mercoledì 22 marzo 2023

Il debito pubblico italiano scende a gennaio 2023, ma c’è un dato che fa scattare l’allarme.

 

 fonte:  https://www.investireoggi.it/economia/debito-pubblico-italiano-calo-gennaio-dato-allarme/

In discesa, a sorpresa, il debito pubblico italiano nel mese di gennaio. C'è un dato, però, che genera allarme sull'evoluzione reale.

Sorpresa sul fronte del debito pubblico italiano. Anche a gennaio risulta sceso a 2.756,5 miliardi di euro, giù di 6 miliardi rispetto al mese di dicembre. In rapporto al PIL, aveva chiuso il 2022 al 144,7%, meno del 145,7% atteso. Perché il dato di inizio 2023 si mostra sorprendente? In genere, lo stock tende a salire per tutta la prima parte dell’anno e a scendere nella seconda metà. Per capire come mai stia accadendo diversamente, dovremmo guardare a un altro dato. Le disponibilità liquide del Tesoro sono scese di altri 8,76 miliardi a 34,69 miliardi. Questo significa che la variazione sarebbe stata positiva di 2,8 miliardi in assenza di cambiamenti sul fronte della liquidità.

Crollata liquidità disponibile

Il Tesoro è solito indebitarsi sui mercati per importi superiori al fabbisogno mensile per tutti i primi mesi dell’anno. In questo modo, aumenta la liquidità per scopi precauzionali, che rilascia nei mesi in cui le condizioni di mercato tendono a peggiorare o quando le entrate sovrastano decisamente le spese.

In pratica, la discesa del debito pubblico a gennaio è stata perseguita intaccando ulteriormente le riserve di liquidità, che risultano scese ai minimi da diversi anni a questa parte. Considerate che, nel confronto con il gennaio 2022, sono di oltre 49 miliardi più basse.

Al netto delle variazioni di tali disponibilità liquide, il debito pubblico nei dodici mesi risulta aumentato di oltre 91 miliardi. Nel gennaio dello scorso anno, l’aumento tendenziale era stato superiore ai 111 miliardi, di circa 102,5 miliardi a parità di liquidità disponibile. Dunque, c’è al momento un rallentamento troppo timido nei ritmi di crescita. Ma, soprattutto, l’Italia sarà costretta a rimpinguare le proprie casse nei prossimi mesi, al fine di non ritrovarsi scoperta nel caso di deterioramento delle condizioni di mercato.

Probabile, infatti, che il Tesoro abbia optato per contenere le emissioni per via del forte balzo dei rendimenti a partire dalla seconda metà di gennaio.

Livello debito pubblico a fine 2023

A dicembre, poi, gli investitori stranieri sono tornati a vendere titoli di stato italiani, scendendo a meno di 729 miliardi (-8 miliardi) e ad una quota del 26,4% contro il 26,65% di novembre. E anche questo dato confermerebbe che il rialzo dei rendimenti sia stato perlopiù dovuto alla fuga dei capitali esteri. Quanto alla discesa di gennaio, non fateci l’abitudine. Secondo la Nota di Aggiornamento al DEF del novembre scorso, a fine 2023 il debito pubblico italiano sarà salito a quasi 2.884 miliardi. D’altra parte, per quest’anno il disavanzo è atteso nell’ordine del 4,5% del PIL, qualcosa come una novantina di miliardi.

Piccole variazioni rispetto alle previsioni ufficiali potranno avvenire in base all’andamento del PIL nominale e delle entrate fiscali. Rispetto a qualche mese fa, c’è aria di ottimismo circa la capacità di dribblare una recessione dell’economia. Anzi, gli organismi internazionali stimano un tasso di crescita per l’Italia non lontano dall’1%. E c’è la crisi dell’energia a pesare sulle casse dello stato. Il prezzo del gas è sceso ai minimi dall’estate del 2021. Di questo passo, il contrasto al caro bollette ci costerà meno di quanto preventivato. A sua volta, favorirà la ripresa dei consumi e delle attività produttive. Ma miliardo più o meno, il debito pubblico crescerà ancora drasticamente nel corso di quest’anno, sebbene continuerà verosimilmente a scendere in rapporto al PIL.

giuseppe.timpone@investireoggi.it 


 

domenica 19 marzo 2023

Chi tutto e chi niente: ovvero quando l’economia è l’anima della politica

 

Fonte:  https://comedonchisciotte.org/chi-tutto-e-chi-niente-ovvero-quando-leconomia-e-lanima-della-politica/

La Democrazia sarà mai esistita? Il suo recente – e ormai tramontato – esperimento all’italiana ha avuto una forma, secondo me, efficace: lo Stato investitore e, al contempo, regolatore del mercato. Questa interessante forma di organizzazione può essere visualizzata a mo’ di “carrozza”, in cui la società (la carrozza) viene governata e trainata verso il progresso da possenti cavalli (i mercati) grazie alla guida del cocchiere (il governo).

Tutti i supporti sociali, quali sanità pubblica, pensione, sussidio di disoccupazione o di invalidità, di cui oggi stiamo tristemente vedendo il degrado, sono tutti pietre miliari di quello che è il vero scopo della democrazia: il progresso sociale attraverso la ridistribuzione delle risorse.

Un progresso dal volto umano, altruista e pieno di cure con l’implacabile intento di aiutare un numero sempre maggiore di persone a raggiungere quella sicurezza economica e sociale essenziale per vivere dignitosamente. Cosa allora è successo negli ultimi decenni? Come mai la vita sembra muoversi verso una sempre maggiore incertezza e precarietà per una larga fetta della popolazione?

Per tornare alla metafora della carrozza: la società ha perso completamente i contatti con il cocchiere (governo), e quest’ultimo invece di governare e trainare, limitando l’impeto selvaggio dei cavalli (i mercati) si fa direzionare da essi, che, rimasti senza freni, la lanciano a tutta velocità verso il precipizio della povertà diffusa e sistematica.

