venerdì 27 marzo 2015

Sostanze cancerogene. La guerra della Monsanto all'Oms e allo Iarc

Il 20 marzo lo Iarc ha inserito il glifosato tra le sostanze probabilmente cancerogene per l’uomo.
Conta di più un giudizio scientifico dell'Organizzazione Mondiale della sanità (OMS) o della Monsanto? Nel rapporto del 20 marzo sulle sostanze ritenute cancerogene, lo Iarc - Agenzia dell'OMS internazionale per la ricerca sul cancro – ha inserito il glifosato tra le sostanze probabilmente cancerogene per l’uomo e sicuramente cancerogene per gli animali. Il glifosato è il principio attivo dell’erbicida RoundUp (venduto in 180 paesi) prodotto dalla Monsanto e di centinaia di altri prodotti per l’agricoltura in commercio. Lo riporta Giovanni Fez su il cambiamento.it
Come ha reagito la Monsanto alla notizia? Male, molto male. «Mettiamo in dubbio la qualità di questa classificazione - ha affermato Miller durante una conferenza stampa - l'Oms ha qualcosa da spiegare». Da allora la multinazionale ha attaccato lo Iarc mettendo in discussione la sua autorevolezza e “chiedendo” all’Oms di far sedere propri esperti ad un tavolo con gli uomini e i consulenti della multinazionale e le agenzie regolatorie per rimettere tutto in discussione. Consulenti pagati dalle aziende o esperti di parte allo stesso tavolo con scienziati dello Iarc e dell’Oms, con pari autorevolezza e pari voce in capitolo?
La domanda vera, prosegue Fez correttamente, è un'altra: chi ha finanziato gli studi presentati come scientifici dalla Monsanto che attestavano la sicurezza del glisofato e chi ha finanziato gli studi che ne attestano la pericolosità?
Tra i primi a chiedere interventi in tal senso c’è Aiab, Associazione italiana per l'agricoltura biologica. «L'Italia e l'Unione Europea considerino immediatamente le misure necessarie per proteggere agricoltori e consumatori dal glifosato», ha chiesto Aiab. «Che il glifosato faccia male alla salute dell'uomo e dell'ambiente, che si accumuli nei cibi e nell'acqua, lo sappiamo da anni e da anni combattiamo contro questo e gli altri pesticidi, spacciati per innocui», dichiara il presidente di Aiab Vincenzo Vizioli. «Ora - aggiunge - anche le agenzie dell’Oms indicano vari principi attivi come potenzialmente lesivi della salute in forma grave. Lo studio dello Iarc non solo riporta la probabile cancerogenicità del glifosato, ma rileva la correlazione fortissima con danni riscontrabili sul Dna umano: molti lavoratori esposti hanno sviluppato una alta vulnerabilità al linfoma non Hodgkin».
Basterà a fermare la Monsanto?

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