giovedì 21 maggio 2015

La dinastia che controlla il mondo

Alla Mostra del Cinema di Venezia nel settembre 2004 viene presentato fuori concorso il film "Manchurian Candidate". È un thriller politico e "fantascientifico", remake di "Va e uccidi" con Frank Sinatra. La trama è simile: un candidato alla Casa Bianca fantoccio di poteri occulti, la multi-nazionale Manchurian, che sperimenta le frontiere del lavaggio del cervello e della manipolazione della memoria per condizionare i comportamenti dove la sua perdita è intesa come perdita della coscienza indipendente. Il meccanismo è sempre la stesso, la paura del mondo esterno. Negli anni cinquanta era il comunismo, oggi è il terrorismo a fare da spauracchio al popolo americano.

Agendo su questa paura si può arrivare ad un controllo totale del pensiero. La paura infatti porta la gente ad accettare anche la guida di un governo nel quale non si riconosce pienamente, e a tollerare leggi intollerabili in nome della sicurezza collettiva. La Manchurian del titolo è una potente multinazionale che col suo denaro determina scelte politiche, investe in armi, tecnologie di guerra ecc. Il riferimento all’attuale quadro politico, americano e mondiale, è fin troppo palese, e la Manchurian del film è un pò come le società controllate da molti esponenti politici...

... dell’attuale governo USA, tra le prime a garantirsi gli appalti più ricchi in Iraq.

Di storie come quella della Manchurian e del suo candidato al governo del mondo è piena la letteratura, e troppo spesso sconfina con la fantapolitica: che i politici non siano propriamente delle mammole lo si sa, che i candidati non corrispondano a ciò che si intendeva nell'antica Roma con la parola Candidato (colui che può, poichè privo di pregiudizio, indossare la tunica bianca ed occuparsi della Polis), anche questo lo si sa. Ma che questi politici - Candidati e non - siano dei fantocci nelle mani di potenti logge massoniche, e che questi burattinai muovano le fila della finanza, dell'economia e della politica mondiale dall’ombra del loro anonimato, può sembrare a molti un’ ipotesi fantasiosa, se non addirittura il frutto di una mente poco sana.

Eppure la Manchurian e il suo Candidato mi hanno portato a rileggere una "vecchia storiella" nella quale, tra leggenda e fantasia, si racconta l'origine di uno stemma - lo scudo rosso - e di come la casata che se ne fregiava sarebbe riuscita a determinare, influenzare e cambiare la storia mondiale. Ma sarà solo una storiella?

Amshel Moses Mayer

Le origini di questa casa finanziaria risalgono alla Germania del 1743, nella città di Francoforte, quando, cinquant'anni dopo la nascita della banca d'Inghilterra, un orafo ebreo di nome Amschel Moses Mayer inaugurò un locale per il conio di monete, collocando sull'entrata un'insegna rappresentante un'aquila romana su uno scudo rosso; il negozio divenne noto come la Ditta dello Scudo Rosso o, in lingua tedesca, Rothschild.

Quando il figlio di Mayer, ereditò la conduzione dell'azienda, decise di cambiare il nome appunto in Rothschild, dando così origine alla dinastia; egli imparò ben presto che prestare denaro a governi e monarchi era assai più vantaggioso che farlo nei confronti di singoli privati, in quanto non solo i prestiti erano di maggiore entità, ma venivano anche assicurati dalle tasse delle varie nazioni.

Mayer Rothschild aveva cinque figli che addestrò alle segrete tecniche di creazione e manipolazione del denaro e che inviò nelle principali capitali europee per aprire filiali della banca di famiglia; stabilì inoltre che uno dei figli di ogni generazione avrebbe diretto gli affari della casa (escluse le donne). E i conti li sapevano fare molto bene! Conti che dirottavano sempre più verso operazioni finanziarie speculative su titoli britannici ed esteri, cambi valute, metalli pregiati ecc.

Ecco qualche esempio:

Il Duca di Wellington non avrebbe potuto pagare il suo esercito nella battaglia di Waterloo senza il portafogli dei Rothschild la cui banca, dopo la vittoria, si aggiudicò il contratto per il pagamento dei tributi agli alleati europei.

