venerdì 25 agosto 2017

come contattare il tuo sé superiore

IMG_0541

10 passi per contattare il tuo Sé Superiore
(Articolo tradotto ed elaborato da uno scritto dello scrittore esoterista Asoka Selvarajah)
Ciascuno di noi è collegato con il Divino. Il Sé Superiore, che sta dentro di noi, trascende di gran lunga la comprensione della nostra mente intellettuale. Questo è il Potere Interiore a cui hanno avuto accesso tutti i grandi geni della storia e i Maestri Spirituali. È anche il luogo da dove procedono la Sapienza Divina e i Miracoli. Ecco i 10 passi per stabilire il contatto col nostro Sé Superiore:

1. Credi che esiste un Essere Superiore

Il primo passo è quello di credere che esiste un Essere Superiore dentro di noi col quale stabilire una comunicazione.
Poi, coltiva dentro di te l’aspettativa che tale comunicazione andrà migliorando giorno dopo giorno, come logica conseguenza del fatto che ti mantieni diligentemente concentrato sulla tua vita interiore.
Senza questi due presupposti essenziali, è molto difficile poter conseguire qualcosa di buono nel Regno dello Spirito. Queste due qualità sono basilari per la crescita interiore. Quindi, fissati come obiettivo di raggiungere il contatto con il tuo Sé Superiore, ricordati di questo tuo obiettivo ogni giorno, e mantieni il tuo proposito con determinazione fino a quando il successo sarà raggiunto.
2. Trasforma la tua visione del mondo
Siamo cresciuti e siamo stati educati con una visione del mondo essenzialmente materialista, che nega il ruolo e la realtà dello Spirito nella vita dell’uomo. Per stabilire uno stretto contatto con i Regni Spirituali, abbiamo bisogno che tutto il nostro essere, cosciente e subcosciente, sia alleato per il raggiungimento del nostro obiettivo. In qualsiasi attività sportiva, è necessario conoscere le regole del gioco e la maniera migliore per ottenere il successo. Contattare il tuo Sé Superiore richiede per lo meno lo stesso impegno. Pertanto, cerca libri o Maestri che sappiano espandere la tua comprensione dell’Universo, riconoscendolo principalmente come un Regno di Coscienza, di Mente e di Spirito.
3. Solitudine
Riservati regolarmente del tempo da dedicare a te stesso, nel quale puoi stare completamente solo. E’ preferibile un luogo tranquillo. Semplicemente, siediti in silenzio senza particolari aspettative. Non fare nulla. Al principio questo può sembrare strano e fastidioso. Non siamo abituati a starcene in silenzio, per ascoltare il silenzio. Persisti. Stai finalmente concedendo tempo e spazio alla tua Voce Interiore che vuole farsi ascoltare. E lo farà, sia durante questi momenti di tranquillità, o anche durante la tua giornata, o nei sogni.
Forse si verificherà una circostanza sincronica, o qualcuno ti dirà, con tua meraviglia, esattamente quello che avevi bisogno di sentire in quel preciso momento, oppure potresti avere un lampo improvviso di intuizione. Tutti i grandi geni della storia hanno sempre conservato un tempo regolare di solitudine e di silenzio da dedicare a loro stessi. Dovresti farlo anche tu.
4. Meditazione
Nella meditazione, tu lavori per disciplinare la tua mente e per mettere a tacere il chiassoso dialogo interno che sempre la riempie. Liberati da pensieri ed emozioni negativi, creati uno spazio puro dentro di te, affinchè il tuo Sè Superiore lo possa riempire di Pace, di Beatitudine e di Sapienza. Osservare il tuo respiro è una disciplina di meditazione eccellente, così come lo è concentrarsi sulla fiammella di una candela. O visualizzare una sfera dorata di luce nel tuo plesso solare, che riempie tutto il tuo corpo di energia e di guarigione. Ci sono molte pratiche di meditazione che puoi studiare e utilizzare. Scegli quelle che le senti più adatte a te.
5. Diario
Registra i tuoi sentimenti, emozioni, sogni e intuizioni ogni giorno in un tuo diario personale, riservato soltanto a questo scopo. Questo ti aiuterà ad entrare in più stretto contatto con i tuoi sensi intuitivi. Qui è possibile fare domande al tuo Sé Superiore, e poi registrare tutte le risposte o intuizioni che ricevi. Se esegui questa operazione regolarmente con fede e aspettativa positiva, riceverai le risposte di cui hai bisogno.
6. Il dialogo interno
Conduci regolarmente un dialogo interiore con il tuo Sé Superiore. Durante i successivi 40 giorni, decidi di mantenerti in contatto con Lui tutto il giorno. Dì al tuo Sé Superiore: “So che sei qui, e voglio conoscerti e ottenere la tua attenzione. Per favore, comincia a guidare la mia vita fin da adesso”. Non preoccuparti se questo dialogo sarà interamente a senso unico in un primo momento. Ricordati che sei stato per decenni senza un minimo contatto col tuo Sé Superiore.
Ci vuole del tempo per togliere tutte queste vecchie ragnatele! Persisti in questo dialogo interiore come se parlassi a un amico, conversando, facendogli domande, condividendo le tue speranze, e preparati ad ascoltare le risposte. Arriveranno presto.
7. Lezioni di vita
Vedi la vita come una Scuola dei Misteri. Credi che tutti gli eventi della tua vita, le situazioni e le persone che hai incontrato nel corso della tua vita, sono state strutturate precisamente con lo scopo di mostrarti esattamente ciò che hai bisogno di sapere ora. Prendi la vita come se tutta la creazione stesse cospirando per il tuo beneficio! Quando accade qualcosa nella tua vita, nel bene o nel male, chiediti: “Qual è la lezione per me”. Anche persone o situazioni spiacevoli sono state deliberatamente messe lì, come una sfida per aiutarti a crescere. Quando inizi a vedere la tua vita come una pellicola, in cui tu stai giocando il ruolo del protagonista, il tuo Sé Superiore diventerà sempre più evidente nella tua vita. Registra i tuoi risultati nel tuo diario.
8. Sogni
Aspettati che il tuo Sé Superiore ti parli nei sogni. La notte, prima di addormentarti, prova a stirare un attimo i tuoi muscoli, poi lasciati andare e rilassati completamente. Chiedi qualcosa al tuo Sé Superiore, e aspetta per qualche minuto la risposta. Poi lascia stare tutto, e addormentati pure senza pensarci più. La risposta potrebbe arrivarti da un sogno. Quando ti svegli, ricorda ciò che puoi dai tuoi sogni, e scrivilo nel tuo diario.
Prova a trascrivere, specialmente agli inizi, anche quei sogni che non reputi importanti, ti aiuteranno a ricordarti sempre più dei tuoi sogni, fino a poterli rivivere con estrema precisione. Se non sei abituato a ricordare i tuoi sogni, ciò richiederà tempo e tenacia, ma comunque comincia a scrivere quel poco che puoi ricordarti, e soprattutto le tue impressioni su qualche significato nascosto del sogno. Tuttavia, con pazienza, comincerai a ricordare i tuoi sogni e riceverai le risposte adatte per te, dal tuo Sé Superiore.
9. Consapevolezza
Concentrati sul vivere sempre più nel presente, nel QUI e ORA. Quando stai mangiando, sii consapevole del fatto che stai mangiando. Quando cammini, sai che stai camminando. L’unico momento reale è proprio adesso – il passato se n’è andato per sempre e il futuro non è ancora arrivato. Pertanto, lavora per ripulire la tua mente da ogni forma di preoccupazione o di ansia, di risentimento o mancanza di perdono. Svuota la tua mente da ogni forma di pensieri disordinati, da emozioni nocive, e crea uno spazio vuoto affinchè lo riempia il tuo Sé Superiore.
10. Pazienza!
Ricordati, forse hai speso tutta la tua vita senza mai contattare con la Fonte di ogni Potere. Quindi, ci vuole del tempo per imparare come ristabilire il contatto. Tutte le cose di valore richiedono sempre tempo e pratica per ottenerle. Mantieniti vigile, e pratica questi 10 passi ogni giorno, e riceverai le risposte di cui hai bisogno.
Ricorda: il tuo Sé Superiore VUOLE essere in contatto con te. In realtà, il solo fatto di parlare di Lui, come di un qualcuno che è separato da te è una contraddizione. Il tu Sé Superiore abita dentro di te, sei tu stesso! Sei tu Il tuo Sé Reale. Perciò, non perdere altro tempo, mettiti in contatto con TE Stesso.
Sebastiano.

