domenica 29 giugno 2014

"Viva il re!", la "controstoria" di Napolitano

"Viva il re!", la "controstoria" di Napolitano svelata da Travaglio...

ANTEPRIMA/ Come svelato nei mesi scorsi da Affaritaliani.it, arriva in libreria per Chiarelettere"Viva il re!", la "controstoria" del primo presidente della Repubblica che ha concesso il bis, firmata daMarco Travaglio, vice-direttore de Il Fatto Quotidiano. Tanti i temi trattati in questa durissima biografia non autorizzata. Basta scorrere l'indice dei capitoli: si va da "Padoa-Schioppa, Prodi e il «pompiere incendiario»" a "Difendere i pm? Non esageriamo", passando per "Disarmare la gip Forleo" e "L’inciucio paga: Berlusconi e Dell’Utri salvi", fino ad arrivare all'attualità degli ultimi mesi: "Governo Letta, da zio a nipote"... Come reagirà il Quirinale all'uscita di questo librone-inchiesta di oltre 600 pagine?

Scopri i dettagli e leggi su Affari il capitolo "Giorgio & Silvio, prove tecniche di inciucio", in cui torna prima al '94 e poi al 2007, quando Napolitano andrà in visita a Segrate...

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viva il re
 
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Così Travaglio presenta il nuovo libro:"Quella che state per leggere non è una biografia. Ce ne sono già fin troppe, una se l’è addirittura scritta lui. Questo è ciò che manca nelle altre. La controstoria del primo presidente della Repubblica che ha concesso il bis, contro lo spirito della Costituzione e contro tutto quello che aveva giurato fino al giorno prima della sua rielezione. Alla veneranda età di ottantotto anni: quando un cittadino non può più guidare l’automobile. Ma lo Stato sì... Qui si racconta il suo lato B, finora – salvo rare eccezioni – ignorato o relegato nel dimenticatoio, alla voce “lesa maestà”. Di cose che non vanno, nella sua carriera e soprattutto nei suoi sette anni e mezzo al Quirinale, ma anche prima, ce ne sono parecchie: pensieri, parole, opere e omissioni. In un altro paese, un paese davvero democratico intendo, se ne discuterebbe liberamente e laicamente. In Italia è come se fosse vietato. Tabù. Non lo è (ancora) per legge: lo è nei fatti... Fra uno strappo oggi, una forzatura domani e un abuso dopodomani, Napolitano è diventato quello che tutti vediamo: il capo dello Stato di Emergenza, di Eccezione e di Necessità, che tutto può, anzi tutto deve... Può un presidente della Repubblica che ha giurato sulla Costituzione – quella vera, quella del 1948 – modificarla progressivamente a sua immagine e somiglianza, e intanto sollecitare continuamente i partiti a riformarla?... In questi anni di democrazia sottovuoto spinto, per mancanza di veri politici e di una vera politica, l’unico disegno politico chiaro e netto è stato ed è il suo. E lui lo persegue con certosina, scientifica, pervicace metodicità"

LEGGI SU AFFARITALIANI.IT UN ESTRATTO
(per gentile concessione di Chiarelettere)

