venerdì 17 maggio 2013

"Il Codice della Guarigione".


CHE COS'E' IL CODICE DELLA GUARIGIONE

Dalla Scrivania di ALEXANDER LOYD, autore de "Il Codice della Guarigione".
C'E' LA SPERANZA DI GUARIRE
Ci sono segnali di speranza quando ricerche condotte dall'Institute of Heartmathin California suggeriscono che se si fosse potuto rimuovere lo stress si sarebbe potuto assistere anche alla guarigione dei geni. I ricercatori hanno identificato nel corpo una fonte interna di guarigione così potente da avere effetto persino sul DNA danneggiato. Questa scoperta apre grandi opportunità.
1. Per il 90% delle volte la fonte di un problema è inconscia. Se non sai la fonte, come fai a lavorarci sopra?
2. Paradossalmente, i meccanismi di autodifesa nel corpo oppongono resistenza alla guarigione.
Dunque come possiamo beneficiare di questa scoperta?
I CODICI DI GUARIGIONE TRASFORMANO LE IMMAGINI DISTRUTTIVE
La scoperta de I Codici di Guarigione ha svelato la funziona fisica che attiva automaticamente l'autorisorsa di guarigione identificata dall' Institute of HeartMath
Usando questa abilità guaritrice, il Codice della Guarigione trasforma quella data energia o frequenza alla base delle immagini distruttive, in energia guaritrice.
L'energia guaritrice indirizzata alle diverse combinazioni dei quattro centri di guarigione del corpo viene adoperata per guarire le diverse immagini e false credenze. Queste possibili combinazioni le possiamo paragonare ai quattro aminoacidi alla base del DNA. Ogni differenza in ogni persona nel mondo è determinata dalla combinazione unica di appena quattro aminoacidi. Questo concorda perfettamente con le più recenti scoperte che dimostrano come le nostre memorie ed immagini possanbo essere immagazzinate nel campo energetico di informazioni di ogni cellula del corpo, allo stesso modo del DNA. (Questo spiegherebbe il perchè i pazienti con trapianto d'organo possono esprimere memorie del donatore). Quando si fa un Codice di Guarigione con la combinazione appropriata dei quattro centri di guarigione, è come se stessimo facendo la doccia con energia guaritrice ad ogni cellula del nostro corpo.
alexander loyd corso milano diapasonbooking
Ho scoperto che ci sono quattro centri di guarigione ubicati sul capo e sul collo. Questi quattro centri sembra che lavorino come una centralina nascista e se vengono stimolati i pulsanti giusti attivano la guariguioine di quasi ogni cosa. Ciò può accadere in quanto vanno a rimuovere nel corpo lo stress che ha fatto chiudere quei circuiti, di conseguenza il sistema neuro-immuninatrio riprende la funzione di correggere tutto ciò che vi è di alterato.
Il Codice di Guarigione è una serie di facile posizioni delle mani. Ogni posizione delle mani attiva uno o due dei quattro centri di guarigione. Un Codice può essere costituito da una posizione delle mani, ma in genere si tratta di più posizioni. Le posizioni delle mani devono essere eseguite seguendo uno specifico ordine per guarire un dato problema. Sebbene le istruzioni potrebbe dire, "Tempia - mano Sinistra; Mandibila - mano Destra" in modi che sia chiaro come eseguire il Codice, è evidente che sono importanti i centri di guarigione (tempia sinistra e mandibola destra, in questo esempio) e non la mano che si usa.
Il Sistena dei Codici di Guarigione usa 12 coppie di Codice ed ogni coppia si indirizza ad una delle 12 categorie spirituali cruciali che coinvolgono la vita di ognuno. Guarendo le problematiche spirituali, i Codici guariscono lo stress che causa la maggior parte dei problemi emozionali e fisici. Fondamentalmente, adoperare il sistema de I Codici di Guarigione vuol dire fare le 13 coppie di Codici ripetutamente finche le problematiche non saranno guarite. Man mano che le problematiche spirituali ed emozionali che generano lo stress guariranno, si vedrà aumentare la voglia di vivere. Inoltre, anche a livello fisico si potrà assistere ad un'autoguarigione man mano che il corpo comincia a lavorare così come era ed è nelle sue capacità.
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Il Codice di Guarigione viene eseguito orientando tutte le dita di entrambe le mani verso uno o più centri curativi tenendole a circa 5-7 cm di distanza dal corpo. Le mani e le dita indirizzano i flussi di energia ai centri di guarigione.

