mercoledì 24 aprile 2013

Chakravarti, il Signore della Ruota di Alchemica


Chakravarti, il Signore della Ruota

di Alchemica
Per penetrare a fondo nel simbolismo esoterico occorre in qualche modo sperimentarlo nella propria intima natura. Nulla e’ dato in lettere sacre, rune, sigilli o glifi che, una volta svelato, non apra le porte a una profonda gnosi. Il simbolo e’ unitivo per eccellenza, chi lo contempla analiticamente non ne trae che misere considerazioni speculative, chi invece sa aprire l’udito del cuore e mettersi in stato di sottile risonanza ne percepisce gli infiniti sensi riposti e vede spalancarsi orizzonti mai percepiti. Oggi vogliamo parlarvi di un simbolo meraviglioso, vogliamo parlarvi dello Swastika (etimo di origine sanscrita), conosciuto in Occidente anche come Croce Gammata presso i popoli latini, Tetraskelion in Grecia, Hakenkreuz (Croce Uncinata) in tedesco e Fylfot nell’antica Inghilterra. L’ origine remota del simbolo a dispetto di qualunque datazione ufficiale e’ da rintracciare nel periodo post-iperboreo, allorche’ una catastrofe si abbatte’ sulle terre imperiture e l’asse della terra fu spostato ( l ’inclinazione attuale e’ di circa 23° gradi rispetto alla perpendicolare), i poli si invertirono e l’ Eta’ dell’ Oro, il Satya Yuga ebbe termine. Quindi il Tempo iniziava la sua inesorabile marcia…ma andiamo con ordine.

Lo Swastika e’ stato definito sovente dagli studiosi come “ruota solare” o “ruota di fuoco” trovandosi raffigurato accanto ad altri ierogrammi solari su numerose decorazioni antiche. Da René Guénon invece venne per la prima volta giustamente messo in evidenza il suo carattere “polare”. A nostro modo di vedere queste varie attribuzioni di significato non sono in contrasto tra loro, anzi, come vedremo, sono complementari e corrispondono ognuna a un diverso livello. Per prima cosa prendiamo in esame il significato “solare”. Il Sole per noi e’ vita, fonte di calore, centro del nostro sistema planetario. Non possiamo immaginare un’esistenza priva della sua energia benefica: essa fa crescere ogni cosa su questa terra, permette la vegetazione degli esseri e illumina il Cielo. Sebbene nell’Universo gli astri siano innumerevoli per noi non ne esiste uno piu’ radiante del Sole, inoltre la rotazione dell Terra attorno a questo astro determina il mutare delle stagioni e dei cicli naturali. Alcune intepretazioni dello Swastika affermano che le quattro braccia simboleggiano appunto le quattro stagioni: Primavera, Estate, Autunno, Inverno. Questo insieme di considerazioni dovette essere molto vivo ed operante nella coscienza dei nostri antenati che per questo dedicarono ampia considerazione al culto solare. Come abbiamo detto, in varie incisioni e raffigurazioni di simboli solari si ritrova presente con una certa frequenza lo Swastika. Perche’ questo? E quale nesso esiste tra il Sole e il Centro Polare? Se osserviamo il simbolo in questione vediamo che e’ composto da una croce dalle cui estremita’ partono dei bracci che le conferiscono il senso di un movimento e, piu’ precisamente, di una “rotazione”. Ogni movimento circolare avviene sempre intorno a un’ asse, l’ Axis Mundi, che passa esattamente per il centro invisibile ma onnipresente che lo Swastika rappresenta: il “Polo”, il centro inamovibile.

In tutta la Natura si ripete il medesimo schema, dal Microcosmo al Macrocosmo, dall’ atomo alla stella. Il Sole e’ nel nostro caso il Polo, attorno al quale, tutti i pianeti compiono la loro rivoluzione ciclica, nello stesso tempo un movimento analogo avviene per il sistema solare attorno al nucleo centrale della nostra galassia, la Via Lattea, la cui nota forma a spirale ci riporta nuovamente all’ idea di un’ immenso Swastika. Un’ altra ragione evidente per la quale gli antichi poterono associare lo Swastika al Polo fu sicuramente l’ attenta osservazione del cielo notturno in prossimita’ della Stella Polare. Quest’ ultima e’ la stella che si trova sul prolungamento immaginario dell’ asse terrestre di un osservatore nell’ emisfero boreale, quindi indica il Nord. Attorno ad essa tutto le costellazioni ruotano lentamente in senso antiorario e compiono un giro completo in circa 24 ore a causa della rotazione della terra. In particolare se tracciassimo un disegno con le posizioni successive dell’ Orsa Maggiore ai quattro punti cardinali ne emergerebbe chiaramente uno Swastika. Figura (a)

(a)


(b)
Ma la Stella Polare nel corso delle ere cambia a causa di un moto circolare dell’ asse terrestre. In un remoto passato essa fu un astro della costellazione del Draco, il suo nome arabo e’ Thuban, oggi comunemente conosciuta come Alpha Draconis. Le quattro posizioni dell’ Orsa Minore intorno ad essa disegnano una figura ancora piu’ sorprendente. Figura (b)

Come abbiamo visto spiegazioni ed esempi tra i piu’ vari si intrecciano formando una tela fittissima ma tutti tendono a ritornare costantemente verso un unico significato fondamentale: quello di un centro, di un origine, di un principio superiore che si manifesta donando luce e vita. Nel suo sentito piu’ profondo lo Swastika suggerisce l’azione di un Motore Immobile. Il cuore inviolato di ogni manifestazione, la dimora dello spirito assoluto, l‘ Occhio del ciclone.
Il punto interiore dove regna la quiete mentre al di fuori infuriano gli elementi.
E’ il Monte Meru, il monte di Mezzanotte.
E’ Kether la Corona.
E’ Sahasrara, il chakra coronario che connette con l’ infinito.
E’ il buco nero al centro della galassia.
E’ Hlidskjalf, l’ alto trono di Odino dal quale il dio osserva ogni cosa e sovrasta i mondi.