Giorgio & Silvio, prove tecniche di inciucio
Il 27 e 28 marzo 1994 l’Italia torna alle urne con tre anni di anticipo per le prime elezioni politiche del post-Tangentopoli, o della Seconda repubblica. Vince Silvio Berlusconi e Napolitano lascia la presidenza della Camera per tornare deputato semplice. Ma quando il Cavaliere presenta il suo governo a Montecitorio, Achille Occhetto incarica proprio lui di parlare a nome del partito. Dopo una campagna elettorale al calor bianco, Napolitano coglie l’occasione per ribaltare la linea del partito, con un discorso tutto zucchero e miele. Auspica persino «una linea di confronto non distruttivo tra maggioranza e opposizione». Poi aggiunge un monito: «Siate misurati e saggi, colleghi della maggioranza. L’opposizione non deve impedire che si deliberi in parlamento, ma ha ragione di esigere misura e correttezza, riconoscimento e rispetto dei propri diritti. L’opposizione non deve impedire che questo governo governi». Crede di essere a Westminster. Infatti Berlusconi, che tuona un giorno sì e l’altro pure contro i comunisti che mangiano i bambini, non crede alle sue orecchie: si arma di un sorriso a trentadue denti, scende dal banco del governo, attraversa l’emiciclo, sale fino allo scranno di Giorgio ’o Sicco e gli stringe affettuosamente la mano, elogiandolo come «oppositore corretto, all’inglese». Da allora, come già per Kissinger, Napolitano diventa il suo «(ex) comunista preferito» (almeno fino all’avvento di D’Alema in Bicamerale, e poi di nuovo dopo la sua elezione a presidente della Repubblica). Nell’autunno del 1994 Giuliano Ferrara, che conosce Napolitano come le sue tasche per la comune militanza nel Pci amendolian- migliorista e ha avuto modo di apprezzarlo nell’età dell’oro craxiana, suggerisce al Cavaliere di raccogliere il «discorso della mano tesa» e di sdebitarsi con il suo autore nominandolo commissario europeo. Berlusconi ci pensa a lungo, ma alla fine opta per Emma Bonino, anche lei da contraccambiare per l’appoggio a Forza Italia dei Radicali di Pannella (deluso per la mancata nomina a ministro degli Esteri). I destini di Giorgio e Silvio tornano a incrociarsi nel gennaio del 1995, poche settimane dopo la caduta del primo governo Berlusconi per mano di Umberto Bossi. La nuova maggioranza Lega-centrosinistra, che si appresta a sostenere il governo tecnico di Lamberto Dini (con l’astensione di Forza Italia, An e Udc), elegge Napolitano alla Commissione speciale per il riordino del sistema radiotelevisivo, ideata dalla presidente leghista della Camera Irene Pivetti. Nel novembre 1994, infatti, la Corte costituzionale ha dichiarato incostituzionale la legge Mammì sulle tv che consente alla Fininvest di possedere tre reti televisive in barba a ogni minimo criterio antitrust. Insomma il Biscione deve vendere Rete 4 oppure spedirla su satellite. E il parlamento deve riformare la Mammì, anche perché incombono i referendum di primavera promossi da alcuni comitati e partiti di sinistra per imporre un limite antitrust di una sola rete per ogni editore e per abolire gli spot nei film trasmessi in tv. Berlusconi, per dovere d’ufficio, tuona: «La nomina di un comunista a capo di una commissione parlamentare è un fatto di straordinaria gravità». Napolitano non perde la calma:
La dichiarazione di Berlusconi può solo farmi sorridere e non mi distoglierà dall’impegno di garantire un confronto costruttivo, nel rispetto di tutte le posizioni. Berlusconi si espresse ben diversamente con me e su di me, quando chiese la mia disponibilità alla nomina a commissario europeo: metterò le qualità che allora mi venivano riconosciute al servizio di una soluzione equilibrata per la riforma tv. Riformeremo la legge Mammì come ci impone la sentenza della Corte costituzionale.
Ma lo sa anche il Cavaliere di non aver nulla da temere. Infatti la Commissione Napolitano concluderà i suoi lavori (si fa per dire) con un beneamato nulla di fatto. E la Fininvest si terrà le sue tre reti, compresa quella abusiva, in saecula saeculorum. Il 3 maggio, sempre del 1995, un’indagine della Procura di Napoli apre un inatteso squarcio sui rapporti fra Napolitano e il gruppo Berlusconi. Viene arrestato il responsabile della Fininvest in Campania, Maurizio Iapicca. È accusato di aver pagato tangenti e fatto favori alla «trimurti» Pomicino (Dc)-Di Donato (Psi)-De Lorenzo (Pli) attraverso due emittenti televisive locali (Canale 7 e Canale 8), occultamente controllate dai tre politici. In pratica la Fininvest, tramite Iapicca, avrebbe regalato programmi (compreso lo scollacciato Colpo grosso) per una decina di miliardi alle due tv, usate come serbatoio di fondi neri dai tre politici. In cambio il trio avrebbe garantito un occhio di riguardo in sede di attuazione della legge Mammì. Nell’ufficio del manager – subito scarcerato perché reo confesso – viene trovata una lista di sedici politici di vario colore, classificati in base alla loro presunta vicinanza alla Fininvest: «già in rapporti», «in buoni contatti», «vicini», «molto amici», «in collegamento» e così via. Nella categoria «vicini» compare, fra gli altri, il nome di Giorgio Napolitano. Tutti gli interessati, ovviamente, negano. Napolitano minaccia querele. Uno solo ammette: è il socialista Luigi Vertemati, che però tiene a precisare di aver avuto contatti anche con la Fiat, la Pirelli, l’Eni, l’Olivetti, l’Enel e così via. Iapicca poi si salverà grazie alla prescrizione e se ne andrà in pensione. Ma nel 2008 verrà improvvisamente riesumato da Berlusconi, che lo candiderà nelle prime elezioni indette da Napolitano presidente della Repubblica. E, grazie al Porcellum, lo farà eleggere deputato del Pdl. A Montecitorio l’onorevole Iapicca non lascerà gran traccia di sé, pur vantando un indice di presenza alle votazioni dell’85 per cento, sempre a sostegno del terzo e ultimo governo del capo. Nessun disegno di legge, nessuna mozione, nessuna interpellanza, quattro sole interrogazioni. Una presenza discreta e silenziosa. Quasi un monito vivente, perché chi ha orecchi per intendere intenda. Il 6 dicembre 2007 il presidente Napolitano renderà visita alla sede della Mondadori, la casa editrice scippata nel 1991 da Berlusconi a Carlo De Benedetti grazie a una sentenza comprata da Cesare Previti con soldi della Fininvest. E dirà estasiato: «La casa Mondadori è parte integrante della nostra comunità nazionale. È un patrimonio che appartiene a tutta l’Italia». Le stesse parole che Massimo D’Alema aveva pronunciato nel 1996, in visita a Mediaset.
http://www.affaritaliani.it/libri-editori/viva-il-re-la-biografia-non-autorizzata-di-napolitano-firmata-travaglio.html?refresh_ce

L NEW YORK TIMES IN PRIMA PAGINA: ”UNA VOCE TEDESCA CHIEDE L’ABOLIZIONE DELL’EURO” (MAI ACCADUTO PRIMA D’ORA)