I centri di guarigione attivano un sistema energetico simile al sistema immunitario. Invece di uccidere virus e batteri si va ad operare sulle memorie collegate al problema di quella data persona. L'uso di frequenze energetiche positive e curative annulla e sostituisce quelle negative e distruttive.
Quando le cellule vengono inondate di energia curativa facendo il Codice di Guarigione, l'energia malsana viene letteralmente cancellata da quella positiva. Dopo che le frequenze distruttive vengono annullate, l'immagine risuonerà di energia sana che contribuirà alla buona salute delle cellule, degli organi e del corpo in cui dimora. L'energia curatrice avrà trasformato l'energia distruttiva che era immaganizzata sotto forma di memorie cellulari nel corpo/mente e che andava ad influenzare la normale fisiologia cellulare.
COME FANNO I CODICI DI GUARIGIONE AD INFLUENZARE TUTTO IL CORPO?
Seguendo il percorso dell'energia guaritrice dai quattro centri di guarigione - Radice del naso, Tempie, Mandibole, Pomo d'Adamo - le strutture fisiche coinvolte comprenderebbero:
- La Radice del naso: la ghiandola ipofisi (nota come ghiandola maestra in quanto controlla tutti i maggiori processi endocrini) e la ghiandola pineale.
- Le Tempie: le più elevate funzioni del cervello destro e sinistro, e l'ipotalamo
- Le Mandibole: il cervello emozionale, che comprende l'amigdala e l'ippocampo, il midollo spinale ed il sistema nervoso centrale.
- Il Pomo d'Adamo: il midollo spinale ed il sistema nervoso centrale, la tiroide.
In altre parole, sarebbero compresi tutti i centri di controllo per ogni sistema, organo e cellula del corpo. L'energia guaritrice si diffonde dappertutto a partire da questi centri. Le dita delle mani attivano questi centri che attivano a loro volta i centri di guarigione.
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Alexander Loyd ritorna in Italia a Giugno 2013!

Corso Pratico d'Introduzione alla Figura del Facilitatore

dei Codici della Guarigione

con il dott. Alexander Loyd

Sabato 15 Giugno e Domenica 16 Giugno 2013
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martedì 7 maggio 2013

