sabato 4 maggio 2013

Mitzrael, angelo 60, dei nati fra 16 e il 20 gennaio





perché il semplice saperlo è un seme; se il terreno è pronto una verità che lo incontra vi si annida e inizia a germogliare


Nel nome del Signore, Dio d’Israel, sia Michael alla mia destra, Gabriel alla mia sinistra, dinanzi a me Uriel, dietro a me Raphael.
E sopra la mia testa la divina presenza di Dio. (preghiera ebraica)



Mitzrael, o Metsara’el, è il 60esimo Soffio; è il quarto raggio angelico nel Coro mercuriano degli Angeli Arcangeli guidato dall’Arcangelo Michele, nel quale governa le energie di Marte. Il suo elemento è la Terra; ha domicilio Zodiacale dal 25° al 30° del Capricorno ed è l’Angelo Custode dei nati fra il 16 e il 20 Gennaio. I sei Angeli Custodi del Capricorno, collettivamente, fanno dei loro Protetti individui seri, dotati di pazienza e senso di responsabilità. Si tratta inoltre di persone ambiziose in senso positivo, in grado si portare a buon fine i loro progetti con silenziosa ponderazione. 
Il nome di Mitzrael significa “Dio che soccorre", o "Dio che libera gli oppressi".

Il dono dispensato da Mitzrael è il CONSOLIDAMENTO, o la RIPARAZIONE.
E' la capacità di concretizzare i progetti, e anche di elargire energie riparatrici e ricostruttrici. Secondo Haziel quest'angelo accelera in modo straordinario l'estrinsecazione degli intendimenti umani: esercita cioè un influsso che rende le persone decisamente dirette allo scopo, capaci di realizzazioni pratiche immediate ed efficaci. Dice Haziel che i protetti da Mitzrael, divenendo ricettivi alla sua energia, sapranno anche stabilire ottime relazioni con gli altri e conseguire vittorie fulminee, che sapranno dimenticare subito per nuove iniziative. Infatti il carattere liberatorio di Mitzrael non consente di legarsi a un solo progetto (..) la persona tenderà a staccarsi e arretrare alquanto dalle sue stesse realizzazioni. Nella pratica stabilirà una perfetta intesa con la terza fase dell’elaborazione di un prodotto (denominata dai Cabalisti fase Vav): cioè quella della realizzazione. Il nato in questi giorni è dunque un “uomo della fine": intendendo con ciò che egli riceverà il massimo aiuto dalle forze angeliche proprio nella parte conclusiva dei progetti. Il suo aiuto sarà dunque decisivo proprio nei momenti in cui progetti saranno pronti per esteriorizzarsi. Questa persona è portatrice di avvenire; già vede i risultati di tutto ciò che sta per iniziare. E' portatore di idee nuove, utopiche, forse precoci, ma che più tardi si manifesteranno puntualmente. 
Mitzrael secondo Sibaldi
Il dono di guarire e la capacità di metterlo a frutto richiedono sempre precise condizioni per realizzarsi positivamente. In questo caso comportano la necessità di essere determinati a raggiungere uno scopo. La parola ebraica «Metsar» significa «istmo»: dice Sibaldi che in effetti la mente dei Mitzrael, o Metsara’el, richiama un’istmo fra due mari, che congiunge i due continenti dell’infanzia e dell’età adulta, mettendo, tra i due, i mari del sogno e della follia. E' compito di ogni protetto di questo Arcangelo scoprire quell’istmo e farlo scoprire: è bellissimo, infatti, meravigliosamente panoramico; ma è anche tortuoso, ha scogliere a precipizio e voragini, e quei due mari psichici sono tutt’altro che calmi. Avviene perciò che parecchi Metsara’el scivolino giù in acqua da una parte o dall’altra, oppure ritornino indietro, nella loro infanzia, in vere e proprie regressioni dalle quali anche gli aspetti più quotidiani della vita sociale appaiono come irraggiungibili terre straniere. Secondo Sibaldi a questi soggetti sono medici nati (anche in senso figurato: la loro energia terapeutica può manifestarsi anche come artisti, o attori..), cioè devono curare: devono scegliere tra il curare le malattie del prossimo oppure l’ammalarsi divenendo inclini essi stessi a disturbi psichici: va da sé che la scelta giusta sia il curare altri, ma è indispensabile che i Metsara’el la preparino e la consolidino con tutta una serie di qualità non facili da sviluppare: grande determinazione, equilibrio, creatività, oltre che naturalmente altruismo. La loro principale dote terapeutica consiste infatti in un alto grado di ipersensibilità, che li