E nell’uomo? Cosa esiste nella natura umana che possa avvicinarsi a questo insondabile mistero? Deve forse egli accontentarsi di scrutare le luminose stelle nel cielo notturno sapendo di rimanere un corpuscolo dimenticato e caduco alle estremita’ del cosmo? Quest’ uomo, viaggiatore e assetato di sapienza deve forse annegare tra i flutti di un oceano crudele sognando l’ Isola dei Beati? Quest’ uomo infine, cosi’ disperso e solitario che sente dentro di se il richiamo ancestrale di qualcosa senza volto, come una nostalgia infinita, un ricordo velato… cosa fara’ della sua breve esistenza?

C’ e’ una possibilita’. C’ e’ una chiave sepolta tra le pieghe del tempo, tramandata da una catena di iniziati dall’ alba del mondo; ma per raggiungerla, per conquistarla, l’uomo deve affrontare un lungo cammino al buio, nell’ oscurita’ di se stesso. Molti non sanno che lo Swastika fu uno dei simboli utilizzati dai primi Cristiani, difatti esso e’ rintracciabile nelle catacombe…ma che cosa indicava? Era forse la chiave famosa?
Credo di si, era il segno della Resurrezione.

La Croce Naturale degli elementi come sappiamo e’ associata al quaternario. Come insegna la Tradizione il nome di Dio e’ YOD HE' WAW HE', lettere ebraiche che significano, rispettivamente: Fuoco, Acqua, Aria, Terra.
Nella vita comune degli uomini questi elementi sono in stato caotico, non armonizzati e quindi distruttivi, ora se tramite la Grande Opera dell’ Alchimia e con un tenace lavoro sulla propria Anima riusciamo a risvegliare la Luce interiore, al centro della Croce, li’ dove si incontrano le quattro braccia nasce il figlio dello Spirito, il Cristo. E’ il centro radiante che smuove con forza possente l’ inerzia del Caos e ruotando pone in ordine il Cosmo. E’ il Quinto Elemento, l’ Etere nel Cuore, l’ Atomo Nous redento, la Quintessenza tanto decantata dagli alchimisti. Si schiude la prigione di piombo di Saturno e l’ uomo, liberato dalle scorie terrestri, si trasforma in Dio.
Il cinque quindi e’ il numero dello Swastika, il numero “polare” della trascendenza.
Chi e’ capace di realizzare tanto e’ un autentico iniziato alla catena regale, ha combattuto da vero Eroe ed e’ pronto all’ incoronazione. Quando ricevera’ il suggello finale dei Grandi Misteri sara’ Re del Mondo, Signore di Pace e Giustizia. Sara’ Melkitsedeq, Re di Salem. E’ uno stato spirituale questo e allo stesso tempo un’ investitura sacra. E’ il raggiungimento di quell’ autorita’ spirituale e superindividuale che in Oriente viene denominataChakravarti, Signore della Ruota. Chakravarti e’ colui che lentamente e senza sosta fa girare la ruota dell’ Impero. Ogni cosa necessariamente gli ubbidisce: Tempo, Spazio, Materia. Nulla lo sfiora ne’ lo puo’ turbare. E’ al di la’ del Bene e del Male. La sua funzione e’ paragonabile a quella del Pontifex, il facitore di ponti. Diviene un raggio di luce che collega la sfera umana e quella divina. Le epoche passate e le future in lui si attualizzano in un presente che e’ eterno. Possiede la visione “Ciclopica” ossia ciclica, il Terzo Occhio.

Da ora in poi egli agira’ senza agire, immobile nel centro di un immenso Swastika come Shiva nella sua danza cosmica. Questo profondo insieme di verita’ e’ rintracciabile nell’ essenza stessa dell’ Universo, fa parte del suo sostrato invisibile, e’ cio’ che fa che cio’ sia, in ogni dove, in ogni tempo, in ogni essere.

Cosi’ Dante, dinnanzi alla visione gloriosa di Dio, chiudeva il suo capolavoro:
A l’alta fantasia qui manco’ possa;
ma gia’ volgeva il mio disio e ‘l velle,
sì come rota ch’igualmente e’ mossa,
l’amor che move il sole e l’ altre stelle.
In tutto cio’ abbiamo ben piu’ che una visione religiosa, e’ l’esperienza “diretta” del Paradiso, esperienza che ogni uomo avrebbe non solo il diritto ma diciamo anche il dovere di realizzare ma che cosi’ ben pochi purtroppo raggiungono.