Quello che sta succedendo non è nuovo, in realtà è un ritorno al passato, su scale che prima non si potevano neanche immaginare. Come già descrive Adam Smith nel 1776 nel suo la Ricchezza delle NazioniIn Inghilterra, i principali architetti politici sono coloro che posseggono la società, cioè imprenditori e mercanti che facendosi Padroni dell’Umanità fanno in modo che i propri interessi vengano rispettati”. Il padre dell’odierna economia, descrive una situazione in cui non esiste una vera divisione fra il settore politico e quello economico. Chi possiede i mezzi produttivi e di sostentamento della società, possiede la società stessa. Per secoli, l’illusoria separazione tra politica ed economia ha permesso a sistemi produttivi a stampo feudale di mantenersi e svilupparsi, con i suoi feudatari fin troppo spesso nascosti tra le stesse file governative a stampo democratico. Nonostante il feudalesimo sia stato apparentemente abolito nel XIX, esso persiste più prospero che mai nei nostri sistemi economici/produttivi. [1]

Per secoli, è stato possibile per i “pochi” proseguire indisturbati nell’accumulo delle risorse attraverso il ben noto processo della privatizzazione dello Stato e la libertà pressoché assoluta dei mercati. Tali processi hanno raggiunto dimensioni tali che i Padroni dell’Umanità, descritti da Smith, sono oggi i proprietari di multinazionali e di banche con profitti talmente alti da oscurare il prodotto interno lordo di intere nazioni; un potere tale che permette loro di sovraimporsi sull’autorità governativa della maggior parte degli stati sovrani di oggi. I cavalli si sono fatti cocchieri a tutti gli effetti. Sono loro a decidere che tipo di prodotti o servizi sono maggiormente distribuiti o in che tipo di ricerca scientifica o propaganda culturale valga la pena investire.

Questi cavalli-cocchieri sono anche coloro che silenziosamente erodono la coesione sociale che storicamente è stato l’unico mezzo per controbilanciare queste forme di tirannia. Con politiche sociali volte a incrementare le disuguaglianze, combinate con tecniche di ingegneria sociale volte a fomentare individualismo, razzismo, pregiudizi ed isolamento, la nostra identità collettiva si è persa, facendo perdere forza a tutte quelle unioni di lavoratori e società civili che avevano dato realmente forma al progresso sociale per tutti.

Riteniamo sia veramente giusto che tali multinazionali e banche, possano avere un tale potere? In fin dei conti esse sono delle istituzioni strutturalmente gerarchiche aventi vertici decisionali eletti in maniera non-democratica. Questo tipo di istituzioni, collezionano inoltre i frutti della collaborazione di migliaia di persone per distribuirli, di fatto, ai soli vertici. Come possiamo considerare legittime tali istituzioni?

Penso che il grande problema storico di cui siamo eredi e vittime sia l’incapacità di creare efficaci meccanismi sociali per limitare l’avarizia. Soprattutto negli ultimi secoli, l’ideologia liberale ha permesso di sdoganare e perfino legittimare professioni dedite allo sfruttamento degli altri (come quelle degli usurai e degli strozzini) fino ad arrivare ai giorni d’oggi dove gli investitori internazionali più spietati vengono talvolta idolatrati come guru dell’economia. Se ciò non fosse già abbastanza assurdo, l’opinione pubblica fomenta costantemente il sogno della realizzazione personale attraverso l’accumulo di ricchezza e di potere, portando persino le fasce più povere ad adottare gli ideali dei propri usurpatori e quindi a legittimarne le loro azioni ed autorità.

L’avarizia si è fatta strada nelle nostre società grazie alla mancanza di freni o limiti alla proprietà privata che il singolo può possedere. Dato che viviamo su un pianeta avente dimensioni finite con un numero limitato di risorse, la necessità di porre dei paletti alla proprietà privata degli individui viene da sé, appunto per evitare situazioni estreme in cui il diritto all’incetta privata di pochi non lasci più spazio per la proprietà privata di tutti gli altri.

Rispetto agli altri diritti, quello della proprietà privata è un diritto un po’ speciale in quanto la sua attuazione si ripercuote automaticamente sugli altri sia a livello temporale che spaziale. Nel concetto di proprietà privata senza limiti è intrinseco il detto “chi prima arriva, meglio alloggia” dando quindi il via libera a fenomeni di accumulazione di ricchezze che automaticamente danno luogo a concentrazioni di potere. Se la storia parlasse, essa starebbe continuando a ripeterci: non si può avere allo stesso tempo democrazia e concentrazione di potere nelle mani di pochi. E questo è vero soprattutto se si privatizzano sistemi di produzione su larga scala.

Quello che stiamo vivendo ora in Europa, con tutte le sue privatizzazioni delle imprese e dei servizi non si può dire indipendente dalla spinta dell’avarizia.

Se riflettiamo un attimo su ciò che implica il processo di privatizzazione è impossibile non riconoscerne la natura antidemocratica. La privatizzazione automaticamente toglie qualcosa dal bene comune per darlo nelle mani di pochi privati, i quali non sono tenuti a giustificarsi con nessuno per le proprie decisioni. Ciò che viene sotto il nome di “apertura al mercato”, è in verità un attacco a tutte le comunità locali e alla loro autonomia, quella stessa autonomia inserita tra i principi fondamentali della Costituzione Italiana e così fortemente connessa all’attuazione della sovranità popolare. [2]

Questo attacco sta diventando la norma, supportata persino a livello legislativo nell’art 8 della Legge annuale per il mercato e la concorrenza del 2021 [3].

Fin troppo spesso si usa la “scusa dell’efficienza” per giustificare questo processo di concentrazione delle risorse, anche se tale efficienza persiste solo su scala lucrativa e solo se ignori tutti i costi sociali o ambientali esternalizzati che assicurano alti profitti. È tristemente ironico che ormai si richieda la “responsabilità sociale delle imprese”, richiedendone quindi una tirannia più benevola, senza invece metterne in dubbio la legittimità a comandare su tutti.

La democrazia è una frode fintantoché i sistemi produttivi rimangono vincolati nelle mani di pochi privi di legittimazione democratica. [4]

Finchè rimarrà plutocrazia.

È ora di riconsiderare la tradizionale premessa sulla necessità di un cocchiere “esperto”, capace di guidare per noi la nostra società-carrozza.

E se divenissimo cocchieri noi stessi?

