sabato 16 maggio 2015

COME MAI LA STORIA DI HERSH SU ABOTTABAD E’ VENUTA FUORI SOLO ADESSO ?

osama
FONTE: MOON OF ALABAMA
La storia rivelata da Hersh sull’uccisione di Osama Bin Laden viene ridotta a spazzatura dai soliti sospetti nei mass media del potere, che come d’abitudine hanno assimilato e riferito la storia che la Casa Bianca e la CIA vuole che riferiscano.
Ammettere semplicemente che Hersh ha perlopiù ragione sull’argomento sarebbe inevitabilmente piuttosto imabarazzante.
Ma come sempre volendo potevano avere certamente accesso a migliori fonti di informazione: la storia di Hersh non è nuova, anzi è praticamente la stessa storia già raccontata  da R.J. Hillhouse nel 2011. Storia anche confermata  in qualche modo dall’ex brigadiere dell’esercito Pakistano FB Ali sul sito di Pat Lang.


La Hillhouse adesso è giustamente arrabbiata perché l’attuale storia di Hersh non menziona il suo resoconto:
Io scrissi il 7 Agosto del 2011, tra le altre cose, che:
-       La Storia di copertura ufficiale Americana su come Bin Laden fu trovato era fantasia;
-       Bin Laden è stato consegnato da un informatore infiltrato, un funzionario di medio livello dell’ISI (Inter Services Intelligence, servizi segreti Pakistani) che voleva accaparrarsi 25 milioni di dollari di riscatto previsti dal programma “Rewards for Justice”;
-       I servizi segreti Pakistani coprivano Bin Laden;
-       L’operazione dell’ISI (servizi segreti pakistani) per coprire Bin Laden era finanziata da soldi Sauditi;
-       Gli Stati Uniti hanno presentato un ultimatum al Pakistan minacciando che avrebbero perso i finanziamenti che ricevono dall’USA se non avessero collaborato nelle operazioni USA contro Bin Laden
-       I generali Pakistani Kiyani e Pasha sono stati coinvolti nell’operazione per uccidere Bin Laden;
-       I Pakistani ritirarono le loro truppe dall’area di Abottabad per facilitare il raid Americano;
-       L’amministrazione Obama ha tradito gli ufficiali Pakistani che collaborarono;
-       L’amministrazione Obama ha cercato di arrampicarsi sugli specchi con la storia dell’elicottero caduto quando la loro storia di copertura iniziale dell’attacco con droni non è stata più sostenibile;
Tutto questo ha senso, e il fatto che Hersh l’abbia semplicemente plagiata è adesso confermato dalle sue fonti;
Le storie degli eroici marines, la “tortura lasciata a Bin Laden” e tutte le altre rivendicazioni della CIA, come tutte le altre sciocchezze riferite sugli eventi, sono solo propaganda.
Resta comunque da chiedersi come mai la storia è venuta fuori soltanto adesso. Di sicuro rappresenta una brutta figura per la Casa Bianca. Rappresenta pure una brutta figura dei generali Pakistani, ma in questo caso soltanto agli occhi dei Sauditi. Decisamente però è una pessima sicura dei Sauditi dal momento che hanno finanziato Bin Laden e pagato i Pakistani per tenerlo al sicuro. Come può essere?
Causalmente un articolo sul New York Times di oggi sul nuovo Re saudita ci offre indizi:
Nell’aumentare il ruolo di potenza regionale del Regno, Re Salman rischia di esacerbare i conflitti con l’Iran e provocare instabilità ulteriori. Così il suo supporto alle forze Islamiste potrebbe concludersi con il dare potere agli estremisti, nella stessa maniera in cui decenni fa il supporto Saudita alla Jihad Afghana finì con aiutare a creare Al Qaeda.
...
Re Salman ha un curriculum di lungo lavoro con gli Islamisti: decenni fa era l’uomo di contatto e il responsabile del reperimento di fondi diretti ai jihadisti in Afghanistan, in Bosnia e in altri luoghi.
Re Salman ha appena snobbato Obama rifiutando un invito a Camp David. Sta pure ignorando il “consiglio” Americano di smettere di bombardare lo Yemen. Pare che qualcuno gli stia mettendo addosso pressione.
E’ sicuramente interessante notare come tutte queste questioni: la storia di Hersh, la storia del finanziamento ad Al Qaeda sul New York Times e la resistenza di Salman a ordini della Casa Bianca sono apparse tutte nello stesso momento.
La cosa è stata orchestrata o è una semplice coincidenza ?

11.05.2015
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di CONZI

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