lunedì 25 agosto 2014

Migranti: la “riforma” di Obama

Uno dei temi principali nella campagna presidenziale dell'attuale presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, è stata la Riforma sull'immigrazione che avrebbe permesso di fermare le deportazioni e concesso agli immigrati che si trovano negli Stati Uniti, in particolare ai giovani, di legalizzare la loro situazione.

Tutto ciò, come strategia per vincere le elezioni, è risultato efficace. I votanti “latinos”, i cui amici e famigliari speravano che qualche giorno avrebbero potuto conquistare la residenza e diventare cittadini statunitensi, non ci hanno pensato due volte e in maggioranza hanno votato per Obama.

Ancora una volta hanno confidato in una promessa fatta da un politico.

Quale si è rivelata la realtà? Ben diversa, certamente.

L'amministrazione Obama ha deportato più di due milioni di immigrati illegali, superando il totale delle deportazioni raggiunto da qualsiasi amministrazione precedente. Mi riferisco a quelle di Bush figlio, Clinton, Bush padre e le altre che le hanno precedute.

Nel mese di giugno di quest'anno, il governo del Premio Nobel della Pace ha richiesto al Congresso 2.000 milioni di dollari per arrestare e deportare circa 60.000 bambini centroamericani che sono entrati illegalmente negli Stati Uniti. Circa 40.000 di questi bambini provengono da Guatemala, Honduras e Messico.

Oltre a imprigionare e a deportare questi bambini, l'amministrazione Obama ha proceduto ad accelerare la detenzione e la deportazione di lavoratori sprovvisti di documenti, in primo luogo quelli provenienti dall'America Centrale.

Come conseguenza diretta di questa politica, è auspicata la necessità di incrementare la polizia per l'immigrazione, i centri di detenzione e i giudici incaricati di analizzare ogni caso e di stabilire la deportazione degli implicati.

Molte delle stesse organizzazioni statunitensi, che si dedicano alla vigilanza sulle violazioni commesse dei diritti umani, principalmente la Società Americana delle Libertà Civili, hanno dichiarato che in questi centri di detenzione, non si registra un trattamento adeguato ai bambini, dal momento che ricevono un'alimentazione insufficiente e vivono in pessime condizioni sanitarie.

Gli immigrati detenuti dalle pattuglie di frontiera ricevono un trattamento umiliante, vengono rinchiusi frequentemente in celle dove sono costretti a dormire per terra e sopportare un freddo estremo. L'alimentazione che ricevono è scarsa e cattiva, e regolarmente non vengono forniti prodotti per l'igiene personale. Agli immigrati che soffrono per alcune malattie croniche è negato ogni tipo di trattamento medico. Nei centri di detenzione alcuni reclusi hanno ricevuto percosse e subito molestie sessuali.

Per il rafforzamento della vigilanza alla frontiera, si sono stanziati investimenti importanti in strumenti tecnici e di altro tipo, che permettano di intercettare gli immigrati nel momento in cui stanno penetrando nel territorio statunitense.

Ciò include, tra l'altro, la costruzione sulla linea di frontiera di alte muraglie di calcestruzzo, l'utilizzazione di strumenti che intercettino il calore del corpo umano e di “droni” per la vigilanza di frontiera.

In relazione a questa situazione, il vicepresidente degli Stati Uniti, Joe Biden, durante un recente viaggio in America Centrale, facendo mostra di estremo cinismo, ha dichiarato che il problema dell'incremento dell'immigrazione illegale è causato dalla povertà, dall'insicurezza e dalla mancanza del rispetto delle leggi esistenti in El Salvador, Guatemala e Honduras.

Quello che il vicepresidente Biden non ha detto è che le disastrose condizioni economiche e sociali che vivono molti popoli dell'America Latina sono conseguenza del dominio imperiale che gli Stati Uniti hanno esercitato ed esercitano su di loro.