Ora per tornare al tema centrale sara’ interessante affrontare un argomento controverso. Dopo aver chiarito i significati principali dello Swastika nella sua forma generale diremo qualcosa sul suo senso di rotazione andando contro un’ opinione comunemente diffusa. Di fatto lo Swastika puo’ essere tracciato in due modi a seconda che i bracci che si dipartono dalla croce puntino a destra o a sinistra. Bisogna fare attenzione perche’ l’ambiguita’ risiede nel fatto che nel primo caso avremo una presunta rotazione levogira mentre nel secondo destrogira. C’e’ chi ha voluto arbitrariamente indicare uno Swastika benefico, quello che si muove in senso orario nella direzione del sole, in contrapposizione all’ altro, antiorario, associato al male e alla distruzione. Questo prevalentemente a causa dell’ adozione di quest’ ultimo da parte del Nazionalsocialismo tedesco nel secolo scorso. A noi però non interessa trattare in questa sede di politica o di manifestazioni profane ma di valenze spirituali e operatività. Ora, il nocciolo della questione è tenere bene a mente il fatto che il mondo intero esiste in funzione di due polarità contrapposte, l’unione delle quali genera la vita: Positivo e Negativo sono due facce della stessa medaglia e non vanno dissociate ma vissute interamente entrambe. Su un piano prettamente umano non potremmo anelare al bene se non facessimo esperienza del male, su un piano superiore poi la dualita’ svanisce e nell’ integrazione dei due aspetti scopriamo il volto del divino. Lo gnostico Abraxa, dio e demonio trasfigurati nell’ Uno. Nel senso antiorario del movimento dunque non scorgiamo minimamente nessuna malvagità o perversione, più pertinente sarebbe l’ affermazione che i due Swastika orientati diversamente raffigurano le due polarita’ cosmiche, il maschio e la femmina e anche le due Vie: La Via della Mano Destra e la Via della Mano Sinistra. Forse proprio un’ interpretazione grossolana di quest’ ultima puo’ aver suggerito ad alcuni che lo Swastika levogiro sia in qualche modo connesso alla magia nera e al male. Chi ha avuto modo di approfondire l’ argomento sa, invece, che ambedue i sentieri iniziatici, pur adottando metodi e pratiche differenti e a volte in aperto contrasto condurranno, se rettamente seguiti, a un unico e identico obiettivo: la Liberazione.
Prima di fornire alcuni spunti sui significati contrapposti dello Swastika vogliamo ricordare che uno studioso di nome Thomas Wilson ha condotto un’ imponente ricerca iconografica che copre geograficamente gran parte del globo e temporalmente un grande arco storico, dimostrando in modo evidente l’ esistenza di entrambe le versioni del simbolo in numerose civilta’, molto spesso compresenti su alcuni manufatti. Quindi, tenendo presente ciò e l’ arbitrarietà conseguente di alcune interpretazioni troppo unilaterali gettiamoci nella spirale.
Il primo Swastika e’ destrogiro, i suo bracci puntano a sinistra, e’ quello adottato in larga misura dal Buddhismo Mahayanico e si muove nel senso delle lancette dell’ orologio. Segna l’attuale evoluzione ed espansione dell’ universo, il lungo esodo dell’ umanita’ dalla sua dimora ancestrale. Questo Swastika scandisce le fasi successive della creazione, e’ la sorgente che proietta calore, la plasmazione della materia e dei corpi. Corrisponde all’ espirazione di Brahma che rilascia cio’ che era in potenza per renderlo in atto. Come il numero 6 rappresenta il moto centrifugo. E’ lo Swastika del Sole d’ Oro, radiante, della luce visibile agli occhi corporei.
Il secondo Swastika e’ levogiro, i bracci puntano a destra. In Tibet, gia’ prima dell’ arrivo del Buddismo si trova in uso presso l’antica religione Bön-Po, e’ molto diffuso anche in India. La sua rotazione segue un moto antiorario, da destra a sinistra. Questo e’ lo Swastika del ritorno all’ origine, al centro primordiale. Propizia il riassorbimento nella non-esistenza. E’ l’ inspirazione di Brahma che volatilizza la materia, che dissolve la matrice bruciando l’ illusione corporea. E’ l’ implosione antigravitazionale. Come il numero 9 rappresenta il moto centripeto. E’ lo Swastika del Sole Nero, dell’ universo invisibile, della luce increata.

Quindi come abbiamo visto, esotericamente ogni cosa presenta due aspetti e non dobbiamo essere superficiali nelle nostre considerazioni. L’ altro lato dello specchio e’ un mondo da conoscere, non da esorcizzare. Cio’ che abbiamo sopra esposto in merito alle differenze speculari delle due grandi croci rotanti ci e’ stato fornito non solo da una ricerca accurata di fonti e documenti ma anche e soprattutto dal risveglio momentaneo dell' emisfero cerebrale destro e dal cuore, organo intuitivo per natura. E’ questo il modo in cui crediamo dovrebbero essere sempre approcciati i simboli sacri per non cadere in facili banalizzazioni o peggio, in aride disquisizioni analitiche . I simboli “parlano” a chi vuole ascoltarli e la loro miniera di tesori e’ pressocche’ infinita.

Possiamo concludere questo breve scritto con l’augurio che sia d’ ispirazione a chi lo leggera’ e che magari possa fornire spunti per ricerche ulteriori. Lo Swastika e’ un potente simbolo operativo e si ritrova come gia’ abbiamo sottolineato iscritto nel corpo stesso della Natura, colui che con tutta la sua volonta’ lavora per districarsi dal caos e accortosi di trovarsi sulla circonferenza della ruota cosmica auspica a essere reintegrato nel suo centro trovera’ in esso una costante fonte di energia, come la Stella Polare che indica sempre il Nord al viaggiatore, lo Swastika guidera’ l’ iniziato verso la Verita’ e la Vita.