Ariel, angelo 46, dei nati dall'8 al 12 novembre


Ariel, o ‘Ariy’el, è il 46esimo Soffio e il sesto raggio angelico nel Coro solare degli Angeli Virtù, nel quale amministra le energie di Venere. Il suo elemento è l'Acqua; ha domicilio Zodiacale dal 15°al 20° dello Scorpione ed è l'Angelo Custode dei nati dall'8 al 12 novembre. I sei Angeli Custodi dello Scorpione sono potenze che collettivamente fanno dei loro nati persone complesse, tenaci e determinate, dotate di forte sessualità e fascino, e di uno spirito libero che non si lascia dominare. 
Il nome di Ariel significa “Dio rivelatore"
Il dono dispensato da Ariel è la SCOPERTA, o la PERCEZIONE.
Questo Angelo dispensatore energie venusiane e solari, chiamato anche "Dio Rivelatore", concede un sottile sentire in grado di intuire, oltre le apparenze, quel che accade veramente, o ciò che è già accaduto.Viene invocato, secondo la Tradizione, per vedere in anticipo il futuro, scoprire i tesori nascosti e rivelare "i segreti della natura" (con particolare riferimento ai meccanismi della vita e della sua riproduzione). Per aiutarci a realizzare i nostri sogni può infatti aprirci le porte di verità segrete, ma anche far trovare tesori nascosti sul piano materiale. Come dice Haziel, infatti, Ariel illumina il canale tramite il quale riceviamo le ricompense materiali e muove in larga misura le cose nell'ambito della vitalità e dell'amore. Traendo profitto dalla sua influenza la persona potrà investire del denaro nella diffusione della spiritualità; inoltre alle persone protette da quest'Angelo è concesso il dono innato di una notevole abilità manuale che si potrà esprimere nell'arte della gioiellieria o del taglio di pietre preziose. I suoi protetti avranno la marcata tendenza a esaltare questo mondo ma anche la capacità di organizzarlo secondo le leggi cosmiche: in questo caso non raramente disporranno di mezzi finanziari per migliorare l'ordine delle cose. Ariel ha infatti l'incarico di farci prendere coscienza delle molteplici bellezze del mondo fisico: su questo piano anche l'oro e le ricchezze, se utilizzate a fin di bene, sono una sorta di "Luce condensata", che consente di attuare più rapidamente progetti costruttivi. Le Preghiere rivolte a quest'Angelo vertono dunque, principalmente, su richieste di beni materiali che consentiranno di agire con maggior efficacia e facilità sul mondo fisico. Per la sua azione i nati in questi giorni potranno fare anche importantissime scoperte, di tipo spirituale, materiale oppure scientifico, tali da cambiare la loro vita dando loro nuove possibilità.  
Sappiamo che secondo la Kabbalah tre versetti dell'Esodo (ciascuno composto da 72 lettere), celano il codice dei 72 Nomi di Dio; e precisamente i versetti 19, 20 e 21 del capitolo 14. Riguardo alle origini delle lettere nel trigramma-radice di questo Nome, la lettera Ayin (occhio) proviene da: "Anche la colonna di nube si mosse e dal davanti passò indietro" (Esodo 14, 19).  La Reisch (testa) viene dalla terza lettera della parola Israele, nel versetto (Esodo 14, 20): "venendosi a trovare fra l'accampamento degli Egiziani e quello di Israele"; mentre la Yod (mano) proviene da (Esodo 14, 21): "e l'Eterno, durante tutta la notte, ritirò il mare con forte vento da Oriente". Il rebus formato da queste 3 lettere dà l'immagine di una visione capace di intuire oltre ciò che si vede, e di dare premonizione tramite i sogni (interpretazione Muller/Baudat).
Ariel secondo Sibaldi
Sibaldi vede, nella radice ayin-resh-yod del Nome il concetto: "tra le apparenze, come attraverso una nebbia, io conduco alla verità". E aggiunge che, se è vero che a tutti piace sentirsi un po’ speciali, a nessuno piace essere davvero diverso: ogni ‘Ariy’el avrebbe molto da raccontare a questo proposito, se l’imbarazzo, il timore anzi dei suoi meravigliosi talenti non l’avessero spinto fin dall’infanzia a tenerli nascosti perfino a se stesso. In realtà gli ‘Ariy’el sono tutti, per loro natura, veggenti: non sanno spiegarsi, cioè, come mai molte volte al giorno sboccino nella loro mente intuizioni tanto luminose sugli argomenti più diversi. È sufficiente che provino interesse per qualcosa o qualcuno, ed ecco che già hanno la strana, netta sensazione di saperne moltissimo, di conoscere soprattutto ciò che quel qualcuno nasconde. Provate a chiedere loro un consiglio su un qualsiasi argomento: nelle loro risposte baleneranno lampi di rivelazione, di cui si stupiranno anche loro, tanto quanto voi. Proprio quello stupore è la conferma del loro talento: gli antichi profeti sapevano bene che per sviluppare queste strane doti bisogna educarsi a non voler capire, a meravigliarsi soltanto. Ma quelli erano tempi in cui la profezia era un mestiere riconosciuto e spesso stimato, e lo si poteva imparare da qualche bravo maestro, mentre oggi queste facoltà eccessive rischiano di risultare soltanto scomode: sia di per sé, perché sono inquietanti, sia anche per l’eccesso di energia psichica che a esse si accompagna e che finisce con il diventare, spesso, un impaccio. Ognuno sa, per esempio, che nella nostra epoca è essenziale la specializzazione: ma la mente effervescente degli ‘Ariy’el non sopporta limitazioni al proprio campo d’azione, scopre e smaschera ovunque, e in certi suoi settori è perennemente attraversata da flussi di illuminazioni; dieci professioni non le basterebbero, per poter mostrare ciò di cui è capace! Complicazioni analoghe si hanno nella loro vita sentimentale: rarissimo, per un ‘Ariy’el, è trovare un compagno o amici di cui in breve tempo non conosca già tutti i segreti (il che non è mai bene) o che riescano a stare al passo con il continuo moltiplicarsi dei suoi interessi. La maggior parte degli ‘Ariy’el credono che tutto ciò sia troppo anomalo, e sgomenti, preoccupati, spaventati anche da quella loro particolare genialità, si sforzano – e riescono – a fuggire a lungo da se stessi. Alcuni si trovano lavori che impongano davvero continui spostamenti e perenne distrazione: autisti, camionisti, ferrovieri, rappresentanti, interpreti; altri semplicemente si spengono, come noi spegneremmo una radio: si impongono di sembrare normali e si scelgono perciò modesti ruoli di factotum – segretarie, assistenti, trovarobe – in cui almeno una parte delle loro doti possa esprimersi senza attirare troppo l’attenzione. Ed è naturalmente una sorte triste, non soltanto perché in fondo al loro cuore rimane sempre la sensazione di aver sbagliato, ma perché il destino ha l’abitudine di accanirsi contro chi rifiuta la propria eccezionalità, e li bombarda di frustrazioni in tutti i campi. Il risultato è di solito una forma depressiva più o meno grave, nella quale gli ‘Ariy’el si trovano imprigionati come il profeta Giona nella Balena, a tracciare cupi bilanci della loro esistenza. Erano ‘Ariy’el sant’Agostino, il più famoso depresso precoce della storia del cristianesimo; e Dostoevskij, che dopo i primi brevissimi successi riuscì a buscarsi, invece d’una depressione, una condanna a dieci anni di lavori forzati per un’intemperanza insignificante; o Alain Delon, che per scomparire e deprimersi al contempo andò in guerra in Indocina. Ma, talvolta, proprio questi periodi cupi possono diventare la salvezza: nel malessere, nell’angoscia, nella disperazione anche, gli ‘Ariy’el