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Il New York Times intervista il leader di Alternativa per la Germania eletto al parlamento eruopeo e ne racconta l’ascesa e i progetti. Principale dei quali è: la fine dell’euro.
Leggiamo.
Era uno dei dirigenti aziendali di spicco in Germania, capo di un’importante lobby industriale e dirigente della sezione europea dell’IBM. Ma recentemente Hans-Olaf Henkel si è lanciato in una nuova carriera, che lo mette in radicale contrasto con la maggior parte dei suoi colleghi d’affari in Europa.
Henkel vuole l’abolizione dell’euro. Il suo paese, sostiene, starebbe meglio se tornasse al marco tedesco, piuttosto che permettere che i laboriosi, disciplinati tedeschi continuino a pagare tasse per dare un sostegno a chi è rimasto indietro in Grecia, in Italia e in altri paesi dell’eurozona che, egli dice, hanno sperperato il loro diritto d’appartenenza alla moneta unica. Il mese scorso Henkel ha ottenuto un seggio al Parlamento Europeo, il che gli offre una piattaforma dalla quale tentare di smantellare l’unione monetaria.
Le possibilità che ce la faccia sono remote. La maggior parte dei dirigenti aziendali tedeschi non ha alcun desiderio di tornare ai giorni in cui il marco tedesco forte li poneva in un severo svantaggio di prezzo nei mercati dell’export. Nonostante le lamentele per i costi da sostenere, i tedeschi hanno fornito un sostegno fondamentale all’unità dell’euro, quando è sembrato a rischio di crollo negli anni recenti ─ consapevoli che l’economia relativamente robusta del loro paese era uno dei principali beneficiari dell’euro-sistema.
Ma il signor Henkel e il nuovo partito che egli rappresenta hanno già dato una scossa alla politica tedesca, diventando una spina nel fianco per la cancelliera Angela Merkel ed anche complicando le sue relazioni col primo ministro britannico David Cameron.
Non sorprende che il signor Henkel fosse esuberante la settimana scorsa, il giorno in cui aspettava in fila alla mensa del Parlamento Europeo, dove entrerà ufficialmente in carica il mese prossimo. “La Merkel è terrorizzata da noi,” ha detto Henkel. Pochi minuti più tardi, davanti ad un cappuccino, ha spiegato il suo percorso da euro-entusiasta ad euro-contrario.
“Un paese è responsabile del proprio debito e della stabilità delle proprie banche,” ha detto. “Per cercare di salvare l’euro ci si è spinti troppo oltre. Questo mi disturba.” Il desiderio di Henkel di far naufragare l’euro non è condiviso dalla maggior parte dei dirigenti aziendali, specialmente in Germania.
“L’introduzione dell’euro era e rimane la cosa giusta,” ha detto Ulrich Grillo, presidente della Federazione delle Industrie Tedesche, un gruppo che Henkel ha guidato dal 1995 al 2000. “Specialmente per la Germania e la sua economia d’esportazione,” ha detto il signor Grillo in uno scambio via email, “la moneta unica è la base per la prosperità e l’occupazione.”
Henkel è una rarità in Germania, dove non esiste praticamente tradizione di dirigenti d’azienda che si mettano in politica. Si è finanziato da sé la campagna elettorale, che ha avuto successo, come fanno molti politici americani. Henkel ha contribuito al suo partito, Alternativa per la Germania, con un milione di euro (1.36 milioni di dollari), il che si è rivelato fondamentale per l’ottenimento del 7 percento dei voti alle elezioni europee dello scorso mese e di sette seggi al parlamento europeo.
La delegazione del suo partito è minuscola in un’assemblea di 751 membri. Ma Henkel fa parte di un’ondata di scontento che ha portato ad un potere senza precedenti i partiti euroscettici a Bruxelles, ponendo una minaccia politica all’unione monetaria fin da quando i leader politici dell’eurozona erano alle prese con la minacciosa situazione finanziaria ed economica che ha quasi distrutto l’euro.
Con echi del Tea Party statunitense, Henkel e una piccola armata di altri membri neo-eletti vogliono dare un taglio a quello che vedono come l’opprimente potere dell’Unione Europea, e vogliono abolire l’euro, o almeno espellere membri come la Grecia e l’Italia, che vedono come degli irresponsabili cronici.
Con il suo curriculum aziendale d’alto livello e un nome reso famoso da anni di apparizioni nei talk show televisivi tedeschi, Henkel rappresenta il modo in cui il movimento anti-euro sta diventando socialmente accettabile ─ ed è sempre più difficile per i partiti centristi pro-euro ignorarlo.
Allo stesso tempo, tuttavia, il suo tipo particolare di critiche a Bruxelles ci fa capire quanto sarà difficile per i partiti euro-scettici riconciliare le loro eclettiche piattaforme. Sebbene molti gruppi condividano un’ostilità verso l’Unione Europea, portano spesso anche dei chiari elementi di nazionalismo e xenofobia, rendendo così difficile unirsi in una causa comune per una qualsiasi questione importante.