Di Lea Ghisalberti per ComeDonChisciotte.org

19.03.2023


NOTE

[1] Noam Chomsky on Economic Inequality, https://www.youtube.com/watch?v=lPBaVcHJtjk

[2] https://altreconomia.it/il-ddl-concorrenza-e-la-sorte-dei-servizi-pubblici-locali-due-visioni-del-mondo-si-scontrano/

[3] https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:2022-08-05;118

[4] Noam Chomsky – Property Rights https://www.youtube.com/watch?v=v9OeYtubaek

 

venerdì 24 febbraio 2023

L’ULTIMO DISCORSO DI GEORGE SOROS: LE GUERRE DELLA “SOCIETÀ APERTA” E IL CLIMA COME PARTE IN CAUSA DEL CONFLITTO

 



Alexandr Dugin
geopolitika.ru

Il testamento di Soros

Il 16 febbraio 2023, George Soros, uno dei principali ideologi e praticanti del globalismo, dell’unipolarismo e della conservazione dell’egemonia occidentale a tutti i costi, ha tenuto alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco in Germania un discorso che potrebbe essere definito una pietra miliare. In esso, il 93enne Soros riassume la condizione in cui si trova alla fine della sua vita, interamente dedita alla lotta della “società aperta” contro i suoi nemici, le “società chiuse”, secondo i precetti del suo maestro Karl Popper. Se Hayek e Popper sono il Marx e l’Engels del globalismo liberale, Popper è il suo Lenin. Soros a volte può sembrare stravagante, ma, nel complesso, articola apertamente quelle che poi diventeranno le principali tendenze della politica mondiale. La sua opinione è molto più importante degli sproloqui di Biden o della demagogia di Obama. Tutti i liberali e i globalisti finiscono per fare esattamente quello che dice Soros. È la mente di UE, MI6, CIA, CFR, della Commissione Trilaterale, di Macron, Scholz, Baerbock, Saakashvili, Zelenski, Sandu, Pashinyan e praticamente di tutti coloro che, in un modo o nell’altro, rappresentano l’Occidente, i valori liberali, il Postmoderno e il cosiddetto “progressismo.” Soros è importante. E questo discorso è il suo messaggio all'”Assemblea Invisibile” del mondo, in pratica un monito a tutti gli infiniti agenti del globalismo, sia dormienti che risvegliati.

Soros inizia dicendo che la situazione nel mondo è critica. Individua immediatamente due fattori principali:

– lo scontro di due tipi di governo (“società aperta” contro “società chiusa”) e

– il cambiamento climatico.

Il clima (ne parleremo più avanti) è evocato da Soros nella prima parte e alla fine del suo discorso, ma lo scontro tra i due tipi di governo, appunto i due “campi”, i fautori di un mondo unipolare (come Schwab , Biden, l’euro-burocrazia e i loro satelliti regionali, come il regime terroristico di Zelensky) e i sostenitori di un mondo multipolare occupano la parte principale.

Esaminiamo con ordine le tesi di Soros.

Società aperte e società chiuse: definizioni fondamentali

Innanzitutto, Soros fornisce le definizioni di società “aperte” e “chiuse”. Nelle società aperte lo Stato tutela la libertà dell’individuo. In quelle chiuse, l’individuo serve gli interessi dello Stato. In teoria, ciò sarebbe l’esatto contrario della democrazia liberale occidentale e della società tradizionale (qualunque essa sia). Del resto, nel campo delle Relazioni Internazionali (IR) ciò corrisponde esattamente alla polemica tra i liberali nelle IR e i realisti nelle IR.

A livello di geopolitica, abbiamo l’opposizione tra la “civiltà del mare” e la “civiltà della terra”. La civiltà del mare è la società commerciale, l’oligarchia, il capitalismo, il materialismo, lo sviluppo tecnico e l’ideale del piacere carnale egoistico. È la democrazia liberale, la costruzione della politica dal basso e la distruzione di tutti i valori tradizionali – religione, proprietà, famiglia, moralità. Il simbolo di una tale civiltà è l’antica Cartagine fenicia, il polo di un enorme impero schiavista, predatorio e coloniale, con il suo vitello d’oro, i culti sanguinari di Moloch, il sacrificio dei bambini. Cartagine era una “società aperta».

Ad essa si opponeva Roma, la civiltà della Terra, una società basata sull’onore, la lealtà, le tradizioni sacre, l’eroismo militare e la gerarchia, il valore e la continuità delle antiche generazioni. I Romani adoravano i luminosi dei paterni del cielo e respingevano con scrupolo i culti sanguinari e ctonii dei pirati e dei mercanti del mare. Questo potrebbe essere visto come un prototipo di “società chiuse”, fedeli alle radici e alle origini.

Soros è l’incarnazione vivente (per ora) del liberalismo, dell’atlantismo, del globalismo e della talassocrazia (“il potere tramite il mare”). Nella battaglia di Cartagine contro Roma è inequivocabilmente dalla parte di Cartagine. La sua formula, simmetrica al detto del senatore romano Catone il Vecchio, “Cartagine deve essere distrutta“, è: “No, è Roma che deve essere distrutta“. Nelle nostre circostanze storiche, stiamo parlando della “Terza Roma”. Cioè di Mosca.

Detto e fatto. E Soros crea un’opposizione liberale artificiale nella stessa Russia, in tutti i paesi della CSI organizza e sostiene vari regimi, partiti, movimenti, organizzazioni non governative russofobe e ostili alla Russia, alle sue tradizioni e alle sue autorità. “Roma deve essere distrutta“. Dopotutto, “Roma” è una “società chiusa” e la “società chiusa” è nemica della “società aperta”. E i nemici devono essere distrutti. Altrimenti saranno loro a distruggerti. Una logica semplice ma chiara, da cui sono guidate le élite globaliste liberali dell’Occidente e i loro rami “proxy” in tutta l’umanità. E quelli nello stesso Occidente che non sono d’accordo con Soros, come ad esempio Donald Trump e i suoi elettori, vengono subito dichiarati “nazisti”, discriminati, “cancellati”. Inoltre,”Nazisti” secondo Soros sono tutti coloro che gli si oppongono. Se un terrorista ucraino con la svastica e le braccia insanguinate fino ai gomiti si schiera contro Roma, non è più un “nazista”, ma semplicemente uno [di quelli che] “sono solo dei bambini”. E chi è per Roma è sicuramente un “nazista”. Trump, Putin, Xin Jiang Ping, Erdogan, gli ayatollah iraniani, i populisti europei: una doppia logica manichea, ma è questo che guida le odierne élite globali.

Poteri esitanti

Dopo aver diviso gli attori principali in due campi, Soros ispeziona quei regimi che si trovano nel mezzo – tra Cartagine (gli Stati Uniti e i satelliti), i suoi idoli, e l’odiata Roma (Mosca e i satelliti). Tale è l’India di Modi, che, da un lato, ha aderito all’alleanza atlantista QUAD (Cartagine) e, dall’altro, acquista grandi quantitativi di petrolio russo (quindi, secondo Soros, collabora con Roma).

