lunedì 28 gennaio 2013

Il respiro della luce

Forse
il respiro della luce,
saltella sull'acqua
e sulle rocce,
devozione d'incanti sospesi
tra terre benedette
dagli inizi dei sospiri.
Oh luce, mia luce
splendente e unica
sospesa
in un intreccio
tra rocce e ulivi,
tra giardini di agrumi
e giardini di profumi
ponte
tra terra e cielo
tra boschi e mare
tra corpo e anima
tra
luce e ombra ,
il suono del silenzio
asciuga le lacrime.

Alfredo d'Ecclesia.






lunedì 14 gennaio 2013

Un opera vitale

Una spontanea,
manifestazione di vita,
crede
 di essere parte del tutto.
Appare,
scompare,
scivola ,
saltella,
illumina…
non si poteva ,
spiegare con nulla.
Di volta in volta,
nessuna
presa di posizione,
la luminosità dei colori
attraversando i paesaggi,
non può mai essere spiegata ,
e l’armonia
del cuore e della mente,
procede
secondo un proprio ritmo Alfredo d'Ecclesia

domenica 13 gennaio 2013

Questi spazi

Questi spazi
avvolgono dalla testa
ai piedi,
in un lungo disseminare
di reticoli ,di tratti.
Inoltre ,
anche il gesto,
rivendica la sua
particolarità.
Non fatevi ingannare
da un sorriso,
i rapporti di vicinanza,
possono essere intonati
in maggiore
o in minore,
il divergere
dall’uno
o dall’altro,
fa dell’osservazione,
un atto spontaneo.
Alfredo d'Ecclesia

Il fare una realtà

Le mie mani tremavano,
alternando
  tensioni e rilassamento,
affrontando
l’intera durata
della comprensione,
e la successiva
impronta di colore
come un punto fermo.
Dove ben inteso,
Il fare,
è una realtà.
Per altra via
desta dubbi
e non certezze.
In un rapporto di vicinanza,
il fluido
attrae la luce,
una matassa di luce,
disposta sulla tela
è movimento…
soltanto movimento.
Alfredo d'Ecclesia

La luce e i suoi colori

La fiammante esplosione
della luce,
quando si riversa,
dagli occhi al cuore
è una fonte di magia.
Se ne deduce
Che in una sconcertante
realtà,
il nascere
è un punto essenziale,
successiva impronta
di quel singolare
modo  ,
chiaramente visibile,
di sollevare lo sguardo
ai confini del cielo.

Alfredo d'Ecclesia
 

venerdì 11 gennaio 2013

Essere altrove

Forse
Il gemito adorato
abbraccia
tenui confini,
linee sottili
di amori impossibili
e veri,
di viaggi oltre la luce,
oltre l’ombra.
Le labbra raccolgono rugiada
finita e infinita,
tra venti che cantano
l’insostenibile segreto,
voglioso di apparire
a una luce raccolta
divorata da stelle e suoni
melodie inascoltate
di avanzamenti sudati,
di fruscii inarrestabili.
Goccia dopo goccia,
l’avanzamento amoroso
prosegue inarrestabile.

Alfredo d’Ecclesia

mercoledì 9 gennaio 2013

L’influenza amorosa

Forse,
quello che richiede,
di essere
manipolato con leggerezza,
emana
una sonorità pensosa
suadente,
calda ,
ansimante.
In un tempo
che obbliga
a captare i desideri,
frammenti di eternità
di giorni
fragili,
devotamente influenzati
da baci musicali
sovrapposti
ad abbracci individuali.
Sottratto all’imbarazzo,
la vicinanza del focolare
emana calore.