https://ununiverso.it/2017/08/24/come-contattare-il-tuo-se-superiore/

Georges Gurdjieff - vedute sul mondo reale



 Guerdjieff parla agli allievi -
Riassunto

LE IMPRESSIONI

L'uomo nasce come meccanismo concepito per ricevere impressioni d'ogni genere. La percezione di alcune impressioni ha inizio ancor prima della nascita. In seguito, durante la crescita si formano e si perfezionano altri apparati riceventi, in numero sempre maggiore. La struttura di questi apparati riceventi è la stessa in tutte le parti del meccanismo. E ricorda quella di rulli di cera di un fonografo.

Su tali rulli o bobine, vengono incise tutte le impressioni ricevute fin dal giorno della nascita, e prima ancora. Inoltre, il meccanismo possiede un dispositivo automatico, mediante il quale tutte le nuove impressioni ricevute vengono collegate alle impressioni dello stesso tipo registrata in precedenza. Contemporaneamente, è ritenuta una classificazione cronologica. In questo modo, ogni impressione ricevuta viene trascritta in più posti su più rulli, e su questi rulli si conserva intatta. Ciò che noi chiamiamo memoria è un dispositivo assai imperfetto tramite il quale possiamo disporre solo di una minima parte della nostra riserva di impressioni.