più fortunati si vedono finalmente costretti a fare i conti con se stessi, e hanno allora buone probabilità di trovare il coraggio di abbracciare la propria incredibile vocazione, e di stupire il mondo. Non sarebbe stato meglio farlo subito? Se siete dunque un ‘Ariy’el, o ne amate qualcuno, salvatevi e salvatelo, e l’umanità vi sarà grata. Negatevi, o negategli, qualsiasi possibilità di esitare! In fondo, l’unica cosa che occorre a questi profeti, è che imparino a fidarsi di se stessi più che del mondo intorno. Non importa se appaiono troppo sopra le righe: che possono farci, lo sono davvero! E se tutto ciò che fanno sembra incontenibile, troppo nuovo, troppo diverso, che male c’è? Non sanno fare altro, e nessuno saprebbe farlo meglio di loro. Quanto alla professione, va notato che in realtà il profeta o lo sciamano sono occupazioni inadatte ai tempi attuali solo se le si vuole svolgere come qualche migliaio di anni fa, ammantandole della stessa dignità esclusiva che avevano allora: ma un profeta o sciamano che abbia fede nelle proprie doti può dare ottimi contributi ovunque occorrano idee innovative, soluzioni brillanti o penetrazione psicologica, e le professioni che si basano su questi talenti sono numerose. Agli ‘Ariy’el non ne basta una, ne vogliono molte e diverse? E perché no? È sufficiente che smettano di aver paura di sé, e decidano di meritarsi gioia e ricompense. Condizione, quest’ultima, da cui dipende anche la loro felicità privata: com’è possibile, infatti, che chi ti può amare ti ami davvero, se non osi sapere chi sei e non vuoi farlo sapere a nessuno?
Qualità di Ariel e ostacoli dall'energia "avversaria"
Le qualità sviluppate da Ariel sono saper vivere, sensibilità, delicatezza, fiducia in sè e conoscenza di sè, buona organizzazione, comprensione dei propri errori, spirito fermo e di notevole costanza; propensione per la scienza e la medicina grazie a un'intelligenza acuta che rende portati agli studi scientifici e di ricerca, e alla capacità di comprendere i segreti della natura. L'angelo dona in effetti la possibilità di conseguire scoperte clamorose (riguardanti soprattutto la Natura) e rivelazioni in sogno . L’Angelo dell’Abisso a lui contrario si chiama Hakamuli e rappresenta le attività inutili. Porta sfiducia in sè, inquietudine e tristezza. Causa confusione mentale, dubbi paralizzanti e spirito debole; ispira l'incoerenza e tenta gli spiriti fragili per indurli al male.
Meditazione associata al Nome: certezza assoluta
La meditazione associata a Ariel si chiama "certezza assoluta". Per spiegare questa meditazione, Yeouda Berg porta ad esempio il "principio di indeterminazione" di Heisenberg, che rappresenta la chiave di volta della meccanica quantistica: tale principio stabilisce che è impossibile determinare simultaneamente e con esattezza sia la posizione di un oggetto, sia la sua quantità di moto; fatto da cui conseguono evidenti, importanti implicazioni filosofiche. Un punto di vista kabbalistico suggerisce di ribaltare la nostra visione delle cose in senso possibilista: se invece di affermare "quando lo vedrò ci crederò", affermassimo "quando ci crederò lo vedrò", la nostra vita si aprirebbe a nuove, reali possibilità, soprattutto a partire dalla fiducia nel nostro destino, nel senso delle cose: nel fatto che le cose "giuste" per noi stiano già accadendo. Accettando anche il caos, infatti, ci accorgeremo che la sua durata, e quella del dolore, sono inversamente proporzionali al nostro grado di incertezza  Meditazione • Ora, concentrando la tua visione sulle lettere ebraiche della radice del Nome, senza pensare ad altro, respira e, lasciandoti permeare profondamente e a lungo dal suo significato, pronuncia questa intenzione: meditando su questo Nome mi riempio il cuore di tutte le qualità che discendono dalla fiducia e dalla sicurezza. Certezza! convinzione! fermezza! stabilità serena e assenza di ogni paura
Esortazione angelica
Ariel esorta ad abbandonare ogni esitazione, ogni inutile paura per accettare con fiducia se stessi e il proprio destino; invita a spendersi generosamente per tramutare in Luce l'oro che è concesso nella vita materiale; in benessere per tutti le scoperte ottenute nel campo della scienza.
Giorni e orari di Ariel
Se sei nato nei suoi giorni di reggenza Ariel è sempre in ascolto per te; ma in particolare le sue energie si schiudono nelle date del tuo compleanno e negli altri 5 giorni che ti sono dati dal calcolo della Tradizione. Suoi giorni di reggenza sono anche: 22 febbraio, 6 maggio, 20 luglio, 2 ottobre, 13 dicembre; ed egli governa ogni giorno, come "angelo della missione", le energie dalle h.15.00 alle 15.20. Assiste perciò, in particolare, anche i nati in questi giorni e in questo orario, in qualunque data di nascita, ed è questo l'orario migliore in cui tutti lo possono invocare. La preghiera tradizionale rivolta a Ariel è il 9° versetto del Salmo 144: Suavis Dominus universis, et miserationes eius super omnia opera eius (Buono è il Signore verso tutti, e la sua misericordia è rivolta a tutte le sue opere).
Corrispondenze con le simbologie degli Arcani maggiori
A ciascuna delle 22 lettere ebraiche sono associati dei numeri, dunque ad esse possono venire associate anche corrispondenze con le relative simbologie dei 22 Arcani maggiori dei Tarocchi; questo può essere interessante per chi desidera interrogare questi simboli sul piano dell'introspezione psicologica. In questo caso la radice ayin-resh-yodrisponde alla configurazione: "la Torre - il Giudizio - la Ruota della fortuna", da cui la riflessione interiore suggerita dalle domande rivolte da questi arcani: Chiede la Torre o Casa di Dio: (l'apertura, l'emergere di ciò che stava chiuso) con chi o con che cosa sto rompendo? da quale prigione mi sto liberando? quali energie si sbloccano dentro di me? quale gioia mi attende? chiede il Giudizio (nuova coscienza, desiderio irrefrenabile): cosa si sta risvegliando in me? quali sono i miei desideri irresistibili? che cosa stiamo creando insieme? qual è la mia posizione di fronte all'idea di formare una famiglia? chiede la Ruota (il ciclo del mutamento): che ciclo si è concluso, cosa devo cambiare? quali sono le mie opportunità? cosa mi aiuta? cosa sto ripetendo? quale enigma emozionale mi blocca?  
CORI DI APPARTENENZA E ARCANGELI DI INFLUENZA
Rimando infine al Coro e alle energie arcangeliche che dispensano influenze ai nati fra l'8 e il 12 novembre. L'angelo Ariel appartiene al Coro degli Angeli Virtù guidato dall'Arcangelo Raffaele. Il segno dello Scorpione cade sotto il severo Arcangelo Camael, mentre la decade che qui interessa (13-22 novembre) è sotto il supremo Arcangelo Metatron. Con questi link vi reinvio a tali entità angeliche: i nati in questi giorni sono invitati a consultarle, insieme a quella del loro Angelo Custode Ariel. Infatti anche le energie di questi Arcangeli sono al loro fianco. Infine bisogna ricordare che una specifica influenza sulla persona è esercitata anche dall'Angelo che aveva reggenza nell'orario della nascita. 
Cambiando argomento
Cambiando argomento, ma non troppo, i "santi laici" di questi giorni sono i carabinieri vittime della strage del casello autostradale; i cittadini vittime della strage di via Ponticelli, e Vito Pipitone, segretario della Camera del Lavoro.