Henkel, da lungo tempo membro del gruppo per i diritti umani in Amnesty International, nega strenuamente che il partito Alternativa per la Germania, noto in Germania come AfD, possa fornire un aggancio all’estrema destra. Dice che tali etichette vengono da giornalisti che “vorrebbero chiuderci nell’angolo dell’anti-immigrazione o nell’angolo di quelli di destra, in modo da poterci ignorare.”
Ha escluso la cooperazione con gruppi di estrema destra e contrari all’immigrazione, come il Front National francese della Le Pen o il Partito Indipendentista britannico (UKIP) di Nigel Farage.
Al contrario, AfD si è unito al Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei, l’ECR. Questo gruppo include anche membri del Partito Conservatore britannico, la cui decisione di accogliere AfD la scorsa settimana ha teso ulteriormente le già difficili relazioni tra la signora Merkel e David Cameron, il leader conservatore. (La Gran Bretagna, naturalmente, si è opposta da molto tempo all’unione monetaria, avendo optato per il mantenimento della sterlina britannica.)
Ma l’appartenenza all’ECR non sembra destinata a tranquillizzare le voci critiche secondo cui l’AfD, guidato da Bernd Lucke, un professore di economia all’Università di Amburgo, sia un cavallo di troia dell’estrema destra tedesca. L’ECR include anche partiti populisti di destra come i Veri Finlandesi e il Partito Popolare Danese.
Manfred Güllner, capo della società di sondaggi Forsa, a Berlino, ha messo in luce che alle elezioni europee di maggio AfD ha ottenuto risultati particolarmente buoni nei collegi elettorali che tradizionalmente erano bastioni dell’estrema destra, come una regione a sud-est della Germania nota come Svizzera Sassone. Benché Henkel contribuisca a dare al suo partito un’aria di rispettabilità, Güllner dice “per me è un partito di estrema destra.”
Nonostante ciò, Henkel potrebbe rendere difficile stereotipizzare le forze anti-euro al Parlamento Europeo come una manica di stravaganti di destra. AfD ha chiaramente tolto voti al partito centrista della Merkel, i Cristiano-Democratici.
“È buona cosa che ci sia un partito politico in Germania che sia composto di persone che hanno una reputazione come quella di Henkel,” a detto Jan Zahradil, membro Ceco del Parlamento Europeo e vice-presidente dell’ECR, durante una telefonata dopo che il gruppo ha votato per l’inclusione di AfD. “È una vera risorsa.”
Prima di essere in corsa per la carica, Henkel era già un noto sostenitore dell’allentamento delle rigide regole tedesche sul lavoro. La sua rabbia contro ciò che egli descrive in modo sprezzante come “mano pesante del governo” si è nutrita all’IBM, dove ha lavorato per oltre tre decenni. Henkel ha ricordato come, da capo dell’IBM tedesca alla fine degli anni ’80, egli sia incorso nella feroce opposizione dei sindacati, dei leader politici e perfino della Chiesa Cattolica quando ha cercato di far lavorare una fabbrica di semiconduttori a Stuttgart anche di domenica.
Henkel è andato avanti fino a diventare capo dell’IBM in Europa, in Medio Oriente e in Africa, ma si è ritirato nel 1995. In seguito è diventato presidente non retribuito della Federazione delle Industrie Tedesche. Dopo aver lasciato la federazione nel 2000, Henkel è emerso come una specie di professionista bastian contrario, facendo spesso apparizioni nei talk show in favore della riduzione dello stato sociale tedesco.
In seguito è stato membro del consiglio di amministrazione di grandi compagnie come la Bayer, il produttore tedesco di medicinali e sostanze chimiche, e consigliere della Bank of America. Si è poi ritirato da tali incarichi prima di entrare in politica.
Sebbene Henkel dica di aver avuto in privato dei dubbi sull’euro fin dall’inizio, nel 1999 ha sostenuto pubblicamente il progetto della moneta unica. Divenne decisamente contrario, a suo dire, dopo che la Merkel si dichiarò d’accordo nel 2010 col piano di salvataggio per la Grecia ─ che Henkel tuttora rigetta come nulla più che un sussidio alle banche francesi che avevano fatto investimenti in Grecia.
L’obiettivo di AfD, dice, è quello di ripetere il recente successo nelle prossime numerose elezioni locali, e successivamente, sotto la guida di Bernd Lucke, cavalcare l’onda per ottenere rappresentanza nel Parlamento tedesco ─ il Bundestag ─ nel 2017. “Poi lascerò la politica,” ha detto Henkel. “Il mio obiettivo finale è vedere Lucke parlare al Bundestag.”
Finendo il suo cappuccino, Henkel ha asserito che un crescente numero di uomini d’affari suoi colleghi condividono privatamente i suoi dubbi sull’euro. Ha paragonato i suoi tentativi odierni a quelli degli anni ’80 e ’90, quando era una voce nel deserto che chiedeva meno interferenza pubblica nel business.
“Allora ero solo,” ha detto, “e ancora mi trovo solo.”
Articolo scritto da JACK EWING per il New York Times e tradotto da Henry Tougha per Voci dall’Estero che ringraziamo.
http://www.stopeuro.org/new-york-times-in-prima-pagina-voce-tedesca-chiede-labolizione-delleuro-mai-accaduto-prima-dora/

