giovedì 27 febbraio 2014

Le anime gemelle



Sappiamo tutti come una unione ideale sia rara, eppure ogni essere umano si unisce al proprio partner con la speranza che tale stato gli permetta di raggiungere la più alta felicità. Ma l’unione che raggiunge tale finalità è solo quella in cui tali bisogni sono soddisfatti. L’unione alla quale ciascuno sente che l’altro domanda ciò che egli desidera dare e, al tempo stesso, ritrova appagati i suoi desideri. Le Leggi della fusione, così come sono concepite dalla filosofia esoterica, comprendono molto di più che la mera unione fisica. Questa dottrina riconosce che l’uomo possiede altri corpi oltre a quello fisico ed il sesso o polarità (distinta e separata)  si manifesta su ciascuno dei sette piani superiori, secondo le rispettive condizioni. Essa insegna che,  fino a quando l’uomo  non potrà realizzare una completa unione di ciascuno dei corpi che possiede, la sua unione sarà incompleta ed egli rimarrà in uno stato di vero e proprio bisogno.
Nell’Amore Platonico si diviene sempre più completi, a mano a mano che si sviluppa nei corpi più sottili, come se, con l’amore, si aprissero orizzonti sempre più estesi. L’affetto, che si fonde assieme al rispetto, alla stima, alla dedizione e alla completa offerta di se stesso alla persona amata, amalgamerà sempre più intimamente la personalità. Quell’anima riunita in tal modo su tutti i piani “entra nella luce, per non farvi più ritorno“. Quell’individualità è un solo essere, ma dalla duplice natura, autosufficiente e completa in se stessa.

I ricercatori della natura umana conoscono come certe persone esercitino, l’una sull’altra, un’influenza specialissima, che sembra svegliare ciò che di meglio vi è nella loro natura. Quando questi individui entrano in contatto, ciascun’anima sembra aprirsi ed essere capace di raggiungere altezze di sviluppo, alle quali non potrebbero pervenire da sole, dimostrandosi, inoltre, come pervase da un meraviglioso senso di radiosa felicità. Se sono costretti a separarsi, le loro anime sembrano rinchiudersi ed appassire e benché il tempo possa alleviare l’amarezza della separazione: lontane una dall’altra, non possono più esprimere la ricchezza e l’ampiezza delle loro possibilità. Esse potranno superare il loro sconforto e l’acuto dolore del ricordo, cercando anche di riportare il loro interesse su altre manifestazioni, altre attività o nuove persone nella loro vita, ma rimarrà sempre in loro un profondo senso di vuoto e di una vita vissuta al di sotto del suo vero livello.

Alcune persone possono persino immaginare di non essere affatto due entità separate, ma le due metà di un tutto (la diversa polarità che si fonde nell’Uno). La profonda armonia e l’intima corrispondenza esistente tra le menti, fa sì che ogni stato d’animo dell’uno trovi la sua riflessione nell’altro, in modo che il dolore di uno è causa di sconforto per l’altro, allo stesso modo della gioia, che è ugualmente condivisa da entrambi.

Queste condizioni sono chiaramente intuite da tutti e la speranza di attuarle si nasconde in ogni cuore. Tale “unione”  permette il contato psichico ed emotivo tra due esseri in perfetta unione.

Quanti di noi conoscono coppie che si amano e proveranno amore per tutta la vita e sicuramente anche dopo? E quanti invece, al contrario, conoscono coppie che poco tempo dopo la loro unione si sono divise o si divideranno?

“La verità, è che ciò che Dio ha realmente unito niente e nessuno potrà mai dividere,ma ciò che l’uomo tenta di vincolare, per interesse, per infatuazione, per errore, per paura o convenzione… di lì a poco è destinato a finire.”  Per quanto l’esperienza insegni in che misura la loro realizzazione sia difficile, la speranza costantemente risorge, appunto perché essa è uno degli istinti più profondamente radicati. Anche se tale speranza è universale, la realizzazione non può che essere molto rara, poiché la completa unione con un altro essere esige la “completa abnegazione di se stesso” e sono ancora poche le anime capaci di tanto.

Nell’amore platonico tale abnegazione è alla base di tutto.

Un legame così potente, che sin dal suo rivelarsi è già maturo, non può essere considerato come la “nascita” di una passione nuova, bensì come la reincarnazione di una passione che andò sviluppandosi in vite precedenti. Per quanto la mente cosciente non ne sia consapevole, il subcosciente (o Ego superiore) ricorda e reclama l’essere che ama.

Le persone comuni – e sono questi i più inclini a passioni improvvise ed incontrollate – sono ancora troppo egocentrici, troppo ristretti nelle loro limitazioni e nei loro appetiti, per essere capaci di una unione duratura ed armoniosa con un qualsiasi altro essere e sono, proprio per questo, ancor meno atti a realizzare l’ideale di “completa dedizione ed oblio di sé”, che è presupposto, imprescindibile, dal concetto stesso di una persona che deve essere nell’altra, un altro se stesso.