I 72 Nomi di Dio; Angeli e demoni


La Qabbalah ebraica ha derivato tutti i propri insegnamenti dallaTorah e dallo Zoahr, il Libro dello Splendore; ma la stessa origine ha anche la Cabbalah cristiana che si diffuse notevolmente nel Rinascimento, anche grazie al contributo di Pico della Mirandola.
Da dove si originano i 72 Nomi di Dio, che nella Cabbalah cristiana danno nome alle 72 energie definite come "angeli custodi"?
Nel Libro dell'Esodo la scrittura dà forma a qualcosa di unico, che non si ripete in nessun altro punto della Bibbia: 3 versetti consecutivi (Esodo 14, 19-21) sono formati tutti da 72 lettere ciascuno; si tratta di quelli che narrano il momento culminante dell'intervento divino, l'aprirsi delle acque del Mar Rosso: 
(19) L'angelo di Dio, che precedeva l'accampamento d'Israele, cambiò posto e passò indietro. Anche la colonna di nube si mosse e dal davanti passò indietro.
(20) Venne così a trovarsi tra l'accampamento degli Egiziani e quello d'Israele. Ora la nube era tenebrosa per gli uni, mentre per gli altri illuminava la notte; così gli uni non poterono avvicinarsi agli altri durante tutta la notte.
(21) Allora Mosè stese la mano sul mare. E il Signore, durante tutta la notte, sospinse il mare con un forte vento d'oriente, rendendolo asciutto; le acque si divisero.
72 è anche il valore numerico della parola Hesed (o Chesed), che esprime la misercordia dell'amore o la grazia (e nelle sfere angeliche corrisponde al Coro delle Dominazioni, gli angeli governati dall'Arcangelo Hesediel).
72 erano anche i gradini della scala vista in sogno da Giacobbe, tramite la quale gli angeli scendono e salgono dalla terra al Cielo.
Da questi tre versetti è derivata la "tecnologia" spirituale che ha dato forma ai 72 Santi Nomi di Dio, costituiti ciascuno da tre lettere, ciascuna delle quali è presa da ognuno dei 3 versi: il primo Nome è formato dalla prima lettera del primo verso, l'ultima del secondo e la prima del terzo. Il secondo Nome dalla seconda lettera del primo versetto, la penultima del secondo e la seconda del terzo.. e così via fino a formare 72 trigrammi, cioè 72 radici di 3 lettere, quelle che vediamo in questa tabella riassuntiva:

Come prendono forma tutte queste 72 combinazioni, che poi danno origine ai 72 Nomi, viene illustrato in questo video:
C'è da dire che tutti i 72 nomi derivano dall'unica fonte del solo nome di Dio del Tetragrammaton: dunque tutti rappresentano una sfumatura che ci riguarda direttamente, sono tutti "scolpiti dentro di noi", anche se uno in particolare reca, più di tutti gli altri, la sfida dell'incarnazione attuale.