Tutto cio’ ne fa, senza ombra di dubbio, uno dei piu’ esemplari simboli di Dio.
fonte http://www.thule-italia.net/esoterismo/Immagini%20Chakravarti/Chakravarti.html

martedì 23 aprile 2013

Premio Alda Merini, vince Rosanna Marani

Con la lirica dal titolo “Veglia”,Rosanna Marani, di Milano, prima giornalista donna sportiva italiana, si è aggiudicata la seconda edizione del Premio “Alda Merini” di Poesia, promosso e organizzato dall’Accademia dei Bronzi e dalle Edizioni Ursini, con l’adesione della Camera di Commercio di Catanzaro.Conosciamo meglio Rosanna Marani. Ha esordito nel giornalismo alla Gazzetta dello Sport il 18 novembre del 1973, con un’intervista esclusiva a Gianni Rivera in silenzio stampa da 6 mesi. Ha collaborato con Il Giornale d’Italia e il Resto del Carlino sotto la guida diGualtiero Vecchietti e di Italo Cucci. È stata la prima donna a diventare giornalista professionista sportiva nel 1976ed è stata anche la prima giornalista a condurre una trasmissione sportiva in TV: a Telenorditalia, emittente lombarda, ha condotto infatti Bar Sport, un talk show dedicato al calcio, allo sport e ai protagonisti degli anni settanta. Successivamente la sua carriera si è sviluppata interamente in televisione. Per Telemilano, la prima rete televisivaFininvest, è stata inviata dei notiziari, di Buongiorno Italia, di Wiva le donne, di Record, di Superflash e de Gli speciali. Per la Rai ha lavorato in: Giorni d’Europa7 Giorni al Parlamento (con Gianluca Di Schiena), È quasi goalIl processo del lunedìTv7TG3 Telesogni (con Claudio Ferretti).
rosannaTra le interviste realizzate, quella trasmessa dal Tg1 delle 13 a Rosa Bossi, la madre di Silvio Berlusconi, l’unica esistente e di cui la signora Marani possiede i diritti d’autore in esclusiva. Durante un breve periodo a Telemontecarlo è stata inviata di Sport Show, del Tg e di Mondocalcio. Negli anni novanta, Roberto Tumbarello la chiama ad Odeon Tv per la rubrica “I Cavoli a merenda” all’interno della trasmissione Forza Italia, condotta da un giovane Fabio Fazio. A Telelombardia, negli anni novanta, Rosanna Marani partecipa Novantesimo donna, condotto da Eliana Jotta, con una rubrica fissa in cui assegna voti di merito e demerito ai calciatori, bacchettando i comportamenti meno sportivi. Lavora a Telenova come inviata di Fax 13, e ad Antenna 3: è inviata di MarinasumagolNon solo biciAntenna trediciVisti a San SiroSpeciali cronaca e politica, nella quale intervista i politici tifosi. È stata sposata due volte: con Pierluigi Aprà, attore de La Cina è vicina di Marco Bellocchio, morto prematuramente a 37 anni, e con Vincenzo Celentano. Ha tre figli: Gabriele, regista, Andrea e Giulia. Attualmente in pensione, è impegnata nel volontariato, dopo avere lottato dal 2006 per debellare un tumore maligno. È tra le fondatrici di Chiliamacisegua, associazione non profit per la tutela degli animali,da cui si è dimessa, ad ottobre 2012, per approdare alla Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente, in qualità di Responsabile Comunicazione Web. Ha un notissimo  blog di cui personalmente leggo diverse poesie.http://lortodirosanna.wordpress.com/.
Alla mia carissima amica vanno i miei complimenti. Grande Rosanna .
Gli altri cinque finalisti, considerati tutti ex-aequo, sono Michele Belsanti di Roma, con la lirica “Non è eterno il dolore”; Maria Pompea Carrabba di Termoli, con “Siede la Regina alla destra del Re”;Vanes Ferlini di Imola, con “Tu sconosciuto: ad un donatore”; Maria Teresa Infante di San Severo (Foggia), con “Voglio sentire” e Giovanni Pistoia di Corigliano Calabro, con “Le parole che ascolto”.
A tutti sarà assegnata un’artistica targa di argento realizzata per l’occasione dal noto orafo crotonese Michele Affidato.
Ricordiamo che nel corso della manifestazione programmata per sabato 20 aprile, alle ore 11, nella Sala delle Culture della Provincia di Catanzaro, saranno consegnate anche due medaglie del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: la prima, alla carriera, è stata assegnata al giornalista Vincenzo De Virgilio; la seconda all’artista Pasquale Macrì, autore dell’opera “Alda Merini, i giorni della gioia” utilizzata dall’Accademia dei Bronzi per illustrare la copertina dell’antologia “Mille voci per Alda” realizzato con le migliori liriche partecipanti al concorso.
Due premi speciali, non a concorso, andranno invece al dottor Francesco Calabrò, ufficiale medico nelle missioni di pace, e a Maria Pia Furina, odontoiatra con la passione della poesia, per l’opera “Come le mie mani”.
Oltre ai suddetti premi saranno assegnate targhe di merito a numerosi altri poeti provenienti da tutta Italia.
Le poesie premiate saranno lette da Adele Fulciniti che sarà accompagnata dal chitarristaTony Samà. A fine manifestazione si esibiranno i fratelli Andrea e Alessio Bressi e il cantante Michele Tosi.
“Il premio Merini – afferma Vincenzo Ursini – ha ottenuto un successo strepitoso. Abbiamo tante di quelle richieste da non poterne più accoglierne altre. Una manifestazione, insomma, che sarà ricordata non solo come la prima in Italia per numero di adesioni, ma anche perché siamo stati costretti a dire di no a centinaia di persone che intendevano essere presenti alla premiazione. Tutto questo senza aver avuto un solo euro da parte delle istituzioni”.

La dea Giaguaro: nelle migliori librerie l'opera di Marcia Theophilo


E' uscito il libro di Marcia Theophilo "La dea Giaguaro", nelle migliori librerie e nei negozi online, in una edizione bilingue italiano-inglese.
L'opera è pubblicata dalle Edizioni Darwin in coedizione con le Edizioni Tracce e gode del patrocinio di: WWF, United Nations Decade on Biodiversity 2011-2020, Accademia Mondiale di Poesia - Verona, Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO.

