martedì 24 giugno 2014

DAL MONOLOGO DI MOLLY BLOOM


Lui quel giorno che eravamo stesi tra i rododendri sul promontorio di Howth con quel suo vestito di tweed grigio e la paglietta il giorno che feci fare la dichiarazione sim prima gli passai in bocca quel pezzetto di biscotto all'anice e era un anno bisestile come ora si 16 anni fa Dio mio dopo quel bacio così lungo non avevo più fiato si disse che ero un fior di montagna si siamo tutti fiori allora un corpo di donna si è stata una delle poche cose giuste che ha detto in vita sua e il sole splende per te oggi si perciò mi piacque si perché vidi che capiva o almeno sentiva cos'è una donna e io sapevo che me lo sarei rigirato come volevo e gli detti quanto più piacere potevo per portarlo a quel punto finchè non mi chiese di dir di si e io dapprincipio non volevo rispondere guardavo solo in giro il cielo e il mare e pensavo a tante cose che lui non sapeva di Mulvey e mr Stanthope e Hester e papà e il vecchio capitano Groves e i marinai che giocavano al piattello e alla cavallina come dicevan loro sul molo e la sentinella davanti alla casa del governatore con quella cosa attorno all'elmetto bianco povero diavolo mezzo arrostito e le ragazze spagnole che ridevano nei loro scialli e quei pettini alti e le aste la mattina i Greci e gli Ebrei e gli Arabi e il diavolo chi sa altro da tutte le parti d'europa e Duke street e il mercato del pollame un gran pigolio davanti a Larby Sharon e i poveri ciuchini che inciampavano mezzi addormentati e gli uomini avvolti nei loro mantelli addormentati all'ombra sugli scalini e le grandi ruote dei carri dei tori e il vecchio castello e vecchio di mill'anni si e quei bei mori tutti in bianco e turbanti come re che chiedevano di metterti a sedere in quei buchi di botteghe e Ronda con le vecchie finestre delle posadas fulgidi occh celava l'inferriata perché il suo amante baciasse le sbarre e le gargotte mezzo aperte la notte che perdemmo il battello ad Algesiras il sereno che faceva il suo giro con la lampada e Oh quel pauroso torrente laggiù in fondo  Oh e il mare  il mare qualche volta cremisi come il fuoco  e gli splendidi tramonti  e i fichi nei giardini dell'Alameda sì e tutte quelle stradine curiose  e le case rosa e azzurre e gialle  e i roseti e i gelsomini e i geranii e i cactus  e Gibilterra da ragazza dov'ero un Fior di montagna  sì quando mi misi la rosa nei capelli /come facevano le ragazze andaluse  o ne porterò una rossa  sì e come mi baciò sotto il muro moresco /e io pensavo be' lui ne vale un altro  e poi gli chiesi con gli occhi di chiedere ancora  sì allora mi chiese se io volevo  sì dire di sì mio fior di montagna  e per prima cosa gli misi le braccia intorno  sì e me lo tirai addosso  in modo che mi potesse sentire il petto tutto profumato  sì e il suo cuore batteva come impazzito  e sì dissi sì voglio  sì.
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Più avanti di così la scrittura non può andare,e come diceva Carmelo Bene,dopo Joyce è inutile scrivere libri.
 http://www.youtube.com/watch?v=831235Pe3PE&feature=related

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