È anche il caso della Turchia di Erdogan. La Turchia è un membro della NATO ma, allo stesso tempo, anche un feroce antagonista dei terroristi curdi che Soros sostiene attivamente. Erdogan dovrebbe, secondo Soros, distruggere lo Stato con le proprie mani, allora sarebbe veramente un “bravo ragazzo”, cioè dalla parte della “società aperta”. Nel frattempo, lui e Modi sono “mezzi nazisti”. Con discrezione, Soros suggerisce di rovesciare Modi ed Erdogan e di provocare un sanguinoso caos in India e in Turchia. Dopodichè le società “semichiuse/semiaperte” diventeranno completamente “aperte”. Non c’è da meravigliarsi che Erdogan non ascolti tali consigli e, se li ascolta, faccia esattamente il contrario.

Anche Modi sta cominciando a capirlo. Ma non in modo così acuto.

Soros suggerisce al presidente di sinistra del Brasile recentemente rieletto, Inácio Lula, la stessa scelta tra l’obbedienza servile all’oligarchia liberale globale (cioè tra la “società aperta”) e la conservazione della sovranità o la partecipazione a blocchi multipolari (come i BRICS). Secondo Soros, Lula, se dovesse disobbedire ai globalisti e schierarsi nel campo delle “società chiuse”, dovrà affrontare un caos sanguinoso. Soros traccia un parallelo tra la rivolta trumpista del 6 gennaio 2021 a Washington e quelle dell’8 gennaio 2023 organizzate dai sostenitori di Jair Bolsonaro in Brasile. Soros dice a Lula: “Fai come Biden, e Cartagine ti sosterrà. Altrimenti…” Poiché Soros è noto per il suo sostegno attivo alle “rivoluzioni colorate” (a favore della “società aperta”) e il suo aiuto a terroristi di ogni tipo, solo perché attacchino Roma, le sue minacce non sono parole vuote. È in grado di rovesciare governi e presidenti, far crollare le valute nazionali, iniziare guerre e organizzare colpi di stato.

Ucraina: il principale avamposto dell’egemonia liberale nella lotta al multipolarismo

Soros passa poi alla guerra in Ucraina. Afferma che, nell’autunno del 2022, l’Ucraina aveva quasi vinto la guerra contro la Russia, e questo perchè, nella prima fase del conflitto, gli infiltrati di Soros nella stessa Russia stavano apparentemente frenando l’azione decisiva da tempo attesa da parte del Cremlino. Ma, dopo il mese ottobre, qualcosa era andato storto per Cartagine. Roma aveva effettuato una mobilitazione parziale, aveva proceduto alla distruzione delle infrastrutture industriali ed energetiche dell’Ucraina, aveva cioè iniziato a combattere per davvero.

Soros si sofferma soprattutto sulla figura di Yevgeny Prigozhin e il gruppo Wagner. Secondo Soros, è lui il fattore decisivo che ha ribaltato la situazione. C’è da chiedersi: se una Compagnia Militare Privata relativamente piccola, che si impegna a combattere “come si deve”, può veramente cambiare gli equilibri nella grande guerra delle “società chiuse” contro quelle “aperte” (e questo presuppone una portata globale delle operazioni di combattimento in diplomazia, politica, economia, ecc.), allora la vera capacità di dominio del globalismo deve essere davvero fragile.

Per quanto riguarda la sua sopravvalutazione del pericolo di Yevgeny Prigozhin, ero inizialmente propenso a credere che qui Soros avesse torto nella sua ricerca di simboli appariscenti. Ma troppo spesso ha ragione. Inoltre, sa di cosa è capace un piccolo ma coeso gruppo di valorosi. Sostenuto da gruppi simili, Soros ha ripetutamente portato a termine colpi di stato, vinto guerre e rovesciato leader politici indesiderati. E, quando tali valorosi sono dalla parte di Roma, per la stessa Cartagine è tempo di preoccuparsi.

Soros prosegue analizzando la quantità di aiuti militari forniti a Kiev dall’Occidente e chiede che siano aumentati quanto basta per sconfiggere definitivamente la Russia. Questa sarebbe la vittoria decisiva della “società aperta” – per Soros il coronamento del lavoro di una vita e l’obiettivo principale dei globalisti. Soros dice senza mezzi termini: l’obiettivo della guerra in Ucraina è “la dissoluzione dell’Impero Russo”. Nella guerra contro la Russia Prigozhin e gli altri valorosi dovrebbero essere eliminati e dovrebbero essere sostenuti i loro oppositori, sia interni che esterni.

La Cina e il pallone che ha rovinato tutto

Soros passa poi al suo secondo peggior nemico, la Cina, un’altra “società chiusa”. Soros crede che Xi Jinping abbia commesso errori strategici nella lotta contro la Covid-19 (sicuramente di origine artificiale e diffusa a livello mondiale su diretta istruzione dello stesso Soros e dei suoi sodali della “società aperta” per renderla ancora più aperta a Big Pharma, al controllo globale e alla sorveglianza totale).

Soros ritiene che la posizione di Xi Jinping si sia indebolita e che, nonostante qualche miglioramento nei rapporti con Washington, la vicenda del pallone cinese abbattuto porterà ad un nuovo raffreddamento dei rapporti. La crisi di Taiwan è congelata, ma non risolta. Ma ora tutto dipende dalla Russia. Quando la Russia sarà stata sconfitta, la Cina cesserà allora di essere un ostacolo invalicabile per una “società aperta”. E le rivoluzioni colorate potranno iniziare anche lì: rivolte etniche, colpi di stato e attacchi terroristici – Soros sa bene come si fanno, e probabilmente le ha già insegnate a coloro che rimarranno dopo che lui stesso se ne sarà andato.

Trump come portavoce di una “società chiusa” negli Stati Uniti

Negli stessi Stati Uniti, Soros sta maledicendo Trump, che considera un rappresentante di una “società chiusa” che ha adottato il modello di Vladimir Putin.

Soros sogna che né Trump né DeSantis siano nominati alla presidenza nel 2024, ma, come sempre, sosterrà i suoi sogni con l’azione. Questo, agli occhi del Governo Mondiale, è un altro punto a sfavore dei Repubblicani.

Soros come praticante globale

Questa è la mappa del mondo, secondo l’uscente George Soros. Ha trascorso i quasi 100 anni della sua vita lavorando duramente per renderlo esattamente così. Ha avuto un ruolo nella distruzione del campo socialista, nella rivoluzione antisovietica del 1991, nello smantellamento dell’Unione Sovietica e nell’inondare i governi dei nuovi Paesi post-sovietici con i suoi agenti. Negli anni ’90 controllava completamente i riformatori russi e il governo Eltsin, che, all’epoca, aveva giurato fedeltà ad una “società aperta”. Sì, l’arrivo di Putin gli ha strappato la vittoria finale. E, quando questo è diventato ovvio, Soros ha contribuito a trasformare l’Ucraina in un aggressivo e sanguinario zoo nazista e russofobo. Questo è leggermente in contrasto con il dogma liberale di una “società aperta”, ma va benissimo nella lotta contro una “società chiusa” così pericolosa.