Ma le impressioni, una volta sperimentate, non si cancellano più, e si conservano sui rulli dove sono state trascritte. Mediante l'ipnosi è possibile far girare tutti questi rulli, anche quelli sperduti nei recessi più profondi dell'inconscio. Ma ogni tanto, in seguito a qualche trauma più o meno evidente, succede che i rulli si mettono a girare da soli, e le immagini o volti apparentemente dimenticati da molto tempo risalgono di colpo alla superficie. Tutta la vita psichica dell'uomo non è altro che lo scorrere delle impressioni registrate sui rulli davanti allo sguardo della mente ...

Tutte le particolarità della sua concezione del mondo, tutti gli aspetti caratteristici della sua individualità dipendono dall'ordine in cui sono avvenute quelle registrazioni, e dalla qualità dei rulli che si porta dietro. In psicologia questo si chiama associazione di pensieri e sentimenti; ma le persone non si rendono conto di quanto l'uomo sia impastoiato in queste associazioni, senza potersene mai liberare.

Adesso sarà più chiaro il motivo per cui non è possibile capirsi reciprocamente quando si parla dell'uomo. Per parlare almeno un po' seriamente, bisogna avere qualche nozione di essere umano che non sia troppo vaga e confusa; bisogna conoscere a fondo i principi essenziali del meccanismo umano. Chi non conosce questi principi non farà che imbrogliare se stesso e gli altri. Una conversazione sull'essere umano, che non definisca e non indichi il quale uomo si tratta, non sarà mai una conversazione seria, ma una semplice sfilza di parole, priva di senso. Quindi, per comprendere che cos'è l'uomo, in primo luogo bisogna constatare che ne esistono diverse categorie e poi bisogna capire perché queste categorie si differenziano le una dalle altre.

IO, CHI SONO?

Ognuno di voi non è che un banale esemplare di automa animato. Probabilmente pensate che, per fare ciò che fate e per vivere come vivete, siano necessari un’“anima” e persino uno “spirito”. Ma forse basta una chiavetta per ricaricare la molla del vostro meccanismo. La vostra razione quotidiana di cibo contribuisce a ricaricare questa molla e a rinnovare continuamente l’inutile sarabanda delle vostre associazioni. Da questo sfogo emergono dei pensieri slegati, che voi cercate di connettere insieme presentandoli come preziosi e personali. E, altrettanto, coi sentimenti e le sensazioni passeggere, con gli umori e le esperienze vissute, ci creiamo il miraggio di una vita interiore. Ci vantiamo di essere coscienti, capaci di ragionamento, parliamo di Dio, dell’eternità, della vita eterna, e di argomenti elevati; parliamo di tutto ciò che si può immaginare; discutiamo, definiamo e valutiamo, ma omettiamo di parlare di noi stessi e del nostro reale valore oggettivo.

Tutte le nostre conoscenze non sono altro che semplici informazioni, e possono essere tanto utili quanto inutili. Assorbendolo come spugne, noi possiamo facilmente restituirle parlandone con logica e convinzione, pur senza capirci nulla. E con la stessa facilità possiamo perderle, perchè non sono nostre, ma sono state riversate dentro di noi come un liquido in un recipiente. Briciole di verità sono sparse dappertutto, e per coloro che sanno e comprendono è impressionante constatare come la gente viva a contatto con la verità, e tuttavia sia cieca e incapace di penetrarla.

La Grande Conoscenza viene trasmessa per successione di era in era, di popolo in popolo. Di razza in razza. I grandi centri iniziatici in India, Siria, Egitto, Grecia, rischiararono il mondo di vivida luce.

La verità, fissata per mezzo di scritti simbolici e di leggende, viene trasmessa alle masse per essere conservata sotto forma di costumi e di cerimonie, di tradizioni orali, di monumenti, di arte sacra, tramite il messaggio segreto della danza, della musica, della scultura e dei vari riti.
Ma, dopo un certo tempo, i centri iniziatici si estinguono uno dopo l’altro, e l’antica conoscenza si ritira in fiumi sotterranei, sottraendoli agli dei ricercatori. Anche i portatori di questa conoscenza si nascondono, e pur risultando sconosciuti a coloro che li circondano, non per questo cessano di esistere.

BAGLIORI DI VERITÀ

E ormai da molti secoli, si è perduta la chiave di tutte le arti antiche. Infatti non esiste più l’arte sacra, l’arte che incarnale leggi della Grande Conoscenza ed esercita un’influenza sulla vita delle masse. Oggi non ci sono più dei creatori. I “sacerdoti dell’arte contemporanea” non creano, ma imitano: corrono dietro alla bellezza o alla verosimiglianza, se non addirittura alla cosiddetta “originalità”, senza avere le conoscenze necessarie. Poiché non sanno niente e non sono in grado di fare niente, brancolano nel buio; eppure, la folla li venera e li mette su un piedistallo. Tutte le banalità, sulla scintilla divina, il talento, il genio, la creatività, al sacralità dell’arte, oggi non hanno alcun fondamento,sono solo degli anacronismi. Cosa sono mai questi “talenti”?
Delle due l’una: o si definisce “arte” il mestiere del calzolaio, o si deve considerare artigianato tutta l’arte contemporanea.
------------------------------------------

