dello Stato,  super partes e non partitante, potrebbe ad esempio  convocare il Consiglio Superiore della  Magistratura, di cui  è  il capo, per avere qualche risposat sul perché a Genova, il pontd Morandi è caduto,  ci sono stati 43 morti, le inadempienze della società concessionaria sono ampiamente evidenti – eppure la Procura di Genova non ha anmcora emesso un avviso di garanzia, né ha temuto  la capacità di inquinamento delle prove  che  ha la famiglia plutocratica  concessionaria).
(Tiberio Cancelli) – Ad una telefonata dalla crisi di Governo, dopo essere stato iscritto nel registro degli indagati, Salvini ha fatto fuoco e fiamme, ha chiamato Conte e Di Maio, pretendendo che il governo esprimesse massimo appoggio e solidarietà al ministro indagato e al suo capo di gabinetto. Salvini ,ha subito minacciato di ritirare tutti i ministri leghisti, quindi la fiducia al governo, aprendo di fatto la crisi.
Negli stessi momenti, un gruppo di fedelissimi di Fico,si dichiarava disponibile ad aderire al gruppo misto della Camera  e dava la disponibilità ad appoggiare un governo di “SALVEZZA NAZIONALE”, composto da uomini  di alto profilo istituzionale che avrebbe visto come capo del governo il Presidente della Corte costituzionale. Dal cassetto del Quirinale viene tirata fuori la lista del ministri.

Giorgio Lattanzi (a sinistra), stringe la mano a Napolitano che l’ha nominato giudice costituzionale (2010). Nel marzo scorso Giorgio Lattanzi è stato scelgo come persidente della detta Corte, da tutti gli altri all’unanimità.

Sono minuti convulsi, il nuovo esecutivo ha già ottenuto il via libera da pd, leu, da una parte del gruppo mistoe dai tranfughi del movimento,ma poi qualcuno suggerisce di ricontare bene e, sorpresa, mancano i numeri. Inizia  una febbrile caccia al voto grillino, ma i deputati contattati sono tutti irraggiungibili  o non danno più la disponibilità.
Salvini minaccia una mobilitazione di popolo (80%degli italiani favorevoli alla sua politica sui migranti ), le luci della stanze del potere sono tutte accese, poi arriva la notizia che altra due donne italiane sono state violentate da cittadini del Senegal, uno dei quali è  già ai domiciliari. Le azioni del “governo di salvezza nazionale “scendono ancora, eppure si cerca ancora una soluzione, non si vuole consegnare l’Italia a Salvini. Circolano dei sondaggi, inquietanti, Salvini  e la lega volano, troppo.
Poi una telefonata congela la situazione e rimanda la resa dei conti: il segretario della Cei,dichiara che i vescovi sono disponibili a farsi carico a spese loro (ma sempre noi paghiamo) di cento emigrati.
Salvini incassa insieme all’ok a silurare tutti i vertici dei servizi segreti.

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