mercoledì 13 maggio 2015

Evo Morales: “Obama smetta di trasformare il mondo in un campo di battaglia”


Evo Morales: Obama smetta di trasformare il mondo in un campo di battaglia
 “Il presidente Barack Obama parla di democrazia e ogni giorno ci manda i suoi assassini. Ma non può più imporre dittature in America Latina”
Intervenendo al settimo Vertice delle Americhe a Panama, il presidente della Bolivia Evo Morales, ha formalmente richiesto al presidente americano Barack Obama di smettere di trasformare il mondo in un campo di battaglia permanente.
Evo Morales ha, in particolare, accusato Stati Uniti di essere il principale promotore di dittature militari. “Non dimenticate mai l’annessione dei territori del Messico da parte degli Stati Uniti”, ha detto il presidente boliviano, ricordando a Washington che il continente “è stanco della guerra.” “La guerra contro il terrorismo è diventata un pretesto per imporre politiche”, ha proseguito Morales. E ancora: “Il presidente Barack Obama parla di democrazia e ogni giorno ci manda i suoi assassini. Deve smettere di usare la paura, le politiche del terrore, i vincoli di ogni genere, smettere di comportarsi come un impero”.
L’America Latina e I Caraibi però sono cambiati per sempre, “non può più imporre dittature militari, colpi di stato morbidi o duro. Questa regione ha cessato di essere obbediente, disciplinata, inchinata e sottomessa. Oggi abbiamo un continente che vuole costruire la loro auto-determinazione “, ha detto Morales.
Il presidente della Bolivia ha poi sostenuto che il Venezuela, come l’America Latina ed I Caraibi, non è una minaccia alla sicurezza nazionale di nessuno. “Non è una minaccia per nessuno, siamo popoli le cui uniche armi sono la solidarietà e le idee”.
Morales ha sottolineato che la Regione vuole vivere in pace e ha lanciato questo ultimo messaggio ad Obama. “Viviamo in pace, accogliamo con favore il dialogo, che è meno costoso di vivere in guerra perpetua (…) Vi invitiamo a diventare il leader di un popolo pacifico e unito.”
Fonte: L’antidiplomatico

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