Anche la Francia ricorse ai Rothschild per rimpinguare le casse nazionali svuotate dall'estenuante guerra Franco-Prussiana, e il principe di Metternich a Vienna stipulava, sempre con la banca Rothschild, contratti di prestito per finanziare il debito estero.

E grazie ad una immissione di un grosso quantitativo di oro, nel 1826, riuscirono a scongiurare una grave crisi di liquidità della Banca d'Inghilterra, che aveva piegato le gambe del governo britannico.
Il loro potere economico aumentava col passare degli anni e delle generazioni che si susseguirono nella dinastia. Così li vediamo finanziare la rete ferroviaria in Francia, Italia, Austria, per il canale di Suez, permisero l'acquisto di terreni minerari in Spagna, Sudamerica, Sudafrica, e Africa Occidentale. L'oro era così importante per i Rothschild che dal 1919 fino ai nostri giorni la banca ha ospitato e presieduto, due volte al giorno, il fixing mondiale del prezzo dell'oro.

Ripetiamo: erano i Rothschild a stabilire il prezzo mondiale dell'oro.

Narra la leggenda che una banca della famiglia abbia addirittura finanziato John D. Rockefeller per la sua monopolizzazione della raffinazione del petrolio che portò alla fondazione della Standard Oil. Dopo la prima guerra mondiale il denaro Rothschild finanziò la ricostruzione post-bellica in Francia, Germania, Cecoslovacchia ed Ungheria. Certo che per un banchiere la guerra è una ghiotta opportunità di investimenti, di prestiti, di ricostruzioni….insomma di profitto. E a questo punto si insinua legittimo un dubbio:

E’ possibile che banchieri senza scrupoli fomentino, a proprio piacimento, le guerre, magari finanziando entrambe le fazioni, innescando poi la miccia, e fornendo infine i soldi per la ricostruzione? Scatenare una guerra non è così difficile, dopotutto: una volta fornite le armi ad entrambe le parti, basta trovare una motivazione qualunque - religione, petrolio o terrorismo, c’è da scegliere – per scatenarle l’una contro l’altra.

E oggi? Come è messa questa "famigliola"?

Se dunque le guerre si creano per un profitto (è un'offesa all'intelligenza non riconoscerlo), prendiamo un attimo in considerazione questa lotta per il dominio globale scatenata dall'America nella cui agenda militare lanciata alla fine della Guerra Fredda sono entrate le guerre all'Afghanistan e all'Iraq. Ma è stato ed è un periodo contraddistinto anche da operazioni di Intelligence all'interno dell'ex Unione Sovietica , strumentali per scatenare guerre civili in diverse ex repubbliche, comprese la Cecenia , la Georgia e l'Arzebaijan : lo scopo è sempre lo stesso e cioè la prospettiva di rendere sicuro il controllo delle pipeline del petrolio e del gas.

Queste operazioni militari sono condotte in stretto coordinamento con le riforme del "libero mercato" imposte sotto la tutela dell' FMI in Europa Orientale, nell'ex Unione Sovietica e nei Balcani, devono destabilizzare le economie nazionali e permettere alle economie occidentali di acquisire la proprietà ed il controllo dell'ex blocco orientale.

Questo processo è alla base delle fusioni e scalate strategiche nelle industrie petrolifere e del gas ex sovietiche da parte di potenti multinazionali occidentali, attraverso manipolazione e corruzione politica.

È impensabile che la famiglia Rothschild, la famiglia più potente del mondo, sia estranea a questa ricolonizzazione americana volta ad oriente. La stampa e i media non si occupano mai di loro, e la cosa è quanto meno bizzarra: possibile che a nessuno interessi sapere nulla della famiglia più potente del mondo? Dobbiamo essere maliziosi a forza, e dire che la stampa NON può occuparsi di loro?

Oggi per avere notizie dei Rothschild basta aprire un giornale finanziario, e se si legge che la multinazionale X si è unita con la transnazionale Y, sicuramente lo ha fatto sotto l'insegna dello scudo rosso. Sono fusioni il cui unico scopo infatti è la creazione di megacorporazioni, amministrate da pochissimi, e composte da migliaia di holding e affiliate. Sono operazioni però che necessitano di molti soldi, liquidi e disponibili, e chi, se non grossi banchieri, ha accesso a tali risorse?