PER UNO STUDIO ESATTO È NECESSARIO UN LINGUAGGIO ESATTO

in realtà l’uomo non è capace della sia pur minima azione indipendente o spontanea. Tutto è soltanto e unicamente il risultato di influenze esteriori.
L’uomo che noi conosciamo è una macchina. In primissimo luogo, ognuno deve comprendere la propria meccanicità. Ma questa comprensione può venire soltanto da una osservazione di sé condotta correttamente.
L’uomo nasce come meccanismo concepito per ricevere impressioni di ogni genere. La percezione di alcune impressioni ha inizio ancor prima della nascita.

L’UOMO È UN ESSERE MULTIPLO

l’uomo è un essere multiplo. Solitamente, parlando di noi stessi, diciamo “io”. Ma è un errore. Questo “io” non esiste o, meglio, in ciascuno di noi ci sono centinaia, migliaia di piccoli “io”. Interiormente siamo divisi, ma soltanto con l’osservazione e lo studio possiamo riconoscere la pluralità del nostro essere. In un certo momento, agisce un “io”, il momento dopo un altro “io”. I nostri “io” sono contraddittori: ecco il motivo del nostro funzionamento disarmonico. Noi siamo delle macchine. Siamo totalmente condizionati dalle circostanze esteriori. Voi non controllate le vostre azioni. Siete una macchina, e le circostanze esterne dirigono le vostre azioni senza tener conto dei vostri desideri.

La macchina, in ogni uomo, è divisa in tre parti fondamentali, in tre centri. La causa principale della nostra debolezza è l’incapacità di applicare la nostra volontà ai tre centri simultaneamente.
Dobbiamo acquisire la “conoscenza di sé”.

Ci sono diversi stati di coscienza:

1 - il sonno, in cui la nostra macchina continua a funzionare, ma funziona a pressione ridotta;

2 - lo stato di veglia, che è quello in cui ci troviamo in questo momento.
Questi sono gli unici due stati conosciuti dall’uomo ordinario.

3 - lo stato chiamato “coscienza di sé”: è il momento in cui l’uomo è presente a se stesso e alla propria macchina. Solitamente, noi conosciamo questo stato soltanto per qualche attimo. Ora, quando siete pienamente e continuamente coscienti dell’“io”, di ciò che esso fa e di quale “io” si tratta, diventate coscienti di voi stessi.
La coscienza di sé è il terzo stato

OGNI ANIMALE LAVORA IN BASE ALLA PROPRIA COSTITUZIONE

Ogni animale lavora in base alla propria costituzione. Un animale lavora di più, un altro di meno, ma ognuno secondo la propria natura. Anche noi lavoriamo. Tra di noi, alcuni sono più adatti al lavoro, altri meno. Chi lavora come un bue è una nullità, e chi non lavora è pure una nullità. Il valore del lavoro non sta nella quantità, ma nella qualità. Purtroppo, per quanto riguarda la qualità, devo dire che, qui, la gente non lavora affatto in modo soddisfacente.

Dunque, la qualità del lavoro dipende dal cervello che vi sovrintende. L’uomo è un animale con tre cervelli. Normalmente, il lavoro dell’uomo richiede la partecipazione del sentimento e del pensiero. Se una di queste funzioni è assente, la qualità del lavoro resterà quella di un animale a due cervelli. Se un uomo vuole lavorare da uomo, deve imparare a lavorare come un uomo. Lavora come un uomo vuol dire che un uomo sente ciò che sta facendo, e contemporaneamente, pensa al motivo per cui lo fa, al modo in cui lo sta facendo, come avrebbe dovuto farlo il giorno prima, come lo deve dare oggi, come dovrà farlo domani, qual’è in generale la maniera migliore di farlo, e se per caso non c’è una maniera ancora migliore.

All’uomo è stata fornita tutta la strumentazione necessaria per fare qualunque cosa. Ogni uomo è in grado di fare tutto ciò che gli altri riescono a fare: se può uno, possono tutti. Genio, talento: tutto ciò non ha senso. Il segreto è semplice: fare le cose da uomo.

Il segreto è molto semplice e molto facile: basta imparare a lavorare come un uomo.

E un uomo lavora così quando, nel fare una cosa, contemporaneamente pensa a ciò che fa, studia attentamente il modo in cui il lavoro deve essere eseguito, e nel farlo si dimentica di tutto: del nonno, della nonna e, Dio ce ne scampi, dell’ora di pranzo.
Ripeto, per un uomo l’essenza del lavoro corretto è il lavoro simultaneo dei tre centri: motore, emozionale e intellettuale. Quando i tre centri lavorano insieme e agiscono simultaneamente, allora si tratta di un lavoro da uomo.

Più vi concentrate, più il tempo vi sembra breve. Un’ora può passare inavvertita se vi concentrate, perché avrete pochissime associazioni, pochissimi pensieri, pochissimi sentimenti.