TAV, IL RISVEGLIO DEL DRAGO di Enrica Perucchietti


TAV, IL RISVEGLIO DEL DRAGO
Il progetto del Treno ad Alta Velocità Torino-Lione, tra danni ambientali, rischi per la salute e energie sottili.
Il tracciato passa per le ley lines. Le possibili conseguenze magico-energetiche per la popolazione della Val Susa




Una manifestazione contro il TAV


 

La Storia narra che nel 313 d.C. una grande croce fiammeggiante con la scritta in caratteri latini In hoc signo vinces fosse apparsa all’imperatore romano Costantino durante la battaglia contro le truppe di Massenzio. Dopo aver apposto il simbolo della croce su scudi, armi e stendardi, Costantino riportò la nota vittoria contro le milizie nemiche. Ritornato a Mediolanum emise il noto Editto di Milano, noto come l’Editto di Costantino, con il quale si concedeva libertà di culto ai Cristiani.

La leggenda vuole che questo avvistamento sarebbe avvenuto ai piedi del monte Musinè (in dialetto asinello). Dalla forma triangolare, la montagna più misteriosa della zona è un vulcano che ha cessato la sua attività. Il mistero e la sacralità che avvolge questo monte si distende come un manto fino a Torino, definita non a caso città magica per eccellenza.

Impossibile riassumere in poche righe tutte le storie, leggende, avvistamenti che si sono tramandati nei secoli sul Musinè e sulla Valle. Basti sapere che sul monte la vegetazione attecchisce solo sulle pendici fino a una certa altezza per poi fermarsi lasciando il resto del monte come scoperto, il terreno ghiaioso dal colore rossiccio.

Qua si tramandano racconti di draghi, angeli, demoni, eroi, spiriti dannati, astronavi, alieni. Un menhir reca la raffigurazione di alcuni uomini che sembrano tributare un culto al Sole: tre omini con le braccia al cielo di cui uno di essi inginocchiato e un altro disteso per terra, segno di morte oppure di un sacrificio umano. Nel cielo sopra le loro teste sono raffigurati tre soli, o, almeno, un sole a forma di coppella e due dischi stilizzati. Il che, da Peter Kolosimo in poi, ha fatto ipotizzare che si trattasse di un primitivo incontro “ravvicinato”…

Dall’altra parte della Valle sorge la Sacra di San Michele che ispirò Umberto Eco per il romanzo Il nome della Rosa. Dall’alto di quel monte anche l’abbazia custodisce un segreto. Essa vigila sul Musinè affinché nessuno turbi il sonno del drago che si narra dorma nelle viscere della terra.

Ora, però, quel “drago” sta per essere risvegliato. Il tracciato del TAV corre proprio lungo la linea del Musinè e della Sacra di san Michele, sua custode …



Il tracciato del progetto TAV Torino-Lione



Nel 1921 l’archeologo britannico Alfred Watkins individuò dei meridiani e nodi particolari della rete geografica che sprigionerebbero campi di torsione benefici per gli esseri viventi: sono le ley lines, anche conosciute con il nome di linee della prateria.

Prima di lui altri studi erano giunti a conclusioni simili. Nel 1870, presso la British Archeological Association, William Henry Black tenne una conferenza all’interno della quale spiegò che i principali monumenti, naturali e artificiali, sarebbero disposti sul territorio non in maniera casuale, ma in modo da formare un gigantesco reticolo che coprirebbe l’intera Europa. Dodici anni dopo G. H. Piper arrivò alla stessa conclusione. Watkins andò ben oltre, rendendosi conto che questo reticolo di linee lungo le quali vennero costruiti monumenti o edifici di culto nell’antichità, ricalcavano il percorso del sole o della luna durante i solstizi. Ciò lasciava dedurre che le linee avessero non solo una funzione di comunicazione tra luoghi sacri, ma che fossero intimamente legate all’ambito spirituale. Esse potevano costituire una sorta di percorso da compiersi durante delle specifiche cerimonie sacre.

I successori di Watkins, a partire dall’esoterista Dion Fortune, attribuirono alle linee della prateria un valore energetico-magico. Negli anni ’60 la teoria delle ley lines si fuse con la geomanzia, sostenendo la necessità di preservare l’armonia della natura e dei punti sacri lungo i quali sono sorti i luoghi di culto. L’energia di cui queste linee sono conduttrici possono essere positive per la psiche umana, la coltivazione, e la civilizzazione di una comunità, come, all’opposto, dispensatrici di energie altamente negative. In questo senso l’esempio che viene fatto più spesso è il Triangolo delle Bermuda.

Lungo queste linee le popolazioni preistoriche, le antiche civiltà e i costruttori del Medioevo erigevano osservatori, templi, abbazie, infine maestose cattedrali. I siti scelti per opere quali Stonehenge, Chartres, la Sacra di San Michele, il Tempio di Gerusalemme, Giza, etc. avvenivano proprio in base a questi meridiani o nodi di energia. Questi luoghi sono infatti definiti “sacri” ma soprattutto “sentiti” come magici dalle popolazioni che vi si sono avvicendate nel corso di millenni. Non bisogna essere uno sciamano per intuirne il motivo.

