martedì 27 giugno 2017

Il piccolo leucemico morto di morbillo per colpa dei genitori anti-vaccini? Falso totalitario.


























Per giorni siete, siamo, stati martellati da questi titoli:

“Vaccini, morto a Monza il bimbo leucemico colpito da morbillo
«Contagiato da fratelli non vaccinati»

(Corriere della Sera)
Un bimbo malato di leucemia morto per il morbillo: “Contagiato dai fratelli non vaccinati”

Repubblica: “:…Nè il paziente di sei anni né i suoi fratelli erano stati vaccinati per una scelta della famiglia. L’assessore alla Salute: “E’ l’esempio di come la cosiddetta ‘immunità di gregge’ sia fondamentale per la protezione di chi è più debole”.

Secolo XIX “….Perché il bambino, proveniente da una famiglia italiana che per scelta non ha voluto vaccinare nessuno dei propri figli, non ce l’ha fatta ed è morto”.

Le tv di Stato ci hanno aperto i telegiornali. Pensate: il bambino era soltanto malato di “leucemia linfoblastica acuta, malattia che oggi ha una probabilità di guarigione in oltre 85% dei casi con forme simili”. I media hanno riportato con grande partecipazione “lo strazio” del ministro della salute Beatrice Lorenzin. “È stata una storia straziante, io stavo seguendo questa vicenda da un mese, …stava guarendo dalla leucemia, che avremmo salvato dalla leucemia, è morto per il morbillo”.

Tutti i media, disciplinati, hanno inchiodato i genitori come colpevoli: fanno parte di quel gruppo nemico del popolo e della salute pubblica, che non vuol vaccinare i propri figli – ed ecco il risultato: hanno ammazzato il loro figlio. La scienza lo stava guarendo dalla leucemia (cosa ci vuole? Una malattia da niente) e loro, per l’ostinazione di non voler obbedire alla Ministra, l’han fatto morire di morbillo (il morbillo, questo sì peggio della leucemia).

Bisognava leggere tra le righe per indovinare che i giornalisti del regime, della famiglia che accusavano di assassinio davanti a tutto il paese, non sapevano nulla. La cronista del Corriere: “C’è grande riserbo sulla mamma e il papà del bimbo deceduto [traduci: non ne sappiamo il nome, noi giornalisti]..Si tratta per certo di una coppia milanese, probabilmente una di quelle «No Vax».

Certo milanese, probabilmente No-Vax”. Ma che importa? Importa riferire della straziante partecipazione della ministra: “Era lo scorso maggio quando il ministro Lorenzin aveva ascoltato l’angosciante, disperata cronaca del bimbo direttamente da Andrea Biondi, il medico che ha seguito personalmente questo caso. ministro della Salute aveva garantito l’intenzione di andare ancor più avanti nella campagna di sensibilizzazione sui vaccini e contro chi li contrasta”. Dunque questo era il caso esemplare da usare per “portare avanti la campagna”, “la campagna contro i No_VAx”.

Qualche ora fa questa famiglia, deve aver praticamente obbligato il suddetto dottore a precisare:

“Professore, il piccolo può avere contratto il morbillo dai fratelli?

“Nessuna responsabilità dei fratelli perché questi hanno contratto il morbillo dieci giorni dopo di lui. In questo momento caricare i genitori della responsabilità della morte del proprio bambino per non avere vaccinato gli altri figli è un’infamia”.

Si può stabilire con esattezza come e dove il piccolo abbia contratto la malattia infettiva?

“No, scientificamente non è possibile: dopo le cure intensive i bambini fanno vita normale, vanno a scuola e incontrano amici e nei mesi scorsi si è verificata una vera e propria epidemia di morbillo, malattia altamente contagiosa”

Questo lo dice, finalmente, Il Giorno, Cronaca Monza-Brianza. Ossia nelle pagine locali, non nazionali.

La notizia era falsa. Il bambino non è stato contagiato dai fratelli non vaccinati, perché questi hanno contratto DOPO di lui, probabilmente da lui. Il bambino è morto della leucemia e delle sue complicanze, ovvie e prevedibili in un immmunosprresso ( anche dalla “terapia”). La rettifica non apparirà nelle prime pagine e non aprirà i telegiornali, che invece hanno strillato e sparato la falsità a titoli di scatola.

Anzi di più: la notizia è stata volontariamente falsata, un’invenzione architettata nei particolari per ragioni ideologiche. Nell’ambito della “campagna” del Ministero di Stato “ contro” i genitori che obiettano contro le 12 vaccinazioni ai neonati. Le TV di Stato hanno dato rilievo alla notizia falsa a questo scopo ideologico. Colpevolizzare una categoria di cittadini e demonizzarne gli argomenti, anziché discuterli.



Del resto, già la storia dell’infermiera che “fingeva di vaccinare” i bambini puzzava alquanto, per il suo uso nella “campagna contro” quelli che non vogliono vaccinare. Lei, Emanuela Petrillo, nega; nega anche di essere “No-VAX”: “Qualcuno vuole incastrarmi”, ha detto.

I media, sciacalli, hanno speculato sul fatto che la infermiera è figlia di due coniugi che hanno fondato la «Famiglia di Nazareth», una casa-famiglia dedicata a servizi a persone in difficoltà. Per cui riceve dalla USL 130 mila euro annui di contributi. “Si è parlato anche di integralismo cattolico…Soprattutto, si è ipotizzata la ricerca di un possibile nesso (quale mai potrebbe essere?) tra il credo che innerva «Nazareth» e l’ostracismo ai vaccini imputato a Emanuela Petrillo, che in questa casa ha vissuto a lungo”. E poi questa casa famiglia “ha un mutuo da un milione”, il che aggrava i sospetti – per lo sciacallo giornalista.

http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2017/3-maggio-2017/famiglia-nazareth-col-mutuo-un-milione-mai-stati-no-vax-2401539675141.shtml

La famiglia di Nazareth col mutuo
da un milione: «Mai stati no vax»

Per i più giovani: questo metodo è tipico del totalitarismo. Sempre, il Potere sovietico faceva precedere le epurazioni e purghe da campagne di stampa. Di punto in bianco, spontaneamente, Pravda, Izvestia, TASS, attaccavano una personalità, o una intera classe. Indicandola come una nemica del popolo e colpevole delle difficoltà della vita sovietica. Mancano gli alimentari?“E’ colpa dei contadini ricchi che si oppongono alla collettivizzazione”, “I Kulaki nascondono il grano”, e via alle deportazioni. Il popolo inveiva contro questi “affamatori” quando li vedeva passare sui treni, scheletrici. Credeva insomma ai media che li identificava come gruppo umano socialmente malvagio, pericoloso, criminale, che non esita a far morire i propri figli.

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