giovedì 28 maggio 2015

Caso FIFA: cosa c'entrano gli americani?

Che cosa c'entra la FBI con la federazione mondiale del calcio? Ma soprattutto, che cosa c'entrano gli Stati Uniti con il gioco stesso del calcio? Un gioco che non solo non conoscono, ma che disprezzano sistematicamente, quando dicono "non si capisce cosa ci sia di divertente a vedere 11 cretini in mutande che corrono dietro ad un pallone". (Detto da un popolo che si diverte a guardare 9 imbecilli in pigiama che prendono a bastonate una pallina, non è male).

Ma, a parte le facili battute, l'intera operazione dell'FBI che ha portato all'arresto dei dirigenti FIFA in Svizzera ha qualcosa di profondamente stonato. Non perché il calcio non sia marcio, ovviamente: lo sappiamo tutti che il calcio è marcio dalla testa ai piedi, ovvero dai massimi vertici della federazione mondiale fino alla lega dilettanti italiana. Ma questo lasciatelo dire a noi, non è certo degli americani che ci aspettiamo una lezione di moralità. Quando poi a scomodarsi sono addirittura i vertici dell'FBI e lo stesso ministro di giustizia americano, la cosa sembra davvero incomprensibile.

A meno che...

A meno che, come sostiene Putin, non si voglia far saltare la poltrona di Blatter per motivi geopolitici, che con il calcio non hanno nulla che fare. [...]

Putin infatti ha affermato che in passato sono state fatte delle pesanti pressioni su Blatter perché ritirasse l'assegnazione alla Russia dei mondiali del 2018. E siccome Blatter si è rifiutato di farlo - sostiene Putin - ora vogliono la sua testa. Ecco perchè lo scandalo è scoppiato proprio adesso, a tre giorni dalla rielezione di Blatter a presidente della FIFA.

Sicuramente, questa sembra una spiegazione molto più logica e ragionevole. E per essersi scomodato ad offrircela Putin in persona, vuole dire che sicuramente qualcosa di vero c'è.

Di certo, una cosa è curiosa: a fare la voce più grossa di tutti, chiedendo la testa di Blatter, è stato proprio David Cameron, ovvero il premier della nazione che si era candidata ai mondiali del 2018, ma che aveva perso contro la Russia.


Massimo Mazzucco
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