Ogni Nome esprime infatti una particolare energia divina, la quale informa l'"esperienza karmica" della vita della persona nata sotto la sua influenza. Sono energie evolutive, che spingono la nostra anima verso l'alto.
Ma attenzione: ogni energia angelica esprime la propria qualità elevata, ma cela in sè anche il suo contrario... abbiamo dunque 2 energie opposte che si contendono la nostra attenzione: il "custode" che rappresenta la nostra vera essenza di esseri divini, e il nostro "diavolo" personale: colui che (da diaballo, che in greco significa dividere) ci inganna  e divide, distraendoci dall'unità verso cui dovremmo tendere.
Ciascuno di noi è unico e prezioso agli occhi di Dio, del quale rappresenta un pensiero e un'emanazione diretta: ogni essere che è venuto all'esistenza, infatti, è sempre esistito nel pensiero divino.
Ma se il soffio originario è unico, sono innumerevoli le esperienze delle vite, e le forme che l'essere assume. Qundi avere lo stesso angelo non ci rende simili: rende solo affine, si potrebbe dire, la qualità energetica delle esperienze che informa maggiormente la vita che stiamo attraversando. Nella vita di diverse persone, dunque, è la tipologia della "sfida karmica", che può assomigliare, ma questa a sua volta si può presentare sotto innumerevoli forme.
Conoscere il Nome di Dio che ci è assegnato secondo la Qabbalah, e dunque l'angelo custode secondo la Cabbalah cristiana, può essere un prezioso elemento di introspezione, una guida a orientare meglio noi stessi a conoscerci intimamente: a capire cosa davvero vuole il nostro Sè spirituale, il solo che possa dirci cosa è meglio per noi al di là delle apparenze, delle illusioni del mondo materiale.
E' lui che può aiutarci a non distrarci, a non cadere nelle tentazioni più pericolose per noi: quelle di esprimere il livello più basso delle nostre inclinazioni, quelle che ci possono più di ogni cosa accecare e far scambiare traguardi da poco come cose preziose.
"Il segno è la Gioia": dice in uno dei dialoghi, l'angelo di uno dei personaggi che narrano le proprie esperienze nel libro di Gitta Mallasz. Verissimo; e non può essere altrimenti: la GIOIA, nella nostra vita, sboccia e si espande non appena il nostro io riesce a far tacere il proprio Ego quel che basta per interpretare i propri bisogni spirituali profondi.
La persona farà allora cose anche assurde e "controproducenti", dal punto di vista di quello che i più scambiano come i propri "interessi personali".. ma, con certezza matematica, pioveranno benedizioni.
Pur nelle difficoltà, infatti, la nostra vita volgerà al Bene: forse più poveri e meno famosi, ma ci sentiremo felici e pieni di energia. Chi l'ha detto? non dovete credere a nessuno, ma esperimentare: provare per credere; io so che non resterete delusi; garantito al limone.

lunedì 6 maggio 2013

LE FORZE OSCURE - RIFLETTICI Dagli scritti di ALICE BAILEY e del MAESTRO TIBETANO DJWHAL KHUL

Qui vorrei accennare all’attività parallela delle forze all’opera per impedire
l’esteriorizzarsi della Gerarchia di Luce, poiché ciò significherebbe aumento del loro potere,
perché comprovato. Come sapete, sui piani astrale e mentale esistono centri detti “centri
oscuri”, poiché la loro azione è impostata sull’aspetto materiale della manifestazione e
sull’attività della sostanza materiale; tutta l'energia è asservita a scopi puramente egoistici.
Come ho già affermato, le Forze della Luce operano con l’anima, nascosta in ogni forma.
Lavorano a fini di gruppo e per fondare il regno di Dio in terra. Le forze delle tenebre operano
sull’espressione formale, per istituire un centro di dominio completamente in loro potere e
sottomettere ai loro ordini le forme viventi in tutti i regni di natura. È una vecchia storia,
familiare nella fraseologia biblica, dei regni del mondo e del regno di Cristo, del potere del
Cristo e dell’Anticristo. Ciò culminò ai tempi dell’Atlantide e la Gerarchia della Luce trionfò,
ma di stretta misura. La battaglia si combatté sul piano astrale, pur con corrispondenze sul
piano fisico, in un grande conflitto mondiale di cui narrano antiche leggende. Si concluse con
la catastrofe del Diluvio.


Fin da allora si coltivarono i semi dell’odio e della separatività, e i tre mezzi che le forze delle tenebre usano per dominare l’umanità sono odio, aggressione e separatività. Le loro grandi controparti spirituali sono amore, condivisione altruistica e sintesi.
Ciò nonostante, la stretta delle forze che avversano il principio vivente dell’amore (incarnato nella Gerarchia) non guadagna terreno attualmente, poiché la rispondenza umana al bene e alla sintesi è più rapida e generale di quanto non fosse qualche secolo fa. Si ha ragione di sperare che quell’indesiderabile dominio abbia a scemare. Le forze delle tenebre, sul piano fisico sono governate da sei capi orientali e da altrettanti occidentali; i primi sono più potenti dei secondi, poiché di razza più antica e quindi più esperti. Essi operano intensificando l’annebbiamento astrale e stimolando i poteri psichici inferiori. Loro bersaglio principale è ora
il gruppo di discepoli e iniziati mondiali, poiché responsabili di diffondere l’amore nel mondo
e di affratellare gli uomini in spirito di unità. Se falliranno ora il bersaglio, la Gerarchia potrà
esteriorizzarsi e con ciò diminuire di molto la potenza delle cosiddette forze del male.
Se queste non riescono a far cadere i discepoli in qualche forma di annebbiamento astrale, sia
in gruppo che individualmente, tenteranno di servirsi dell’annebbiamento collettivo per
frustrarne gli sforzi e costringere coloro che lavorano con i discepoli a reputarli male, a
fraintenderne i moventi e denigrarli in modo così convincente da isolarli nella loro lotta. Se
ciò non riesce, attaccano i corpi fisici di chi lavora e agisce per la Gerarchia e tentano di
averne ragione con le sofferenze fisiche. Questo non sempre riesce, poiché il Maestro può
proteggere il discepolo, e spesso la fa. Le forze delle tenebre agiscono anche intensificando o
stimolando il meccanismo psichico, per sviluppare in modo anormale e prematuro i poteri
psichici inferiori fino a renderli quasi incontrollabili. Ciò avvenne su larga scala ai tempi
dell’Atlantide e il piano astrale fu del tutto svelato, ma non compreso. Le sue potenze
indesiderabili furono allora liberate nel mondo fisico e ne segui la contesa fra le due grandi
scuole di misteri — Luce e Tenebre —che culminò nella distruzione del mondo allora
conosciuto.
Oggi queste potenze, luce e tenebre, tornano a lottare per espressione e supremazia del
piano fisico, ma questa volta il risultato è ben diverso