rende impareggiabili nelle diagnosi e nell’intuizione in genere, ma implica sempre rischi di vulnerabilità. Devono perciò imparare a proteggersi. Indubbiamente un Metsara’el sta bene solo quando si preoccupa più del prossimo che di se stesso, ma deve puntare la sua attenzione sul benessere, su ciò che di bello c’è o può esservi negli altri, e non lasciarsi condizionare dalle loro morbosità, dalle loro opinioni o dalle tante brutture con cui avrà a che fare esplorando animi e vite: per evitare di farsene sopraffare. Allo stesso modo potrà percepire intensamente, nel mondo circostante, gli aspetti luminosi e quelli orrendi, ma dovrà stare attento a non farsi travolgere da questi ultimi, per non cadere in fobie o manie di persecuzione. Il Metsara’el Federico Fellini, ad esempio, alle ferite della bruttezza riuscì a opporre per tutta la vita – a volte con sforzo immenso – geniale dolcezza, ironia e amore dell’umanità. Che, d’altra parte, i Metsara’el siano per natura candidati alla genialità è cosa evidente, e lo sanno benissimo anch’essi: si accorgono spesso di cogliere, come al di là dei loro pensieri, realtà spirituali più alte, armonie segrete, che a volte sembrano nostalgie, altre volte ispirazioni ansiose di prendere forma. Sentono, allora, di essere davvero sull’istmo tra quelle dimensioni superiori e la realtà in cui vivono – ma possono spaventarsene, fuggire e magari smarrirsi sulla via del ritorno. Il Metsara’el Vittorio Alfieri usava legarsi alla sedia, davanti allo scrittoio, per resistere allo sgomento quand’era ispirato; il Metsara’el Benjamin Franklin, appassionato di elettricità, passò alla storia anche per aver inventato, guarda caso, il parafulmine: un istmo metallico, cioè, tra le energie del cielo e la terra. I soggetti che invece non impareranno a canalizzare le loro percezioni, e a dominarne l’intensità, potranno perdere la capacità di concentrazione e soffrire di ossessioni. La maggior fortuna, per loro, è che qualcuno li esorti fin da adolescenti a prendersi estremamente sul serio: un genitore, un mentore, un fidanzato paziente, che sappia amare e comprendere le debolezze e i talenti della loro componente infantile e convincerli che, nonostante le apparenze, il mondo ha estremo bisogno di loro. Quel loro bambino interiore va incoraggiato, con tutta la sua curiosità, la sua sete di bellezza e bontà per sé e per tutti.
Qualità di Mitzrael e ostacoli dall'energia "avversaria"
Le qualità sviluppate da Mitzrael sono finezza di spirito, ingegnosità, gusto del bene e del bello, salute fisica e intellettuale, rigore morale, padronanza delle emozioni. I difetti che contrasta sono assurdità, insubordinazione, ostinazione, prepotenza, paranoia, stupidità. Infatti l’Angelo dell’Abisso che contrasta Mitzrael si chiama Camal e rappresenta le idee di persecuzione. Causa rivolta, insubordinazioni, pensieri paranoidi, influisce negativamente su tutte le qualità del corpo e dello spirito, instilla distrazione e scarsità di attenzione per gli altri. La preghiera al proprio Angelo (o la meditazione sul rispettivo "Nome di Dio") difende i nati in questo periodo dal cadere in questi rischi e difetti.
Meditazione associata al Nome: libertà
L'intuizione su cui meditare è che nel nostro inconscio qualcosa ci lega alle schiavitù di cui crediamo di volerci liberare. La paura della libertà che serpeggia nel popolo ebraico nell'episodio della fuga dall'Egitto rappresenta la tendenza dell'ego a rifuggire la crescita interiore, per rifugiarsi eternamente in qualche schiavitù morale, cioè "al "livello dell'essere più basso a cui eravamo abituati". La vibrazione di questo Nome restituisce vigore agli impulsi interiori di liberazione. La meditazione che vi è associata si chiama "libertà". Concentrando la tua visione sulle lettere ebraiche della radice del Nome, senza pensare ad altro, respira e, lasciandoti permeare profondamente e a lungo dal suo significato, pronuncia questa intenzione: percepisco l'equilibrio e l'armonia che sovrintendono alla Creazione, e la riconsoco anche negli stenti e nelle prove che l'esistenza ci impone. Richiamo la forza per superare tutte queste prove, per spezzare le catene dell'ego e ottenere il coraggio di percorrere i cambiamenti.

