martedì 18 aprile 2017

"La bustina di Mercurio" di Stefano Davidson


La politica di Calandrino for dummies
Lasciare in eredità all'attuale
esecutivo (ovvero mettendo nella merda gli ex amici a questo punto usati per stare lì a tenere il suo fortino) un buco da 3,4 miliardi di euro, corrispondenti allo 0,2% del Pil (a Bruxelles tra i dirigenti comunitari la voragine nei conti pubblici italiani viene chiamata «il conto di Renzi» )
Poi sparare cazzate ai quattro venti su un fantomatico "tesoretto" lasciato in eredità con la finanziaria 2016 la quale però recita al comma 140:
«E’ istituito un apposito fondo da ripartire, con una dotazione di 1.900 milioni di euro per l’anno 2017, di 3.150 milioni di euro per l’anno 2018, di 3.500 milioni di euro per l’anno 2019 e di 3.000 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2032, per assicurare il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese».
Ma, ça va sans dire, non c'è scritto da nessuna parte dove saranno reperite le coperture perché non esistono.
Così come non esiste il Calandrino, né i Gentilonzi, né l'Italia. Ormai è tutto solo un enorme frappé di merda col quale, proprio grazie alle teste di legno come il "dannoso idiota", gli speculatori e confindustria (per non parlare del Marpionne ) continuano a cercare di ingozzare i cittadini di questo territorio fatto a stivale ma incapace di dare calci in culo a chi dovrebbe.
Stefano Davidson


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