venerdì 3 aprile 2015

La Santa Pasqua a Foggia

CREDO, CULTURA, USANZE E ...TRADIZIONE.
LA CUCINA FOGGIANA CHE SI SPOSA CON IL MONDO: << 'U BENEDÍTTE >> (IL BENEDETTO PASQUALE)
di Luisa Bratti
Tra qualche giorno vivremo la Santa Pasqua che, preceduta dalla "Lavanda dei piedi" il Giovedì Santo (giorno in cui le chiese, dopo la messa delle 19.00 "legano" le campane) e dai "Sepolcri" e dalla "Processione" il Venerdi Santo, annuncerà la Resurrezione. È tradizione che, a Foggia, verso le ore 23.00 del Sabato Santo, davanti all'entrata della Chiesa di San Michele Arcangelo aperta ai fedeli, ma completamente al buio, viene acceso in un braciere, antistante la porta principale, il "Fuoco Nuovo". Il Sacerdote attinge da esso la fiamma per accendere il Cero pasquale recitando delle preghiere rivolte a nostro Signore Gesù Cristo, Luce del mondo. Il diacono proclama così l'annuncio pasquale e tutti i fedeli ascoltano queste frasi tenendo anch'essi in mano una candela accesa con lo stesso fuoco.
Si prosegue in processione e si entra di nuovo in Chiesa, dove nel frattempo si accendono tutte le luci ed inizia così la veglia di Pasqua con le letture dell'Antico Testamento. A mezzanotte, quando Cristo risorge, si esulta con canti di gloria, le campane vengono "sciolte" e con dei suoni a festa annunciano la Pasqua, mentre il Sacerdote procede con la benedizione dell'acqua che sarà distribuita a piccole dosi ai presenti.
In quest'acqua benedetta, la domenica mattina a pranzo, verrà intinto un ramoscello di palma, benedetto a sua volta la settimana precedente e, con questo, il capo famiglia o la persona più anziana convivente, con una preghiera rivolta ai commensali presenti, la spargerà nei quattro punti cardinali in segno di croce e procederà alla benedizione del pasto domenicale preceduto dal tradizionale "benedetto pasquale".
Questo pasto, molto coreografico, ricco ed invitante, a base di salumi, agrumi (arance e cedri della nostra terra) e di uova sode, darà inizio, dopo i 40 giorni di " digiuno" (Quaresima) ad una serie di portate altrettanto ricche e appetitose. Le pietanze che seguiranno saranno a base di carne (alla quale si è rinunciato per diversi giorni) come le Lasagne al forno col Sugo "misto", l'Agnello al forno con le Patate e con i Torcinelli, Verdure e Cardoncelli, Formaggi e Ricotta, Frutta Fresca e Frutta Secca per poi finire con i classici Dolci Tradizionali. Da annoverare tra i tanti, ci sono le Pastarelle, i Taralli con le uova, quelli con e senza naspro (glassa di zucchero), le Squarcelle con confettini colorati, la onnipresente Pizza con la Ricotta, la Pizza con la Mostarda e poi, ancora, la classica Colomba pasquale e, per finire, l'Uovo di Pasqua per i più....."piccini" - si fa per dire - con sorpresa annessa. Il tutto sarà accompagnato da un buon caffè ristretto ed innaffiato con liquori fatti in casa tra cui il Rosolio e l'ormai perennemente presente Limoncello. Insomma, ci si alza da tavola - è il caso di dire - pieni come un "uovo"..... (pasquale...!!!). Gli avanzi, se così vogliamo chiamarli, verranno consumati il giorno successivo e condivisi in comitiva con amici e parenti alla Pasquetta, insieme ad altre pietanze quali "Cardoncelli con le Uova e con l'Agnello", Carne arrostita alla brace ('i Tàcchecèlle e i Túrcenìlle) e....... chi più ne ha, più ne metta.
Si dice che il martedì successivo al lunedì della Pasquetta i foggiani mangiano quasi tutti a pranzo <<'A bandire>> (Maccàrune, Rùchele e Pàtane) non tanto perché è un pranzo tradizionale foggiano, ma perché nelle campagne in cui ci si riunisce per la Pasquetta, quasi tutti si improvvisano "Terrazzani" e si divertono a raccogliere un'erba spontanea che cresce in abbondanza nelle nostre zone, bella, verde e ricca di sapore: la Rucola. 
Luisa Bratti

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