Europee, ecco la profezia mortale di Luttwak: “L’Italia uscirà dall’euro, Renzi è un bluff”

Italian PM Renzi visits Berlin
“Renzi non riuscirà a non onorare gli impegni con la Merkel e l’Italia dovrà uscire dall’euro”. La profezia, funesta, è del politologo americano Edward Luttwak che intervistato da Affaritaliani.it avverte: “Gli Usa hanno interesse che l’Europa resti unita e che ritrovi la via della crescita perché questo consente al Vecchio Continente di avere un cambio euro/dollaro elevato sui mercati valutari”.
Il successo dei No Euro – Dovevano essere le elezioni dello sfondamento degli euroscettici e in qualche misura lo è stato. I partiti contro l’euro e ostici alla Bce hanno trionfato, conquistando il primato nei rispettivi paesi, solo in Francia con il Front National di Marine Le Pen, in Gran Bretagna con l’Ukip di Nigel Farage e in Ungheria con il Fidesz di Viktor Orban. Nei restanti paesi Ue i No Euro sono andati bene, ma la presidenza della commissione finirà ancora una volta al Ppe e a Jean-Claude Juncker, per la gioia di Obama e delle grandi banche d’affari statunitensi. “L’interesse americano – afferma Luttwak – è che l’Europa goda di buona salute e che ci sia sempre un euro forte”, trend “sostenuto incredibilmente e in maniera fanatica anche dalla Banca Centrale Europea”. Draghi dunque starebbe facendo il gioco degli Usa, invece che aiutare la crescita del Vecchio Continente. Poi il politologo sgancia la profezia. Ora che in Italia e in Spagna i partiti tradizionali hanno tenuto l’attacco dei no euro e, nel caso italiano, Matteo Renzi ha sconfitto in casa il pericolo grillino, per i Paesi del Pigs (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna) si apre la grande sfida e cioè “ritrovare la via della crescita”, spiega Luttwak. Ma non è facile, anzi. In primis, “perché Spagna e Italia hanno rifiutato di intraprendere un serio cammino di riforme”. In secondo luogo perchè “rimanere nell’euro, soprattutto per l’Italia, vorrebbe dire fare ricorso per i prossimi anni ancora a pesanti politiche di austerità dettate dal Fiscal Compact”.
Renzi e l’uscita dall’euro – Politiche di austerità corrispondono secondo il professore ad avere “zero deficit e una riduzione del 2% del debito all’anno”, una sforbiciata “di 40 miliardi, 10 Imu” ogni 12 mesi”. Uno scenario che “condannerà le prossime generazioni alla disoccupazione strutturale e che Renzi non potrà evitare a meno di un’uscita dall’euro o di non rispettare i nuovi dictat dell’Unione Europea: trovare 10 Imu all’anno è una pura fantasia. Vorrebbe dire strozzare l’economia”, sentenzia Luttwak. Si tratterebbe quindi di salutare la Merkel e di non onorare gli impegni presi nei mesi scorsi. “Renzi farebbe meglio a rivelare il suo piano”, conclude Luttwak e cioè che “non intenderà rispettare mai i patti europei. Sarebbe più serio”
Perchè gli Stati Uniti ci guadagnano – Poi il professore ritorna sulle europee e su come una tenuta dell’euro può solamente giovare gli States, spiegandone i motivi, ma sopratutto i guadagni. Lo spread è tornato oggi a scendere nei Paesi che utilizzano il rapporto Btp e Bund tedeschi (per l’Italia da 200 della settimana scorsa a 160 di lunedi 26 maggio), le borse a crescere e la moneta unica, dopo le europee, continuerà comunque a rimanere forte sul dollaro. “Un dollaro debole, da mantenere il più possibile a questi livelli, è una situazione super-vantaggiosa per gli Usa: un volano per le esportazioni che spingono al rialzo il Pil e, di conseguenza, al ribasso il rapporto debito/Pil”, spiega Luttwak.
Lo spread e la speculazione – Riguardo agli improvvisi aumenti dei giorni scorsi dello spread il politologo si dice convinto che “non si è trattato di movimenti strutturali che miravano a una disgregazione dell’euro, quanto soltanto di volatilà: alcuni operatori finanziari hanno approfittato dell’incertezza scommettendo sulle vendite per guadagnare”. Un discorso che qualche giorno fa era stato anticipato da Massimo D’Alema che sottolineava come “le voci circa l’avanzata di Grillo a ridosso del Pd “erano il frutto di una manovra di speculazione finanziaria, e propio per questo lo spread aveva fatto un balzo in alto, permettendo a chi ha diffuso le voci di comprare titoli a maggior rendimento”.
Libero Quotidiano

venerdì 27 giugno 2014

Arcangelo GABRIELE e Coro degli Angeli Angeli

Angeli e noi

POTENZA DELLA FERTILITÀ E DELLA PROCREAZIONE A CAPO DEL CORO DEGLI ANGELI ANGELI
La sede di Gabriele, Potenza della Fertilità e della procreazione, è la nona Sephira o Turbine LUNA - YESOD. Il suo Nomelayrbg גבריאל,significa "Forza di Dio"; "parola di dio", "opera di Dio".
Gabriel rappresenta lo Spirito Santo (Lc.1:35), ma anche la seconda Persona della Trinità perché il Figlio è Potenza del Padre. Il suo nome גבריאל‚ è composto da גבר‚ potente, da י simbolo della mano che indica il possesso, e da אל che significa “Dio Altissimo”; si interpreta sia “Dio (è) la mia potenza”, sia “la Mano della Potenza Divina”. E' “il Forte, l'Invincibile (angelo) di Dio” che dice di sé: “Io sono Gabriel, alla Presenza di Dio io sto” (Lc.1:19).
E' questo l'Arcangelo della rigenerazione e del nostro inconscio; presiede la sfera di Yesod-Luna il cui compito principale è di assegnare la vita all'individuo; infatti è lui che assiste l'uomo nei nove mesi di gestazione. L'arcangelo Gabriele e i suoi angeli sono appunto i più vicini a noi quando ci riferiamo al mondo materiale, si occupano della fecondazione e della cristallizzazione, e trattano essenzialmente il circolo esistenziale nascita-vita-morte.
Gabriele conferisce misericordia, verità e indipendenza. Aiuta a cambiare le cattive abitudini, rafforza la purezza dei sentimenti. Elimina il ripensamento e attiva la memoria. Concentra gli impulsi provenienti dalle Sephire che lo precedono, di tutti gli altri Arcangeli, per convertirli in immagini all’interno degli umani. Successivamente ridistribuisce l’energia elaborata dalle nostre esperienze ai rispettivi centri arcangelici dai quali essa promana.
Per questo la Luna (suo Turbine di appartenenza) rappresenta per l’uomo il subconscio e centralizza tutto ciò che la nostra personalità ha elaborato nell’arco delle sue Vite. In altre parole, è il ricettacolo del nostro vissuto personale. Tali pulsioni vengono integrate all’organismo umano grazie a particolari centri ricettivi (cioè ichakra, il cui nome significa "ruota").
Gli 8 Angeli al comando di questo Arcangelo vivono nel mondo astrale come loro mondo naturale e agiscono sul Mondo Etereo; gli Arcangeli vivono, invece, il Mondo Mentale come loro mondo naturale ma agiscono sul Mondo Astrale. Il Coro degli Angeli-Angeli stimola l'attività sensoriale, di immaginazione e di concretizzazione delle idee. Queste energie angeliche si invocano dunque per avere un rapporto più armonioso con il mondo esteriore; perché aiutino a sviluppare l'immaginario, ad armonizzare i sensi, a concretizzare il lavoro e le idee. Miriadi di Angeli operano sotto le loro direttive. L'attività di questi angeli lunari è un continuo trasmettere di energie: verso il basso, per quanto riguarda l'energia vitale, e verso l'alto per quanto riguarda le nostre esperienze. 