Tutto verrà deciso in Ucraina, dice Soros. Se vincerà, la Russia farà arretrare di molto la “società aperta” e l’egemonia liberale globale. Se cadrà, guai ai vinti. La causa di Soros allora avrà vinto per sempre. Questa è la sintesi geopolitica.

Il “riscaldamento” globale

Sia all’inizio che alla fine del suo discorso, Soros parla un altro fattore che rappresenterebbe una minaccia per la “società aperta”. Il cambiamento climatico.

Il modo in cui è stato messo sullo stesso piano delle grandi trasformazioni, dei conflitti e degli scontri geopolitici e di civiltà è spiegato argutamente in un canale Telegram russo, “Eksplikatsiya”. Ecco l’intero frammento preso in prestito.

“Il 16 febbraio 2023, uno speculatore globale, un fanatico seguace dell’ideologia estremista della “società aperta”, George Soros, ha tenuto un discorso programmatico in Germania, alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco. Gran parte dell’intervento era dedicata alla geopolitica e al duro confronto dell’ordine mondiale unipolare globalista liberale con ciò che Soros e le élite mondiali chiamano “società chiuse”. […]

Mi interessava sapere, invece, come queste costruzioni geopolitiche si rapportino al problema del riscaldamento globale, con cui Soros ha iniziato e concluso il suo discorso. Mettendo tutto insieme, sono giunto alla seguente conclusione.

Soros afferma chiaramente che lo scioglimento dei ghiacci dell’Antartide e dell’Artico, insieme a Putin, Xin Jiang Ping, Erdogan e Modi, sono minacce reali per una “società aperta”, infatti l’agenda climatica è integrata direttamente nel discorso geopolitico e diventa un attore di primo piano nel grande confronto.

A prima vista, questo sembra assurdo. Come un ipotetico riscaldamento globale (anche se lo accettassimo come reale) possa essere annoverato tra i nemici dei globalisti, e addirittura ottenere lo status di “minaccia numero 1” [ha dell’incredibile, però è così], visto che Soros mette al primo posto nel discorso il pericolo dello scioglimento dei ghiacci e solo come secondo quello di Putin al Cremlino e delle truppe russe in Ucraina.

Ricordiamo che la geopolitica parla di un confronto tra la “civiltà del mare” e la “civiltà della terra”. Di conseguenza, tutti i principali centri dell’atlantismo si trovano nelle città portuali, sulla costa. Questo era stato il caso di Cartagine, Atene, Venezia, Amsterdam, Londra, e oggi New York. Questa caratteristica si estende anche alla geopolitica elettorale degli Stati Uniti, dove gli Stati blu che tradizionalmente sostengono i Democratici, tra cui l’ultraliberale New York, si trovano lungo entrambe le coste – occidentale e orientale – e i più tradizionali Stati repubblicani rossi, il cui sostegno aveva portato al potere Trump, il principale nemico di George Soros, costituiscono l’Heartland americano.

Più o meno lo stesso è vero in altri continenti. È stata la “civiltà del mare” a costruire quella “società aperta” che George Soros difende con fervore, mentre le “società chiuse” ad essa opposte sono le civiltà della Terra, tra cui quella russo-eurasiatica, cinese, indiana, latinoamericana, e persino il nucleo nordamericano (gli Stati rossi). Quindi, se il ghiaccio si sciogliesse, il livello degli oceani del mondo salirebbe rapidamente. E ciò significa che i primi ad essere sommersi sarebbero proprio i poli della talassocrazia mondiale: la zona del Rimland, gli spazi costieri che sono le roccaforti dell’oligarchia liberale globale. In tal caso, la società liberale aperta, chiamata anche “società liquida” (Sigmund Bauman) sarebbe semplicemente spazzata via: rimarrebbero solo “società chiuse”, situate nell’entroterra, all’interno dei continenti.

Il riscaldamento della terra renderebbe fertili molte zone fredde, specialmente nell’Eurasia nord-orientale. In America rimarrebbero solo gli Stati sostenitori dei Repubblicani. Le roccaforti democratiche finirebbero sott’acqua. E, prima che ciò accada, il morente Soros annuncia il suo testamento ai globalisti: “è adesso o mai più: o la ‘società aperta’ vince oggi in Russia, Cina, India, Turchia, ecc. (il che consentirebbe all’élite globalista di salvarsi spostandosi nelle regioni interne dei continenti) o la “società aperta” finirà”.

Questo è l’unico modo per spiegare l’ossessione per il cambiamento climatico nelle menti dei globalisti. No, non sono pazzi! Non lo è Soros, né Schwab, né Biden! Il riscaldamento globale, come aveva fatto un tempo il “Generale Inverno” durante la Seconda Guerra Mondiale favorendo i Russi nella lotta contro Hitler, sta diventando un fattore importante nella politica mondiale, ed è ora dalla parte di un mondo multipolare.

Questa è una spiegazione molto intelligente. A me non era venuta in mente

Soros come rete neurale e sistema operativo di Roma

In conclusione, dobbiamo prestare attenzione a quanto segue. Le parole di George Soros, quando ci ricordiamo di chi è, di cosa è capace e di cosa ha già fatto, non vanno prese alla leggera. Alcuni critici osservano che “il vecchio speculatore finanziario è fuori di testa”. Soros non è solo un individuo ma una sorta di “Intelligenza Artificiale” della civiltà liberale occidentale. È il suo codice, il suo algoritmo su cui viene costruita l’intera struttura del dominio globale occidentale nel XXI secolo. In questo approccio a tutto spettro, l’ideologia si intreccia con l’economia, la geopolitica con l’istruzione, la diplomazia con la cultura, i servizi segreti con il giornalismo, la medicina con il terrorismo, le armi biologiche con l’agenda ecologica, la politica di genere con l’industria pesante e il commercio mondiale. Con Soros, abbiamo a che fare con un sistema operativo di “società aperta” in cui tutte le risposte, le mosse, i passaggi e le strategie sono deliberatamente pianificate. Nuovi input vengono immessi in un sistema ottimizzato che funziona come un orologio, o piuttosto come un supercomputer, una rete neurale globalista.