Lo sforzo per creare il contatto con l’anima o impedirlo si risolve in disturbi nervosi e stati patologici e ciò influenza potentemente l’attività umana collettiva. Il tentativo delle forze delle tenebre di stimolare i poteri psichici inferiori sembra non penetrare, nella materia e nella forma, oltre il veicolo eterico, da cui condiziona fisiologicamente il fisico sotto forma di malattie, lesioni, disturbi nervosi e cerebrali, e nei molti altri modi che rendono l’essere umano indifeso e incapace di tener testa alla vita quotidiana e alle condizioni del mondo moderno. Ma la mente ha ormai raggiunto uno stadio di efficienza protettiva e fra le grandi barriere difensive gettate attorno all’umanità vi sono lo scetticismo e il rifiuto di ammettere l’esistenza o l’utilità dei poteri
psichici. È cosa da ricordare. 
 L’arma principale usata attualmente dalle Forze del Male è il caos, il disgregamento, la
mancanza di sicurezza stabile e la paura che ne consegue. …
Il ritmo del pensiero
internazionale deve essere completamente mutato, e ciò costituisce un compito lento e arduo;
le personalità che in tutti i paesi sono responsabili del caos e dell’incertezza dovranno infine
essere sostituite da coloro che possono lavorare in cooperazione col ritmo del settimo raggio,
producendo così la bellezza ordinata.
 fonte Lorena Zanzarelli 

domenica 5 maggio 2013

Pietà per la nazione i cui uomini sono pecore....di Pier Paolo Pasolini

Pieta’ per la nazione i cui uomini sono pecore
e i cui pastori sono guide cattive
Pieta’ per la nazione i cui leader sono bugiardi
i cui saggi sono messi a tacere
Pieta’ per la nazione che non alza la propria voce
tranne che per lodare i conquistatori
e acclamare i prepotenti come eroi
e che aspira a comandare il mondo
con la forza e la tortura
Pieta’ per la nazione che non conosce
nessun'altra lingua se non la propria
nessun' altra cultura se non la propria
Pieta’ per la nazione il cui fiato e’ danaro
e che dorme il sonno di quelli
con la pancia troppo piena
Pieta’ per la nazione – oh, pieta’ per gli uomini
che permettono che i propri diritti vengano erosi
e le proprie libertà spazzate via
Patria mia, lacrime di te
dolce terra di liberta’!
Pier Paolo Pasolini