Ebbene, forse non tutti sanno che una delle ley lines più importanti e dedicata all’arcangelo Michele, collega la Cornovaglia a Gerusalemme. La cosiddetta “Linea di San Michele” coincide con la Via Langobardorum: parte da Saint Michael’s Mount in Cornovaglia, passa per Moint Saint Michel in Francia, congiunge la Sacra di San Michele in Val di Susa a San Michele di Coli nei pressi di Bobbio arrivando fino a Castel Sant’Angelo nel Gargano. Sembra un disegno incredibile: una linea retta di duemila chilometri che unisce i 5 principali luoghi di culto europeo dedicati all’arcangelo Michele che si prolunga per altri duemila chilometri arrivando fino a Gerusalemme.

Come spiegato dal ricercatore Stefano delle Rose, questa linea energetica, nell’antichità, sotto l’impulso delle apparizioni dell’arcangelo Michele, ha dato vita alla costruzione degli edifici sacri nei punti indicati, diventando via di pellegrinaggio e via di comunicazione storica. Questa linea di congiunzione, come abbiamo anticipato, passa anche per la Val di Susa, dove da anni si sta consumando una vera e propria battaglia – degenerata in guerriglia a causa della militarizzazione del luogo - per impedire la costruzione della linea ad alta capacità Torino-Lione.



Il corteo di protesta del 3 luglio 2011
 contro il TAV, guidato dai sindaci della
Valle di Susa, a cui hanno partecipato
70.000 persone



Il ricercatore Fausto Carotenuto, già nel 2005, spiegava l’importanza della geografia sacra della Val Susa, definendola “un punto fondamentale degli equilibri energetici europei”, aggiungendo che “unchakra importantissimo è situato all’imbocco della Val Susa da cui si dipartono nodi o canali energetici che vanno a creare un asse importantissimo verso nord-ovest e verso sud-est”.

Carotenuto, quando ancora il vecchio tracciato del TAV sarebbe passato proprio in prossimità del monte Musinè, aveva messo in guardia la popolazione dal pericolo del “progetto mirante ad alterare antichi equilibri per renderli inutilizzabili a fini positivi: scavare una enorme galleria nelle viscere della montagna sacra, per sconvolgere ilchakra [centro o vortice vitale] del Musinè, portando alla luce forze oscure e potenti dalle profondità della Terra”. Non solo, dunque, per la presenza di amianto e uranio nella Valle, ormai accertati da studi geologici che sono stati deliberatamente ignorati.

Attorno alla montagna del Musinè – considerata da alcuni una vera e propria “antenna” dimensionale - sono sorte, come abbiamo visto, numerose leggende che in tempi moderni hanno acquisito carattere “ufologico”, per i numerosi avvistamenti di globi luminosi e UFO nel luogo. La sua forma piramidale ha suscitato il dubbio che si possa trattare di una vera e propria antenna, un enorme pilastro che servirebbe a placare le energie “selvagge” sottostanti.

Una leggenda narra infatti che nelle viscere della montagna sia sepolto un drago. Il simbolismo del drago, come guardiano sovrannaturale delle potenti energie sotterranee o che dorme sepolto nelle profondità della terra, evoca le forze telluriche primigenie oscure che Michele Arcangelo o San Giorgio avrebbero annientato. L’allegoria è evidente: il drago che infesta o dorme nelle viscere della terra rappresenta una forza “interiore”, sotterranea, appunto, che se conquistata e diretta rende possibile la purificazione del luogo – nel processo alchemico allude alla catabasi e alla purificazione dell’adepto dai suoi istinti primigeni, animali – spingendo appunto indietro gli istinti selvaggi che ci legano alla materia. In questo senso il drago rappresenta l’avversario, un concetto collegabile nel cristianesimo al diavolo. Proprio per questo nell’iconografia degli edifici costruiti lungo la retta dedicata a San Michele ritroviamo innumerevoli raffigurazioni dell’Arcangelo che schiaccia il drago inteso come incarnazione del demonio. Per gli alchimisti uccidere il drago rappresentava l’operazione delSolve, della Soluzione della Grande Opera.

L’evidente simbolismo alchemico suggerisce che ci siano delle potenze oscure che non dovrebbero essere risvegliate. Per questo la Sacra dedicata a San Michele sorge come guardiana e custode delle forze infere di fronte al Musinè. Nell’antichità, infatti, le forze che si trovano lungo le ley lines venivano chiamate anche le forze del drago, intendendo che esse erano oscure, “selvagge”. Che, come il drago che secondo la leggenda dorme sotto il Musinè, non dovrebbero essere risvegliate. A questo servivano gli edifici costruiti lungo il tragitto delleley lines: a tenere a bada queste forze, canalizzandole.



La Sacra di San Michele e, sullo sfondo,
il monte Musiné




Il Musinè, secondo le leggende del luogo, come spiega Carotenuto, “è un luogo dalle energie fortissime, uno dei principali in Europa. Le forze spirituali del drago hanno conformato un sottosuolo pieno di energie enormi, selvagge, che si manifestano in conformazioni rocciose insolite e piene di materiali forti, nocivi se liberati”.

Da anni si parla, infatti, dell’amianto e dell’uranio contenuti nel sottosuolo e che verrebbero liberati in caso di trivellazioni. A distruggere queste linee di forze sarebbe inoltre l’amianto, elemento che ritroviamo nelle note strisce chimiche che vengono sparate nei nostri cieli…

Punto comune delle trivellazioni, bombardamenti chimici, guerre lungo queste linee di forza sembra essere l’intenzione deliberata di distruggere l’energia benefica che la terra sprigiona da questi punti nodali. Come se qualcuno, le “gerarchie nere”, stesse cercando di impedire il risveglio della popolazione, tenendo anzi sotto controllo l’attività spirituale delle comunità nelle zone interessate.

