martedì 12 maggio 2015

AMERICANI, SAUDITI E TURCHI STRINGONO IL CERCHIO INTORNO ALLA SIRIA

2015-05-09_0923
Gli  Stati Uniti ed i loro alleati stanno consegnando armi pesanti ai ribelli siriani
Per la prima volta in quasi cinque anni di guerra in Siria, le forze dell’opposizione come l’Esercito della Conquista e l’Esercito Libero di Siria, stanno ricevendo grandi quantità di armi pesanti dagli Stati Uniti, da Israele, dall’Arabia Saudita, dalla Giordania, da Turchia, Qatar e da Emirati Arabi Uniti, secondo le fonti militari di Debkafile, la pubblicazione non ufficiale del Mossad.
L’equilibrio delle forze nel conflitto in Siria di conseguenza si è spostato a favore delle forze ribelli che stanno ottenendo delle piccole vittorie contro l’Esercito di Bashar al-Assad.
Nelle ultime due settimane, l’armata dei ribelli e mercenari armata dagli USA e dai loro alleati, è riuscita a conquistare Jisr al-Shughour, nella provincia settentrionale del paese di Idlib, riuscendosi a muovere su nuove posizioni giusto di fronte al bastione alawita di Assad a Latakia ed a Homs. I ribelli hanno anche guadagnato terreno nel sud della Siria nella regione di Quneitra di fronte ad Israele che fornisce loro appoggio ed armamenti.
Le fonti dell’intelligence israeliane informano che l’esercito di ribelli e mercenari anti Assad adesso risulta armato come mai prima, disponendo di armi pesanti come carri armati T-55, T-62 e T-72, BMP veicoli da fanteria da combattimento, lancia missili, mortai e mitragliatrici pesanti antiaeree (da 12,7 14,5 e 23 mm.) montate su veicoli. Adesso i ribelli dispongono di almeno quattro tipi di armi anti carro, includendo RPG-7, RPG-22, M79s ed hanno ricevuto anche una fornitura di missili anticarro TOW, made in USA. Oltre a questo dispongono di materiali per la visione notturna.
Ognuna delle  potenze che appoggiano l’armata ribelle ha le sue ragioni per farlo.
Gli USA ad esempio sono decisi ad evitare che il governo siriano di Assad ed i suoi alleati, la Guardia Rivoluzionaria iraniana, gli Hezbollah e le milizie sciite vincano la guerra.
Israele vuole tenere a distanza la Guardia iraniana e gli Hezbollah dalle sue frontiere con la Siria.
L’Arabia Saudita vuole ottenere il rovesciamento di Assad.
Tuttavia, nel percorso verso questi obiettivi, i sostenitori dei ribelli si trovano di fronte ad un preoccupante sottoprodotto del loro appoggio: la maggior parte delle armi fornite all’opposizione siriana vengono canalizzate verso i gruppi ribelli radicali islamici associati o identificati con Al Qaeda. Debkafile, ben informato a proposito, elenca i destinatari:
  1. Il Fronte Al Nusra, ala siriana di Al Qaeda, lo Stato Islamico in Iraq ed il principale rivale del Levante per la dominazione in Siria. Nusra è la più forte e la più professionale di tutte le milizie dell’opposizione che combattono contro il regime di Assad. Nel disporre di una quantità di armi avanzate, Nusra ha stabilito in centro di addestramento sulle montagne di Qalamoun, attraverso la frontiera siriana e libanese, per perfezionare le capacità dei sui combattenti nell’utilizzo, specialmente dei missili TOW anticarro.
  2. Ahrar al-Sham, il cui principale sponsor è il Qatar, è più radicale di Nusra e mantiene legami limitati ed operativi con l’ISIS.
  3. La Divisione Costiera, la cui area di operazioni è Latakia, che è formalmente un ramo dell’esercito Libero di Siria, tuttavia in pratica prende gli ordini dal fronte al-Nusra.
  4. Le Brigate Sukur Al Ahab, che operano principalmente sulle montagne di Qalamoun, ugualmente agli ordini di Al Nusra.
    5- La coalizione Fronte Sudm che è presente nel sud della Siria, vicino alla frontiera con Israele anche questa sotto il comandoi di al Nusra.
    Questo assortito gruppo di milizie ha sostenuto il mese scorso la battaglia per Quneitra contro il Jaish al-Jihad (l’esercito della Jihad) che ha promesso lealtà all’ISIS.
Non può sfuggire a nessuno dei governi  stranieri che, armando l’opposizione siriana (costituita in massima parte da mercenari stranieri arrivati dall’estero), di fatto si stanno sostenendo le organizzazioni terroriste islamiche radicali. Tuttavia questo non si ammette apertamente. Funzionari del governo USA preferiscono far credere che i destinatari delle armi siano i “ribelli moderati”. Fonti israeliane ammettono che il loro aiuto militare arriva nelle mani di Al Nusra ma si giustificano affermando che si tratterebbe di un gruppo locale che non ha legami con Al Qaeda.
Sembra difficile pensare che qualche cosa di buono possa uscire dalla politica siriana perseguita in questi giorni dagli Stati Uniti, da Israele, dalla Giordania, dall’Arabia Saudita, dagli Emirati e dalla Turchia : se le milizie dell’opposizione che vengono armate e finanziate dagli USA e dai loro alleati dovessero uscire vittoriose, gli associati di Al Qaeda e dell’ISIS finirebbero con divenire padroni di ampie regioni della Siria; o al contrario vanno a rovesciare il regime di al-Assad e governare al suo posto a Damasco. La Siria allora sarebbe il  primo paese arabo a cadere nelle mani di Al Qaeda (analogamente  a quanto sta accadendo in Libia).
Ancora una volta le forze USA bombardano per errore le forze popolari irachene
Membri  della coalizione comandata dagli USA sono tornati a bombardare per errore (così affermano) questo Lunedì, durante un attacco aereo, le posizioni delle forze popolari dell’Iraq che combattono al fianco delle forze governative contro i terroristi dell’ISIS. Il risultato è stato quello della morte di due combattenti iracheni e della distruzione di un deposito di munizioni e della fabbrica annessa al deposito. Naturalmente questo viene fatto passare dal comando USA come un ennesimo “errore” delle forze aeree statunitensi  che avrebbero “sbagliato l’obiettivo”.
Fonti:    El Espia Digital      Debka File
Traduzione e sintesi: Luciano Lago
Tratto da Controinformazione

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