martedì 7 luglio 2015

IL GRANDE VINCITORE USCITO DALLA TRAGEDIA GRECA


Molto dopo che la Grecia sarà uscita dall’Eurozona e che la Germania avrà nuovamente utilizzato il marco come valuta, i popoli delle due nazioni, messi contro a livelli non più visti dai tempi della seconda guerra mondiale, si accuseranno di aver tratto il maggior beneficio dal breve ma tumultuoso periodo di valuta comune.
In realtà nessuno aveva puntato una pistola alla tempia delle classi dirigenti greche imponendo loro di sfruttare le leve finanziarie, arricchendo gli oligarchi locali e i politici corrotti, sfruttando credito artificialmente tenuto a buon mercato solo grazie alla valuta comune e ad un’unione implicita di stampo monetario, se non addirittura fiscale.
La Germania, le cui esportazioni si aggirano intorno al 50% del PIL, d’altra parte ha sperimentato un’età dell’oro delle esportazioni senza precedenti, resa possibile solo da una valuta artificiale, l’Euro, che era stato creato per definizione per essere più debole del marco e ha beneficiato di ogni fase di debolezza delle periferie europee, ad esempio negli ultimi 5 anni.
La verità è che, quando le cose andavano bene, nessuno ha avuto ripensamenti su alcuna decisione e fino a che l’economia in crescita faceva da traino, a nessuno importava.
Poi però la marea si è alzata, spinta da trilioni di prestiti avventati e montagne gargantuesche di debiti sovrani e finanziari, i quali in ultima istanza porteranno ad una cascata di default degli stati sovrani.
Sfortunatamente gli sconfitti – nonostante le affermazioni della propaganda e della retorica sciovinista – sono le persone normali, comuni, i contribuenti di Grecia e Germania (e di ogni altra nazione europea), i quali hanno goduto alcuni brevi anni di prosperità artificiale, che a posteriori è risultata interamente dovuta al debito, camuffato a dovere dagli “swap sulla valuta” e altri artifici finanziari inventati da banche come Goldman Sachs, in palese violazione del trattato di Maastricht, il quale è ormai una lontana e dimenticata memoria dei princìpi fondanti dell’Eurozona.
Per ogni sconfitto c’è sempre un vincitore, nel caso della Grecia e della sua tragedia, dato che in milioni stanno per perdere tuttopochi non solo hanno guadagnato miliardi, ma tranquillamente, sotto il mantello dei “bailout degli stati sovrani” hanno spostato tutti loro rischi sui contribuenti.
Come dimostra il grafico
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Guardate come sono scese l’esposizioni delle banche private al debito pubblico greco dal 2009 al 2014
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Esposizione dei paesi Europei, attraverso i fondi salva-banche, al debito pubblico greco.
È il trasferimento del rischio dal privato al pubblico la ragione dell’alto debito pubblico di così tante nazioni europee, non solo della Grecia,
il cui debito è alto nonostante un default nei confronti dei creditori privati nel 2012 e in cui solo il 10% dei bailout è arrivato all’economia reale.
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Il rapporto Debito/Pil esplode a causa alle politiche economiche di austerity
In realtà tutta la periferia ha sofferto negli ultimi anni:
debt GDP ratios 2014 update piigs_0
Le stesse di ricette economiche fallimentari imposte dalla Troika, di austerity, provocano lo stesso risultati in altri paesi: l’aumento esagerato del rapporto Debito/PIL
Inevitabilmente ci saranno molte persone furiose, perchè ciò che accadrà in Europa sarà duro come mai in generazioni. Il nostro suggerimento: prima che i vicini se la prendano uno con l’altro, fare un’accurata analisi diquesta mappa, perchè così come la manipolazione truffaldina colossale degli indici Libor(indici di riferimento per ogni tipologia di mutuo e/o di prestito), è stata bollata come una teoria della cospirazione fino al momento in cui ne è stata provata la verità, ciò che sta succedendo in Europa è stato diffuso e promosso da una banca più delle altre.
Questa:
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Uno può considerare tutto ciò solo come un’altra teoria della cospirazione, non c’è problema.
Però c’è un dettagli in sospeso critico e concreto che va analizzato a fondo.
giugno 2012 la BCE, di cui al comando era il neoeletto Mario Draghi, che meno di dieci anni prima aveva lavorato per Goldman Sachs, era stata denunciata dal leggendario Mark Pittman di Bloomberg per quanto riguarda le regole circa la libertà di informazione, con richiesta di accesso a due circolari interne preparate per i sei membri del Comitato Esecutivo della banca centrale. Questi dimostrano come la Grecia abbia usato gli swap per nascondere i propri prestiti, secondo una nota del 3 marzo 2010 allegata a questi documenti e pervenuta a Bloomberg News. Il primo documento si intitola “L’impatto sul deficit del governo e sul debito a causa degli swap off-market: il caso greco”. Il Comitato Esecutivo nella nota diceva che il secondo di questi era una revisione di Titlos Plc, una messa in sicurezza che aveva permesso alla Banca Nazionale di Grecia, il più grande erogatore di prestiti della nazione, di scambiare swap sul governo greco in cambio di fondi della BCE. Da Bloomberg:
nella più grande transazione di derivati scoperta fino ad oggi, la Grecia ha preso in prestito 2.8 miliardi di Euro da Goldman Sachs Group Inc. nel 2011 attraverso un derivato swap denominato in dollari/yen sul debito erogato dalla nazione in cambio di Euro usando un tasso di cambio antiquato,una mossa che ha causato una implicita riduzione dei prestiti totali.
“Le autorità greche non hanno mai informato Eurostat di questa complessa manovra e non è stata richiesta alcuna opinione a riguardo” è quanto ha sostenuto Eurostat, l’agenzia di statistica con sede in Lussemburgo. L’organo di controllo aveva solo avuto un confronto “interlocutorio” con le istituzioni finanziarie riguardo le linee da seguire sul debito e il deficit, quando lo swap era stato eseguito nel 2001.
“È possibile che Goldman Sachs ci avesse richiesto chiarimenti generici” ha detto Eurostat, rifiutando di approfondire.
La risposta della BCE: “ La BCE dice che non può rilasciare file che mostrano come la Grecia possa aver utilizzato derivati per nascondere prestiti, perchè la diffusione potrebbe inasprire la crisi che minaccia il futuro della moneta unica”.
Considerando che la crisi della valuta (non così) unica oggi è talmente “infuocata” dato che sta per essere provato che non è sempre stata “irreversibile”; forse è il momento che almeno un giornalista onesto ed ambizioso, disposto a disturbare lo status quo dei ricchi oligarchi e dei burattinai centrali, chiuda il cerchio per la popolazione greca e le mostri come essa sia stata buttata fuori dall’Eurozona, della quale aveva così tanto beneficiato la stessa Goldman Sachs, il cui vecchio lacchè ora sta decidendo il destino imminente di più di 100 miliardi di Euro in risparmi greci.
Qualcosa ci suggerisce il perchè Mario Draghi ha personalmente bloccato la richiesta di Bloomberg a proposito delle circostanze attorno alla copertura da parte di Goldman Sachs del debito greco, che non solo aveva permesso alla stessa Goldman di ricevere una profumata percentuale sulla transazione, ma anche alla Grecia di entrare nell’Eurozona quando ciò non sarebbe stato possibile. La persona che ha supervisionato e personalmente avvallato il protrarsi della bugia greca è il vice direttore e dirigente di Goldman Sachs International dal 2002 al 2005. L’uomo che siede a capo della BCE.
Mario Draghi.
fonte comedonchisciotte.org autore della traduzione FA RANCO
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