Secondo Haziel la Sfera Energetica della Luna (cioè la Sephira YESOD) svolge dunque la funzione di una sorta di "televisore cosmico", in quanto l’Arcangelo Gabriele concentra in essa la totalità delle pulsioni provenienti da tutti gli altri Centri emittenti energia (ossia da tutte le altre Sephire) per convertirli in immagini interiori. Come la luna è definita da luce riflessa, così il Mondo Etereo è definito il riflesso dei Mondi Superiori (o Mondo delle Idee). Il Mondo Etereo ci unisce con i Mondi Superiori con un continuo flusso di correnti cosmiche, le sette correnti dei Mondi Astrale e Mentale. La distribuzione dell’energia dispensata dall’Arcangelo Gabriel e dai suoi Angeli è a carico dei 28 Angeli lunari, al fine di modulare l’emanazione secondo la gradazione d’intensità delle Lune Nuove, delle Lune Piene e dei Quarti.
Gabriele, Arcangelo delle Acque, di tutte le Creazioni e Riproduzioni, e dell’Immaginazione creatrice, invita a chiedere di illuminare le tenebre interiori e a destare in sè l'immaginazione e il pensiero creatore necessari per portare a compimento i propri progetti.
CORO ANGELICO
Gabriele presiede al Coro degli Angeli Angeli, i quali rappresentano la sfera spirituale più vicina (sovrapposta diremmo) a quella umana e operano, quindi, direttamente sulla nostra natura energetica e spirituale.
http://tuttigliangeli.blogspot.it/

Arcangelo MICHELE e Coro degli Angeli Arcangeli

POTENZA DELL'INTELLETTO A CAPO DEL CORO DEGLI ANGELI ARCANGELI
La sede di Michele, Potenza dell'Intelletto, è l'ottava Sephira, o Turbine MERCURIO-HOD. Il suo Nome (Mikael, o Ma-Ha-El) significa "simile a Dio"; o "chi è simile a Dio?" 

Questo Arcangelo rappresenta infatti la Trinità di Dio già nella tradizione ebraica; Dio Uno e Trino (Giov.1:1), e anche la prima Persona della Trinità: il Padre. Il nome מיכאל è composto da tre parti.
La prima, מי Mi, “Chi?”, designa la suprema essenza divina (Zohar): indica Dio prima della Creazione, “Colui che è”; il Creatore del firmamento (Is. 40:26; cfr. Ap.3:14). La parte centrale, la lettera כ, (K, kaph), “come”, ha valore di assimilazione e di uguaglianza e insieme di distinzione; designa il Verbo, il Figlio Creatore in virtù dell'Onnipotenza e Amore del Padre. La terza parteאל, “Lui l'Altissimo”, indica Dio Padre.
Anche in sanscrito Maha significa "grande" e El sta per Dio.