Per questo le guerre, distruzioni, terremoti – L’Aquila sorge proprio su una potentissima ley lines – aggressioni farmacologiche e alimentari, attività di terrorismo, scie chimiche avvengono lungo i cosiddetti luoghi sacri. Lungo questi canali sono sorti nell’antichità dolmen, menhir, cerchi di pietra, templi, cattedrali, piramidi, in modo da permettere un contatto tra l’uomo e le dimensioni spirituali.

E’ possibile dunque che le forze oscure stiano manipolando il potere politico, economico, per distruggere questi luoghi energetici e per ostacolare l’evoluzione spirituale dell’uomo spegnendo luoghi di iniziazione e di culto?

In questo senso scavare una galleria nelle viscere della montagna lungo una delle linee energetiche più forti al mondo significherebbe alterare e sconvolgere gli equilibri energetici del luogo.

Un tentativo di sferrare un colpo al cuore della geografia sacra europea. Non solo. Il nodo della Val di Susa si trova proprio a metà del tracciato dedicato a san Michele, guardiano delle forze infere. Distruggere il Centro, ovvero costruire un’opera imponente in questo nodo, comporterebbe la rottura dell’intera linea sacra. Sarebbe come togliere il “tappo” che per millenni ha tenuto a bada le energie selvagge del luogo e dell’Europa intera. Il tracciato, inoltre, unisce Lione a Torino, prolungandosi fino a Kiev. In questo modo si annienterebbe il triangolo magico “bianco” che ha come vertici Lione, Torino, Praga. Anzi. Risvegliare le forze oscure darebbe maggiore impulso all’altro triangolo magico, quello nero, che unisce ancora una volta Torino ma con Londra e San Francisco.

Anche per questo i valligiani si oppongono. Inconsciamente, ma si oppongono. Sentono che la loro terra non può essere toccata. Non deve essere violata.

Non solo per l’inutilità dell’opera, i miliardi a nostro carico che verranno inutilmente spesi, il rischio per la salute pubblica. C’è una motivazione più antica e sacra a questa ribellione che chi abita queste terre conosce o almeno intuisce.

Ognuno è libero di ridere di ciò. Di opporvisi. Di non crederci.

Oppure di comprendere umilmente che le energie che stiamo per risvegliare potrebbero comportare un danno 

enorme per tutti noi. Per la terra, per le generazioni a venire. Forse, a breve, per il destino di tutti noi.

fonte

Uriel,l'Arcangelo della salvezza.



Nel nome Uriele, U-Ra-El, nell'antica lingua egizia: U sta per spazio e Ra per Sole, ovvero Spazio-Sole-Dio ovvero "Luce di Dio", pertanto il compito di Uriel è quello di portare agli uomini la luce della Conoscenza di Dio. E' l'interprete delle profezie, l'Angelo del Giudizio Universale e governa la Legge dell'Ordine e dell'Armonia.




Il suo colore è il bianco argentato e, nel corpo umano, rappresenta l'opera coordinatrice del lavoro fatto dagli Arcangeli Michael, Rafael e Gabriel.

L'abbinamento di Uriel con Urano nella tradizione astrologica è abbastanza recente, poiché anticamente si pensava che i pianeti fossero soltanto sette. Con l'avanzare delle scoperte astronomiche, fu necessario colmare delle lacune. Alcune divinità dei tempi passati furono rivisitate e adattate alle nuove conoscenze. Il dominio del recentissimo Urano gli si attaglia perfettamente.

E' l'Arcangelo reggente della costellazione dell'Acquario, segno estroverso e rivoluzionario, destinato ad influenzare l'umanità futura. Uriel ben s'addice al governo dell'astrologia e dell'elettronica, tipicamente acquariane.

E' il protettore degli esploratori, degli innovatori e, considerato il suo ruolo nei confronti di quelle che sono e saranno le professioni del futuro, potremmo mettere sotto la sua protezione anche gli astronauti, che negli antichi testi di magia non potevano essere presi in considerazione.

Uriel ha il controllo sulle forze che presiedono ai bruschi ed imprevisti cambiamenti, non soltanto nel destino dei singoli individui, ma a livello planetario.

L'Era Nuova, o Età dell'Acquario, è controllata nel suo rapido susseguirsi di eventi, da questo grande Angelo che ha ancora un immenso compito da svolgere nei confronti dell'Umanità.





Arcangelo Uriel è stato chiamato "il Signore della potente azione" [Helena Roerich. Cuore. Agni Yoga Society, 1932, 268]. Uriel personifica il  Fuoco che scende dal terzo aspetto della Divinità -- Mente Universale . Essa giunge fino al piano fisico.  il fuoco crea la fusione nel centro del Sole, la fissione al centro della Terra, e la Kundalini alla base della colonna vertebrale. Essa crea mondi, universi, e la vita --accelera la crescita e l'evuluzione di ogni essere. Secondo le tradizioni della mistica medievale ebraica, Uriel è diventato l'Angelo della Domenica (Jewish Encyclopedia), Angelo della Poetica, e uno dei Sacri Sephiroth. Fu lui a lottare conGiacobbe a Peniel ed è raffigurato come l'angelo che decimò l'esercito del re assiro Sennacherib. Egli dice Noè dell'avvento del Diluvio che viene descritto nel Libro di Enoch.

Nella modernità, in un'ottica solo marginalmente Cristiana (Angeologia), Uriel è identificato variamente come serafinocherubino, reggente del sole, fiamma di Dio, angelo della Divina Presenza, colui che presiede e vigila sul Tartaro (inferno), arcangelo della salvezza, e, in scritture successive, è identificato con Phanuel, "volto di Dio". È spesso raffigurato con un libro o un rotolo di papiro (per la sua saggezza). Uriel è un patrono delle Arti, ed è descritto da Milton come lo "lo spirito dalla vista più acuta in tutto il Cielo."