“Una società chiusa”, cioè “noi”, deve costruire il proprio sistema operativo, creare i propri codici e algoritmi. Non basta dire “no” a Soros e ai globalisti. È necessario dare qualcosa di positivo in cambio. E di altrettanto coerente, sistemico, radicato, sostenuto da risorse e capacità. In sostanza, un tale sistema Anti-Soros sono l’Eurasianismo e la Quarta Teoria Politica, la filosofia per un mondo multipolare e una difesa a tutti gli effetti della tradizione sacra e dei valori tradizionali. Di fronte a Soros è necessario non giustificare, ma attaccare, a tutti i livelli e in tutte le sfere. Fino all’ambiente. Se Soros pensa che il riscaldamento globale sia una minaccia, allora il riscaldamento globale è un nostro alleato, proprio come lo era stato il “Generale Inverno.”  Dovremmo arruolare il riscaldamento globale — questo iper-oggetto non identificato — nel gruppo “Wagner” e dargli una medaglia.

Soros, dacci i soldi! La vergogna del liberalismo russo

Ecco un esempio del mio unico incontro con Soros. All’inizio degli anni ’90 ero stato invitato ad un incontro con Soros in una sala per conferenze a Mosca. Soros era stato invitato da Maksim Sokolov, un liberale del quotidiano Kommersant, e da alcuni altri funzionari russi non identificabili della Fondazione Soros. L’incontro era dedicato alla presentazione del libro “The Open Society and Its Enemies” di Karl Popper, una sorta di “testo sacro” per Soros, Biden e tutti i liberali contemporanei. All’inizio erano stati soprattutto i sostenitori di Popper a parlare. Ma quasi tutti dicevano la stessa cosa, che non aveva niente a che fare con Popper, tipo: “Caro George Soros, dammi i soldi e quanti più puoi!” L’unica variazione era: “Non darli a lui/lei che non è nessuno, dalli a me!” Soros si era quasi si addormentato.

Alla fine avevano dato il microfono anche a me. Probabilmente ero l’unico tra il pubblico ad aver letto il libro di Popper in discussione. Non escludo che anche Maksim Sokolov l’avesse letto. Il resto degli invitati continuava a ripetere a macchinetta: “Dammi i soldi, dammi i soldi“. Questi sono i nostri liberali. Non c’è da stupirsi che abbiano cambiato le loro posizioni ideologiche così tante volte da far girare la testa. Dove sono oggi con l’operazione militare speciale? Ovunque. Sia dalla loro parte che dalla nostra.”Soros, dammi i soldi!” è stato facilmente sostituito da “Putin, dammi i soldi!” Ma non è così importante.

Quando avevo detto tutto quello che pensavo sull’incompatibilità dei valori tradizionali russi con l’individualismo della “società aperta”, Soros si era svegliato e si era rianimato. Le sue guance rugose – anche allora non era più tanto giovane – erano diventate rosse.Dopo aver ascoltato la mia mini-conferenza su come il liberalismo non avrebbe mai vinto in Russia, che sarebbe stato respinto e calpestato, che saremmo tornati al nostro modo originale russo e avremmo affrontato di nuovo il globalismo e l’egemonia occidentale con tutta la forza russa (avevo concluso con un patetico “Vada a casa, mister Soros! Prima è, meglio è!“), Soros aveva avuto l’ultima parola. Aveva detto al pubblico: “Per quanto ne so della vostra storia russa, le rivoluzioni sono state iniziate da persone come voi (aveva indicato la maggior parte delle persone sedute in sala) e finite da persone come lui (aveva indicato me). Voi tutti non avete detto una parola su Popper, e sembra che l’unico che abbia letto “The Open Society and Its Enemies” sia stato un ‘nemico della società aperta’ che mi ha appena detto di andare a farmi fottere. Questa è la tragedia del liberalismo in Russia. Voi pensate ai soldi, mentre lui pensa alle idee.Ma spero di sbagliarmi, e che voi otteniate qualcosa”. Così aveva concluso il suo discorso ed era tornato in Ungheria.

Ora lui e la sua fondazione sono vietati non solo in Russia, ma anche in Ungheria, la Open Society Foundation è riconosciuta in Russia come una pericolosa “organizzazione terroristica”. Che poi è quello che è esattamente.

Ma Soros ha sempre analizzato tutto correttamente. Negli anni ‘90 i Liberali avevano tutto il potere nelle loro mani e, gradualmente, quasi impercettibilmente, lo hanno perso.

E oggi stiamo ovviamente seguendo la via russa e combattendo per un mondo multipolare contro l’egemonia globale della “società aperta”.

Dopo tutto, noi siamo Roma e loro sono Cartagine.

Aleksandr Dugin

Fonte: geopolitika.ru
Link: https://www.geopolitika.ru/en/article/george-soross-last-speech-open-society-wars-and-climate-combatant-conflict
13.02.2023
Scelto e tradotto da Oldhunter per comedonchisciotte.org


https://comedonchisciotte.org/lultimo-discorso-di-george-soros-le-guerre-della-societa-aperta-e-il-clima-come-parte-in-causa-del-conflitto/

domenica 29 gennaio 2023

LO SMASCHERAMENTO A LIVELLO MONDIALE DELLE NAZIONI UNITE (VIDEO)

 

Le Nazioni Unite stanno attualmente lanciando l’Agenda 2030, con i famigerati “obiettivi di sostenibilità”. Questo progetto mondiale mira a trasformare completamente ogni aspetto dell’esistenza umana: cibo, sessualità, famiglia, lavoro, finanza, salute, istruzione, tutto! Questo dovrebbe porre fine alla povertà, alla fame, alla disuguaglianza, alla malattia e ad altre cose brutte. Un ex direttore esecutivo che ha lavorato all’ONU per due decenni racconta una storia diversa…

GUARDA 

Scaricate gratuitamente questo video e caricatelo dove volete.
Pubblicatelo sui social media, sul vostro blog, ecc.

https://stopworldcontrol.com/it/dellonu/

https://www.nogeoingegneria.com/news/lo-smascheramento-a-livello-mondiale-delle-nazioni-unite-video/

mercoledì 25 gennaio 2023

Peccato! Non abbiamo avvisato i vaccinati!

 



colpa-non vaccinati.jpg































Lo sapevano: perché i non vaccinati non hanno fatto di più per avvertirci? I non vaccinati sapevano quello che noi non sapevamo. Alcuni di loro hanno detto troppo poco. La maggior parte non ha detto niente. Adesso hanno molto sangue sulle loro mani " .

Spero che i miei lettori possano convivere con questo senso di colpa. Certamente posso.