Il tempo è soggettivo, dipende dalle associazioni. Quando sedete inattivi senza concentrazione, il tempo non passa mai. Esternamente, il tempo non esiste; esiste soltanto al nostro interno.

ESSENZA E PERSONALITÀ

Dovete rendervi conto che in ogni uomo ci sono due parti completamente separate, come se fossero due uomini differenti. Queste due parti sono l’essenza e la personalità. L’essenza è io. La personalità è una cosa accidentale: l’educazione, l’istruzione, le opinioni, tutto ciò che è esteriore. Essa è come gli abiti che portate, è la vostra maschera, il risultato dell’educazione o dell’influenza dell’ambiente. La nostra personalità resta schiava: può essere modificata molto in fretta, anche in mezz’ora.

CITAZIONI VARIE

Se aiutate gli altri, sarete aiutati; forse domani, forse tra cent’anni, ma sarete aiutati. La natura non può fare a meno di pagare i propri debiti. È una legge matematica, e tutta la vita è matematica.

Guardandoci indietro, ricordiamo sempre e soltanto i periodi difficili della nostra vita, e mai quelli tranquilli. Questi ultimi non sono che sonno. I primi sono lotta, e quindi vita.


I QUATTRO CORPI DELL’UOMO

L’uomo ordinario non ha né anima né volontà. Ciò che normalmente si chiama “volontà” non è che la risultante dei desideri. Se un uomo prova un certo desiderio, e contemporaneamente gli spunta un desiderio opposto, più forte del primo, il secondo inghiotte il primo, facendolo sparire. Ecco ciò che si definisce volontà nel linguaggio ordinario. Il bambino non nasce mai con un’anima. L’anima può essere acquisita soltanto nel corso della vita; non solo, ma è un gran lusso, riservato a pochissimi uomini. La maggior parte della gente trascorre tutta la vita senz’anima, senza padrone. Per la vita ordinaria, l’anima non è affatto necessaria. Ma l’anima non può spuntare dal nulla. Ogni cosa è materiale. Anche l’anima è materiale, pur essendo costituita da una sostanza molto sottile. Per acquisire un’anima bisogna innanzitutto avere la sostanza corrispondente.

CI SONO DUE TIPI DI AMORE

Il vero amore è l’amore cristiano, religioso; nessuno nasce con questo amore. Per conoscerlo, bisogna lavorare: c’è chi se ne rende conto fin dall’infanzia, altri lo capiscono solo in età avanzata. Se qualcuno conosce il vero amore, l’ha certamente acquisito nel corso della vita.

Ma è molto difficile imparare ad amare. L’amore può essere di diverse specie. Dovunque c’è vita, a cominciare dalle piante, dagli animali, insomma, dovunque esiste la vita, c’è amore. Ogni vita è una rappresentazione di Dio. Chiunque veda la rappresentazione vedrà Colui che è rappresentato.

Chi desidera imparare ad amare il prossimo deve cominciare cercando di amare le piante e gli animali. Chi non ama la vita non ama Dio.

AFORISMI

☺Ama quello che “non ti piace”.
☺La più grande conquista per un uomo è quella di essere capace di fare.
☺Più sono difficili le condizioni di vita più sono buoni i risultati del lavoro, sempre ammesso che ti ricordi di lavorare.
☺Se già sai che è male, e lo fai ugualmente, commetti un peccato cui è difficile rimediare.
☺Aiuta soltanto chi non è ozioso.
☺Rispetta ogni religione.
☺Io amo chi ama il lavoro.
☺Noi possiamo soltanto sforzarci di diventare capaci di essere cristiani.
☺Non giudicare un uomo dalle parole altrui.
☺Prendi la comprensione dell’Oriente e la scienza dell’Occidente, e poi cerca.
☺Solo la sofferenza cosciente ha significato.
☺È meglio essere temporaneamente egoista che non essere mai giusto.
☺Se vuoi imparare ad amare, comincia con gli animali, perché sono più sensibili.
☺Insegnando agli altri, imparerai tu stesso.
☺Può essere giusto soltanto colui che sa mettersi al posto degli altri.
☺Il riposo non dipende dalla quantità ma dalla qualità del sonno.


Fonte: www.animalibera.net

fonte: https://crepanelmuro.blogspot.it/

Per approfondire:
IO CHI SONO?
Da “Vedute sul Mondo Reale” di G.I. Gurdjieff
http://rumorirubati.blogspot.it/2017/08/georges-gurdjieff-vedute-sul-mondo-reale.html


Non è un Papa Re, ma solo un PapOnu



Leggo un articolo di Sallusti, direttore de Il Giornale dal titolo sensazionalista "Il Golpe del Papa RE".  E' un titolo che fa effetto e che intriga subito il lettore, ma non è veritiero. Non siamo più  da un bel pezzo nello Stato Pontificio e c'è pure stata la Breccia di Porta Pia con la presa di Roma il XX Settembre 1870, data  che ha sancito la perdita del potere temporale da parte del Papato. Nel corso del tempo il Vaticano è diventato sempre più una succursale del Palazzo di Vetro, sede dell'ONU, di concerto con l'Unione delle Chiese Mondiali con qui si riunisce per stabilire la "religione unica, col Dio unico".

