martedì 19 settembre 2017

L’HUB NATO CHE SPIA IL SUD



di Manlio Dinucci,
Taglio del nastro il 5 settembre a Lago Patria (Napoli), dove ha sede il Comando della forza congiunta Nato (Jfc Naples): nel suo quartier generale (85000 metri quadri, con un personale di 2500 militari e civili in aumento) viene inaugurato l’«Hub di direzione strategica Nato per il Sud» (Nsd-S Hub)…
FORTEMENRE CALDEGGIATO DALLA MINISTRA PINOTTI, ESSO HA IL COMPITO DI «RACCOGLIERE INFORMAZIONI E ANALIZZARE UNA VARIETÀ DI QUESTIONI RELATIVE A DESTABILIZZAZIONE, TERRORISMO, RADICALIZZAZIONE E MIGRAZIONE». È IN ALTRE PAROLE UN CENTRO DI INTELLIGENCE, OSSIA DI SPIONAGGIO, LA CUI ATTIVITÀ «SI CONCENTRA SULLE REGIONI MERIDIONALI, COMPRENDENTI MEDIORIENTE, NORDAFRICA E SAHEL, AFRICA SUBSAHARIANA ED AREE ADIACENTI».
IL COMANDO DELLA FORZA CONGIUNTA NATO, DI CUI ENTRA A FAR PARTE IL NUOVO CENTRO DI INTELLIGENCE, È AGLI ORDINI DI UN AMMIRAGLIO STATUNITENSE NOMINATO DAL PENTAGONO – ATTUALMENTE MICHELLE HOWARD DELLA U.S. NAVY – CHE COMANDA ALLO STESSO TEMPO LE FORZE NAVALI USA IN EUROPA (CON QUARTIER GENERALE A NAPOLI-CAPODICHINO E LA SESTA FLOTTA DI STANZA A GAETA) E LE FORZE NAVALI USA PER L’AFRICA. COMPITO DEL JFC NAPLES È «PIANIFICARE E CONDURRE OPERAZIONI MILITARI NELL’AREA DI RESPONSABILITÀ DEL COMANDANTE SUPREMO ALLEATO IN EUROPA E AL DI LÀ DI TALE AREA».
MICHELLE HOWARD
Il Comandante supremo alleato in Europa – attualmente Curtis Scaparrotti – è sempre un generale Usa nominato dal presidente degli Stati uniti. Lo stesso generale è allo stesso tempo a capo del Comando europeo degli Stati uniti», la cui area operativa comprende l’intera regione europea e tutta la Russia (inclusa la parte asiatica), più alcuni paesi dell’Asia occidentale e centrale: Turchia, Israele, Georgia, Armenia e Azerbaigian.
Poiché il nuovo «Hub di direzione strategica Nato per il Sud» è sotto il comando dell’ammiraglia Howard e questa, a sua volta, è sotto il comando del generale Scaparrotti, esso è di fatto inserito nella catena di comando del Pentagono ed è funzionale prioritariamente alla strategia statunitense. In base alle informazioni raccolte (o fabbricate) dal Nsd-S Hub la Nato deciderà i suoi interventi militari in Medioriente, Africa e aree adiacenti.
GEN. CURTIS MICHAEL SCAPARROTTI
Il centro di intelligence Nato si avvale della collaborazione, oltre che di università e think tank (come l’University College London e l’Overseas Development Institute), di organizzazioni delle Nazioni Unite (tra cui l’Unicef e l’Organizzazione internazionale per le migrazioni) e di organizzazioni non-governative (tra cui Oxfam e Save the Children). Tali organizzazioni, oltre ad essere strumentalizzate quale volto «umanitario» del Nsd-S Hub, rischiano di essere coinvolte, attraverso agenti infiltrati, in azioni di spionaggio e altre operazioni segrete condotte dal centro di intelligence Nato in paesi mediorientali e africani.
Le questioni di cui si occuperà il nuovo centro di intelligence – destabilizzazione, terrorismo, radicalizzazione, migrazione – sono ben note al quartier generale di Lago Patria. È stata infatti la Nato a destabilizzare la Libia alimentando al suo interno terrorismo e radicalizzazione, per poi demolire lo Stato libico con la guerra provocando una migrazione forzata dalle conseguenze disastrose.
VITTIME CIVILI DI BOMBARDAMENTI DELLA NATO IN LIBIA
In questa e nella guerra coperta condotta in Siria, ha svolto e svolge un ruolo primario il Comando Nato di Napoli. Quello che nel 2011 ha diretto l’attacco aereo-navale che ha martellato la Libia con oltre 40 mila bombe e missili, e che ora viene definito dalla Pinotti «Hub per il Sud» con la missione di «ricostruire Stati falliti».
(il manifesto, 5 settembre 2017)
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http://mondolibero.org/2017/09/lhub-nato-spia-sud/

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