sabato 4 maggio 2013

Shemhamphorasch


Shemhamphorasch è una alterazione del termine ebraico Shem ha-Mephorash (ebr. שם המפורש), usato in era tannaiticaper riferirsi al Tetragramma. Nella prima Cabala, il termine veniva a volte utilizzato per designare un nome di Dio composto da 72 lettere, e avolte per un nome di Dio di 42 lettere. Rashi afferma che Shem ha-Mephorash era usato per un nome di 42 lettere, ma Maimonide credeva che Shem ha-Mephorash fosse usato solo per il Tetragramma, formato appunto da quattro lettere.
Un nome di Dio di 216 lettere si trova in fonti cabalistiche ebraiche (citato sia da Tosafot che dai cabalisti), ma anche in quelle cristiane e nella Cabala Ermetica, derivando dai 72 gruppi di tre lettere, con ognuna di queste terzine che si origina dal nome di un angelo o intelligenza. Varie ortografie includono ShemhamforashShemhamphoraeShemhamphorash,ShemahamphoraschShemhamphoreshShem ha-MephoreshShem ha-MephorashShemhamphoreschshem hamitfaresh.
Il significato esatto del termine è in gran parte ignoto; ma poiché il Tetragramma viene chiamato anche "Shem ha-Meyuḥad", si può dedurre che "meyuḥad" sia usato altrove nella terminologia delle scuole Tannaim quale sinonimo dei "meforash", entrambe le parole designando qualcosa che si distingue con le sue caratteristiche da altri oggeti del suo tipo. In connessione con "shem" (= "il Nome [di Dio]"), entrambi i termini che significano anche "eccelso". Quindi "Shem ha-Meforash" denota il nome di Dio che differisce da tutti gli altri nomi attribuitiGli ed è, di conseguenza, il nome eccellente, il Tetragrammatòn. Nell'anticaesegesi di Numeri 6:27 ("il mio nome") una versione (Sifre ad loc.) menziona "Shem ha-Meforash", l'altra (Soṭah 38a) "Shem ha-Meyuḥad."
Shemhamphorasch è comunque una corruzione linguistica di Shem ha-Mephorash (ebraico: "il nome esplicito", che può anche essere tradotto "il nome interpretato". Come si è detto, in ebraico il suo uso primario è applicato al Tetragramma, il nome di Dio composta da e che non deve essere pronunciato, o detto "esplicitamente". Il nome stesso deriva da Esodo 14:19-21, tre versetti ciascuno composti da 72 lettere; scrivendole in forma di boustrophedon in modo che la seconda riga sia invertita e raggruppando le lettere in colonne di tre (vedasi tabella qui sotto), vengono formati i nomi di 72 angeli o intelligenze o i 72 Nomi di Dio.La tabella ha quattro righe principali, ognuna delle quali ha tre sottorighe e diciotto colonne. Ciascuna riga contiene quindi 54 lettere, in questa espressione: 54 × 4 = 216. In tal modo viene codificato anche il Nome di Dio composto dalle duecentosedici lettere. Altri relativi calcoli matematici rivelano che 216 / 3 = 72, oppure 3 × 72 = 216.
(HE)
« וַיִּסַּע מַלְאַךְ הָאֱלֹהִים הַהֹלֵךְ לִפְנֵי מַחֲנֵה יִשְׂרָאֵל וַיֵּלֶךְ מֵאַחֲרֵיהֶם וַיִּסַּע עַמּוּד הֶעָנָן מִפְּנֵיהֶם וַיַּעֲמֹד מֵאַחֲרֵיהֶם׃ »
(IT)
« L'angelo di Dio, che precedeva l'accampamento d'Israele, cambiò posto e passò indietro. Anche la colonna di nube si mosse e dal davanti passò indietro. »
(Esodo 14:19)
(HE)
« וַיָּבֹא בֵּין ׀ מַחֲנֵה מִצְרַיִם וּבֵין מַחֲנֵה יִשְׂרָאֵל וַיְהִי הֶעָנָן וְהַחֹשֶׁךְ וַיָּאֶר אֶת־הַלָּיְלָה וְלֹא־קָרַב זֶה אֶל־זֶה כָּל־הַלָּיְלָה׃ »
(IT)
« Venne così a trovarsi tra l'accampamento degli Egiziani e quello d'Israele. Ora la nube era tenebrosa per gli uni, mentre per gli altri illuminava la notte; così gli uni non poterono avvicinarsi agli altri durante tutta la notte. »
(Esodo 14:20)
(HE)
« וַיֵּט מֹשֶׁה אֶת־יָדֹו עַל־הַיָּם וַיֹּולֶךְ יְהוָה ׀ אֶת־הַיָּם בְּרוּחַ קָדִים עַזָּה כָּל־הַלַּיְלָה וַיָּשֶׂם אֶת־הַיָּם לֶחָרָבָה וַיִּבָּקְעוּ הַמָּיִם׃ »
(IT)
« Allora Mosè stese la mano sul mare. E il Signore durante tutta la notte, risospinse il mare con un forte vento d'oriente, rendendolo asciutto; le acque si divisero. »
(Esodo 14:21)
La disposizione delle lettere ebraiche (con la traslitterazione dell'alfabeto romano) è la seguente:
Shemhamphorasch: Il Nome Diviso
181716151413121110987654321
יך Kל Lה Hה Hם Mי Iה Hל Lא Aה Hך Kא Aל Lמ Mע Oס Sי Iו V
ל Lא Aק Qר Rב Bז Zה Hא Aל Lז Zה Hכ Kל Lה Hל Lי Iל Lה H
י Iו Vם Mי Iה Hל Lע Oו Vד Dי Iת Thא Aה Hש Shמ Mט Tי Iו V
363534333231302928272625242322212019
המ Mך Kל Lי Iו Vל Lא Aר Rש Shי Iה Hנ Nח Chמ Mי Iנ Nפ Pל L
ן Nו Vה Hח Chש Shך Kו Vי Iא Aר Rא Aת Thה Hל Lי Iל Lה Hו V
ד Dק Qח Chו Vר Rב Bם Mי Iה Hת Thא Aה Hו Vה Hי Iך Kל Lו V
545352515049484746454443424140393837
ון Nנ Nע Oה Hד Dו Vמ Mע Oע Oס Sי Iו Vם Mה Hי Iר Rח Chא A
י Iנ Nמ Mח Chנ Nה Hי Iש Shר Rא Aל Lו Vי Iה Hי Iה Hע Oנ N
ת Thא Aם Mש Shי Iו Vה Hל Lי Iל Lה Hל Lכ Kה Hז Zע Oם Mי I
727170696867666564636261605958575655
הם Mה Hי Iר Rח Chא Aמ Mד Dמ Mע Oי Iו Vם Mה Hי Iנ Nפ Pמ M
ו Vי Iב Bא Aב Bי Iן Nמ Mח Chנ Nה Hמ Mצ Tzר Rי Iם Mו Vב B
ם Mי Iמ Mה Hו Vע Oק Qב Bי Iו Vה Hב Bר Rח Chל Lם Mי Iה H