domenica 7 febbraio 2016

GLI AIUTI UMANITARI INTERNAZIONALI INVIATI AI TERRORISTI DI AL QAEDA IN MAYIR (SIRIA)

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Gli aiuti umanitari internazionali vanno puntualmente in mano ai terroristi quando questi hanno il controllo del territorio e della distribuzione degli aiuti, è  l’evidenza dei fatti. Che lo faccia o non lo faccia deliberatamente, di tali evidenze la Comunità Internazionale, colpevolmente, non tiene conto.
 Il 4 di febbraio l’esercito siriano, aiutato da  Hezbollah e dall’aviazione russa ha preso il pieno controllo sui villaggi di Mayir e Kafr Naya situati vicino alle città appena liberate di Nubl e al-Zahraa.
Si tratta  di piccole cittadine che sono state nelle mani di Jabhat al-Nusra, Jaish al-Fatah e Jabhat al-Mujaheddin da inizio 2012.
Riprendere queste località non è stato facile. sono occorsi 4 giorni di bombardamenti dell’aviazione russa (in cui ha  effettuato più di 500 attacchi), mentre decine di soldati governativi e filogovernativi combattenti sciiti sono stati uccisi in combattimento.
Nel documento video che vi proponiamo si vedono chiaramente dalle etichette ,
 la provenienza di viveri e munizioni utilizzati dai ribelli: sono aiuti che provengono
 dalle organizzazioni internazionali e dagli stati del Golfo che combattono la loro
 proxy war
 in Siria mentre la Comunità Internazionale perfettamente a conoscenza dei fatti,
tace e
contribuisce al prolungamento della guerra supportando chiunque combatti contro
 il governo siriano.
La stessa cosa è accaduta a Madaya e ve ne abbiamo raccontato in precedenza le testimonianze dirette (in quel caso i viveri forniti dalla ‘Mezzaluna Rossa’ e dalla ‘Croce Rossa’ erano sottratti dai ribelli alla popolazione e rivenduti a caro prezzo).
E’ per questo che la Siria e la Russia sono restie a consentire una tregua, la nascita di ‘zone sicure’ o permettere ‘corridoi umanitari’ (senza la propria supervisione)  finchè le frontiere con Turchia e Giordania non siano state definitivamente chiuse e controllate.
‘Nel corso di una cosiddetta “conferenza dei donatori” a Londra questa settimana, il primo ministro britannico David Cameron ha fatto appello al resto del mondo di sborsare $ 8 miliardi per aiutare la Siria devastata dalla guerra.
Tra le 60 nazioni presenti alla Confab erano gli Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Turchia, Arabia Saudita e Qatar. figure di spicco provenienti da questi paesi si dicono angosciati per la difficile situazione dei rifugiati siriani’.
Si tratta degli stessi paesi che hanno mandato tredicimila missili anticarro 
TOW ai ribelli jadisti (oltre alle famose Toyota e ad un’infinità di materiale bellico)
 e addestrato e rifornito i qaedisti.
fonte http://www.vietatoparlare.it/gli-aiuti-umanitari-internazionali-inviati-
ai-terroristi-di-al-qaeda-in-mayir-siria/

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