L'Arcangelo Michele, o San Michele Arcangelo, è da sempre amatissimo, molto conosciuto e venerato, in quanto entità a capo delle schiere angeliche (Ap.12:7): chiamato anche Firmamento delle Stelle (Is.40:26) (il firmamento è considerato il suo stesso corpo) è l'immane energia che schiera costantemente tutte le Forze angeliche nella lotta contro le Forze del Male. Con la sua spada trafigge il drago e squarcia il buio, sconfiggendo le tenebre; è dunque il protettore dalle insidie delle forze oscure. Nel canone romano arcaico è chiamato “il Santo Angelo”, con un singolare collettivo che ricomprende in sè tutti i santi angeli.
Suoi archetipi sono tutte le figure mitiche che sfidano, e sconfiggono, il drago. Il suo ruolo centrale di capo delle armate Celesti ne fa il vincitore della Bestia e il vincitore per eccellenza di tutte le battaglie.
 Il suo aspetto di guerriero vittorioso gli vale la devozione di tutti gli eserciti, dai tempi più arcaici fino ai giorni nostri. Nella tradizione cristiana, dalla visione con cui apparve a Costantino prima della battaglia contro Massenzio (mostrando la croce fiammeggiante con la scritta "In hoc signo vinces"), a quelle con cui pretese da Lorenzo di Siponto la "Celeste Basilica" nella grotta del Gargano, Michele giunge fino a noi come Principe delle Milizie Celesti, Guerriero e Difensore della Luce, solitamente raffigurato nell’atto di imporre il proprio controllo (K) sulle forze del Male e del Caos. La lettera כ (K, kaph) è appunto il geroglifico del potere, del possesso, dell’afferrare...: cioè del comprendere.
Ma tutti gli Arcangeli hanno nella loro indole un forte elemento K, cosa molto importante da ricordare.
Questo non simboleggia solo la loro potenza ma ci ricorda che è loro compito, tra le Gerarchie celesti, proprio capire (e far capire), cioèaccerchiare, (dal latino comprehendere) per poter infine annientare, togliere di mezzo. Così anche noi, inevitabilmente, per poter andare oltre, possiamo superare (togliere di mezzo) solo quanto abbiamo, prima, veramente compreso.
Invocazione di Rudolf Steiner all’Arcangelo Michele
Michael, prestami la tua spada: armami perché io possa vincere in me il Drago.
Riempimi della tua forza perché possa prevalere sulle Forze che vogliono paralizzarmi.
Agisci entro di me perché splenda la luce del mio Io, così ch’io possa compiere azioni degne di te, Michael.
CORO ANGELICO
L'Arcangelo Michele presiede al Coro degli angeli Arcangeli, i quali sono i custodi degli archetipi divini e sovrintendono direttamente all’attività degli angeli posti a custodia di ogni singolo archetipo – elemento - creatura. Riguardo all'umanità, dice Haziel che è loro compito stimolare in modo precipuo il nostro senso pratico.Secondo l'antroposofia essi hanno anche il compito più vasto di coordinare armonicamente la vita del singolo con quella di collettività più grandi, favorendo ad esempio la connessione fra le persone con i popoli, le razze e l'umanità intera.
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Arcangelo HANIEL e Coro degli Angeli Principati

POTENZA DELL'AMORE E DELLA BELLEZZA A CAPO DEL CORO DEGLI ANGELI PRINCIPATI, DOMINA LE COSTELLAZIONI DEL TORO E DELLA BILANCIA
La sede di Haniel, Potenza dell’Amore e della Bellezza, è la settima Sephira o Turbine VENERE – NETZAH.
Haniel significa "Dio benevolo" o "Grazia di Dio".
L’Arcangelo Haniel e gli Angeli del suo Coro esaltano e magnificano la realtà materiale, per renderla desiderabile agli Uomini in cerca di esperienze. Haniel amministra infatti l'energia del desiderio, che genera il nostro concreto interesse per ogni cosa e ci induce alla seduzione. L’Amore concesso da Haniel, infatti, infonde il desiderio di incorporare ogni cosa in noi stessi, ovvero di possedere tutto e di goderne. Questo è l’amore che scaturisce dalla conoscenza del mondo materiale; non è ancora dunque una conoscenza globale, bensì solo quella che penetra in noi per via sensoriale, e che suscita poi compiacenza o ripugnanza per l’oggetto conosciuto, e apre così la via verso la scoperta del mondo. 
Nella sua fase involutiva questo stimola l’interesse nella persona che punta alla mera conquista del mondo materiale: e da quel momento essa si precipita con determinazione verso l’attuazione dell’esperienza programmata dal suo Ego. Non è ancora un desiderio "elevato", ma questa brama di possedere il Mondo origina anche la sete di conoscere, perciò è di portata fondamentale per l'evoluzione dell'individuo. Quando poi egli si trova nel riflusso della vita che finalmente lo orienta verso la realtà spirituale "Haniel parimenti lo sprona per proiettarlo in alto, sulle vette, quasi fosse una freccia". Questo Arcangelo perciò non rappresenta certo solo l’Amore e il desiderio per quel che si colloca nella materia, ma anche per ciò che è divino. Egli dispensa le energie che suscitano e placano la sete di conoscenza, e il suo impulso consente di utilizzare, nell’uno o nell’altro senso, le acque dell’eccedenza di energia che proviene dalle potenze celesti.
In tal modo, pur prendendo le mosse dal desiderio ancora confuso di voler tutto possedere e sperimentare, conduce infine verso la comprensione che la vera e sola Realtà è Unione: alla fine del percorso sapremo che quanto appare separato e diverso è destinato a unificarsi, a rivelarsi come Unità, a “essere UNO”.
Haniel, Arcangelo del Divenire, della Bellezza, della Salute, della Longevità, esorta a chiedere il dono della vera Bellezza cui è data prevalenza su ogni cosa, per poter realizzare con pieno successo i propri progetti.

CORO ANGELICO
L’Arcangelo Haniel preside al Coro degli Angeli Principati: si tratta delle entità protettrici dei culti spirituali, stabiliscono i legami tra creatura e Creatore, sono i cosiddetti ‘ponti’ tra l’immanenza della materia e la trascendenza dello Spirito.
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Arcangelo RAFFAELE e Coro degli Angeli Virtù

POTENZA DELLA VOLONTA’ E DELL'ELEVAZIONE, A CAPO DEL CORO DELLE VIRTU', GOVERNA IL SEGNO DEL LEONE E LA DECADE 13-22 Agosto
Io sono Rafael, uno dei sette angeli che stanno alla Presenza della Maestà del Signore” (Tb.12:15). La sede di Raphael, Potenza della Volontà e dell'Elevazione, è la sesta Sephira, o Turbine SOLE-TIPHERET.