Traduzione di Marx21.it Associazione Marx XXI

*Direttore del bollettino elettronico El Heraldo (Cuba)
- See more at: http://www.marx21.it/internazionale/stati-uniti-e-canada/24421-migranti-la-riforma-di-obama.html#sthash.RNJv6C3D.dpuf
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Foto: Migranti: la “riforma” di Obama

Uno dei temi principali nella campagna presidenziale dell'attuale presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, è stata la Riforma sull'immigrazione che avrebbe permesso di fermare le deportazioni e concesso agli immigrati che si trovano negli Stati Uniti, in particolare ai giovani, di legalizzare la loro situazione.

Tutto ciò, come strategia per vincere le elezioni, è risultato efficace. I votanti “latinos”, i cui amici e famigliari speravano che qualche giorno avrebbero potuto conquistare la residenza e diventare cittadini statunitensi, non ci hanno pensato due volte e in maggioranza hanno votato per Obama.

Ancora una volta hanno confidato in una promessa fatta da un politico.

Quale si è rivelata la realtà? Ben diversa, certamente.

L'amministrazione Obama ha deportato più di due milioni di immigrati illegali, superando il totale delle deportazioni raggiunto da qualsiasi amministrazione precedente. Mi riferisco a quelle di Bush figlio, Clinton, Bush padre e le altre che le hanno precedute.

Nel mese di giugno di quest'anno, il governo del Premio Nobel della Pace ha richiesto al Congresso 2.000 milioni di dollari per arrestare e deportare circa 60.000 bambini centroamericani che sono entrati illegalmente negli Stati Uniti. Circa 40.000 di questi bambini provengono da Guatemala, Honduras e Messico.

Oltre a imprigionare e a deportare questi bambini, l'amministrazione Obama ha proceduto ad accelerare la detenzione e la deportazione di lavoratori sprovvisti di documenti, in primo luogo quelli provenienti dall'America Centrale.

Come conseguenza diretta di questa politica, è auspicata la necessità di incrementare la polizia per l'immigrazione, i centri di detenzione e i giudici incaricati di analizzare ogni caso e di stabilire la deportazione degli implicati.

Molte delle stesse organizzazioni statunitensi, che si dedicano alla vigilanza sulle violazioni commesse dei diritti umani, principalmente la Società Americana delle Libertà Civili, hanno dichiarato che in questi centri di detenzione, non si registra un trattamento adeguato ai bambini, dal momento che ricevono un'alimentazione insufficiente e vivono in pessime condizioni sanitarie.

Gli immigrati detenuti dalle pattuglie di frontiera ricevono un trattamento umiliante, vengono rinchiusi frequentemente in celle dove sono costretti a dormire per terra e sopportare un freddo estremo. L'alimentazione che ricevono è scarsa e cattiva, e regolarmente non vengono forniti prodotti per l'igiene personale. Agli immigrati che soffrono per alcune malattie croniche è negato ogni tipo di trattamento medico. Nei centri di detenzione alcuni reclusi hanno ricevuto percosse e subito molestie sessuali.

Per il rafforzamento della vigilanza alla frontiera, si sono stanziati investimenti importanti in strumenti tecnici e di altro tipo, che permettano di intercettare gli immigrati nel momento in cui stanno penetrando nel territorio statunitense.

Ciò include, tra l'altro, la costruzione sulla linea di frontiera di alte muraglie di calcestruzzo, l'utilizzazione di strumenti che intercettino il calore del corpo umano e di “droni” per la vigilanza di frontiera.

In relazione a questa situazione, il vicepresidente degli Stati Uniti, Joe Biden, durante un recente viaggio in America Centrale, facendo mostra di estremo cinismo, ha dichiarato che il problema dell'incremento dell'immigrazione illegale è causato dalla povertà, dall'insicurezza e dalla mancanza del rispetto delle leggi esistenti in El Salvador, Guatemala e Honduras.

Quello che il vicepresidente Biden non ha detto è che le disastrose condizioni economiche e sociali che vivono molti popoli dell'America Latina sono conseguenza del dominio imperiale che gli Stati Uniti hanno esercitato ed esercitano su di loro.

Traduzione di Marx21.it Associazione Marx XXI

*Direttore del bollettino elettronico El Heraldo (Cuba)
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