Esortazione angelica
Mitzrael esorta a costruire, portando a compimento nella materia le ispirazioni interiori. Poiché per costruire solidamente occorre essere solidi ed equilibrati, esorta a sviluppare queste qualità e a far ricorso alle sue energie per ottenere aiuto. 
Giorni e orari di Mitzrael
Se sei nato nei giorni di reggenza di questo angelo, Mitzrael è sempre in ascolto per te; ma in particolare le sue energie si schiudono nelle date del tuo compleanno e negli altri 5 giorni che ti sono dati dal calcolo della Tradizione. Suoi giorni di reggenza sono anche: 8 marzo, 20 maggio, 4 agosto, 16 ottobre, 27 dicembre; ed egli governa, ogni giorno, come "angelo della missione", le energie dalle h. 19.40 alle 20.00. Assiste perciò, in particolare, anche i nati in questi giorni e in questo orario, in qualunque data di nascita, ed è questo l'orario migliore in cui tutti lo possono invocare. Il versetto dai Salmi rivolto specificamente a Mitzrael è: "Iustus Dominus in omnibus viis suis, et sanctus in omnibus operibus suis. (Giusto è il Signore in tutte le sue vie, santo in tutte le sue opere).
Corrispondenze con le simbologie degli Arcani maggiori
A ciascuna delle 22 lettere ebraiche sono associati dei numeri, dunque ad esse possono venire associate anche corrispondenze con le relative simbologie dei 22 Arcani maggiori dei Tarocchi; questo può essere interessante per chi desidera interrogare questi simboli sul piano dell'introspezione psicologica. Mentre le lettere ebraiche si leggono da destra a sinistra, però, i corrispondenti Tarocchi vanno letti da sinistra a destra. In questo caso, dunque la radice (mem-tsade-resh) di questo angelo (invertendo la posizione delle lettere della radice del Nome), risponde alla configurazione: "la Morte-la Luna-il Giudizio". Chiede la morte:
Cosa deve morire in me? cosa devo lasciar andare? cosa si sta trasformando in me? cos'è la mia ira? Chiede la Luna (potenza femminile ricettiva):
Qualè la mia capacità di ricezione? come va il mio intuito? come vedo mia madre? qual è il mio ideale impossibile? cosa sto covando?Chiede il Giudizio (nuova coscienza, desiderio irrefrenabile): cosa si sta risvegliando in me? quali sono i miei desideri irrefrenabili? cosa stiamo creando insieme? qual è la mia posizione di fronte all'idea di formare una famiglia?

CORI DI APPARTENENZA E ARCANGELI DI INFLUENZA
Rimando infine al Coro e alle energie arcangeliche che dispensano influenze ai nati fra il 16 e il 20 gennaio. L'angelo Mitzrael appartiene al Coro degli Angeli Arcangeli guidato dall’Arcangelo Michele, che governa anche questa decade in particolare (11-20 gennaio), mentre, complessivamente, il segno del Capricorno è governato dall'Arcangelo Binael. Questi link rimandano a tali entità angeliche: i nati in questi giorni sono invitati a consultarli, infatti, insieme a quella del loro Angelo Custode Mitzrael, anche le energie di questi Arcangeli sono al loro fianco con le loro influenze specifiche.
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=NnHfarejWeU




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