martedì 6 febbraio 2018

Così Soros sponsorizza l’immigrazione

George Soros durante una conferenza in Malesia. Foto da Wikipedia.

«Le notizie circolate sulla stampa relative ai presunti finanziamenti di George Soros tesi a favorire l’afflusso di migranti in Europa sono false. La Open Society Foundations di Soros sostiene organizzazioni che operano per alleviare l’impatto della migrazione sia sulle popolazioni ospitanti che sui migranti». E’ quanto afferma in una una nota dell’ufficio di Soros. «L’operato delle Ong che salvano i migranti alla deriva nel Mediterraneo – prosegue la nota – è una tragica necessità derivante dall’assenza perdurante di una politica migratoria comune a livello dell’UE che affronti tutte le dimensioni del fenomeno. George Soros è attualmente in Italia per una serie di incontri su una vasta gamma di temi, tra i quali figurano la società civile, l’Unione europea e l’attuale situazione economica».
Il tentativo di George Soros è quello di smentire un coinvolgimento delle ong finanziate dalla «Open Society Foundations» da lui presieduta nell’afflusso di migranti che arrivano in Europa, e in particolare in Italia, attraverso la rotta libica Ma è davvero così? Non esattamente.

Il progetto Open Migration finanziato da Soros

L’Open Society Foundations è uno dei maggiori finanziatori, insieme alla Oak Foundation, del portale «Open Migration», creato dalla Coalizione Italiana Libertà e Diritti Civili (CILD), una «rete di organizzazioni che lavorano per l’avanzamento dei diritti umani e delle libertà civili in Italia». Sul sito di tale organizzazione, oltre alla roboante retorica pro-immigrazione, si leggono in queste ore feroci attacchi contro il procuratore Carmelo Zuccaro: «Nella triste vicenda di questi giorni che ha visto protagonisti un giudice, un politico e i media c’è materia per un capitolo aggiornato di cosa sia il populismo penale e di quali danni sociali e umani produca. «In questa storia – si legge – vi sono tutti gli ingredienti di una storia penal-populistica paradigmatica, simile a quella sui rumeni che delinquono».
Peccato che proprio ieri il Csm abbia garantito «ogni sostegno possibile» a Zuccaro, «affinché le indagini condotte dalla Procura di Catania, così come quelle svolte da altri uffici inquirenti sulle medesime ipotesi investigative, possano svolgersi con la massima efficacia e celerità». D’altro canto è sufficiente dare uno sguardo al sito di Open Migration per incappare in un mare di propaganda ideologica e pro-immigrazionista che non tiene conto della realtà dei fatti e della drammaticità di un’accoglienza diventata insostenibile.

La galassia delle ONG

Direttamente o indirettamente, George Soros e la Open Society Foundations promuovono l’immigrazione verso l’Italia. Prendiamo il caso di Moas, esaminato lo scorso 22 aprile da Giuseppe de Lorenzo su Il Giornale: La Migrant Offshore Aid Station (Moas), è un’associazione con sede a Malta e che vanta nel suo arsenale due imbarcazioni (Phoenix e Topaz responder) diversi gommoni Rhib e alcuni droni. L’Ong ha ricevuto 500mila euro da Avaaz.org, comunità riconducibile a Moveon.org, organizzazione finanziata dalla fitta rete del magnate.
Ma è tutta la galassia delle ONG, che operano nel Mediterraneo, come osservava qualche settimana fa Gian Micalessin (oltre allo stesso Moas, anche Jugend Rettet, Stichting Bootvluchting, Médecins sans frontières, Save the children, Proactiva Open Arms, Sea-Watch.org, Sea-Eye, Life boat) ad annoverare tra i propri sponsor l’Open Society Foundations o altre associazioni vicine allo speculatore.

Il piano Merkel fu redatto da un suo collaboratore

Soros ha esercitato la sua influenza sulle scelte europee in materia d’immigrazione. Il piano Merkel sui rifugiati del 2015, infatti, fu redatto dall’ European Stability Initiative, organizzazione che fa capo a Gerald Knaus e supportata finanziariamente dall’Open Society. Knaus è inoltre membro dell’European Council on Foreign Relations (ECFR), ente anch’esso sponsorizzato da George Soros. Tale piano sull’immigrazione, poi ritirato dalla stessa Merkel, prevedeva l’accoglimento di 500 mila siriani l’anno per un periodo determinato di tempo. Nel settembre 2015, su Project Syndicate, Soros scriveva il suo sconcertante manifesto pro-immigrazione: «L’UE dovrebbe dare 15 mila euro a ogni richiedente asilo ogni anno per i primi due anni, contribuendo alle spese di alloggio, sanità e istruzione al fine di rendere più “appetibili” i rifugiati agli occhi degli stati membri» – affermava il magnate.

Le attività «filantropiche» negli Usa

L’Open Society Foundations ha finanziato due importanti enti statunitensi che promuovono e sostengono l’immigrazione di massa: il Migration Policy Institute e il Platform for International Cooperation on Undocumented Migrants. Quest’ultima è la «piattaforma per la cooperazione internazionale per i migranti privi di documenti, una rete di individui e organizzazioni che lavorano per garantire la giustizia sociale e i diritti umani per i migranti privi di documenti». In pratica un ente che supporta gli immigrati irregolari e spinge i governi ad accoglierli
Inoltre, nel 2014 il New York Times rivelò che la decisione di Obama di modificare la legge sull’immigrazione per facilitare il riconoscimento degli immigrati irregolari fu favorita dall’azione di lobbying e dagli oltre 300 milioni di dollari investiti dalle fondazioni progressiste tra le quali, per l’appunto, la Open Society. L’agenda globalista di Soros si basa (anche) sull’immigrazione di massa e si pone in netto contrasto con gli interessi nazionali. E ciò è innegabile. Un’ideologia ben supportata da un fiume di denaro e da una fittissima rete di associazioni e organizzazioni.
fonte http://www.occhidellaguerra.it/soros-nega-ma-sponsorizza-limmigrazione/

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