lunedì 19 gennaio 2015

Lettera postuma a Napolitano



Nella Costituzione italiana è previsto il reato di tradimento, ma nella storia della Repubblica, non è mai stato invocato. Cosa dovrà mai dunque fare un politico per essere accusato di tradimento?
Giorgio Napolitano ha sicuramente tradito la Costituzione costringendoci a vivere nell’illegittimità del colpo di stato compiuto chiamando Mario Monti a governare, continuando fino ad oggi a non indire mai le elezioni, mantenendo in vita un Parlamento dichiarato illegittimo dalla Consulta in quanto dichiarata illegittima la legge elettorale con la quale è stato eletto.
Tutte le istituzioni attuali sono pertanto illegittime, tutte le «riforme» decise da Renzi con il consenso di un Parlamento illegittimo e firmate dall’altrettanto illegittimo presidente della Repubblica non sono valide e la democrazia non esiste più, come dimostrato anche dal fatto che i partiti di opposizione pur di sopravvivere, consentono quasi tutto, oppure si oppongono quando sanno che comunque la loro opposizione non metterà in crisi il governo.
Giorgio Napolitano ha tradito la Costituzione anche nel momento in cui, cedendo alla richiesta di Monti di essere in ogni caso garantito venendo a governarla, lo ha nominato senatore a vita, lasciando esterrefatti gli italiani che non lo conoscevano affatto. Eppure la Costituzione precisa che tale carica deve essere motivata da una ricca produzione letteraria, artistica, scientifica che abbia dato lustro all’Italia. Visto che Mario Monti non ha mai prodotto nulla e che perfino nel mondo bruxellese dove i massoni e bilderberghiani come lui nuotano benissimo, non ha combinato niente di buono tanto da essere costretto a dimettersi con due anni di anticipo dalla Commissione europea «per l’accertata responsabilità collegiale nei casi di frode, cattiva gestione e nepotismo», è evidente che Napolitano ha esercitato il suo potere contro la Costituzione e che la nomina di Mario Monti non è valida. Ho citato massoni e bilderberghiani: Napolitano ne fa parte e il suo nome si trova in tutti i libri che si occupano di questo argomento, così come ci si trova quello di Ciampi, di Monti, di Enrico Letta, di Draghi, di Amato, di Prodi e così via (di Renzi i cataloghi della massoneria affermano che non è ancora un iniziato perché attende l’opportunità di diventarlo in una loggia importante). Bisogna aggiungere poi il legame fraterno con i numerosi e importantissimi massoni presenti in Vaticano, i quali naturalmente hanno enormi possibilità per influire sulle nomine fondamentali ovunque.
Questo è dunque il vero problema di una finta democrazia: gli esponenti di un’associazione, comunque essa si chiami, sono collegati fra loro sostenendosi nell’occupare le cariche politiche ed economiche più importanti, e mentre se un politico procede in questo modo con i suoi parenti, questo comportamento viene considerato un abuso e un illecito, il legame fra massoni sfugge ad ogni critica. Il fatto che la massoneria non sia più segreta, non ha cambiato in nulla la strategia di potere che essi perseguono e che hanno brillantemente messo in atto con la costruzione dell’Ue e della Bce. Bruxelles è un loro fortino così come sono esclusivamente loro gli azionisti della Banca centrale; l’Ue è stata fatta appositamente: per consegnare a loro l’economia e i redditi europei. Adesso è stato già fissato il giorno dell’elezione del nuovo presidente, con elettori illegittimi naturalmente. Nessuno parla? Il presidente del Senato è un magistrato: non sente il bisogno di essere lui a indire immediatamente le elezioni e riportare l’Italia nella legalità?
Ida Magli

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