"Mentre il mondo lotta per venire a patti con gli effetti devastanti della pandemia di COVID-19, una domanda che continua a emergere è perché i non vaccinati non hanno fatto di più per metterci in guardia sui potenziali pericoli di essere iniettati.

Mentre i cittadini ben intenzionati si sono messi in fila, hanno fatto la cosa giusta e hanno ricevuto le loro vaccinazioni COVID19 - ora sembra fare più male che bene - i loro amici non vaccinati sono rimasti a guardare e hanno lasciato che lo facessero. Alcuni di loro hanno detto troppo poco. Alcuni non hanno detto niente.

Anche se sapevano cosa non sapevamo. Il nostro sangue è ora nelle loro mani".




Troveranno un modo per incolpare i non vaccinati, anche se è giusto. Siamo stati ostracizzati, licenziati e minacciati di galera. Stavo saltando su e giù dal primo giorno. Ora la colpa è nostra perché non hanno ascoltato.

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Il massiccio aumento delle morti in eccesso fa scattare la richiesta di una "indagine urgente": la crisi del SSN è accusata di quasi 3.000 britannici in più del solito che muoiono ogni settimana

    17.381 morti registrati in Inghilterra e Galles nei sette giorni fino al 13 gennaio
    Questo è il numero più alto di eccesso di decessi dalla seconda ondata di Covid nel Regno Unito Gli
    esperti sanitari affermano che la colpa potrebbe essere di 999 ritardi, lunghe attese di pronto soccorso e arretrati

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tedros-gym.jpgIncontra il tuo nuovo dittatore, Tedros dell'OMS)


Michael Hoffman

https://michaelhoffman.substack.com/p/bad-half-moon-rising

Quali sono le probabilità che entro 72 ore due uomini asiatici anziani, Huu Can Tran, 72 anni, uccidano undici persone per lo più asiatiche sabato il 34° grado di latitudine del parallelo nord a Monterey Park, in California, e poi lunedì, 380 miglia a nord, un uomo cinese, Zhao Chunli, 66 anni, uccide sette persone in località vicino alla Highway 92 nelle vicinanze di Half Moon Bay, il il 37° grado di latitudine, alcuni di loro si diceva fossero lavoratori agricoli ispanici? Quali sono le probabilità? Uno su un milione? Non crediamo nelle coincidenze.
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Le bande ucraine della stampa rapiscono uomini dalle loro case

Cannon forge dept

https://twitter.com/ReggieMeezer/status/1617532592726622209



Guarda Tedros cruis'n dell'OMS per i bumboys in una palestra


https://twitter.com/HolyJeepers2020/status/1291144226403758081?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1291144226403758081%7Ctwgr%5Ef2e92387839f40f49df63600da6743614a6a5d32%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.redditmedia.com%2Fmediaembed% 2F10kcqbu%3Fresponsive%3Dtrueis_nightmode%3Dfalse

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Antifa è lo "strumento armato" dell'"establishment democratico permanente", Tucker Carlson afferma che

 il conduttore di Fox News Tucker Carlson ha definito l'Antifa "lo strumento armato" dell'"establishment democratico permanente" lunedì, citando il disordini del fine settimana ad Atlanta, dove la polizia ha effettuato più arresti.


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fabbro.jpgGli stupidi muoiono giovani

Il sovrintendente scolastico Michael Smith, 55 anni, #è morto improvvisamente a casa sua. Michael ha pubblicato il suo stato di vaccino su Facebook e ha incoraggiato gli altri a fare lo stesso.

"Secondo colpo. Sto sorridendo. Grazie a tutti coloro che stanno lavorando così duramente su queste vaccinazioni."

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Il quartiere di Knowsley, alla periferia di Liverpool, è la sede del Suites Hotel, un grande alloggio pieno zeppo di uomini immigrati clandestini in età lavorativa. Quando il nostro team ha visitato l'hotel, non è riuscito a trovare donne o bambini da nessuna parte. Tutti i migranti clandestini erano uomini tra i 20 ei 30 anni.

https://www.britain-first-party.com/video_another_hotel_in_liverpool_full_of_male_illegal_migrants

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L'Ucraina doveva un sacco di soldi ai Rothschild

La guerra potrebbe averli salvati

https://eraoflight.com/2022/03/10/ukraine-and-the-rothschild-financial-vultures-family/

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Gli Stati Uniti sollevano "gravi preoccupazioni" per le politiche agricole anti-OGM del Messico

https://www.illustration .com/world/americas/us-officials-raise-grave-concerns-over-mexicos-agricultural-biotech-policy-2023-01-23/

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banana-billy.pngCOSA? Watchdog scopre che 10,9 milioni di voti erano "non contabilizzati

"

in

California La Birch Society è stata fondata da ebrei cabalisti per sfatare il loro ruolo determinante nel NWO


Questo lo dimostra

"The Jewish Conspiracy Tangent"


https://thenewamerican.com/the-jewish-conspiracy-tangent/


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Il programma australiano di riacquisto di armi è un fallimento

https://thenewamerican.com/australias-gun-buyback-program-is-a-bust/

Per mettere le cose in prospettiva, secondo quanto riferito ci sono tra 260.000 e 600.000 "illegali" (cioè non registrati ) armi da fuoco in Australia, e 18.000 di esse sono state "consegnate" nei 12 mesi terminati lo scorso luglio. Questo è il sette percento o il tre percento delle armi da fuoco mirate di proprietà privata.

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Rosa Koire ci ha detto anni fa (su Agenda 2030)

https://www.bitchute.com/video/riUbijOkqxFt/


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"ULTIM'ORA: il giudice canadese ritira le accuse contro le guardie di sicurezza dell'ospedale per la morte per asfissia di Stephanie Warriner, un nuovo video mostra che la sbattono contro il muro"

"Le guardie, Amanda Rojas-Silva , 42 anni, e Shane Hutley, 35 anni, sono stati accusati di omicidio colposo e negligenza criminale dopo l'incidente, ma un giudice ha affermato che non c'erano prove sufficienti per portare i due in giudizio. Le accuse sono state poi ritirate.

Le guardie inizialmente hanno affermato di essere state aggredite dalla fragile donna affetta da BPCO, ma in seguito si è scoperto che le guardie mentivano. "Il signor Hutley è arrivato al punto di affermare che la signora Warriner ha inferto diversi pugni diretti e subdoli al viso della signora Rojas-Silva e le stava prendendo a calci i piedi", dice un documento del tribunale della Corona.

"Più tardi, il signor Hutley ha iniziato a singhiozzare e ha ammesso di non essere stato sincero nel rapporto, dicendo 'Mi dispiace. Non avrei mai detto le cose che ho detto lì dentro se avessi saputo che c'era un video'", la corte documento dice.'