Caro parà Sallusti,
hai preso male la tua mira. Bergoglio entra a "gamba tesa" nella politica italiana, non come Papa addetto alle cose spirituali, ma come portavoce ONU e in ossequio alla sua "religio civilis", quella dei diritti cosiddetti "umani", troppo umani. E solo in questo modo che può intimidire un galoppino delle consorterie Ue come Gentiloni: facendogli il promemoria delle scadenze in corso, non già contenute nel calendario gregoriano come sarebbe ovvio, ma sull'almanacco delle "giornate mondiali"  già stabilite dall'ONU. Ce le ricordano anche su Google. 
E il 14 gennaio 2018 ci sarà "La giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato".

Che fa un papa se solo facesse  almeno finta di fare il Papa e non l'emissario ONU?  Cercherebbe di consolare gli afflitti, di dire parole buone alle famiglie dei martiri del terrorismo, si recherebbe  di persona nelle zone terremotate....Insomma farebbe il buon Padre spirituale  che conforta gli Italiani sulle varie calamità che ci affliggono.

Si preoccuperebbe del calendario liturgico delle festività cristiane e su come organizzarle.
Ricordo che l'8 dicembre ricorre l'Immacolata Concezione, che il 24 è la Vigilia del Natale, il 25 il santo Natale, il 26 Santo Stefano primo martire della Chiesa.
Poi c'è l'1 gennaio,  quindi il 6 gennaio l'Epifania ecc. Glielo devo ricordare io a un Pontefice di fare il Pontefice? E' sempre più  evidente che i cristiani per il  gesuita-massone  Bergoglio dai disinvolti atteggiamenti sono l'ultimo dei suoi pensieri. Pertanto si porta avanti col calendario non cristiano. Addirittura alla metà di gennaio 2018 per  caldeggiare e sollecitare lo ius soli, prima di quella data. In altre parole, FA politica.

Considero una provocazione aperta un Papé Satan  (lo chiamo così a causa delle corna in evidenza quand'era nelle Filippine, gesto criticatissimo) che dopo il disastro di Barcellona con numerose vittime cadute schiacciate sul selciato (tra le quali 3 italiani) faccia dichiarazioni pro ius soli,  come quelle apparse su numerosi quotidiani circa i "migranti" le cui "competenze" sono tutte da valorizzare e che rappresenterebbero "nuove risorse" per il bel Paese:

http://roma.corriere.it/not...

Il suo motto è "accogliere, integrare, proteggere e promuovere". Avanti così, a far del male agli Italiani e ai buoni cristiani che disertano sempre più in massa la sua chiesa.


 Gesuiti euclidei vestiti come dei bonzi

Ma è proprio quello che vuole, ed è proprio con questo precipuo scopo che è stato dimesso Ratzinger per insediare l'Usurpatore argentino:  accelerare quanto prima la disgregazione della civiltà cristiana.

E visto che parliamo di Città Eterna guardate un po' cosa si svolge in queste ore da quelle parti, appena fuori dalle mura vaticane... 

Violenza all’ alba in piazza Indipendenza, nel centro di Roma, durante lo sgombero di circa cento clandestini, che dopo essere statiallontanati dal vicino palazzo di via Curtatone si erano accampati da sabato nei giardini della piazza, contro gli agenti sono stati lanciati sassi e bottiglie e usate bombolette di gas al peperoncino. Utilizzato l’idrante. Al momento ci sono due fermati. (fonte voxnews)

Risorse all'attacco a Roma 

Solo due? Andiamo avanti e vediamo altre scene di Guerriglia Afro-urbana

Lanci di bombole a gas, lanci di bottiglie incendiarie, sassi, bastoni, oggetti contundenti, il tutto accompagnato da ululati belluini e beduini. Mentre la polizia che fa? Si limita agli idranti (fonte vox).
Ovviamente  si tratta di  "profughi" (poverini!) coperti  e protetti da "mandato internazionale" Onu che non vogliono sloggiare dalle abitazioni abusive da essi stessi occupate e si parla già di dar loro nuove case (addirittura villette alla faccia dei romani indigenti!).
E' inutile dire che se gli Italiani non impugneranno direttamente con forza e vigore  il loro destino, limitandosi a delegarlo alle forze politiche, accontentandosi solo delle elezioni prossime venture le cui date sono ancora tutte da stabilire, di questi scenari ne vedremo sempre più. La destabilizzazione e gli scenari urbani infernali corrono assai più velocemente delle elezioni e della politica politicante.