Invocazione dell'Arcangelo Uriel
Gloria a Dio per le  sue opere,
Per tutto ciò che è bene e meraviglioso.
Santo arcangelo Uriel,
Proteggi e  cura le acque dei  fiumi che beviamo
la Vita nasce da loro;
Trasforma il grano in pane e i
germogli in cibo per gli animali
Vino per addolcire il cuore ,
cibo amorevole per rendere grazie.


[ascend]


Invocation to the Archangel Uriel
Glory to God and his deeds,
for everything is good and wonderful.
Holy Archangel Uriel,
protect and look after rivers,
their waters we drink,
life springs up from them;
make grass sprout for cattle,
make man yield bread out of the land,
wine to enliven his heart,
oil and food to give him force


Quando gli operatori di luce si incarnarono inserirono parecchi blocchi nella loro personalità e nei loro campi energetici, blocchi che dovevano impedire loro, come incarnati, di recepire anzitempo chi sono in realtà.

Questi blocchi possono ora essere sciolti con il consenso di tutti gli alti consigli planetari, galattici e cosmici. Ciò vale per gli operatori/operatrici di luce e si estende a tutta la loro linea genetica-genealogica, risalendo fino agli inizi dei tempi.

Sta però ad ogni anima valutare se il momento appropriato è proprio adesso. Questo è generalmente il caso per gli operatori di luce.

The Archangel Uriel is one of the seven Archangels that stand at the throne of the God Creator and one of the four major Archangels that serve humanity. Uriel rules the mental plane, our thoughts and ideas, creativity, insights, judgment, magic, alchemy, astrology, universal consciousness, divine order, the distribution of power, the cosmic universal flow and the Earth's environment.  Uriel is humanity's link to the spiritual realms and he can show us how to find our inner power  through a process that will help each individual Shift in consciousness and therefore accelerate the entire human kingdom's shift into higher realms of consciousness.

As the Archangel of Salvation, Uriel can show us how to heal every aspect of lives, turning disappointments into victories, find blessings in adversity, and release the painful burdens and memories of the past through the application of unconditional forgiveness. Uriel uses his flaming sword to purify mental and emotional understanding and transmute lower vibrational energies into enlightened spiritual understanding.

Uriel brings the power of unconditional forgiveness to humanity as the key to transcending the Shift entering the Kingdom of the Creator, the higher realms of energetic vibration and consciousness. He is releasing his message at this time because humanity has indicated, through its willingness to embrace the Shift in Consciousness, that it is ready to listen, act and transcend the human experience.  While he stands at the gate of the Garden of Eden with his flaming sword, to deny entry to those who have forgotten how to love the Creator God, he also holds out the key to entry, the application of Unconditional Forgiveness to every area of our lives.

Uriel's key phrase is "I now stand in the flow of the Divine Love, Unconditional Forgiveness and Unlimited Abundance of the Creator God."

http://www.urielheals.com/default.asp


L'INVISIBILE AMORE ANGELICO CHE GUIDA I "NO TAV"

Foto: L'INVISIBILE AMORE ANGELICO CHE GUIDA I "NO TAV"
Articolo e download gratuito documento pdf: http://www.liberamenteservo.it/modules.php?name=News&file=article&sid=4572

TAV E LEYLINE DI SAN MICHELE: LA LOTTA SPIRITUALE PER IL RISVEGLIO DELLE COSCIENZE. Ricerca di Danilo diinabandhu per LiberaMenteServo.it - 10 ottobre 2010

Io, Arcangelo Michele, con le Mie Legioni 
SONO e SARO' SEMPRE CON VOI 
Io, vi ispiro, vi conduco, vi sostengo e vi proteggo 
MAI cessate la lotta 
MAI cedete alla paura 
MAI soccombete ai ricatti 
MAI prestate ascolto alle lusinghe 
MAI PERDETEVI nella corruzione 
La Vittoria è scontata
Il momento è prossimo 
MIEI AMATI 
IL MALE SARA' SCONFITTO PER SEMPRE ! 
così Sia … così E'L'INVISIBILE AMORE ANGELICO CHE GUIDA I "NO TAV"
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TAV E LEYLINE DI SAN MICHELE: LA LOTTA SPIRITUALE PER IL RISVEGLIO DELLE COSCIENZE. Ricerca di Danilo diinabandhu per LiberaMenteServo.it - 10 ottobre 2010

Io, Arcangelo Michele, con le Mie Legioni
SONO e SARO' SEMPRE CON VOI
Io, vi ispiro, vi conduco, vi sostengo e vi proteggo
MAI cessate la lotta
MAI cedete alla paura
MAI soccombete ai ricatti
MAI prestate ascolto alle lusinghe
MAI PERDETEVI nella corruzione
La Vittoria è scontata
Il momento è prossimo
MIEI AMATI
IL MALE SARA' SCONFITTO PER SEMPRE !
così Sia … così E'

domenica 7 aprile 2013

L'eterno amore


Forse
I riflessi della luce
che emanano
le anime,
aggiungono inesauribilmente
radiazioni immortali,
capaci di trasvolare e trasmutare
e ritornare
come i raggi
differiti
di una stella,
di una grande stella.
Non sono
gli involucri terrestri
ad esultarsi
di fronte al corpo innamorato
magneticamente scemante,
allestito e spremuto
al mito
dell’oro e dell’argento.
L’emissione
ha poca importanza
per l’anima in amore,
nessun limite di tempo,
di spazio,
di età.
All’azione della luce
Il corpo
si collega al cielo.
Alfredo d'Ecclesia