Alfredo d’Ecclesia

 

venerdì 4 gennaio 2013

Haiku ... Siamo tutti Haijin


   
E' una poesia semplice,formata solo da tre versi , caratterizzata da cinque , sette e cinque sillabe.
L'haiku nasce in Giappone nel XVII secolo e deriva dal tanka presente in Giappone fin dal IV secolo,nel tanka ci sono cinque versi composti di 5-7-5 7-7 versi ,eliminando gli ultimi due versi,si ha l'haiku.Soggetto dell'haiku tradizionale è generalmente le natura con le sue stagioni e con le emozioni in grado di generare ,riuscire a sintetizzare la capacità di osservare ,è un arte vera e propria ,generalmente l'ultimo verso nella forma tradizionale era dedicato alla stagione che definiva il momento dell'anno, la natura e le sue emozioni regalano al poeta (haijin) un risveglio di fronte all'evento. La brevità ,la frammentazione,la dispersione,il vuoto ,lasciano degli spazi immaginari da riempire .Il lettore ,suo malgrado,diventa autore, nessuna descrizione,un infinita frammentazione ,che apre le porte al linguaggio del cuore.
Alle origini,la natura era il tutto,oggi,si spazia su tutto.
Sopratutto gli scrittori occidentali di haiku ,e il numero di sillabe,non segue rigorosamente i dettami della tradizione giapponese.
Ci sono due modi di fare haiku nel primo,uno dei versi (generalmente il primo) introduce l'argomento che verra ampliato e concluso negli altri due
E'sera,autunno.
Io penso soltanto
Ai miei parenti (Buson)
Nel secondo modo due argomenti diversi vengono messi in opposizione o in armonia.,se il primo verso introduce,il secondo amplia ,il terzo produce un opposizione di contenuto , oppure il primo verso introduce e i versi successivi introducono un nuovo argomento che mettono in relazione con il primo.
La voce del fagiano
Quanta nostalgia
per mio padre e mia madre (Basho)
Da notare che anche il grande Basho in questo caso adotta una quantità libera di sillabe.
Guardare e cogliere l'essenza ,passeggiare nella vita taccuino alla mano,annotare le impressioni,sogno alchemico immortale di catturare le essenze,eliminare l'inutile,spogliarsi di ogni sapere per accedere al vero sapere...
L'arte occidentale trasforma l'impressione in descrizione,l'haiku è un apparizione ,il suo non descrivere è intrattenibile ,la descrizione occidentale è sempre preludio di contemplazione,nell'haiku la luce non scende dal cielo ad illuminare ,ci si illumina di fronte all'evento.
In uno spazio di puri frammenti l'universo diventa infinito,ogni haiku è una gemma,che riflette tutte le gemme.
La descrizione è come uno specchio ,dove ci si guarda per compiacersi,in oriente lo specchio è vuoto “Lo spirito dell'uomo perfetto -dice un maestro taoista-è come uno specchio,non afferra nulla ma non rigetta nulla ,riceve ma non conserva “.

Mio figlio Marco ora ha cinque anni,prima di compiere i tre anni una sera guardando il quarto di luna mi disse : Papà guarda
la luna sembra un braccio
che stringe forte il suo amore

Guardando la nebbia (mio figlio ama la nebbia,essendo una cosa rara per lui)
La nebbia
è il fumo
di una grande sigaretta.
Sempre guardando la nebbia
La nebbia
è un cielo
senza colori
Ritornare all'essenza e alla purezza del senso,questo è l'haiku.
Ogni haiku si può considerare come una stella che brilla nel cielo,l'haiku ha una funzione di risveglio,in uno spazio di puri frammenti l'universo diventa infinitoe il tema degli haiku,deve essere la natura,l'ambiente ,l'acqua la natura vista anche come risveglio di fronte a un evento,la poesia deve diventare un avamposto della vita ,a qualsiasi livello la vita si rappresenti .
Alfredo d'Ecclesia 
ee





L'Acqua

L'Acqua

Ti vedo
da un punto
sgorgare .
Ti sento
anche
dove i miei occhi
non riescono a vederti
Lo so che ci sei
origine delle origini
sento il tuo zampillare
il tuo saltellare scorrere formare impregnare
sento la tua corrente
sento la tua voce
sento la tua anima
sento il tuo cuore
e sento le tue ferite
quel tuo intercalare a volte furente
a volte silente
ornamento ammaliante
di verità nascoste
Forme discontinue
di luci
brillanti e devianti
sento il tuo respiro
sento la tua essenza
moltiplicare la linea dell'altro
in una profondità sottilmente
consacrata.
Ovunque tu sarai
e ovunque tu andrai
io ci sarò.

Alfredo d' Ecclesia