mercoledì 20 agosto 2014

LA LEGGENDA DELLA SIRENA LEUCASIA

La leggenda è legata al tempo dei Messapi, quando in quella zona esisteva la città di Veretum e sul promontorio c'era un tempio dedicato alla dea Minerva. Nel tratto di costa che andava da Castro fino a quel promontorio, viveva una bellissima sirena tutta bianca e il suo nome era Leucàsia.
Il suo canto era particolarmente armonioso e mai nessuno era stato in grado di resisterle finché un giorno, un giovane pastore, non scese sugli scogli per
portare le sue pecore a lavare. Si chiamava Melisso, era bellissimo e Leucàsia se ne invaghì.
Subito cominciò a cantare il suo canto più bello ma, Melisso, innamorato della bella e giovane Arìstula, non fece nessuna fatica a resistere alla tentazione dato che il suo cuore batteva solo per la sua amata.
La sirena non accettò il rifiuto, si infuriò e attese con pazienza il momento della sua vendetta. Un bel giorno i due innamorati scesero sugli scogli e subito Leucàsia scatenò con la sua coda e il suo fiato una tremenda tempesta; le onde improvvise catturarono i due giovani e la perfida sirena fece in modo che annegassero e che finissero separati per sempre sulle due punte opposte di un ampio golfo. Dall’ alto del suo tempio, la dea Minerva vide tutto questo e si impietosì. Decise allora di pietrificare i corpi di Melisso e Arìstula, dando loro l’eternità: quelle pietre diventarono da allora per tutti e per sempre la punta Meliso e la punta Ristola che, non potendosi toccare fra di loro, abbracciano quello specchio di mare lì dove la terra finisce.
Anche Leucàsia finì pietrificata dal rimorso e si trasformò nella bianca città di Leuca.
-Dà-
fonte www.terrarussa.it
(foto di Biagio Santantonio)

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