Intanto il PapOnu, piange come al suo solito calde lacrime extracomunitarie. Di converso, ciglio asciutto per i morti ammazzati italiani. Ma lui, si sa, "proviene dalla fine del mondo". E questa fine la vuole accelerare quanto prima.

fonte http://sauraplesio.blogspot.it/

domenica 20 agosto 2017

Tumori che non sappiamo di avere: il corpo li neutralizza

Luigi De Marchi, psicologo clinico e sociale, autore di numerosi saggi conosciuti a livello internazionale, parlando con un amico anatomo-patologo del Veneto sui dubbi dell’utilità delle diagnosi e delle terapie anti-tumorali, si sentì rispondere: «Sì, anch’io ho molti dubbi. Sapessi quante volte, nelle autopsie sui cadaveri di vecchi contadini delle nostre valli più sperdute ho trovato tumori regrediti e neutralizzati naturalmente dall’organismo: era tutta gente che era guarita da sola del suo tumore ed era poi morta per altre cause, del tutto indipendenti dalla patologia tumorale». «Se la tanto conclamata diffusione delle patologie cancerose negli ultimi decenni – si chiese Luigi De Marchi – in tutto l’Occidente avanzato fosse solo un’illusione ottica, prodotta dalla diffusione delle diagnosi precoci di tumori che un tempo passavano inosservati e regredivano naturalmente? E se il tanto conclamato incremento della mortalità da cancro fosse solo il risultato sia dell’angoscia di morte prodotta dalle diagnosi precoci e dal clima terrorizzante degli ospedali, sia della debilitazione e intossicazione del paziente prodotte dalle terapie invasive, traumatizzanti e tossiche della medicina ufficiale? Insomma, se fosse il risultato del blocco che l’angoscia della diagnosi e i danni delle terapie impongono ai processi naturali di regressione e guarigione dei tumori?».
Con quanto detto da Luigi De Marchi – confermato anche da autopsie eseguite in Svizzera su cadaveri di persone morte non per malattia – si arriva alla sconvolgente conclusione che moltissime persone hanno (o avevano) uno o più tumori, ma nonAutopsiasanno (o sapevano) di averli. In questa specifica indagine autoptica (autopsie) fatta in Svizzera, ed eseguita su migliaia di persone morte in incidenti stradali (quindi non per malattia), è risultato qualcosa di sconvolgente: il 38% delle donne (tra i 40 e 50 anni) presentavano un tumore (in situ) al seno; il 48% degli uomini sopra i 50 anni presentavano un tumore (in situ) alla prostata; il 100% delle donne e uomini sopra i 50 anni presentavano un tumore (in situ) alla tiroide. Con tumore “in situ” s’intende un tumore “chiuso”, chiuso nella sua capsula, non invasivo, che può rimanere in questo stadio per molto tempo e anche regredire. Nel corso della vita è infatti “normale“ sviluppare tumori, e non a caso la stessa medicina sa bene che sono migliaia le cellule tumorali prodotte ogni giorno dall’organismo. Queste, poi, vengono distrutte e/o fagocitate dal sistema immunitario, se l’organismo funziona correttamente.
Molti tumori regrediscono o rimangono incistati per lungo tempo quando la Vis Medicratix Naturae (la forza risanatrice che ogni essere vivente possiede) è libera di agire. Secondo la medicina omeopatica, «la “Legge di Guarigione” descrive il modo con cui tale forza vitale di ogni organismo reagisce alla malattia e ripristina la salute». Cosa succede alla Legge di Guarigione, al meccanismo vitale di autoguarigione, se dopo una diagnosi di cancro la vita viene letteralmente sconvolta dalla notizia del male? E cosa succede all’organismo (e al sistema immunitario) quando viene fortemente debilitato dai farmaci? Poco nota al grande pubblico è la vasta ricerca condotta per 23 anni dal professor Hardin B. Jones, fisiologo dell’Università della California, e presentata nel 1975 al Congresso di cancerologia presso l’Università di Berkeley. Oltre a denunciare l’uso di statistiche Luigi De Marchifalsate, egli prova che i malati di tumore che non si sottopongono alle tre terapie canoniche (chemio, radio e chirurgia) sopravvivono più a lungo, o almeno quanto coloro che ricevono queste terapie.
Il professor Jones dimostra che le donne malate di cancro alla mammella che hanno rifiutato le terapie convenzionali mostrano una sopravvivenza media di 12 anni e mezzo, quattro volte superiore a quella di 3 anni raggiunta da coloro che si sono invece sottoposte alle cure complete. Un’altra ricerca pubblicata su “The Lancet” del 13 ducembre 1975 (che riguarda 188 pazienti affetti da carcinoma inoperabile ai bronchi), dimostra che la vita media di quelli trattati con chemioterapia è stata di 75 giorni, mentre quelli che non ricevettero alcun trattamento ebbero una sopravvivenza media di 120 giorni. Se queste ricerche Hardin Jonessono veritiere, una persona malata di tumore ha statisticamente una percentuale maggiore di sopravvivenza se non segue i protocolli terapeutici ufficiali.
Con questo non si vuole assolutamente spingere le persone a non farsi gli esami, gli screening e i trattamenti oncologici ufficiali, ma si vogliono fornire, semplicemente, delle informazioni che di norma vengono oscurate, censurate, e che possono – proprio per questo – aiutare la scelta terapeutica di una persona. Ma ricordo che la scelta è sempre e solo individuale: ogni persona, sana o malata che sia, deve assumersi la propria responsabilità, deve prendere in mano la propria vita. Dobbiamo smetterla di delegare il medico, lo specialista, il mago, il santone che sia, per questo o quel problema. Dobbiamo essere gli unici artefici della nostra salute e nessun altro deve poter decidere al posto nostro. Possiamo accettare dei consigli, quelli sì, ma niente più.
(“Studi: dalle autopsie degli incidenti stradali verità sconvolgente, 100% di tumori che però regrediscono…”, dal blog “Life120”, luglio 2017).
http://www.libreidee.org/2017/08/tumori-che-non-sappiamo-di-avere-il-corpo-li-neutralizza/