Che fottuto scherzo... sorpreso a mentire sulle sue azioni, il giudice dice "niente da vedere qui".

Warriner-1-e1606793002183.jpgWarriner soffriva di broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e ha deciso che sarebbe andata in ospedale. Si presumeva che avesse il Covid, anche se un test successivo avrebbe dimostrato che non aveva il virus.

Il video dell'incidente mostra la Warriner nell'atrio dell'ospedale di Toronto con indosso un camice medico e una maschera sul mento. Le è stato detto di indossare la maschera e poi è stata avvicinata dalla sicurezza. L'incidente tra le guardie e Warriner viene ora mostrato dalle telecamere di sicurezza mentre veniva girato da un'altra guardia. Dice di averlo fatto perché "è stato preso dal panico" e "è diventato davvero ansioso". La guardia è stata in grado di mantenere il suo lavoro in seguito.

La guardia avrebbe spinto Warriner contro il muro e poi l'avrebbe trattenuta a terra. È stata poi allontanata dalle guardie mentre era priva di sensi. Morì in ospedale 16 giorni dopo. Il rapporto del medico legale ha mostrato che è morta per una lesione cerebrale dovuta alla mancanza di ossigeno a causa di "asfissia da contenzione a seguito di lotta e sforzo".

"Se non fosse per la sua interazione con i ricorrenti, la signora Warriner sarebbe probabilmente viva oggi", ha detto il patologo forense durante l'udienza preliminare.'

Che cazzo...


La famiglia intenta una causa da 16 milioni di dollari contro l'ospedale e le guardie


martedì 24 gennaio 2023

Il battaglione Azov crocifigge i prigionieri russi!

 

01:19
04:36

In questi pochi minuti scoprirai il battaglione Azov che tortura e crocifigge un soldato russo cristiano. Il simbolismo è potente e ci aiuta a capire perché l'occidente satanista e pedofilo odia così tanto la Russia, i suoi valori cristiani, il suo presidente e il suo popolo.


Il buon senso popolare dovrebbe aiutarci a capire il mondo in cui viviamo. Non diciamo: "Dimmi chi sono i tuoi amici e ti dirò chi sei..."?

Ho esitato a pubblicare queste immagini scioccanti, ma è importante che l'opinione pubblica occidentale capisca che i nostri governi, che si dichiarano " democratici ", sostengono un regime giudeo-nazista della peggior specie . Questo ipocrita Occidente che si indigna più per una semplice dichiarazione del ministro degli Esteri Lavrov sulle presunte origini ebraiche di Hitler che per gli atti spregevoli e disumani commessi dal Paese che ha deciso di sostenere, anche se tocca a noi sfociare in un conflitto nucleare suicida con Russia.

Non c'è logica nell'atteggiamento dei governi occidentali. Non c'è logica nel sostenere con armi, mercenari e denaro un regime fantoccio guidato da angloamericani. Non c'è logica nel voler fare della Russia un nemico assoluto quando abbiamo tutti torto.

L'occidente criminale non ha assolutamente scuse. Nessuno ! Abbiamo tradito tutti i nostri impegni riguardo all'espansione della NATO. Cinque allargamenti hanno avuto luogo nonostante le garanzie date alla Russia. A poco a poco, l'organizzazione militare occidentale finì per insediarsi alle porte di Mosca, minacciando anche la sua sicurezza e la sua sopravvivenza. La Russia è stata trattata con un tale disprezzo che è persino sorprendente che abbia mostrato

Abbiamo imposto umiliazioni, sanzioni illegali e illegittime a questo grande popolo che ha preso i colpi senza mai ricambiarli. Abbiamo dimostrato che non solo le nostre promesse sono inutili, ma la nostra parola è la parola di una puttana . Volevamo imporre alla Russia cristiana i nostri depravati valori LGBT, la banalizzazione della pedofilia, la tolleranza per tutti gli eccessi che sono il veleno distruttivo delle società occidentali. Abbiamo calunniato il regime di Putin definendolo autocratico, draconiano, dittatoriale mentre l'Occidente è il campione mondiale di censura, soffocamento della libertà di espressione, repressione poliziesca, bugie, propaganda, manipolazione dell'opinione pubblica e brogli elettorali.

Il mondo che si definisce "libero " è peggio della Cina e della Corea del Nord messe insieme . Infinitamente peggio . Ma i nostri governi vedono solo la pagliuzza nell'occhio dell'orso russo. Non il raggio che gli ostruisce la visuale. Patetico occidentale...

È nel mondo libero che i virus vengono prodotti in laboratorio per far ammalare le persone. È nel mondo libero che il confinamento viene utilizzato per fare pressione sui cittadini e costringerli ad accettare l'inaccettabile. È nel mondo libero che viene inflitta una criminale vaccinazione per trasformare gli esseri umani in trasmettitori/ricevitori attivabili e disattivabili a piacimento. È nel mondo libero che decine di migliaia di medici vengono licenziati nel bel mezzo di una pandemia. È nel mondo libero che si applica il ricatto al lavoro per imporre un vaccino che uccide. È nel mondo libero che eutinizziamo gli anziani e rendiamo sterili i bambini.

Questo è il "mondo libero"che ha distrutto l'Afghanistan, l'Iraq, la Libia, il Sudan, la Siria con il pretesto di portare lì la “democrazia” .

E preferisco fermarmi qui perché la mia rabbia è grande. Vomito questo occidente governato da criminali, ladri e corrotti. Mi vergogno di essere nato lì e di averci vissuto perché molti di noi portano sulle spalle il peso di tutti i peccati commessi da questi predatori senza fede né legge, senza compassione, senza valori morali, senza principi... senza Dio .

In queste immagini vediamo quali valori esportiamo in Ucraina. Tutto l'orrore del mondo "libero" appare in questi 4 minuti di immagini insopportabili.

Se sei sensibile, cosa che posso capire e ammettere, se

In questi pochi minuti scoprirai il battaglione Azov che tortura e crocifigge un soldato russo cristiano. Il simbolismo è potente e ci aiuta a capire perché l'occidente satanista e pedofilo odia così tanto la Russia, i suoi valori cristiani, il suo presidente e il suo popolo.

So che un giornalista deve poter rimanere neutrale ma ci sono circostanze in cui la coscienza urla.

E per la prima volta vengo ad augurare la sconfitta dell'Ucraina e l'annientamento dell'Occidente criminale.


https://mediazone.zonefr.com/news/le-bataillon-azov-crucifie-les-prisonniers-russes-589