Per esprimere tale concetto secondo la terminologia esoterica: possiamo affermare che la maggioranza degli uomini è in grado di formare un’unione più o meno armoniosa e quindi duratura, con qualsiasi altra persona che si trovi sulla lunghezza d’onda del proprio “raggio” (vibrazione sottile). L’unione spirituale o Amor Platonico può aver luogo solo tra persone che siano dello stesso “colore di raggio” (stessa intensità di vibrazione, in armonia con l’universo e sue leggi) ed ogni qualvolta che s’incontra una persona del nostro identico raggio, vi è un senso d’armonia fondamentale, poiché la linea evolutiva e le qualità spirituali sono le stesse, siano esse ancora rudimentali, oppure già molto sviluppate. Ed è solo su di un’armonia fondamentale (cosmica) che un’unione può essere basata.

Legami karmici – Anime Gemelle

La Scienza Esoterica riconosce anche un tipo di legame che trae la sua origine dai piani sottili – ove operano le forze invisibili – e può portare le anime a contatto, ma è necessario che sia nettamente distinta dalle reciproche attrazioni che si manifesta sul piano degli affetti ed è percepita solo dai sensi fisici.

Il tipo più comune di rapporto è quello conosciuto sotto il nome di “legame karmico”.
Il termine “karmico“, quale aggettivo di “karma“, proviene dalla scuola esoterica orientale (per gli occidentali, tale termine viene decifrato come Legge di Causa ed Effetto, la famosa legge del “taglione”, di biblica memoria) ed è usato per designare le forze (le cause o conseguenze), siano esse buone o cattive, originate da incarnazioni precedenti.



Il legame karmico tra le anime trae origine da attrazioni verificatesi in vite precedenti. L’attrazione può aver luogo su uno qualsiasi dei sei piani dell’esistenza ed essere della natura corrispondente al piano sul quale essa si manifesta. Le attrazioni esercitate sul piano fisico sono e rimangono…. semplicemente una questione fisica.

È la “reazione” che costituisce l’essenza del legame. Una persona che non prova nessuna emozione verso un’altra non forma alcun collegamento; il legame si forma quando la persona che è oggetto di tale emozione “reagisce” a questa, poiché, così facendo, essa accoglie la forza emanata dall’altra, formando così una continuità di materia o sostanza.

Un’azione e la relativa reazione che da essa è prodotta su di un piano qualsiasi, stabilisce il rapporto, sia che si tratti di eccitare gli istinti sul secondo piano o le emozioni affettive sul terzo o che si tratti della relazione che intercorre tra il maestro e l’allievo sul piano del pensiero o di quella che si verifica sul sesto piano, tra il sacerdote o guida spirituale ed il devoto. Su qualsiasi piano abbia a verificarsi un’azione e la sua consequenziale reazione, si stabilisce automaticamente un legame  fra le due unità di vita che lo hanno causato.

Questi legami possono stabilire una reazione più intima e profonda, oppure un contatto momentaneo, che è immediatamente dimenticato dagli interessati. Il legame sussisterà, però, fino a tanto che il ricordo susciterà un’emozione qualsiasi. Se l’emozione verso una determinata persona fosse ancora sentita all’epoca della morte, tale emozione, non avendo possibilità di essere soddisfatta nello stato oggettivo che segue la morte, è, per così dire, “immagazzinata”, fino a quando l’esistenza fisica sarà ripresa in una successiva manifestazione di vita e le condizioni della sua espressione, saranno, quindi, allora nuovamente disponibili. È appunto quest’emozione non esaurita, che costituisce il legame karmico e per quanto essa possa rimanere sospesa per centinaia di anni, il legame non perde nulla della sua forza, ma reagisce nei riguardi di coloro ai quali essa fu originariamente creata, non appena tornino a trovarsi, uno alla presenza dell’altro. Ciò produce l’immediato sorgere di un “amore a prima vista” ed il senso di comprensione e di intima reciprocità, che le “anime gemelle” constatano incessantemente.

Se due anime sono in tal modo riunite, vita dopo vita, in ogni vita, essendo per loro d’amore e d’aiuto reciproco, tenendosi lontane da ogni altra attrazione, il legame che in tal modo si costituisce diverrà molto potente.

Ogni qual volta che un legame karmico è rinnovato, la sua forza aumenta e per quanto esso possa avere inizio come una semplice attrazione fisica, a misura che corpo dopo corpo diverranno attivi e funzionanti con lo svolgersi dell’evoluzione, il rapporto si estenderà da un corpo all’altro, fino a che la “ grande unione spirituale “ sarà compiuta.
via http://meravigliadimeraviglie.altervista.org/anime-gemelle-legame-karmico/

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