Queste sono solo alcune delle più note società mondiali controllate dal rosso scudo di Amshel Mayer: De Beers, diamanti. Enron, fallita di recente. Telecom, France Telecom, Deutch Telekom, Alcatel, Eircom, Mannesmann, AT&T, BBC. E poi Petro China, Petro Bras, Canal+ , Vivendi, Aventis, Uniliver, Royal Canin, Pfaff, Deutch Post……..e tante altre. In Italia abbiamo Tiscali, Seat Pagine Gialle, Eni, Rai, Banca di Roma, Banco di Napoli, BNL, Banca Intesa, Bipop-Carive, Banca Popolare di Lodi, Monte dei Paschi di Siena, Rolo Banca , Finmeccanica……..e la lista è appena iniziata.

Qualche autore ha pubblicato affermazioni assai inquietanti su questa dinastia di banchieri, tanto quanto è inquietante il fatto che tutti i maggiori media evitino accuratamente di trattare trame ed intrecci economici che sono sotto gli occhi di tutti – o almeno di chi vuole vedere.

Forse non siamo davanti ad una cospirazione globalizzata alla Orwell, ma possiamo almeno farci sorgere il dubbio che una potente famiglia che finanziava le guerre, senza badare ad una fazione piuttosto che ad un'altra, che finanziava le ricostruzioni post-belliche, che finanziava Governi e governanti, Sovrani e regnanti, non lo faccia ancora oggi?

Scrisse Frederic Morton : I Rothschild hanno conquistato il mondo in modo più completo, più astuto e molto più durevole di quanto non abbiano fatto in precedenza tutti i Cesari".

Tra queste riflessioni ce n'è una che è prepotente e drammatica: se negli ultimi 200 anni c'è un solo potere in Europa ed è quello dei Rothschild …se non c'è stata guerra che non sia stata finanziata dalle sue banche, se non c'è governo europeo che non abbia avuto a che fare col denaro dello scudo rosso….allora chi ha finanziato l'Olocausto?

Oppure..chi non lo ha impedito? Come mai i Rothschild non hanno subito persecuzioni naziste pur essendo risaputo che dietro il cognome tedesco c'era una famiglia ebrea?

Hanno solo potuto e saputo comperare la loro libertà, o risultano nella lista dei grandi industriali che hanno finanziato il nazismo?

Se vi sembra fantapolitica, allora almeno considerate le motivazioni per le quali i governi di tutte le maggiori nazioni mondiali abbiano e continuino a promulgare leggi bancarie che consentono agli istituti di credito di prestare almeno dieci volte tanto la somma che hanno in deposito. In pratica le banche possono creare denaro dal nulla, ogni qualvolta lo vogliono.. E che i Governi mondiali facciano leggi ad hoc è sintomatico: chi governa davvero il mondo sono loro, i banchieri.

Ho sentito dire che dalle guerre nessuno trae guadagno, ma questo non è vero. I banchieri ci guadagnano di continuo, a breve termine. Prestano denaro che non esiste per finanziare entrambe le parti e realizzano profitti enormi sugli interessi. Poi, quando i due o più paesi si sono devastati l'un l'altro, con l'aiuto del denaro fornito dalle banche, quelle stesse banche prestano loro ancora più soldi che non esistono per ricostruire le loro nazioni e le infrastrutture distrutte . Questo produce ancora più profitti per le banche e, attraverso Il debito, fornisce loro il controllo di quei paesi e dei loro popoli.

E se gli imperi americani di J.P. Morgan, e di Rockefeller a detta di qualche storico, sono stati originati dall'impero Rothschild, e se accettiamo la teoria, non poi così tanto improbabile, che pochi potenti multinazionali governino il mondo e tirino le fila di nazioni e governi, quale vero potere ha la casa dello scudo rosso?

L'uscita nelle sale cinematografiche americane del film è coincisa con la vigilia delle elezioni. Certo non sarà questo film a modificare i risultati elettorali, ma è un film anti-guerra, e lancia un messaggio alla gente, cioè quello che non si mandano cittadini a combattere per uccidere in altri paesi, e aiuta a riflettere e a discutere sugli intrecci tra interessi delle grosse corporation e la Casa Bianca.

Ma è la realtà, come sempre, che supera di gran lunga la fantasia.

Tratto da: http://www.nwo.it


La dinastia che controlla il mondo

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