Il suo nome (RAPHAEL o RAFAEL, Resh – Aleph – Pe’– Aleph – Lamed) significa "Guarigione di Dio" o "Dio guarisce".
E' questo l’Arcangelo dell’intelligenza, la Potenza che ci permette di scegliere il nostro modo di vivere e determinare la nostra esistenza. Il suo nome רפאל, composto da רפא, “medicina”, “guarigione”, e da אל, “Dio”, dice che egli è “il Medico divino, Colui che guarisce da ogni male”. Rafael rappresenta infatti la Sapienza, la Medicina e l'Amore Divini; invia raggi di guarigione dove 'è necessario, sostiene la ricerca scientifica e i mezzi di comunicazione.
Poiché il suo elemento è la Terra, Raffaele presiede ai domicili zodiacali della Vergine, del Toro e del Capricorno. Secondo l'astrologia tradizionale, la costellazione della Vergine è dominata dal pianeta Mercurio. Anche nella tradizione cabalistica Raphael è associato a Mercurio, che governa nella sua totalità. E secondo un connubio che affonda le radici nel passato più remoto, come Raffaele è l'Arcangelo della guarigione, anche per i greci Mercurio era il Signore della Medicina. Nelle antiche raffigurazioni Mercurio tiene in mano una verga dal tocco risanante, dall'importante significato occulto: su di essa si attorcigliano due serpenti, i quali si fronteggiano in alto, senza mai toccarsi, attraverso sette spirali (che a loro volta corrispondono ai sette chakra); l'unico punto in cui si toccano, con le code, corrisponde al coccige, che è sede dell'energia vitale. La verga nel suo complesso, infatti, rappresenta la spina dorsale dell'uomo, mentre i due serpenti sono i due sistemi nervosi (il vago e il simpatico), ma anche le energie eteriche che, secondo l'Ayurveda, scorrono nei canali Ida e Pingala. Questo simbolo veneratissimo è sigillo ancora oggi dell'Ordine dei Medici e dei Farmacisti.

Raffaele dispensa guarigione e sapere; controlla l'energia elettromagnetica, o vitalità eterica (il prana); è inoltre il custode dell'intelligenza e della conoscenza applicata alla materia, cioè della ricerca scientifica, ed è a capo delle innumerevoli schiere di Angeli guaritori, che hanno il compito di dispensare l'energia risanante a coloro che ne fanno richiesta invocandoli. E' un'entità molto potente, cui tutti gli altri Arcangeli richiedono di accordare l’energia necessaria alle realizzazioni materiali invocate dai loro protetti. Sul piano cosmico, infatti, questo Arcangelo ha il compito di introdurre il Pensiero Divino nel mondo tangibile.
Raffaele, con i suoi Angeli Solari, fà si, anche, che le esperienze che non intaccano la nostra Coscienza vengano registrate, impresse nel nostro sangue e assimilate al processo post mortem. In altre parole custodiscono in noi tutto il sapere acquisito nelle nostre trascorse vite ed esperienze, perché divengano nutrimento evolutivo e parte della memoria cosciente. A lui si attribuisce anche la "Tavola Smeraldina" che diede all'Uomo le leggi immutabili del sapere occulto. Nel corpo umano è rappresentato dal cuore e collabora con gli Arcangeli Michele e Gabriele nella creazione del sangue. Le sue vibrazioni hanno un colore violetto derivato dall'unione del rosso e del blu che corrispondono rispettivamente, appunto, a Michele e Gabriele, le cui energie trovano una sintesi in Raffaele.
Raffaele ha il compito di alimentare e di purificare i desideri e rappresenta anche la Volontà, forza direttamente emanata dall’Arcangelo Metatron: grazie a Volontà e Coscienza (cioè all’associazione Spirito-Anima) egli esercita l'influsso atto a conseguire un'evoluzione armoniosa. Invocandolo l'Uomo ottiene piena realizzazione ai progetti del proprio vero Sè; a lui dobbiamo chiedere di far sì che il nostro vero Sè sia in grado di farsi ascoltare.

CORO ANGELICO
Raffaele governa il Coro delle Virtù. Nell'ordine classico, gli spiriti della "terza Sfera", cioè gli Angeli dei tre ultimi cori - Principati, Arcangeli e Angeli - sono anche i più vicini agli Uomini, quelli che specificamente li guidano nella vita e li assistono nel momento della morte. Nella seconda Sfera le Virtù, anche chiamate Fortezze, sono uguali ai Principati ma volte non ai singoli quanto alle comunità umane. Il loro dovere è quello di osservare e guidare i gruppi di persone, le comunità e le associazioni come le popolazioni. Il loro nome significa coraggio saldo e intrepidità in tutte le attività, un coraggio potentemente teso all'imitazione di Dio e che mai si stanca di accogliere le illuminazioni donate dal Principio divino. Sono come lampi di luce che ispirano alle diverse culture le intuizioni dell'Arte e della Scienza. Dispensatori di Grazie,definiscono inoltre l’archetipo, in termini di qualità specifiche, dell’elemento creato. Stabiliscono pertanto le caratteristiche proprie dell’elemento: attribuiscono la forma, il colore, la dimensione, il profumo, la temperatura. Dopo aver ricevuto il loro impulso l’elemento è pronto per scendere nei piani della materia, e lì a manifestarsi in qualunque forma, dal microrganismo alla galassia.
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