Gli antibiotici di madre natura.

Nessun testo alternativo automatico disponibile.

Non solo semplici erbe aromatiche o alimenti, ma dei veri e propri farmaci ed antibiotici naturali, grazie alle loro proprietà curative. Ecco come definire dal punto di vista della cura naturale della salute cibi come l'aglio o le cipolle, erbe come l'origano, e spezie come lo zenzero e la cannella. Sempre più spesso essi sono oggetto di studio da parte della scienza per via delle proprietà curative che li caratterizzano

fonte CiboCrudo il Raw Food Italiano

sabato 19 agosto 2017

Ulteriori futuri venturi

Nessun testo alternativo automatico disponibile.

di Stefano Davidson
#ulteriorifuturiventuri 
Una bomba di qua un camion di là. Un po' di incidenti a qualche manifestazione, la scusa del malcontento delle masse che sta per esplodere ed ecco che l'Eurogendfor sarà "richiesta" per "implementare" le ormai insufficienti Forze dell'Ordine (nel sud Europa) nell'affrontare le emergenze migratorie, lo scontro civile che da queste ultime sta per essere provocato e il rischio insurrezionale diffuso.
Indi ufficializzazione definitiva della fine delle libertà civili e anche dell'illusione democratica ( democrazia doc mai pervenuta ) magari con l'introduzione anche di una Legge marziale per l'occasione.
Stefano Davidson

venerdì 18 agosto 2017

Matrigna Teresa di Calcutta



Che la Chiesa di Roma e tutte le sue ramificazioni vogliano conseguire l’obiettivo di mantenere la popolazione sotto il loro dominio in uno stato dolente e bisognoso, è evidente oggi e rileggendo i fatti della nostra storia. Che alcuni personaggi del nostro moderno appartenenti ad essa siano assurti alla beatificazione e santificazione senza averne merito è un fatto forse meno noto. 

In realtà, tutte le religioni e le forme pensiero organizzate e gerarchiche hanno come obiettivo lo sfruttamento generalizzato ed occulto dei loro sottoposti, vedi le mafie, le massonerie perfino il buddhismo e le sue mille ramificazioni. Tutte queste eggregore hanno poi bisogno dei loro eroi da venerare per implementare l'inganno verso i sottoposti (che dire ad esempio di quella grottesca figura mediatica del Dalai Lama?).
In questo secolo appena passato abbiamo visto papi sataniciconvertiti in santi, cardinaloni beatificati ed anche suore oscure santificate, come è accaduto per madre (matrigna) Teresa di Calcutta. La sua vicenda terrena infatti è tutt’altro che limpida e lineare. Molti sono stati i report che l’hanno vista non solo indifferente al dolore umano ma addirittura compiaciuta di questo dolore, al punto da non fare nulla in concreto per ridurne le evidenze.

La sua missione ha ricevuto ingenti denari da personaggi di tutti i tipi ed estrazioni ma il grosso delle sue attenzioni si limitava all’incameramento dei dolenti in spazi recintati, senza dispensare le cure necessarie e le attenzioni umane che ci si aspetterebbero in situazioni di questo tipo.


Per completare il quadro assai poco edificante, occorre ricordare come la ‘santa di Calcutta’ abbia espresso più volte la sua indecisione teologica sull’esistenza di Dio stesso. Un personaggio in ombra quindi, ben lontano dalle caratterizzazioni della propaganda della Chiesa di Roma che, occorre ricordare, può contare su due millenni di esercizio acuto, scaltro ed efficace. La propaganda cattolica è lo strumento fondamentale del suo potere apparentemente etereo ed invece strettamente e solamente materiale.

Per concludere, bisogna stare in guardia. Spesso le figure mediatiche dei maestri ascesi, santi, santoni ed arruffapopolo altro non sono che personaggi di comodo costruiti ad arte per imbonire le masse e distrarle dalla loro unica possibilità di salvezza: l'individuo.

Per approfondire, si consiglia la lettura di questo interessante articolo (in inglese): Mother Teresa Exposed: She and the Vatican Were Even Worse Than We Could Have Imagined
fonte http://offskies.blogspot.it/2017/08/matrigna-teresa-di-calcutta.html